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Introduzione

Ogni anno milioni di persone devono ricorrere a trasfusioni di sangue, ad esempio durante gli interventi chirurgici, oppure dopo un incidente, oppure ancora perché sono malate e hanno bisogno di ricevere specifici componenti del sangue.

Con la donazione di sangue si possono aiutare molte persone ad affrontare meglio i loro problemi, ma è e rimane un intervento a cui ci si sottopone volontariamente: ci si fa prelevare una certa quantità di sangue che sarà poi trasfusa a un paziente che ne ha bisogno.

Esistono diversi tipi di donazione di sangue:

  • Donazione di sangue intero. È il tipo più frequente di donazione, durante il quale viene donato circa mezzo litro di sangue (450 ml). Il sangue, poi, viene separato nei suoi componenti:
  • Donazione di piastrine. Questo tipo di donazione usa un procedimento detto aferesi. Durante l’aferesi il donatore viene collegato a un’apparecchiatura che raccoglie le piastrine e parte del plasma e poi gli restituisce il resto del sangue.
  • Donazione di plasma. Il plasma può essere raccolto contestualmente alla donazione di piastrine oppure singolarmente, sempre tramite aferesi.
  • Donazione di doppia unità di globuli rossi. La donazione di globuli rossi viene effettuata mediante aferesi. Vengono raccolti solo i globuli rossi.
Giovane donna che si sottopone alla donazione di sangue

iStock.com/Travelsouls

Condizioni

In Italia è possibile donare il sangue se il paziente ha:

  1. un’età compresa tra i 18 e 65 anni;
  2. un peso corporeo pari o superiore a 50 Kg.
  3. ottenuto l’idoneità dopo una specifica visita medica.

Si noti che soggetti con più di 60 anni che desiderino diventare donatori possono essere accettati a discrezione del medico responsabile della selezione, dopodiché è possibile continuare a donare fino al compimento del 65° anno d’età ed eventualmente fino al 70° anno sempre previa valutazione del proprio stato di salute a discrezione del medico.

L’elenco completo dei requisiti è riportato sull’allegato IV del Decreto del Ministero della Salute del 2 novembre 2015.

Prima di ogni donazione

  • viene chiesto al donatore di compilare un apposito questionario,
  • vengono prelevati alcuni campioni di sangue per le necessarie verifiche (come la valutazione dell’emoglobina, che se troppo bassa preclude la possibilità di donare)
  • è previsto un colloquio confidenziale e una visita con un medico per  verificare l’idoneità alla donazione.

Preparazione

Prima di donare il sangue è importante attenersi a una dieta sana che comprenda fra l’altro alimenti ricchi di ferro, come la carne rossa, il pesce, il pollame, i legumi, i cereali integrali e l’uva passa. Cercate inoltre di dormire bene la notte precedente.

Il giorno della della donazione è permessa (per alcuni donatori incoraggiata) una colazione leggera, che preveda il consumo di caffè o , biscotti secchi e/o fette biscottate eventualmente con un velo di marmellata; vanno evitati alimenti grassi e latticini (latte compreso).

Si raccomanda poi di bere abbondantemente acqua o altri liquidi trasparenti non zuccherati prima di donare il sangue.

Se donate le piastrine ,ricordate che non dovete aver preso l’aspirina nei due giorni precedenti la donazione (chi assume in modo cronico Cardioaspirin in genere non può più donare); per il resto potete assumere tutti i farmaci prescritti dal medico.

La donazione

La procedura, dal momento in cui si arriva presso il centro trasfusionale a quello in cui si può uscire, dura circa un’ora, ma la donazione in sé in media richiede non più di 10 minuti.

Prima di donare il sangue vi verrà richiesto di compilare un modulo in cui raccontate la vostra storia medica rispondendo a domande sui comportamenti che potrebbero mettervi a rischio di infezioni trasmissibili attraverso il sangue (come ad esempio le malattie sessualmente trasmesse o i viaggi in zone endemiche per malattie infettive). Tutte le informazioni raccolte con questo questionario sono strettamente confidenziali.

L’aspirante donatore sostiene quindi una breve visita medica, con controllo dei valori della pressione, del battito cardiaco e della temperatura corporea. Gli viene prelevato un piccolo campione di sangue da un dito, per controllare il livello di emoglobina, la sostanza che trasporta l’ossigeno nel sangue. Se la concentrazione di emoglobina è normale e la persona soddisfa tutti gli altri requisiti, può donare il sangue.

Il donatore si sdraia quindi su un lettino o si accomoda in poltrona, con il braccio appoggiato su un bracciolo. Viene posizionato un laccio emostatico sull’avambraccio superiore, per favorire la visibilità delle vene ed il successivo riempimento della sacca di sangue, dopodiché  l’infermiere disinfetta la pelle dell’incavo del gomito.

Un ago nuovo e sterile viene inserito in una vena del braccio e attaccato a un tubicino di plastica che porta il sangue verso una sacca. Quando l’ago è in posizione il donatore può stringere/rilasciare alternativamente il pugno per aiutare il sangue a scorrere nella vena. Il primo sangue viene raccolto nelle provette per essere esaminato, mentre il resto va a finire nella sacca che ne contiene circa mezzo litro (450 ml o meno). Una volta terminata la donazione l’ago viene rimosso e la zona dell’iniezione viene coperta da un cerotto che tiene ferma una garzina.

Un altro metodo di donazione usato con sempre maggior frequenza è l’aferesi. Durante l’aferesi il sangue viene pompato fuori dal braccio in un’apparecchiatura che filtra e separa un componente specifico, ad esempio le piastrine. Il resto del sangue, poi, viene restituito al donatore in una vena nell’altro braccio. Con questo procedimento può essere raccolta anche più di una componente di sangue; la donazione, però, dura di più rispetto a quella del sangue intero, di solito da una a due ore.

Il sangue viene esaminato per verificare il gruppo sanguigno (A, B, AB o 0) e il fattore Rh. Il fattore Rh indica la presenza nel sangue di un antigene specifico, cioè di una sostanza in grado di stimolare la risposta immunitaria. Lo stato del paziente è Rh positivo se è presente l’antigene, ed Rh negativo se l’antigene non c’è. Quest’informazione è importante perché il gruppo sanguigno e il fattore Rh del donatore devono essere compatibili con quelli di chi riceve il sangue.

Il sangue viene inoltre sempre controllato per escludere patologie trasmissibili attraverso di esso, come le epatiti virali, l’HIV e la sifilide. Se tutti gli esami sono negativi, il sangue viene distribuito agli ospedali e alle cliniche. Se invece uno di questi esami dà risultato positivo, il donatore riceve una comunicazione e il sangue viene scartato.

Dopo la donazione

Dopo aver donato il sangue si rimane per qualche tempo in osservazione, in una zona dove si può riposare e fare un leggero spuntino (la colazione dopo la donazione è offerta). Dopo 10-15 minuti si può uscire dall’ambulatorio.

Dopo aver donato il sangue è consigliabile:

  • bere di più del solito per un giorno o due,
  • evitare di fare sforzi e di sollevare pesi per le cinque ore successive, soprattutto con il braccio da cui è avvenuto il prelievo,
  • se si accusa un capogiro, sdraiarsi e sollevare le gambe finché non ci si sente di nuovo bene,
  • tenere la medicazione sul braccio, senza bagnarla, per almeno 4-5 ore.

Se dopo aver tolto la benda il braccio sanguina, premere la zona in cui è stato inserito l’ago e tenere il braccio alzato per 3-5 minuti.

Se si forma un livido apporre il ghiaccio per 10-15 minuti alla volta nelle prime 24 ore, poi mettete sul livido un asciugamano caldo e umido a intervalli di 10, 15 minuti. Il livido può durare per circa 10 giorni.

Se il braccio fa male prendere un analgesico come il paracetamolo. Evitare l’aspirina o l’ibuprofene, che potrebbero fluidificare il sangue.

Contattate il vostro medico o l’ambulatorio dove avete fatto la donazione se:

  • continuate ad avere la nausea, la testa che gira o le vertigini dopo esservi riposati, aver mangiato e bevuto;
  • quando togliete la benda notate una cicatrice in rilievo, il braccio continua a sanguinare o vi fa male il punto in cui è stato inserito l’ago;
  • avvertite un dolore o un formicolio che dal braccio si irradia verso le dita;
  • non vi sentite bene e avete i sintomi del raffreddore o dell’influenza, come febbre, mal di testa o mal di gola, entro quattro giorni dalla donazione. Il vostro sangue può trasmettere infezioni batteriche alla persona che lo riceve, quindi è importante comunicare al centro per le donazioni che vi siete ammalati in modo che il vostro sangue non sia usato.

Il sangue donato può essere destinato a un massimo di tre persone, mentre i globuli rossi hanno una scadenza di 42 giorni.

  • In un anno è possibile donare sangue intero per un massimo di 4 volte per l’uomo e la donna in età non fertile, 2 per la donna in età fertile; l’intervallo tra due donazioni di sangue intero non deve essere minore di 90 giorni.
  • L’intervallo di tempo minimo tra due donazioni di plasma e tra una donazione di plasma e una di sangue intero o piastrinoaferesi è di 14 giorni ; tra una donazione di sangue intero o di piastrinoaferesi e una di plasma è di 30 giorni.
  • L’intervallo minimo consentito tra due piastrinoaferesi è di 14 giorni; l’intervallo minimo tra una donazione di sangue intero ed una piastrinoaferesi è di 30 giorni. Il numero massimo consentito di piastrinoaferesi è di 6 all’anno. (fonte)

Pericoli

La donazione di sangue è una procedura sicura. Per ogni donatore vengono usati aghi nuovi, sterili e usa e getta, quindi non c’è rischio di contrarre infezioni trasmesse dal sangue.

Se siete un adulto sano, di norma potete donare circa mezzo litro di sangue (in genere 420-450 ml) senza mettere in pericolo la vostra salute.

Nel giro di 24 ore dalla donazione l’organismo reintegra i liquidi persi e, nel giro di 3-8 settimane, reintegra anche i globuli rossi e il ferro. (Fonte)

Domande frequenti

L’ago mi farà male?

Sì, un po’, ma solo per pochi istanti. Provate a pizzicare la pelle dell’incavo del gomito: la sensazione è simile a quella che proverete quando sarà inserito l’ago.

Quanto dura la donazione?

Dal momento in cui si entra in ambulatorio a quello in cui si esce passa circa un’ora e 15 minuti. La donazione vera e propria di circa 450 ml di sangue intero dura da 8 a 10 minuti, tuttavia il tempo totale varia leggermente a causa di diversi fattori, tra cui lo stato di salute del donatore e il tempo di attesa in ambulatorio.

In quanto tempo si riforma il sangue che ho donato?

Il plasma, ossia la parte liquida, si riforma nel giro di 24 ore.

I globuli rossi vengono completamente reintegrati nel giro di 4-6 settimane ed è per questo che devono passare almeno 90 giorni tra due donazioni di sangue intero.

Come mi sentirò dopo la donazione?

La maggior parte delle persone si sente benissimo! I donatori che sanno cosa aspettarsi e hanno consumato pasti regolari prima della donazione di norma non accusano alcun disturbo; si raccomanda di bere più del solito nelle ore che precedono e che seguono la donazione e, nell’improbabile caso in cui compaia un senso di svenimento, è in genere sufficiente sdraiarsi per qualche minuto.

Contattare un medico nel caso di persistenza dei sintomi.

Posso praticare sport dopo la donazione?

In genere si consiglia una pausa di 1-2 giorni.

È inoltre raccomandabile non donare sangue nelle 3-4 settimane che precedono un evento sportivo importante e impegnativo (come una maratona, un torneo calcistico, ..) in cui sia necessario spingere l’organismo al limite delle proprie capacità.

Perché mi vengono rivolte così tante domande personali quando vado a donare il sangue?

Le priorità delle associazioni dei donatori sono la sicurezza del sangue donato e dei donatori. Alcuni di essi potrebbero rischiare di trasmettere alcune malattie durante la donazione perché si sono esposti alle malattie durante i viaggi o altre attività, oppure potrebbero avere problemi durante la donazione per via del loro stato di salute.

Il colloquio mira a stabilire se i pazienti possono ricevere in tutta sicurezza il sangue donato e se il donatore può farsi prelevare tranquillamente il sangue.

Posso donare se sto prendendo antibiotici o antinfiammatori?

È possibile donare 24 ore dopo l’ultima dose di antibiotico se non si hanno ulteriori segni di infezione. È in genere consentita la donazione durante l’assunzione di antibiotici per l’acne, ma va valutato caso per caso dal medico del centro trasfusionale.

Si può donare durante l’assunzione di antinfiammatori, a patto che non siano oppiacei o comunque stupefacenti, ma verrà comunque valutato dal medico (in genere è richiesta la sospensione da almeno 5 giorni); l’aspirina interferisce con la funzione piastrinica e per questo è un genere prevista una sospensione temporanea relativamente alla donazione di piastrine.

Posso donare durante la mestruazione?

Anche se in alcuni Paesi è permesso, in Italia si preferisce che nelle donne in età fertile la donazione avvenga il 10° e il 21° giorno del ciclo mestruale.

Che cos’è l’aferesi?

La parola aferesi deriva dal verbo greco che significa “eliminare, rimuovere”.

Indica il processo di raccolta delle piastrine o di altri componenti specifici del sangue (come i globuli rossi o il plasma) da un donatore; viene eseguita usando un dispositivo detto separatore cellulare. Il sangue viene prelevato dal donatore e le piastrine (o il componente del sangue che deve essere estratto) sono raccolte nel separatore cellulare, mentre gli altri componenti del sangue vengono restituiti al donatore durante la donazione. Le donazioni per aferesi durano 1-2 ore. Durante la donazione ci si può rilassare leggendo o guardando un film.

Che cosa sono le piastrine e come vengono usate?

Le piastrine sono minuscole particelle incolori a forma di disco che circolano nel sangue e sono essenziali per farlo coagulare. Le piastrine sono fondamentali per la sopravvivenza di molti pazienti con problemi di coagulazione (anemia aplastica e leucemia), per chi ha un tumore e per chi si deve sottoporre a un trapianto o a un intervento chirurgico maggiore, come quello per l’impianto di un bypass cardiaco. Le piastrine sono deperibili, infatti possono essere conservate solo per cinque giorni dopo la donazione, quindi tenerne una scorta adeguata è una sfida continua per le strutture sanitarie.

Donare il sangue è sicuro?

La donazione di sangue è una procedura sicura. Il sangue viene prelevato da ogni donatore con un ago nuovo, sterile e monouso. Dopo la donazione la maggior parte dei donatori non ha alcun problema, ma in rari casi chi dona il sangue può avere il capogiro o le vertigini, avere mal di pancia, avere lividi o dolore nella zona in cui è stato inserito l’ago. In rarissimi casi il donatore può perdere conoscenza, avere lesioni ai nervi o lesioni alle arterie.

Rischio contrarre l’HIV quando dono il sangue?

No. Negli ambulatori per le donazioni vengono usate procedure sterili ed attrezzature usa e getta. Gli aghi vengono cioè usati una volta sola e poi gettati via. Non c’è il rischio di contrarre l’HIV o altre malattie virali quando si dona il sangue.

Quali esami del sangue mi vengono fatti per capire se il mio sangue è sicuro?

Il sangue donato viene sottoposto a questi esami:

  • Gruppo sanguigno ed RH.
  • Anticorpi inattesi sui globuli rossi, generati durante le trasfusioni, le gravidanze o in altre situazioni.
  • Antigene di superficie dell’epatite B, che indica che è in corso un’epatite o che il donatore è portatore del virus dell’epatite B.
  • Anticorpi dell’antigene dell’epatite B, che indicano che è in corso l’epatite B o il donatore è stato colpito in passato dal virus.
  • Anticorpi del virus dell’epatite C, che indicano che è in corso l’epatite C o il donatore è stato colpito in passato dal virus (che è la causa più frequente dell’epatite non A non B).
  • Anticorpi del virus HTLV-I/II che indicano la presenza di un virus che potrebbe causare la leucemia a cellule T o patologie neurologiche.
  • Anticorpi all’HIV-1/2, che indicano l’infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV).
  • Test dell’acido nucleico (NAT) per l’epatite C (HCV), l’epatite B (HBV) e l’HIV.
  • Esame di screening per gli anticorpi della sifilide.
  • NAT (Nucleic Acid Test) per il virus del Nilo occidentale (WNV, West Nile Virus).
  • Test ELISA (saggio immunoassorbente legato a un enzima) per il Trypanosoma cruzi (malattia di Chagas).

Inoltre tutte le donazioni di piastrine per aferesi sono esaminate per escludere la contaminazione batterica.

È vero che posso fare gratuitamente il test per l’AIDS quando dono il sangue?

Non bisognerebbe donare il sangue solo per fare il test per l’AIDS gratuitamente. Usare la donazione di sangue per accedere al test può mettere a rischio il sangue donato e i pazienti che lo ricevono. Gli anticorpi anti-HIV possono impiegare diverse settimane per svilupparsi dopo l’infezione. Se l’infezione è recente, il risultato del test può essere negativo, ma il donatore può essere in grado di infettare il paziente che riceverà il suo sangue.

Proprio per questo non dovete donare il sangue se siete a rischio per l’AIDS o per altre malattie infettive. Chi è a rischio per l’AIDS dovrebbe contattare l’ospedale e fare subito un test anonimo e gratuito.

Se dagli esami del sangue risulto sieropositivo, sarò informato?

Sì. I donatori positivi a una qualunque malattia infettiva sono informati e hanno l’opportunità di ricevere un supporto psicologico

Se gli esami sono positivi, come sarò contattato?

L’AVIS e le altre associazioni dei donatori di sangue trattano i risultati degli esami del sangue come informazioni private e confidenziali. Possono contattare il donatore per lettera oppure fissare un appuntamento, ma comunque non comunicano i risultati degli esami a persone diverse dal donatore, a meno che siano obbligati a farlo per legge. Le associazioni dei donatori hanno un elenco confidenziale di persone che potrebbero essere a rischio di diffondere malattie tramite trasfusione.

Che cosa succede se dono il sangue e poi mi rendo conto che sono stato esposto all’HIV o a un’altra malattia?

Se si dona il sangue e poi ci si rende conto che la donazione potrebbe non essere sicura, bisogna contattare il prima possibile il numero che è stato comunicato al momento della donazione.

Dove va a finire il sangue che ho donato?

Il sangue viene consegnato in laboratorio, dove vengono separate le diverse componenti (globuli rossi, plasma, piastrine e/o crioprecipitato). Una singola donazione di sangue può aiutare fino a tre persone.

I donatori ricevono un compenso?

No, i donatori sono volontari. Tutto il sangue donato deve provenire da donatori volontari.

I gruppi sanguigni variano a seconda del gruppo etnico?

Sì, ad esempio il 57 per cento dei latinoamericani ha il gruppo sanguigno 0, quello più richiesto perché può essere donato a chiunque. Tra gli afroamericani la percentuale di persone col gruppo 0 scende al 51 per cento, ed è solo del 45 per cento tra i bianchi di razza caucasica. Alcuni gruppi etnici, però, diventano sempre più numerosi, e parallelamente aumenta la necessità di sangue di tipo 0. È fondamentale che sempre più donatori latinoamericani ed afroamericani donino il sangue regolarmente per poter venire incontro alle esigenze di tutti i pazienti.

Posso donare il sangue per me stesso?

La donazione è detta autologa quando si dona il sangue per se stessi prima di un intervento chirurgico o di una procedura medica programmata. Per la donazione autologa è necessaria la prescrizione del medico. Contattate il medico per scoprire se potete ricorrere alla donazione autologa.

Che cos’è il danno polmonare acuto (TRALI)?

Il danno polmonare acuto connesso alla trasfusione (TRALI) è una grave complicazione della trasfusione: si pensa che nella maggior parte dei casi sia causata dagli anticorpi dei globuli bianchi presenti nel plasma degli emoderivati. Quando vengono trasfusi, questi anticorpi in alcuni casi attivano i granulociti (un tipo di globuli bianchi) che fanno penetrare il plasma nei polmoni causando un accumulo di liquidi (edema polmonare acuto).

Tra i donatori più a rischio di avere questi anticorpi troviamo le donne che hanno avuto una gravidanza e le persone che hanno ricevuto una trasfusione o un trapianto. Attualmente non esistono esami in grado di prevenire il TRALI, e nemmeno interventi risolutivi in grado di scongiurarne il rischio; tuttavia si osservano alcune precauzioni per diminuire il rischio nei prodotti che contengono quantità elevate di plasma.

Esiste il sangue artificiale?

No, attualmente non ci sono prodotti artificiali in grado di sostituire il sangue, tuttavia sono in corso molte ricerche per capire quali potrebbero essere le alternative alle trasfusioni. Le varie associazioni che si occupano di donazioni finanziano attivamente la ricerca sui sostituti del sangue umano e lavorano in sinergia con altre organizzazioni per sviluppare nuove alternative alle trasfusioni.

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. Gentilissimo dottore,oggi ho fatto una donazione di sangue rispettanto tutti i criteri di cautela,ma ho una domanda.Personalmente non tengo comportamenti sessualmente a rischio,ma se mio marito a mia insaputa si,come faccio a tutelare la mia donazione?premetto che al momento sono separata e non ho rapporti,ma se ci ritornassi?…penso questo che ognuno che va a donare e’ in buona fede e magari dona sangue infetto inconsapevolmente.come la vede lei?grazie.

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Salve, non deve preoccuparsi anche di questo, i donatori vengono scrupolosamente controllati con analisi mirate, per cui se fosse infetta e quindi non idonea alla donazione gliel’avrebbero detto sicuramente, stia tranquilla.

  2. Buonasera. Sono una ragazza di 25 anni, alta 1.67 e peso 52 kg. Sono astemia, non fumo, non ho particolari problemi di salute, col mio fidanzato non usiamo il preservativo essendo entrambi monogami e lui doni sangue da anni e non ha mai avuto malattie veneree. Le mie perplessità sono: potrei donare il sangue nonostante io sia quasi del tutto vegetariana? E il fatto che io prenda la pillola anticoncezionale non crea problemi al sangue che eventualmente donerei?

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Salve, allora la dieta non è un parametro rilevante, perchè l’idoneità alla donazione si basa sui risultati delle analisi che vengono eseguite, e no, l’assunzione di estro-progestinici non crea problemi. Saluti.

    2. La ringrazio!

  3. Buongiorno. Sono una signora di 52 anni, in menopausa, con assenza di mestruazioni, da tre anni. Sono donatrice da circa 4 anni. Oggi subito dopo aver donato il sangue, appena tolto l’ ago , mi sono sentita male. Mi girava la testa, senso di spossatezza, nausea con sensazione forte di vomito e tanta sudorazione. Non mi ero ancora alzata dalla lettiga, subito mi hanno controllato la pressione che era molto bassa e la dottoressa ha deciso di farmi una flebo di acqua e sale. Io la pressione la porto sempre intorno a 105/80, prima della donazione era 130/80 e l’ emoglobina 13 , cosa è potuto succedere? Mi sono presa una bella paura. Accanto avevo mio marito, donatore anche lui … ☺

    1. Dr. Roberto Gindro

      Probabilmente solo un calo di pressione, complice il caldo.

  4. Non è il caso di preoccuparsi, quindi … Grazie mille ?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Ci fossero stati motivi di preoccupazione il medico del reparto glielo avrebbero sicuramente detto, quindi non si preoccupi.

      Alla prossima donazione ricordi comunque agli operatori sanitari l’accaduto, in modo da fare il possibile per evitare che si ripeta.

  5. Buonasera, ho passato il test di idoneità per donare, ma non ho ancora avuto l’occasione di farlo, questa sarà quindi la mia prima donazione. Ho però un paio di dubbi:
    1. Dopo aver avuto una zecca nel piede per una settimana (non mi ha dato nessun problema, né rossore né gonfiore, finché non me ne sono accorta al quinto giorno, perché dopo aver ballato si era irritata), ho preso un antibiotico per 5 giorni e sono passati ormai 20 giorni dall’ultima assunzione; però ho letto che per una puntura di zecca bisogna aspettare 4 mesi, ma in realtà era superficiale, non mi è nemmeno uscito sangue quando il medico l’ha tolta… Come devo comportarmi? Mi limito a seguire le indicazioni per l’antibiotico?
    2. A breve farò un tampone vaginale di controllo, perché ho avuto un’infezione da ureaplasma urealyticum; mi aspetto ormai un negativo, ma se fosse positivo dovrei rimandare la donazione?

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Salve, se è risultata idonea ai controlli non si deve preoccupare di nulla, sono situazioni irrilevanti ai fini della donazione. Saluti.

    2. Ottimo, sono sollevata! Grazie per la risposta!

  6. salve dottore volevo donare il sangue mi chiedevo se lo posso fare io ho 41 anni e da 13 anni ho un probblema all’ipofisi hon un micro adenoma secernente prolattina . in questo momento e da molto tempo che sono senza farmaco ? grazie buona giornata

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Buonasera, non credo ci siano grossi problemi comunque le faranno tutti gli accertamenti per valutare l’idoneità.

  7. Buongiorno,
    sono una ragazza di 18, e questa mattina, con un progetto scolastico, ho effettuato la mia prima donazione di sangue intero.
    Godo, generalmente, di buona salute, e i risultati delle analisi erano buoni.
    Ciò nonostante, qualche minuto dopo aver donato, ho iniziato a manifestare alcuni sintomi tra cui:
    Lieve giramento di testa.
    Stanchezza e intontimento, che sono durati per qualche ora.
    Pallore in viso.
    Labbra “bianche”.
    Eccessiva sete, per tutta la giornata, e continuo ad averne.

    Devo forse preoccuparmi?

    Devo precisare, comunque, che ero molto nervosa prima di donare – avevo parecchia paura del dolore dell’ago, ma una volta constatato che non faceva affatto male, la tensione si è sciolta.
    Inoltre, ero digiuna da circa dieci ore, nel momento in cui ho donato, e subito dopo essere uscita, non ho mangiato molto (due biscotti ed un succo alla pesca).
    Ho anche pranzato molto tardi (Donato alle 9, e mangiato alle 15), ma dopo un abbondante pasto e un pisolino pomeridiano, l’intontimento è completamente sparito. Ma la sete, però sta continuando, e non sembra cessare.

    Cosa devo fare?

    In più mi piacerebbe poter ridonare, appena possibile (mi hanno detto di attendere sei mesi. Non è troppo?), ma non so come fare.
    Questa volta si è occupata di tutto, la nostra professoressa di anatomia, e questo è il mio ultimo anno al liceo.

    Come faccio a rifarlo autonomamente? Dove devo recarmi?

    Grazie in anticipo per le risposte.

    1. Dr. Roberto Gindro

      1. Segnali i sintomi al medico curante, ma la donazione e l’ansia per la prima volta possono probabilmente spiegarli.
      2. Al momento direi che sei mesi va bene.
      3. Può fare riferimento al centro AVIS della sua città.

  8. Salve venerdì mi sono recata all’AVIS per la mia prima donazione di sangue ma oggi sono stata contattata dall ‘asl perché mi vogliono parlare.Ho avuto un rapporto a rischio con una persona che ho saputo dopo essere affetta da epatite c .Ho fatto sesso con il ciclo anche .Può avermi contagiata?Grazie in anticipo..

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      È possibile.

  9. Salve,volevo chiederle se il sangue del nostro corpo si rigenera?dopo un prelievo il sangue si rigenera nel nostro corpo?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Certamente.

  10. È possibile vendere il sangue in modo legale? Dove potrei rivolgermi?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Non mi risulta che sia legale in Italia la vendita di sangue.