Immunità di gregge e coronavirus in parole semplici

Ultima modifica

Introduzione

La pandemia di COVID-19 ha portato sotto i riflettori il concetto di “immunità di gregge”. Nonostante si tratti di un modello scientifico comprovato, occorre fare chiarezza sul perché l’immunità di gregge non vada vista come una panacea miracolosa per nuove malattie e soprattutto sul costo umano di questa possibile soluzione.

Cos’è l’immunità di gregge?

L’immunità di gregge, in inglese “herd immunity”, è un fenomeno di protezione indiretta da una malattia infettiva che si verifica nella popolazione quando la copertura anticorpale (numero dei soggetti vaccinati, oppure naturalmente immunizzati al patogeno responsabile) supera una soglia critica tale per cui anche gli individui non vaccinati si possono considerare ragionevolmente “al sicuro”.

Il meccanismo alla base di questo concetto ricorda proprio quello di un gregge: le pecore si spostano in gruppo, addossate l’una all’altra e proteggendosi a vicenda; in chiave metaforica possiamo paragonare le pecore centrali agli individui non immunizzati (vulnerabili), e quelle più periferiche agli individui che invece dispongono di protezione anticorpale: se un grande numero di individui è immune ad un patogeno, la sua circolazione complessiva viene limitata.

Immunità di gregge, schema semplificato

By TkarcherOwn work, CC BY-SA 4.0, Link

Un numero di soggetti vaccinati sufficientemente elevato rende il rischio di contagio per i soggetti non vaccinati talmente basso da poter essere considerato trascurabile.

In corso di epidemia ciò rappresenta un vantaggio fondamentale per le fasce della popolazione che non possono essere sottoposte alla vaccinazione, ad esempio per problemi di salute.

Come si raggiunge l’immunità di gregge?

Il concetto di soglia critica varia a seconda del tipo di agente patogeno considerato, ma si tratta in qualsiasi caso di una fetta molto importante della popolazione.

L’immunizzazione, come si è detto, può avvenire in due modi:

  • vaccinazione
  • superamento della malattia con anticorpi propri

Il primo caso è senz’altro il più auspicabile, ma è gravato da tempi tecnici di sviluppo difficilmente aggirabili nel caso di nuove infezioni.

Per quanto riguarda invece la cosiddetta immunizzazione naturale, si tratta di una strada potenzialmente più breve ma con un costo umano altissimo: consentire libera circolazione al virus, in modo da selezionare una popolazione di “sopravvissuti-immunizzati”, significherebbe infatti causare l’infezione di milioni di cittadini, il completo tracollo delle Unità di Terapia Intensiva e la morte di centinaia di migliaia di persone.

L’immunità di gregge funziona?

Dimostrare per via diretta l’esistenza dell’immunità di gregge non è immediato. Sono stati condotti diversi lavori scientifici in tal senso che ne hanno evidenziato la plausibilità, ma tutti si rifanno ad una rilevazione di tipo indiretto.

La Germania, ad esempio, è riuscita ad estirpare completamente il virus della rabbia attraverso un programma di vaccinazione “a tappeto” sull’uomo, sugli animali domestici e sulle volpi selvatiche presenti nel territorio. L’estensione del programma di immunizzazione agli animali selvatici avrebbe infatti garantito una copertura anche agli individui che per qualsiasi motivo non fossero stati sottoposti a vaccinazione, secondo il concetto di immunità di gregge. L’operazione, svolta tra gli anni Ottanta e Duemila, fu un successo completo: nel 2008 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la Germania esente da rabbia.

Quali sono i vantaggi dell’immunità di gregge?

Un’immunizzazione collettiva dovuta all’effetto gregge ha un valore complessivo superiore all’immunizzazione individuale, perché una ridotta trasmissione della malattia determina una riduzione della circolazione del ceppo infettivo, che può arrivare in un’ottica a lungo termine fino alla sua completa estinzione.

Inoltre, l’effetto gregge consente di ottenere una protezione anche in quelle fasce di popolazione non vaccinate o non vaccinabili: vantaggio inestimabile in un’ottica di salute collettiva.

Fonti e bibliografia

Articoli Correlati
Articoli in evidenza