Polipi intestinali: sintomi, cause, cure e tumore

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Cosa sono i polipi del colon?

Un polipo è una crescita anormale di tessuto su una mucosa dell’organismo, ossia una sorta di escrescenza che nasce da un tessuto normalmente liscio.

In questo articolo ci occuperemo di trattare i polipi del colon, un lungo canale posto alla fine del tubo digerente, la cui funzione è prevalentemente l’assorbimento l’acqua dalle feci per renderle più solide (le feci sono i rifiuti che passano attraverso il retto e l’ano grazie a un movimento intestinale).

I polipi del colon possono essere distinti in:

  • piatti (polipo sessile),
  • sporgenti rispetto alla parete intestinale come un fungo (polipo peduncolato).

Chiunque può presentare polipi, ma sono più comuni in caso di:

  • età superiore ai 50 anni,
  • precedente diagnosi di polipi del colon,
  • familiarità per polipi o tumore al colon.

La maggior parte dei polipi non causa sintomi o disturbi, ma quando questi fossero presenti potrebbero essere:

  • presenza di sangue sulla biancheria intima o su carta igienica dopo un movimento intestinale (defecazione),
  • sangue nelle feci,
  • stitichezza o diarrea di durata superiore a una settimana.

La maggior parte dei polipi non è pericolosa, tuttavia alcuni potrebbero trasformarsi in tumore; per questa ragione i medici procedono alla loro rimozione durante la colonscopia ed eventualmente ne possono richiedere l’analisi per dirimere qualsiasi dubbio.

Ricostruzione grafica di polipi intestinali

Shutterstock/Juan Gaertner

I polipi sono il cancro del colon?

Alcuni polipi del colon sono benigni, il che significa che non sono tumori, tuttavia altri tipi di polipi possono già essere cancro o possono diventarlo.

Possono essere rimossi durante la colonscopia, l’esame utilizzato per verificare la presenza di polipi del colon; rimuovendo il polipo si interrompe la possibile catena polipo-tumore, quindi una diagnosi precoce permette ampie possibilità di successo terapeutico.

Chi manifesta i polipi del colon?

Chiunque può sviluppare polipi nel colon, ma alcuni soggetti hanno maggiori probabilità di svilupparli rispetto ad altri; sono infatti a maggior rischio pazienti

  • con 50 anni o più,
  • che abbiano già avuto polipi in passato,
  • uomini (rispetto alle donne),
  • con familiarità per questo problema (parenti con lo stesso disturbo) o per tumore al colon,
  • affetti da malattie infiammatorie intestinale (morbo di Crohn o rettocolite ulcerosa); in realtà, più correttamente, si tratta di un aumento del rischio complessivo di cancro al colon, sebbene i polipi stessi non rappresentino di per sé una minaccia significativa.

Sono invece fattori di rischio:

Quali sono i sintomi dei polipi al colon?

La maggior parte delle persone con polipi al colon non manifesta alcun sintomo, tanto che spesso infatti non si è consapevoli della loro presenza (solitaria, o di polipi multipli) fin quando il medico non ritiene utile prescrivere a un check-up periodico o altra analisi correlata.

Quando presenti i sintomi principali possono essere uno o più fra:

  • Sanguinamento dall’ano. L’ano è l’apertura alla fine del tubo digerente attraverso il quale il corpo rilascia le feci. Si potrebbero notare delle tracce di sangue sulle feci, nella biancheria intima o sulla carta igienica dopo aver defecato.
  • Stitichezza o diarrea che dura più di una settimana.
  • Sangue nelle feci. Il sangue nelle feci può apparire nero o può avere striature rosso vivo.
  • Muco nelle feci.
  • Stanchezza, a causa di una progressiva anemia dovuta alla carenza di ferro provocata dal sanguinamento dei polipi.

Quando si accusa uno qualsiasi di questi sintomi è molto importante consultare un medico per una diagnosi corretta e tempestiva.

Quali sono i sintomi dei polipi maligni?

Purtroppo non c’è modo di distinguere la natura dei polipi in base alla presenza o all’eventuale natura dei polipi presenti.

Più in generale si raccomanda un parere del medico in caso di:

  • Dolore addominale
  • Sangue nelle feci
  • Cambiamento persistente nelle abitudini intestinali (che dura più di una settimana).

Quali sono i polipi più pericolosi?

Esistono due forme di polipo intestinale:

  • sessile
  • peduncolato.

I polipi piatti (sessile) possono essere più piccoli e difficili da vedere e hanno maggiori probabilità di essere maligni rispetto ai polipi in rilievo (peduncolato); la probabilità che un polipo intestinale evolva in una forma maligna e invasiva è strettamente correlata alla dimensione del polipo stesso, maggiore è la dimensione, maggiore è il rischio di trasformazione tumorale.

I polipi hanno dimensioni estremamente variabili, ma di norma più grande è il polipo, maggiore è il rischio che sia canceroso o che lo diventi (lesione precancerosa).

Da un punto di vista istologico, ovvero del tessuto di cui sono composti, i polipi si possono  invece distinguere in:

  • non neoplastici (serrati, giovanili, infiammatori)
  • neoplastici benigni (adenomi o precancerosi)
  • maligni (carcinomi).

La percentuale di adenomi che evolve in carcinomi è minima e l’evoluzione lenta (in genere 5-10 anni).

Come fa il medico a rilevare i polipi del colon?

Per diagnosticare la presenza di polipi è possibile ricorrere a diversi esami, più o meno invasivi:

  • Clisma opaco. Il medico somministra un liquido chiamato contenente bario nel retto prima di una radiografia. Il bario rende l’intestino bianco ed i polipi scuri, quindi facili da vedere.
  • Sigmoidoscopia. Con questo test il medico mette un sottile tubo flessibile nel retto. Il tubo si chiama sigmoidoscopio ed ha una luce al suo interno. Il medico utilizza il sigmoidoscopio per guardare l’ultima sezione dell’intestino crasso.
  • Colonscopia. Quest’esame è come la sigmoidoscopia, ma il medico analizza l’intero intestino crasso con un lungo tubo flessibile in grado di mostrare le immagini su uno schermo. Attraverso questo tubo è possibile procedere anche alla rimozione dei polipi eventualmente presenti.
  • Colonscopia virtuale. In quest’esame il medico inserisce un cortso e sottile tubo flessibile nel retto per insufflare aria, viene quindi usata una macchina a raggi X che crea immagini dell’intestino, immagini che possono essere visualizzate su uno schermo. Dura meno di una colonscopia perché i polipi non vengono rimossi durante l’esame. Se la scansione mostrasse polipi, una colonscopia permetterà la rimozione.
  • Esame delle feci. Il medico chiederà di portare un campione di feci in un contenitore. Le feci verranno esaminate in laboratorio per rinvenire segni di cancro, come ad esempio modifiche del DNA o la presenza di sangue.

Cura

Poiché non c’è modo ad oggi di prevedere l’eventuale evoluzione maligna, è generalmente consigliata l’asportazione di tutti i polipi eventualmente presenti.

Premesso che non è possibile intervenire attraverso farmaci, l’approccio di elezione consiste nella loro escissione durante la colonscopia; il colonscopio, lo strumento introdotto nell’ano che permette di eseguire l’esame, è infatti dotato di strumenti utili allo scopo (ansa o pinza metallica, attraversi cui si procede alla cauterizzazione/taglio dell’escrescenza).

In casi eccezionali i polipi potrebbero dover essere trattati rimuovendo chirurgicamente parte dell’intestino, per esempio in presenza di formazioni particolarmente grandi o per tratti di intestino con numerosissimi polipi (in realtà si tratta di un’evenienza sempre più rara grazie alle nuove tecnologie disponibili).

A seguito dell’escissione i polipi vengono inviati in laboratori specializzati per essere analizzati e comprenderne così la natura; nuovi polipi si sviluppano in circa un soggetto su due , per questa ragione si procede in genere a periodiche verifiche, a seconda dei casi ad intervalli di 3-5 anni.

Prevenzione dei polipi

Non esiste ancora un modo sicuro per prevenire completamente la formazione di polipi del colon, tuttavia è possibile una riduzione del rischio attraverso alcuni piccoli accorgimenti legati essenzialmente allo stile di vita:

  • consumare regolarmente frutta, verdura ed in generale cibi leggeri e poveri di grassi,
  • smettere di fumare,
  • ridurre o eliminare gli alcolici,
  • limitare il consumo di carne rossa e/o lavorata,
  • praticare regolare esercizio fisico,
  • mantenere un peso appropriato e dimagrendo se necessario.

Alcune ricerche suggeriscono che un maggior consumo di alimenti ricchi di calcio e vitamina D potrebbe ridurre il rischio di sviluppare polipi del colon.

Alcuni alimenti ricchi di calcio sono

  • latte,
  • formaggio,
  • yogurt,
  • broccoli.

Mentre la vitamina D è presente in

  • uova,
  • fegato,
  • alcuni tipi di pesci, come il salmone.

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. Cosa sono i polipi?

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Un polipo è una crescita anormale di tessuto su una mucosa dell’organismo, una sorta di escrescenza che nasce da un tessuto normalmente liscio; ne esistono diversi tipi, distinti sulla base del distretto corporeo in cui si trovano (intestinali, nasali, uterini, …).

  2. Quali sono i polipi intestinali più pericolosi?

    1. Dr. Roberto Gindro

      I polipi sessili (ossia piatti) possono essere più piccoli e difficili da vedere e hanno maggiori probabilità di essere/diventare maligni rispetto ai polipi in rilievo (peduncolati); la probabilità che un polipo intestinale evolva in una forma maligna e invasiva è strettamente correlata alla dimensione del polipo stesso, maggiore è la dimensione, maggiore è il rischio.

  3. Come si tolgono?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Vengono in genere rimossi durante la colonscopia.

  4. Mi hanno trovato dei polipi nel colon, significa che ho un tumore?

    1. Dr. Roberto Gindro

      La presenza di polipi non indica necessariamente che si sia sviluppato un tumore, ma la loro presenza (soprattutto se di tipo sessile) può aumentare il rischio di svilupparlo.

  5. In quanto tempo degenerano i polipi intestinali?

    1. Dr. Roberto Gindro

      I polipi di solito non si trasformano in cancro, ma se non vengono rimossi il rischio che succeda aumenta; è difficile stimare i tempi esatti, ma si ritiene che possano servire anni. (Fonte: https://www.nhs.uk/conditions/bowel-polyps/)

  6. La dimensione dei polipi è importante in termini di probabilità di evoluzione verso un tumore?

    1. Dr. Roberto Gindro

      La probabilità che un polipo del colon si evolva verso una forma invasiva di cancro dipende dalla dimensione del polipo stesso: è minima (inferiore al 2%) per dimensioni inferiori a 1,5 cm, intermedia (2-10%) per dimensioni di 1,5-2,5 cm e significativa (10%) per dimensioni maggiori di 2,5 cm.

      Fonte: http://www.airc.it/tumori/tumore-al-colon-retto.asp