Laser Lasik per l’operazione e la chirurgia dell’occhio

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Introduzione

L’intervento Lasik è una procedura chirurgica che consente di migliorare la vista, permettendo di ridurre o di eliminare il bisogno di indossare gli occhiali da vista o le lenti a contatto.

L’intervento ha l’obiettivo di rimodellare la cornea, lo strato più esterno dell’occhio, per migliorare la capacità di messa a fuoco, che può essere alterata a causa di diversi errori di rifrazione:

  • Le persone miopi riescono a vedere bene le immagini vicine, mentre vedono sfocate le immagini lontane.
  • I presbiti riescono a vedere chiaramente gli oggetti lontani, mentre hanno difficoltà a vedere le cose vicine. La presbiopia è anche chiamata iperopia.
  • L’astigmatismo fa apparire le immagini distorte e si verifica quando ci sono delle irregolarità nella cornea o nella lente dell’occhio.
  • L’ipermetropia è un difetto che causa la visione di oggetti sfocati.

Le lenti a contatto e gli occhiali da vista rimettono a fuoco le immagini sulla retina, riportando ad una visione normale.

Esistono innumerevoli tipologie di laser, ma il Lasik è sicuramente il più comune e permette di correggere:

  • miopia,
  • astigmatismo,
  • ipermetropia,
  • presbiopia (anche se in realtà il tipo di laser è in questo caso leggermente diverso, presbyLasik, così come differenti sono i risultati).

L’esperienza dimostra che molti pazienti riescono a riacquistare una vista perfetta, anche se ovviamente il risultato dipende anche dalla situazione iniziale; I migliori risultati della Lasik vengono riscontrati nei pazienti che presentano dei problemi moderati della vista, mentre i pazienti affetti da una grave miopia potrebbero anch’essi trarre beneficio dalla Lasik, purtuttavia avere ancora bisogno degli occhiali o delle lenti a contatto anche dopo l’intervento.

Come per qualsiasi altro intervento chirurgico, esistono anche controindicazioni e rischi che, per quanto minimi, è importante conoscere per prendere una decisione consapevole, anche se solo il medico oculista può valutare nel complesso il rapporto rischio-beneficio per ogni singolo paziente.

Ricostruzione grafica di un raggio laser che colpisce un occhio

iStock.com/kaptnali

La vista

Gli occhi rappresentano un organo molto sofisticato che consente di raccogliere la luce e di mettere a fuoco, consentendoci di vedere. La cornea, la parte esterna e trasparente dell’occhio, permette alla luce di entrare e si occupa di iniziare la messa a fuoco mentre la luce si muove verso l’interno dell’occhio.

Semplificazione dell'anatomia dell'occhio e della visione

iStock.com/normaals

Dopo aver attraversato la cornea la luce incontra l’iride, che è la parte colorata dell’occhio, che controlla la quantità di luce che entra nell’occhio attraverso l’apertura della pupilla (il cerchio al centro dell’iride).

Man mano che la luce attraversa la pupilla arriva sino ad una lente chiara e, prima di raggiungere la parete più interna dell’occhio, passa in un fluido trasparente chiamato vitreo. La retina invece converte il segnale della luce in segnale elettrico. Questi segnali elettrici vengono trasferiti dal nervo ottico al cervello, che li converte nelle immagini che vediamo.

Chirurgia refrattiva e Lasik

Negli ultimi anni la chirurgia laser (o chirurgia refrattiva) è diventata via via più popolare e nella maggior parte dei casi l’intervento è volto al rimodellamento della cornea, con l’obiettivo di correggere i tre difetti visivi descritti.

L’approccio PRK (Photo Refractive Keratectomy) nasce addirittura negli anni ’80, ma dall’avvento della chirurgia Lasik è ormai limitato alle correzioni di difetti minimi; la Lasik, acronimo di LASer In situ Keratomileusis, cheratomileusi laser in sit, è una tecnica che nasce a metà degli anni ’90 e, rispetto alla precedente, ha il grosso vantaggi di ridurre drasticamente i sintomi di dolore e di fastidio all’occhio. È la tecnica probabilmente più utilizzata in tutti i Paesi occidentali e permette di essere applicata a:

  • miopia,
  • presbiopia,
  • astigmatismo.

Entrambe le tecniche fanno ricorso ad un laser ad eccimeri per il rimodellamento della cornea e correggere così i difetti di rifrazione, ma:

  • nella PRK il laser viene utilizzato agendo direttamente sulla superficie,
  • nella LASIK viene invece applicato dopo la creazione ed il sollevamento di un lembo di tessuto corneale.

Le due tecniche sono sostanzialmente sovrapponibili sotto molti punti di vista, ma la metodica PRK potrebbe richiedere tempi di recupero leggermente superiori, nonostante una minor probabilità di sviluppare complicazioni (peraltro ormai minima anche nel caso della Lasik).

La Lasik consente un recupero rapidissimo (il giorno successivo all’intervento è in genere possibile riprendere le proprie attività) e privo di fastidi come il bruciore, ma un eventuale successivo ritocco sarebbe più complesso, in quanto necessiterebbe di sollevare nuovamente il lembo corneale.

La letteratura disponibile dimostra chiaramente la grande efficacia e sicurezza di entrambi gli approcci, che vengono quindi scelti dal chirurgo in base alle necessità e alle caratteristiche del paziente.

Controindicazioni

Non tutti coloro che usano le lenti a contatto o gli occhiali sono dei candidati ideali per la LASIK, che risulta controindicata in caso di pazienti con:

È inoltre controindicata nei soggetti che praticano sport da combattimento.

Preparazione

La decisione di sottoporsi all’intervento va sempre vagliata con un oculista esperto, che sottoporrà il paziente a un esame approfondito degli occhi prima di formulare un parere in proposito; in caso di risposta affermativa verrà programmata la data dell’intervento.

Se si indossano lenti a contatto è consigliabile smettere di indossarle a partire da qualche settimana prima dell’intervento, in quanto sono dispositivi che cambiano la forma della cornea fino a diverse settimane dopo l’interruzione nel loro utilizzo. Sottoporsi alla chirurgia Lasik senza presentarsi con la forma naturale espone il paziente al rischio di misure imprecise e quindi risultati non ottimali.

L’FDA consiglia di rimuovere:

  • le lenti a contatto morbide almeno 2 settimane prima della valutazione iniziale,
  • le lenti a contatto semirigide almeno 3 settimane prima,
  • le lenti a contatto rigide almeno 4 settimane prima.

Durante la visita vanno segnalati al medico:

  • tutti i disturbi visivi e relativi all’occhio attuali e passati,
  • tutti i farmaci usati e le eventuali allergie di cui si soffre.

Il giorno prima dell’intervento, si dovrebbe smettere di usare:

  • creme,
  • lozioni,
  • trucco,
  • profumi.

Questi prodotti possono aumentare il rischio di infezione durante e dopo l’intervento chirurgico; per lo stesso motivo è probabile che verrà richiesto al paziente di lavarsi a fondo le ciglia prima della chirurgia, in modo da rimuovere eventuali residui e detriti.

Procedura

L’intervento di chirurgia refrattiva richiede in genere meno di 30 minuti; il paziente viene fatto sedere sulla schiena su una sedia reclinabile in una sala dotata del sistema laser, che di fatto si presenta come una grande macchina dotata anche di microscopio e monitor.

Una goccia di anestetico sarà applicata all’occhio e uno specifico strumento verrà utilizzato per tenere le palpebre aperte.

La cornea viene mantenuta ferma tramite un dispositivo aspirante. L’oculista taglia con uno strumento speciale un lembo corneale, che viene sollevato in modo da scoprire lo stato connettivale della cornea sottostante e che viene mantenuto fuori dalla direzione del laser. Successivamente il laser viene utilizzato per ridisegnare la cornea.

Il laser sarà posizionato sopra l’occhio e a questo punto verrà chiesto al paziente di fissare una luce; questo non è il laser utilizzato per rimuovere il tessuto dalla cornea, la luce è posizionata al solo scopo di aiutare a mantenere l’occhio fisso su un punto una volta che il laser verrà acceso; nel caso in cui non si sia in grado di fissare un oggetto in modo fermo per almeno 60 secondi, il paziente potrebbe risultare non candidabile all’intervento.

Dopo che la cornea è stata ristrutturata, l’oculista riposiziona il lembo sulla zona trattata e conclude così l’operazione.

La Lasik è una procedura ambulatoriale. I pazienti possono tornare a casa lo stesso giorno dell’operazione. È necessario però farsi accompagnare con l’auto da qualcuno, perché inizialmente la vista potrebbe essere ancora offuscata.

Durante l’intervento è normale che la vista possa temporaneamente apparire annebbiata.

Dopo la procedura

Al termine della procedura è possibile avvertire bruciore, prurito oppure la sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio; il paziente proverà quindi un certo disagio o, in alcuni casi, un dolore lieve che potrà essere facilmente controllato con un antidolorifico.

Al termine dell’intervento saranno comunque date delle gocce per idratare e lubrificare gli occhi e per dare sollievo ai sintomi descritti.

Piuttosto comune anche una certa lacrimazione, nonché una visione offuscata e un’eccessiva sensibilità alla luce.

Questi sintomi di norma vanno incontro a miglioramento spontaneo già nei primi giorni dopo l’intervento Lasik, ma per questo è consigliabile evitare di lavorare per qualche giorno; in questa fase è inoltre molto importante evitare di grattarsi o di sfregare l’occhio operato, per evitare complicazioni che richiederebbero un nuovo intervento.

In caso di dolore severo e/o peggioramento improvviso dei sintomi si raccomanda di contattare immediatamente l’oculista.

La maggior parte dei pazienti riscontra dei notevoli miglioramenti nei primi giorni successivi all’operazione Lasik, anche se immediatamente dopo l’intervento la vista potrebbe essere un po’ offuscata.

Durante i primi mesi a seguito dell’intervento chirurgico, la visione potrà fluttuare:

  • Possono servire da 3 a 6 mesi affinché la vista si stabilizzi dopo l’intervento.
  • Bagliori, aloni, difficoltà di guida di notte e altri sintomi visivi possono persistere anche durante questo periodo di stabilizzazione.
  • Se fosse necessaria un’ulteriore correzione, sarebbe comunque indispensabile attendere almeno 3 mesi prima di intervenire nuovamente. In questi casi è importante essere consapevoli che, anche se la capacità visiva potrà ulteriormente migliorare, è improbabile che aloni e altri difetti visivi potranno migliorare.

Rischi e complicazioni

La Lasik è una procedura molto sicura; rischi e complicazioni sono rari, ma comunque possibili.

La maggior parte dei pazienti si ritiene molto soddisfatta dei risultati ottenuti attraverso l’intervento Lasik, ma come per qualsiasi altra procedura medica è bene essere consapevoli di rischi, limiti e complicazioni possibili.

  • Peggioramento della vista. Alcuni pazienti vanno incontro a una diminuzione della vista, non più correggibile con occhiali, lenti a contatto o interventi chirurgici.
  • Debilitanti sintomi visivi. A seguito dell’intervento potrebbero comparire riflessi, aloni e/o visioni doppie in grado di influenzare significativamente la qualità di visione notturna e in condizioni di contrasto ridotto (nebbia, per esempio).
  • Risultato inferiore alle attese. La vista potrebbe migliorare, ma non a sufficienza per poter fare a meno degli occhiali; in questi casi si può valutare se sia possibile un secondo intervento con il proprio oculista. Nel caso di difetti di visivi di partenza particolarmente gravi aumenta sensibilmente questo rischio.
  • Sindrome occhio secco. Uno degli effetti collaterali dell’intervento è quello di peggiorare la lubrificazione oculare, in alcuni casi in modo così severo da causare la sindrome dell’occhio secco, una condizione caratterizzata da una fastidiosa e persistente secchezza che può peggiorare anche la qualità di visione e che richiede un trattamento cronico con colliri lubrificanti.
  • Riduzione dei risultati con l’età. In alcuni pazienti operati per presbiopia i risultati potrebbero regredire con il passare degli anni.

Poiché la chirurgia LASIK è una tecnologia relativamente recente, sicurezza ed efficacia a lungo termine di fatto non sono ancora note, ma si stanno in ogni caso accumulando evidenze che permettono un ragionevole ottimismo anche in questo senso.

Fonti e bibliografia

Domande e risposte
Fa male?
No, il trattamento è indolore grazie all'utilizzo di gocce anestetiche; è possibile avvertire un leggero senso di pressione attorno all'occhio durante la procedura e, al termine della stessa, la sensazione di avere una ciglia nell'occhio per qualche ora.
Quanto dura l'intervento?
Mediamente circa 10 minuti per occhio (ma l'applicazione del laser richiede 20-50 secondi circa); è comunque richiesta la permanenza del paziente in ospedale/studio per qualche ora in tutto.
Cosa succede se sbatto le palpebre durante l'intervento?
Il chirurgo oculista e il suo staff prendono adeguati provvedimenti per evitare qualsiasi rischio per il paziente, in particolare attraverso l'apposizione di uno specifico supporto che terrà aperte le palpebre per tutto il tempo necessario.
E se muovo l'occhio durante l'intervento?
Sarà richiesto di guardare una luce lampeggiante, azione in genere alla portata di chiunque; gli strumenti più recenti sono comunque in grado di applicare correzioni al volo in caso di movimenti oculari involontari.
Dopo quanto tempo posso riprendere a lavorare?
La maggior parte dei pazienti è pronto in 1-2 giorni, ma potrebbero servire 1-2 mesi per una completa stabilizzazione della vista (tempo necessario a valutare il risultato).
È possibile perdere la vista?
Benché come tutti gli interventi sia associato a possibili complicazioni, la perdita della vista non è tra queste.
Che differenza c'è tra PRK e Lasik?
L'approccio PRK agisce sulla superficie della cornea (anziché all'interno), richiedendo un tempo di guarigione più lungo (qualche settimana); per questa ragione è ormai riservata a pochi casi specifici che presentino controindicazioni per Lasik od altre tecniche più recenti.
Quanto dura l'effetto?
In genere è definitivo (anche se con il trascorrere degli anni l'occhio può andare fisiologicamente incontro a cambiamenti che potrebbero rendere necessari piccoli ritocchi).
I due occhi vengono operati nello stesso giorno?
In genere sì.
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Domande e risposte
  1. Mi sono operato da un paio di settimane; direi tutto bene, ma alla sera guidando fatico un po’ a causa di riflessi dei fari delle altre macchine. Migliorerà? Devo segnalarlo?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Si tratta di uno dei possibili effetti residui dell’intervento; va sicuramente segnalato, anche se in realtà non si può fare molto (potrebbe leggermente migliorare nel tempo).