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Introduzione

Con l’attuazione del decreto legge 7 giugno 2017, n. 73, è stato aggiornato l’elenco dei vaccini obbligatori in Italia, che ad oggi sono 10 (a seguito di un emendamento, che li ha ridotti dai 12 iniziali):

  1. anti-poliomelitica;
  2. anti-difterica;
  3. anti-tetanica;
  4. anti-epatite B;
  5. anti-pertosse;
  6. anti Haemophilusinfluenzae tipo B;
  7. anti-morbillo;
  8. anti-rosolia;
  9. anti-parotite;
  10. anti-varicella.

I vaccini obbligatori sono tutti gratuiti per legge, anche nel caso in cui sorga la necessità di recuperare vaccinazioni non effettuate.

Non è ovviamente necessario ricorrere a 10 punture, in quanto:

  • 6 vaccini possono essere somministrati contemporaneamente con la somministrazione del cosiddetto esavalente:
    • anti-poliomielite,
    • anti-difterite,
    • anti-tetano,
    • anti-epatite B,
    • anti-pertosse,
    • anti-Haemophilus Influenzae tipo b;
  • 4 vaccini possono essere somministrati contemporaneamente attraverso la somministrazione del quadrivalente:
    • anti-morbillo,
    • anti-rosolia,
    • anti-parotite,
    • anti-varicella.

Diventano invece raccomandati i seguenti 4:

  • anti-meningococco B,
  • anti-meningococco C,
  • anti-pneumococcica,
  • anti-rotavirus (somministrazione orale).

Sono infine proposte gratuitamente anche le vaccinazioni

  • anti-papilloma virus (HPV) negli undicenni
  • anti-meningococcica tetravalente ACWY nell’adolescenza.

Cos’è un vaccino

I vaccini sono “preparazioni somministrate per via parenterale o per via orale al fine di indurre un’immunizzazione nei confronti di determinati tipi di microorganismi”. In parole più semplici possiamo immaginarli come farmaci, somministrati attraverso

  • preparazioni orali (compresse, gocce, …),
  • iniezioni,

che permettono al corpo di imparare a difendersi da quella specifica malattia; venendone a contatto in modo controllato possiamo dare il tempo e la possibilità all’organismo di costruire le difese specifiche necessarie, senza sviluppare la patologia.

Possiamo suddividere i vaccini i tre diverse tipologie:

  • Vaccini vivi attenuati, preparati attraverso l’utilizzo a batteri/virus vivi, ma trattati in modo da ridurne il potere patogeno (cioè indebolendoli); il vantaggio di queste formulazioni è che si ottiene una risposta del corpo sovrapponibile a quella naturale. Appartengono a questa categoria i vaccini per morbillo, poliomielite e febbre gialla.
  • Vaccini inattivati: contengono batteri/virus privati del tutto della capacità di causare la comparsa della malattia. Sono generalmente più sicuri dei precedenti, ma spesso richiedono uno o più richiami nel tempo (ricordiamo ad esempio il vaccino antinfluenzale, anticolera e antiepatite A).
  • Vaccini purificati a subunità o con antigeni sintetici: formulazioni che contengono frazioni di molecole (tipicamente proteine) dei microorganismi obiettivo della vaccinazione (ne sono esempi l’antipertosse e l’anti-epatite B).

Oltre alla protezione del singolo soggetto, l’obiettivo di questo importante decreto è quello di raggiungere e mantenere la soglia di copertura del 95%, indicata dall’OMS come obiettivo minimo per garantire il cosiddetto effetto gregge e proteggere così dal contagio i soggetti fragili per cui i vaccini possono essere realmente controindicati.

Immunità di gregge, schema semplificato

By TkarcherOwn work, CC BY-SA 4.0, Link

Nell’immagine possiamo apprezzare e capire meglio l’effetto gregge:

  • in viola abbiamo i bambini NON vaccinati,
  • in giallo abbiamo i bambini vaccinati,
  • in rosso abbiamo i bambini affetti da una delle malattie contagiose.

Nella prima immagine in alto non ci sono bambini vaccinati, quindi i pochi casi di malattia saranno causa di rapida diffusione nella gran parte della popolazione.

Nella seconda immagine troviamo invece solo alcuni soggetti vaccinati, che quindi saranno gli unici protetti dalla diffusione della malattia che avverrà rapidamente come nel primo caso.

Nella terza immagine possiamo infine apprezzare l’utilità dell’effetto gregge; i bambini vaccinati sono oltre il 95%, quindi nonostante la presenza di alcuni casi di malattia questa non riuscirà a trovare terreno fertile per diffondersi e i pochi bambini che non possono vaccinarsi per motivi di salute (ad esempio se affetti da patologie tumorali gravi) saranno comunque protetti dal contagio, essendo fortemente improbabile il contatto con l’agente patogeno responsabile (virus).

Perché vaccinarsi

Una diffusione capillare delle vaccinazioni permette di:

  • abbattere il numero di soggetti infetti da malattie prevenibili, con ovvie e benefiche ricadute in termini di prevenzione delle complicazioni e riduzione della mortalità;
  • ridurre il numero di ricoveri ospedalieri;
  • proteggere i soggetti che per motivi di salute non possono accedere alla vaccinazione;
  • eradicare la malattia, permettere cioè di azzerare i casi presenti sul territorio e arrestarne così in via definitiva la diffusione (come già ottenuto per la poliomelite, la difterite, …).

Ricordiamo infine che nel caso dei bambini l’adesione completa alle vaccinazioni obbligatorie è necessaria per l’iscrizione a scuola e la sua violazione verrà punita con sanzioni pecuniarie; la legge prevede l’obbligatorietà dei 10 vaccini per l’iscrizione scolastica fino ai primi due anni di scuola superiore (16 anni).

Quando NON vaccinarsi

Sono esonerati dalla vaccinazione:

  • i soggetti immunizzati naturalmente, ossia che abbiano già contratto la malattia e sviluppato resistenza (ma in caso di dubbio la vaccinazione non è comunque pericolosa né controindicata);
  • i soggetti per cui, trovandosi in specifiche condizioni cliniche (per esempio di immunodeficienza a causa di patologie tumorali, chemioterapia, trapianti, …) attestate dal medico, i rischi sarebbero superiori ai benefici.

La vaccinazione potrà infine essere posticipata nel caso di transitorie patologie in fase acuta, come un’influenza o una bronchite.

Effetti collaterali da vaccino

Come tutti i farmaci anche i vaccini possono essere causa di di effetti collaterali ma, è bene sottolinearlo, tutta la letteratura scientifica conferma il fatto che i rischi siano sensibilmente inferiori alla probabilità di sviluppare complicazioni in seguito al contagio con la malattia.

Gli effetti collaterali più comuni sono generalmente di lieve entità, come ad esempio

  • arrossamento, dolore e gonfiore nel sito di iniezione,
  • leggera febbre,
  • sensazione di malessere.

Sono disturbi destinati a sparire in qualche giorno al massimo; effetti collaterali più gravi, come una severa reazione allergica, sono invece molto rari e i medici responsabili delle vaccinazioni sono in ogni caso addestrati a riconoscerle per intervenire tempestivamente.

In caso di sintomi anomali nei giorni successivi alla vaccinazione si raccomanda di fare riferimento al pediatra.

Calendario

Primo anno di vita

Il calendario vaccinale è disponibile sul sito del Ministero, ma cerchiamo di approfondire il razionale che ne ha guidato la stesura.

Il primo anno di vita è un passaggio fondamentale per quanto riguarda la somministrazione di cicli base verso alcune delle più importanti malattie prevenibili:

Il Ministero raccomanda di procedere con la prima somministrazione a partire dal terzo mese (che inizia al 61esimo giorno di vita) il più presto possibile, per offrire da subito un’efficace prevenzione verso la pertosse (legata a un tasso di complicazioni gravi tanto più alto quanto è inferiore l’età del soggetto colpito).

Simultaneamente alla vaccinazione con esavalente, ma effettuato nell’altra coscia, è fortemente raccomandata la vaccinazione contro lo pneuomococco, altro agente responsabile di pericolose forme di meningite e di polmonite.

Poichè il meningococco B colpisce soprattutto nei primi due anni di vita, la somministrazione raccomandata delle 3 dosi iniziali viene consigliata nei primi 12 mesi; per ridurre il rischio di complicazioni, seppur di lieve entità (più che altro febbre), si procede in genere in giorni diversi rispetto all’esavalente.

La vaccinazione contro i rotavirus, responsabili di fastidiose gastroenteriti in età pediatrica, e somministrata per via orale, consiste di 2 o 3 dosi (in funzione del vaccino utilizzato) da completare entro gli 8 mesi di vita.

Secondo anno di vita

Durante il secondo anno si procede a un ulteriore richiamo obbligatorio dell’esavalente attorno all 11°-13° mese di vita ed eventualmente quelli raccomandati di:

Sempre fra gli obbligatori ricordiamo

La vaccinazione raccomandata contro il meningococco C viene anch’essa offerta tra il 13° e 15° mese di vita (oppure in alternativa il più completo tetravalente A,C,Y,W135, allo scopo di ampliare la protezione a più agenti in grado di causare meningite).

Con l’aiuto degli specialisti dell’ASL verranno valutati eventuali co-somministrazioni, per ridurre il rischio di effetti collaterali.

5-6  anni (infanzia)

Durante l’infanzia si procede con il richiamo di importanti vaccinazioni obbligatorie:

  • quadrivalente contro difterite, tetano, pertosse e poliomielite;
  • quadrivalente contro morbillo, parotite, rosolia, varicella (effettuabili anche in contemporanea).

Adolescenza

Fra gli obbligatori ricordiamo la raccomandazione del richiamo per:

  • quadrivalente (difterite, tetano, pertosse e poliomielite) utilizzando vaccini con dosaggi da adulto;
  • quadrivalente contro morbillo, parotite, rosolia, varicella, nel caso non sia stato effettuato o portato a termine in precedenza.

Rimane infine il richiamo raccomandato per il meningococco C (o possibilmente il tetravalente A,C,Y,W135).

Attorno al dodicesimo anno di vita viene poi offerta da qualche anno la vaccinazione anti-HPV, al fine di ridurre la diffusione delle malattie correlate (come ad esempio il tumore al collo dell’utero); a seconda dell’età e del vaccino scelto sono necessarie 2-3 dosi da somministrare nell’arco di 6 mesi.

Domande frequenti

È più sicuro contrarre la malattia o sottoporsi alla vaccinazione?

I dati sono inequivocabili: requisito indispensabile per l’approvazione di un vaccino è che i rischi associati siano sensibilmente inferiori rispetto a quelli che corre un soggetto sano contraendo la malattia. Si ricordi a tal proposito che malattie considerate popolarmente innocue come il morbillo sono in realtà legate al rischio di complicazioni gravi, come disabilità permanenti o morte (1-1000 casi secondo il CDC americano).

È vero che i vaccini causano autismo?

No, non è vero. Per approfondire si consiglia la lettura di questo articolo.

Cos’è la vaccinovigilanza?

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. Lei dottore come la pensa sui vaccini? Se ha dei figli li ha fatti vaccinare?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Assolutamente favorevole; i miei figli sono tutti vaccinati, anche per quelli che fino a pochi mesi fa erano solo facoltativi.