Tremore a mani, gambe e altre parti del corpo: cause e rischi

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Il tremore

Il tremore è una contrazione muscolare involontaria e ritmica che genera movimenti di una o più parti del corpo.

Si tratta di un disturbo motorio frequente che colpisce perlopiù le mani, anche se può riguardare talvolta

  • braccia,
  • testa,
  • palpebre,
  • corde vocali,
  • torace
  • e gambe.

Può essere

  • intermittente (alternare cioè momenti in cui sussiste ad altri in cui non c’è)
  • o costante.

Può manifestarsi in modo

  • sporadico (occasionalmente, senza cause apparenti)
  • o in modo persistente a seguito di un altro disturbo.

Il tremore è più frequente negli adulti di mezza età o anziani, anche se può insorgere a qualunque età, e colpisce indifferentemente uomini e donne.

Generalmente non è un sintomo pericoloso, però può essere molto imbarazzante o perfino debilitante, rendendo difficile se non impossibile l’espletamento di un’attività lavorativa e della routine quotidiana.

Quando un tremore è normale?

In molte condizioni della vita quotidiana è perfettamente normale manifestare un leggero tremore: quando si tengono le mani o le braccia tese davanti al viso è quindi improbabile che possano essere perfettamente immobili.

Queste stesse forme possono risultare più evidenti in alcune condizioni come ad esempio:

  • invecchiamento,
  • situazioni di forte emotività (stress, stanchezza, ansia, rabbia, nervosismo, …),
  • dopo il consumo di caffè o altre sostanze eccitanti, come la stessa nicotina presente nelle sigarette,
  • in presenza di caldo/freddo.

Tremore interno

A volte capita di avvertire un tremore interno, ma questa sensazione può essere conseguenza di fenomeni diversi a seconda del caso.

Possiamo sommariamente individuare due diverse condizioni:

  • sensazione ansiosa,
  • percezione di contrazioni muscolari ed altri fenomeni organici.

La sensazione di un qualcosa che vibra o che trema all’interno del corpo è molto spesso la percezione di un fenomeno che in realtà non trova un riscontro fisico; il soggetto è quindi certo di avvertire qualcosa di simile ad un movimento interno od una contrazione muscolare, benché obiettivamente (e strumentalmente) non si riscontri nulla. È relativamente comune in soggetti ansiosi e/o in condizioni di forte stress (un po’ come nel caso delle farfalle nello stomaco), ma il sintomo va comunque segnalato al medico per procedere all’esclusione di diagnosi neurologiche più gravi.

La stessa sensazione può invece essere percepita come esito di un reale movimento, tipicamente

  • contrazione muscolare involontaria, per esempio in seguito a peristalsi intestinale (movimenti dell’intestino),
  • passaggio di aria nell’intestino,
  • ovulazione nel sesso femminile.

Meno comunemente può essere il risultato di una condizione patologica (malattia), come

  • tremore essenziale,
  • morbo di Parkinson,
  • sclerosi multipla.

Per queste ragioni si raccomanda di portare sempre a conoscenza del medico la comparsa del sintomo, ma senza per questo saltare a conclusioni diagnostiche autonome.

Mano che trema

Shutterstock/sruilk

Cause

In genere il tremore è la manifestazione di disturbi di parti profonde del cervello preposte al controllo dei movimenti. La maggioranza dei tremori non ha una causa nota (tremore essenziale), anche se esistono forme che sembrano ereditarie o caratterizzata da una più o meno spiccata familiarità.

Può quindi essere un sintomo isolato, oppure manifestarsi come conseguenza di vari disturbi neurologici, tra cui:

o ancora in seguito a

Classificazione del tremore

Il tremore può essere distinto in:

  • Tremore a riposo, che si manifesta quando i muscoli sono rilassati, per esempio quando le mani riposano in grembo. Nel tremore a riposo, mani, braccia o gambe possono scuotersi anche quando la persona riposa. Spesso, questo tipo interessa solo mani o dita. Si riscontra spesso nei soggetti con morbo di Parkinson; viene detto tremore “pill rolling” (conta monete), perché consiste in movimenti circolari di dita e mani, simili a quelli che si fanno per passarsi in mano piccoli oggetti come le monete.
  • Tremore d’azione, che si manifesta durante il movimento volontario di un muscolo. La maggior parte dei tremori è considerata d’azione. Esistono poi varie sotto-categorie di tremori d’azione, alcune delle quali possono sovrapporsi:
    • Il tremore posturale insorge quando viene mantenuta una posizione contro la gravità, per esempio le braccia tese in avanti.
    • Il tremore cinetico avviene con un qualunque movimento volontario, per esempio alzando i polsi su e giù o chiudendo e aprendo gli occhi.
    • Il tremore intenzionale si verifica durante l’esecuzione di un movimento verso un bersaglio, per esempio alzando un dito per toccare il naso. Tipicamente, questo tremore peggiora quanto più ci si avvicina al bersaglio.
    • Il tremore attività-dipendente compare solo durante l’esecuzione di attività complesse e finalizzate, come scrivere o parlare.
    • Il tremore isometrico avviene durante la contrazione di un muscolo volontario non associata a un movimento, come per esempio per tenere un libro pesante in una data posizione.

Categorie o tipi di tremore

Il tremore viene perlopiù classificato in base alle sue manifestazioni e alle sue cause od origini. Esistono più di 20 diversi tipi di tremore. Tra le forme più comuni, ci sono:

Tremore essenziale

Un tempo detto tremore essenziale benigno o tremore famigliare, il tremore essenziale è uno dei più comuni disturbi del movimento. Non sono note le cause esatte e, in genere, il sintomo è modesto e rimane stabile per diversi anni. Colpisce in genere ambedue i lati del corpo, anche se spesso, essendo un tremore d’azione, viene notato nella mano dominante.

L’elemento caratteristico di questa forma è il tremore sia delle mani che delle braccia, presente durante un’azione e assente a riposo. A questo si possono associare tremori della testa (la testa fa “sì” o “no”) senza anomalie posturali di quest’ultima e una voce tremula o saltellante se il tremore interessa anche le corde vocali. Il tremore d’azione di ambedue le mani può rendere problematica la scrittura, il disegno e azioni come il bere da una tazza, usare utensili o un computer.

La frequenza del tremore (la velocità delle scosse) può ridursi con l’età, ma la gravità può aumentare, riducendo le capacità di eseguire alcune attività del quotidiano. Emozioni forti, stress, febbre, stanchezza fisica o ipoglicemia possono indurre e/o peggiorare il tremore. Benché possa insorgere a qualsiasi età, il tremore spesso si manifesta per la prima volta durante l’adolescenza o con la mezza età (tra 40 e 50 anni). Piccole quantità di alcolici possono aiutare a ridurre il tremore essenziale, anche se non è chiaro il motivo.

Si ritiene che circa il 50% dei casi di tremore essenziale sia dovuto a fattori di rischio genetici (tremore cosiddetto familiare). Chi ha un genitore con tremore familiare ha maggiori probabilità di ereditare la condizione. Le forme famigliari di tremore essenziale spesso compaiono in giovane età.

Per diversi anni il tremore essenziale non è stato associato ad alcuna patologia nota, tuttavia alcuni ricercatori ritengono che il tremore essenziale sia legato a una modesta degenerazione di alcune aree del cervello che controllano i movimenti. In quest’ambito, la ricerca è quanto mai aperta.

Tremore distonico

Questa forma si manifesta in soggetti affetti da distonia, ossia disturbi del movimento dovuti a iperattività muscolare per “errori” del centro di controllo cerebrale che determinano l’assunzione di posture anomale o prolungate. Il tremore distonico in genere compare negli adulti giovani o di mezza età e può colpire qualunque muscolo del corpo. I sintomi vengono talvolta alleviati da un completo rilassamento.

Benché alcuni sintomi siano simili, il tremore distonico e quello essenziale differiscono per alcune caratteristiche. Il tremore distonico

  • è associato a posture anomale dovute a forti spasmi o crampi muscolari,
  • può colpire le stesse parti del tremore essenziale, ma anche (e più spesso del tremore essenziale) la testa, senza ulteriori movimenti di mani o braccia che emulino il tremore a riposo, come quello osservato nel morbo di Parkinson.

La gravità del tremore distonico, inoltre, può ridursi toccando la parte corporea o il muscolo colpiti, e i movimenti del tremore sono irregolari invece di assumere un andamento ritmico.

Tremore cerebellare

Si tratta di un tremore tipicamente lento e di forte intensità delle estremità (braccia, gambe) che si manifesta alla fine di un movimento finalizzato, come ad esempio il tentativo di premere un pulsante.

Origina da danni al cervelletto e ai suoi collegamenti con altre regioni cerebrali, risultanti da un ictus o da un tumore. Il danno può anche essere dovuto a malattie come la sclerosi multipla, disordini degenerativi come l’atassia (perdita del controllo muscolare di braccia e gambe) o la sindrome del cromosoma X fragile (un disordine caratterizzato da una serie di problemi cognitivi e di sviluppo). Può derivare anche da un danno cerebellare cronico dovuto all’alcolismo.

Tremore psicogeno

Anche detto tremore funzionale, può comparire come qualunque forma di tremore. I sintomi variano, ma spesso l’esordio è brusco e può interessare tutte le parti del corpo. Il tremore aumenta nei momenti di stress e diminuisce o si riduce distraendosi. Molti soggetti con tremore psicogeno hanno un sottostante problema psichiatrico, come una depressione o un disturbo da stress post-traumatico.

Tremore fisiologico

Il tremore fisiologico si manifesta in tutti i soggetti sani. È raramente visibile a occhio nudo e consiste tipicamente in un fine scuotimento delle mani, dita comprese. Non è considerato una patologia ma un normale fenomeno fisiologico, risultante dalla proprietà fisiche del corpo (per esempio, attività ritmiche come il battito cardiaco e l’attivazione muscolare).

Tremore funzionale aumentato

Si tratta di un tremore fisiologico più evidente, facilmente visibile. In genere, non è dovuto a una malattia neurologica ma a reazioni ad alcuni farmaci, all’astinenza da alcolici o a situazioni mediche come l’ipertiroidismo e l’ipoglicemia. Di solito, regredisce una volta corretta la causa.

Tremore Parkinsoniano

Si tratta di un sintomo frequente del morbo di Parkinson, anche se non tutti i soggetti affetti dal morbo hanno tremore. Il tremore riguarda perlopiù una o ambedue le mani a riposo. Può anche colpire il mento, le labbra, la faccia e le gambe. Può comparire dapprima solo in un’estremità o da un lato del corpo. Con il progredire della malattia, può diffondersi ai due lati del corpo. Questo tremore spesso peggiora con lo stress o le emozioni forti.

Oltre il 25% dei soggetti con Parkinson ha anche un tremore d’azione.

Tremore ortostatico

È un disturbo raro, caratterizzato da contrazioni muscolari rapide delle gambe che compaiono quando il soggetto è in piedi. Tipicamente, provoca una sensazione di squilibrio e instabilità, obbligando la persona a cercare di sedersi o camminare immediatamente. Poiché il tremore ha una frequenza molto elevata (scosse molto veloci), può non essere visibile all’osservazione diretta; può però essere percepito toccando i polpacci o le cosce, oppure può essere rilevato dal medico esaminando i muscoli con uno stetoscopio. In alcuni casi, il tremore può peggiorare nel tempo. Le cause del tremore ortostatico sono sconosciute.

Sintomi

Il tremore, a seconda della zona d’insorgenza, può manifestarsi con:

  • scuotimento ritmico di
    • mani,
    • braccia,
    • testa,
    • gambe,
    • torace,
  • voce tremula,
  • difficoltà nella scrittura e nel disegno,
  • problemi nel tenere e controllare utensili (per esempio un cucchiaio).

Alcuni pazienti affetti da tremore essenziale possono poi lamentare la sensazione di tremore interno, ossia la percezione di movimento tremolante all’interno del tronco o degli arti, senza un reale movimento visibile. Questa sensazione è in genere descritta come spiacevole, tanto che da alcuni pazienti viene vissuta come il sintomo più fastidioso.

Alcuni tremori possono insorgere o peggiorare

  • in condizioni di stress,
  • a fronte di emozioni forti,
  • in caso di stanchezza severa,
  • con l’assunzione di determinate posture,
  • durante l’esecuzione di specifici movimenti.

Quando rivolgersi al medico

Chiunque può manifestare piccoli tremiti durante le normali attività quotidiane, è per esempio normale che le mani non siano perfettamente immobili quando si tengono distese in avanti.

Un certo livello di tremore è poi spesso causato da un livello elevato di adrenalina nel corpo, che può verificarsi in caso di stress, ansia o rabbia.

Si raccomanda tuttavia di rivolgersi al medico nel caso in cui si sperimenti spesso un qualche grado di tremore, oppure quando questo si manifesti in modo particolarmente severo; anche se come vedremo non esiste un test specifico per la diagnosi, è essenziale approfondire il disturbo per comprenderne le cause.

Diagnosi

Il tremore viene diagnosticato sulla base dell’esame obiettivo e neurologico, nonché dell’anamnesi del soggetto.

Durante l’esame obiettivo, il medico valuta il tremore in base a:

  • comparsa del tremore quando i muscoli sono a riposo o in azione;
  • sede corporea del tremore (e se mono o bilaterale);
  • caratteristiche del tremore (frequenza e ampiezza).

Vengono cercati anche altri elementi neurologici, come eventuali

  • disturbi dell’equilibrio,
  • anomalie nel parlare
  • o aumentata rigidità muscolare.

Esami del sangue e dell’urina possono escludere eventuali cause metaboliche, come un malfunzionamento tiroideo e alcuni farmaci che inducono tremore. Questi esami possono essere di aiuto anche nell’identificare eventuali cause aggravanti, come interazioni farmacologiche, alcolismo cronico o altre condizioni o malattie. La diagnostica per immagini può aiutare a determinare se il tremore è conseguenza di danni cerebrali.

Possono essere svolti ulteriori esami per evidenziare limiti funzionali come difficoltà di scrittura o a tenere una forchetta o una tazza. Il soggetto può doversi sottoporre a una serie di attività o esercizi come portare un dito alla punta del naso o disegnare una spirale.

Può essere indicata anche l’elettromiografia, un esame utile alla diagnosi di problemi muscolari o nervosi, perché in grado di misurare l’attività muscolare involontaria e la risposta muscolare alla stimolazione nervosa.

Cura e rimedi

Benché non esistano cure per la maggior parte dei tremori, esistono diversi possibili trattamenti per aiutare a gestire i sintomi. In alcuni casi, i sintomi sono sufficientemente lievi da non richiedere terapia.

L’identificazione di un trattamento adeguato dipende dall’accuratezza della diagnosi causale. Il tremore dovuto a sottostanti problemi di salute talvolta migliora o scompare completamente con il trattamento. Per esempio, il tremore dovuto all’ipertiroidismo migliora o addirittura scompare curando la disfunzione tiroidea. Anche nei casi in cui il tremore dipende da un farmaco, l’eliminazione di quest’ultimo può ridurlo o eliminarlo.

Farmaci

I betabloccanti come il propranololo sono usati in genere per trattare l’ipertensione arteriosa, ma sono utili anche nel tremore essenziale. In alcuni soggetti, il farmaco può anche essere usato per altri tipi di tremore d’azione. Alternative al propranololo sono l’atenololo, il metoprololo, il nadololo e il sotalolo.

Farmaci antiepilettici come il primidone possono essere efficaci in soggetti con tremore essenziale che non risponde ai betabloccanti. Altri farmaci eventualmente prescrivibili sono il gabapentin e il topiramato. È però importante notare che alcuni farmaci antiepilettici possono essere a loro volta causa di tremore.

Tranquillanti (benzodiazepine) come alprazolam e clonazepam possono risultare di ausilio temporaneo ad alcuni soggetti con tremore. Il loro impiego è però limitato a causa degli effetti collaterali indesiderati, come sonnolenza, difficoltà di concentrazione e scarsa coordinazione. Questi effetti possono alterare le capacità di condurre le normali attività quotidiane come guidare, andare a scuola e lavorare. Se assunti con regolarità, inoltre, possono causare dipendenza fisica e dare una serie di sintomi di astinenza quando interrotti bruscamente.

I farmaci impiegati per trattare il morbo di Parkinson (levodopa, carbidopa) sono usati per trattare il tremore associato con la malattia.

Le iniezioni di tossina botulinica possono trattare praticamente tutti i tipi di tremore. La tossina è utile soprattutto per il tremore della testa, che in genere non risponde ad altre terapie. È usata frequentemente per controllare il tremore distonico. Benché ogni iniezione di tossina possa migliorare il tremore per circa tre mesi, il botulino può anche dare debolezza muscolare. Mentre tale trattamento è efficace e in genere ben tollerato per il tremore della testa, può causare debolezza delle dita se impiegato per il tremore delle mani.

Nel caso di tremore della voce, può provocare raucedine e difficoltà a deglutire.

Ultrasuoni focalizzati

Un nuovo approccio terapeutico al tremore essenziale utilizza la risonanza magnetica per guidare l’erogazione di ultrasuoni focalizzati in modo da generare lesioni in piccole aree del talamo cerebrale, ritenute responsabili dei tremori. Questa modalità è approvata solo nei soggetti con tremore essenziale che non rispondono adeguatamente né agli antiepilettici né ai betabloccanti.

Chirurgia

Nei soggetti che non rispondono alle terapie farmacologiche o con tremori gravi che alterano in modo significativo il quotidiano, possono essere indicati interventi chirurgici come la stimolazione cerebrale profonda (DBS, dall’inglese Deep Brain Stimulation) o, molto raramente, la talamotomia. Mentre la DBS è in genere ben tollerata, i più frequenti effetti collaterali della chirurgia del tremore sono la disartria (difficoltà nel parlare) e problemi di equilibrio.

La DBS è il trattamento chirurgico del tremore più frequente. Viene scelta per la sua efficacia, rischi contenuti e ampio spettro d’azione rispetto alla talamotomia. Il trattamento usa elettrodi impiantati chirurgicamente per inviare segnali elettrici ad alta frequenza al talamo, la struttura profonda del cervello che coordina e controlla alcuni movimenti involontari. Un piccolo generatore di impulsi, impiantato sotto la pelle del torace (come un pacemaker), invia stimoli elettrici al cervello e ferma temporaneamente il tremore. Viene usata attualmente per trattare il tremore Parkinsoniano, essenziale e distonico.

La talamotomia è una procedura chirurgica che richiede la distruzione precisa e permanente di una piccola area del talamo.

Attualmente, la chirurgia è sostituita dall’ablazione in radiofrequenza per trattare forme di tremore grave quando la DBS è controindicata, ossia non è perseguibile come trattamento o ha effetti collaterali indesiderati. L’ablazione in radiofrequenza impiega onde radio per generare una corrente elettrica che scalda un nervo e ne distrugge il funzionamento per tipicamente sei o più mesi. Viene in genere eseguita solo su un lato del cervello per migliorare il tremore del lato opposto del corpo. Non è raccomandata la chirurgia bilaterale perché può causare problemi nel parlare.

Stile di vita

La fisioterapia può essere di aiuto nel controllare il tremore. Il soggetto può essere aiutato a migliorare il controllo, il funzionamento e la forza muscolare tramite esercizi di coordinazione, equilibrio e quant’altro. Alcuni fisioterapisti raccomandano l’uso di pesi, stecche o altri strumenti adattivi, e di piatti e posate speciali per mangiare.

Il tremore può essere ridotto anche eliminando o riducendo le sostanze che inducono tremore, come la caffeina e altri farmaci (stimolanti). Benché piccole quantità di alcol possano ridurre il tremore in alcuni soggetti, il sintomo può di fatto peggiorare una volta passati gli effetti dell’alcol.

Fonti e bibliografia

Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo

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Domande e risposte
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  2. L’ansia può causare tremore? O devo pensare a qualcosa di peggio?
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