Tiroide: sintomi, disturbi ed altri problemi

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Introduzione

Si sente parlare spesso della tiroide, senza necessariamente conoscerne la funzione esatta, tanto che in molti casi non si pone attenzione a questa ghiandola finché qualcosa inizia a non funzionare più correttamente.

La tiroide è una ghiandola tanto piccola quanto potente, è caratterizzata da una forma a farfalla e si trova sul davanti del collo.

È in grado di controllare numerose funzioni essenziali dell’organismo, produce infatti ormoni che regolano

Tutti questi sistemi

  • aumentano di velocità quando si alza il livello degli ormoni tiroidei,
  • rallentano se diminuiscono,

così se la tiroide produce troppi o troppo pochi ormoni, iniziano i problemi.

I disturbi tiroidei possono causare un’ampia varietà di sintomi, apparentemente svincolati l’uno dall’altro, come

Imparare a riconoscerne i sintomi è utile per cercare e trovare aiuto in caso di bisogno.

  • L’ipotiroidismo è la più diffusa tra le malattie che interessano la tiroide; colpisce in prevalenza le donne, soprattutto all’avanzare dell’età. Si stima che colpisca il 15% delle donne ultrasettantenni e mostra una certa famigliarità.
  • Un numero minore di individui (meno di 2 su 100) soffre invece di una tiroide iperattiva (ipertiroidismo): in questi soggetti, in altre parole, la tiroide produce troppi ormoni.

I disturbi alla tiroide sono spesso causati da malattie autoimmuni, cioè disturbi caratterizzati dal fatto che il sistema immunitario attacca e distrugge per errore le cellule del proprio organismo. Per esempio

  • il morbo di Basedow-Graves è una malattia autoimmunitaria che può causare iperattività della tiroide,
  • mentre il morbo di Hashimoto può renderla ipoattiva.

Spesso i problemi della tiroide possono essere difficili da diagnosticare, perché i sintomi sono simili e sovrapponibili a numerose altre condizioni; per formulare una diagnosi i medici si basano essenzialmente su:

  • osservazione dei segni e dei sintomi,
  • esami del sangue,
  • ecografia (osservazione della ghiandola attraverso gli ultrasuoni),
  • scintigrafia (diagnostica per immagini in grado di fornire informazioni su forma e funzione),
  • biopsia (prelievo di un piccolo campione di tiroide e analisi in laboratorio).

I pazienti con tiroidi ipofunzionanti possono essere curati attraverso la somministrazione di ormoni tiroidei artificiali, mentre le tiroidi iperfunzionanti sono spesso trattate con farmaci che riducono i livelli ormonali.

Ricostruzione grafica della tiroide

iStock.com/ChrisChrisW

Gozzo

Gozzo è un termine che identifica una ghiandola tiroide di dimensioni abnormi. Può essere transitorio e sparire da solo senza trattamento, ma può anche essere sintomatico di altri disturbi tiroidei che richiedono un trattamento. Il gozzo è più comune nelle donne che negli uomini, specialmente prima della menopausa.

Alcune cause frequenti di gozzo:

  • morbo di Hashimoto,
  • morbo di Basedow-Graves,
  • noduli tiroidei,
  • tiroidite,
  • cancro tiroideo.

In genere il gozzo si manifesta solo con lo sviluppo del caratteristico gonfiore del collo, tanto da rendere la tiroide visibile all’esterno o comunque percepibile alla palpazione. Un gozzo molto grosso può inoltre diventare causa di disturbi da compressione sulla gola, tosse o problemi di deglutizione o respiro.

Ipertiroidismo

Se la tiroide è troppo attiva, produce quantità di ormoni in eccesso rispetto al fabbisogno dell’organismo. Questa condizione si chiama ipertiroidismo.

È più comune nelle donne, in soggetti con altri problemi tiroidei e dopo i 60 anni. Il morbo di Basedow-Graves, un disturbo autoimmune, ne è la causa più frequente. Tra le altre cause, si annoverano i noduli tiroidei, le tiroiditi, l’eccessivo consumo di iodio e l’assunzione di quantità eccessive di ormoni tiroidei.

I sintomi variano da soggetto a soggetto. Possono includere:

Ipotiroidismo

Se la tiroide non produce abbastanza, gli ormoni tiroidei sono insufficienti a coprire il fabbisogno dell’organismo. Questa condizione è detta ipotiroidismo.

È più comune nelle donne, in soggetti con altri problemi tiroidei e dopo i 60 anni.

Il morbo di Hashimoto, un disturbo autoimmunitario, ne è la causa più frequente. Tra le altre cause, ci possono essere noduli tiroidei, tiroiditi, ipotiroidismo congenito, rimozione chirurgica di parte o di tutta la tiroide, radioterapia della tiroide e alcuni farmaci.

I sintomi variano da soggetto a soggetto. Possono includere:

Cancro tiroideo

Esistono vari tipi di cancro tiroideo e i fattori di rischio principali sono:

  • età compresa nell’intervallo 26-65 anni,
  • sesso femminile,
  • etnia asiatica,
  • consanguinei con disturbi tiroidei,
  • radioterapia della testa o del collo.

Si raccomanda di consultare il medico in caso di massa o gonfiore nel collo. Molti soggetti con cancro tiroideo, almeno nelle fasi iniziali, presentano unicamente un nodulo e nessun tipo di sintomi; all’aumentare della dimensione è possibile sviluppare

Noduli tiroidei

I noduli tiroidei sono masse anomale che si formano nella ghiandola; può essere solido o pieno di liquido/sangue, potrebbe essere presente un unico nodulo isolato o svilupparne numerosi

I noduli tiroidei sono frequenti nella popolazione, ma colpiscono le donne quattro volte più spesso degli uomini. Non sono chiari i meccanismi di formazione di noduli in tiroidi altrimenti normali.

La maggioranza dei noduli non causa sintomi e non è cancerosa.

Alcuni secernono eccessive quantità di ormoni, causando ipertiroidismo (noduli caldi). Talvolta, i noduli crescono così tanto da rendere difficile la deglutizione o il respiro. Circa un terzo dei noduli viene scoperto dal paziente, un terzo dal medico e l’altro terzo tramite un esame di diagnostica per immagini del collo.

Un soggetto può sentire o vedere da sé un nodulo. Stando in piedi di fronte a uno specchio, alzare leggermente il mento. Cercare una protuberanza di lato alla trachea sotto il pomo di Adamo. Se la protuberanza si sposta con la deglutizione, può trattarsi di un nodulo tiroideo. Consultare il medico al riguardo.

Tiroidite

Tiroidite è il termine generico che indica un’infiammazione della ghiandola tiroide. Include un gruppo di diversi disturbi all’origine di un’infiammazione tiroidea che però si presentano con modalità differenti.

Le tiroiditi non hanno sintomi omogenei, se causa danni e distruzioni cellulari lenti e cronici, tali da determinare una riduzione dei livelli ormonali nel sangue, i pazienti avranno sintomi di ipotiroidismo. I sintomi tipici di questa condizione, espressi ad esempio in caso di tiroidite di Hashimoto, sono

Se la tiroidite causa distruzioni e danni cellulari rapidi, gli ormoni immagazzinati nelle cellule possono improvvisamente essere rilasciati in circolo, aumentando i livelli ematici. Si avranno così i sintomi della tireotossicosi, simili all’ipertiroidismo. Questi sintomi spesso comprendono

  • ansia,
  • insonnia,
  • palpitazioni (battito cardiaco accelerato),
  • stanchezza,
  • perdita di peso,
  • irritabilità.

Vengono osservati in soggetti con la fase tossica di tiroiditi sub-acute, indolori e post-partum. I sintomi di tireotossicosi e ipertiroidismo sono determinati da livelli elevati di ormoni tiroidei nel sangue; nella tireotossicosi, però, la ghiandola non è propriamente iperattiva. Nella tiroidite sub-acuta, indolore e post-partum, la ghiandola spesso si svuota di ormoni con il procedere dell’infiammazione, con una conseguente caduta dei livelli ormonali in circolo e regressione della sintomatologia. I pazienti con tiroidite sub-acuta possono accusare dolore alla tiroide.

Tiroidite post-partum

Questa tiroidite, ossia la tiroidite che insorge dopo un parto, interessa il 10% delle donne. Spesso non viene diagnosticata perché i sintomi sono molto simili al “baby blues” che può insorgere in questa fase.

Le donne con tiroidite post-partum possono sentirsi molto stanche e lunatiche, ma si manifesta tipicamente in due fasi, anche se non tutti i casi evolvono da una fase all’altra.

  • La prima inizia 1-4 mesi dopo il parto e dura tipicamente 1-2 mesi. In questa fase, è possibile avere segni e sintomi di ipertiroidismo perché la tiroide danneggiata rilascia gli ormoni tiroidei nel sangue.
  • La seconda inizia 4-8 mesi dopo il parto e dura tipicamente 6-12 mesi. Questa fase può essere associata a segni e sintomi di ipotiroidismo perché la tiroide ha perso la maggior parte degli ormoni o perché l’attacco immunitario è cessato; la tiroide può recuperare in seguito.

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. TSH a 1.9. Secondo lei va bene per rimanere incinta?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Mi sembra ottimo, ma ovviamente raccomando di verificare con il ginecologo.

  2. È da diverso tempo che di notte soffro di episodi di sudorazione e non capisco il perchè; ieri il mio medico mi ha prescritto vari esami, tra cui quelli per la tiroide. Potrebbe effettivamente essere quella la spiegazione? Oppure devo pensare a qualcosa di peggio?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Assolutamente plausibile che possa essere la tiroide.

    2. Anche una perenne sensazione di freddo può essere legata a un malfunzionamento della tiroide?

    3. Dr. Roberto Gindro

      Sì, è senza dubbio una causa plausibile.