Stenosi uretrale: cause, sintomi e cura

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Introduzione

La stenosi uretrale è una condizione caratterizzata da un restringimento dell’uretra, cioè del canale all’interno del pene che nel maschio è deputato a veicolare urina e sperma verso l’esterno.

Questa patologia, non particolarmente frequente, riconosce alla base diverse cause scatenanti (per la maggior parte infezioni batteriche o traumi) e risulta particolarmente invalidante per il paziente colpito; il sintomo più comune consiste in una difficoltà ad urinare che può, nel tempo, condurre a gravi complicanze.

La terapia è ad oggi basata sull’intervento chirurgico, che in assenza di complicazioni risulta generalmente risolutivo (nei pazienti più anziani non è purtroppo raro osservare recidive).

Richiami di anatomia

Anatomia semplificata del sistema genito-urinario maschile

iStock.com/Tera Vector

L’uretra maschile è il canale attraverso cui sperma e urina sono veicolati verso l’esterno.

Questa struttura tubulare ha origine dalla vescica e termina, dopo aver attraversato la prostata, il perineo e il pene, in corrispondenza del meato uretrale situato sulla sommità del glande.

Si divide in due porzioni principali, che possono essere interessate da diversi tipi di stenosi e che richiederanno uno specifico trattamento chirurgico:

  • l’uretra posteriore, anche detta “prostatica” perché attraversa la prostata;
  • l’uretra anteriore, a sua volta suddivisibile nelle porzioni“bulbare” e “peniena”.

Cause

La stenosi uretrale si verifica quando l’uretra è interessata da un restringimento in un punto qualunque del suo percorso.

La conseguenza di questa alterazione è che il flusso di urina risulta ostacolato e chi ne è affetto lamenterà una difficoltà minzionale di grado variabile, ma direttamente proporzionale all’entità della massa (spesso costituita da tessuto cicatriziale) che occlude il canale uretrale.

Gli uomini hanno maggiori probabilità di sviluppare il disturbo per ragioni essenzialmente anatomiche, legate alla maggior lunghezza dell’uretra; la condizione è possibile, ma rara in donne e neonati (dove si tratta essenzialmente di malformazioni congenite).

A determinare la stenosi dell’uretra è generalmente un processo infiammatorio cronico che sviluppare nel tempo una massa di tessuto cicatriziale.

Più in generale la stenosi uretrale può essere causata da:

  • Traumi o infortuni in corrispondenza dell’uretra: per esempio cadute (principalmente da cicli, motocicli, cavalli) oppure operazioni chirurgiche effettuate sulle vie urinarie (vescica e prostata) o sui genitali; in questi casi si possono formare delle lesioni uretrali che successivamente si rimarginano, determinando la formazione di una massa di tessuto cicatriziale che può, nei casi più gravi, occludere completamente il canale.
  • Infezioni: il tessuto cicatriziale può anche derivare da un’infezione patogena; ne sono un esempio la gonorrea e la clamidia (due malattie sessualmente trasmesse), ma anche infezioni determinate dall’uso prolungato di catetere urinario o stati infiammatori della prostata. Pur non causando sempre stenosi, in molti casi le infezioni possono aumentare notevolmente la suscettibilità per questa patologia.
  • Difetti congeniti: anomalie del canale urinario presenti fin dalla nascita.
  • Tumori: se localizzati all’uretra possono a loro volta diventare una (rara) causa di stenosi uretrale.

Nella maggior parte dei pazienti la causa rimane tuttavia conosciuta.

Sintomi

La stenosi uretrale si manifesta principalmente con:

Nei casi più gravi il paziente potrebbe presentare:

Complicazioni

Se protratta, la stenosi uretrale potrebbe favorire la comparsa di:

  • Attacchi di cistite e prostatiti: si manifestano con secrezioni dall’uretra, bruciore durante la minzione, dolore in corrispondenza della regione inguinale e soprapubica.
  • Fistole: alcuni processi infettivi a partenza dall’uretra o dai tessuti periuretrali possono complicarsi e causare ascessi e fistole nella regione genitale; queste condizioni cliniche sono caratterizzate dalla presenza di tumefazioni ed edemi in regione scrotale o peniena, accompagnati spesso da dolore, fuoriuscita di pus e febbre. Si tratta di condizioni da trattare tempestivamente, in quanto potrebbero sfociare in pericolosi quadri di setticemia.
  • Diverticoli uretrali: sono particolarmente frequenti in caso di malformazioni congenite dell’uretra o come conseguenza di interventi di chirurgia uretrale che abbiano comportato il cedimento della parete ricostruita; si manifestano con sgocciolamento di urina dopo la minzione, sintomi di falsa incontinenza urinaria e possono causare infezioni o determinare la formazione di calcoli uretrali.
  • Calcoli in vescica o nell’uretra: si presentano come masse di consistenza dura che si formano nelle vie urinarie e provocano dolore, sanguinamento, infezioni, oppure ostacolano il flusso urinario.

Diagnosi

La diagnosi di stenosi uretrale è basata principalmente su una visita urologica con un’attenta ricostruzione della storia clinica del paziente (anamnesi).

Possono poi essere eseguiti ulteriori accertamenti, come:

  • Urinocoltura e tampone uretrale: questi due esami sono finalizzati alla ricerca di eventuali patogeni in corrispondenza delle urine e delle basse vie dell’apparato urinario. Vengono utilizzati per escludere un’eventuale infezione batterica in atto e per stabilire, qualora fosse presente, la terapia antibiotica più appropriata.
  • Ecografia uretrale: è un esame radiologico non invasivo effettuato tramite una sonda; consente di ottenere immagini nitide e di quantificare il grado della stenosi.
  • Uroflussometria: attraverso questo esame, nel corso del quale il paziente urina in un contenitore collegato ad un computer, è possibile quantificare i valori del flusso urinario e registrare un’eventuale riduzione della forza del flusso.
  • Uretrografia: è un esame radiologico eseguito con mezzo di contrasto per visualizzare interamente l’uretra e la vescica. È l’esame più importante per la diagnosi di stenosi e rappresenta lo step diagnostico fondamentale per pianificare l’intervento chirurgico di ripreparazione dell’uretra. Risulta purtroppo fastidioso per il paziente. Può essere retrograda o anterograda, a seconda del punto dell’uretra in cui viene iniettato il contrasto (tratto finale canale uretrale o vescica, rispettivamente).
  • Uretroscopia: questo esame è condotto in anestesia, introducendo attraverso il meato un uretroscopio che permette di studiare le condizioni interne dell’uretra e delle pareti uretrali, informazioni fondamentali in vista della scelta dell’intervento chirurgico più appropriato.

Cura

La terapia della stenosi uretrale è chirurgica e coadiuvata, talvolta, dalla somministrazione di antibiotici (in caso di concomitanti infezioni batteriche delle vie urinarie); nella maggior parte dei casi l’intervento consente di trattare la patologia con successo.

Esistono diversi tipi di intervento in grado di riparare il danno del canale uretrale e i criteri di scelta della procedura dipendono da diversi fattori, tra cui:

  • età,
  • stato di salute del paziente,
  • grado di stenosi,
  • pregressi interventi chirurgici,
  • entità della sintomatologia.

Gli interventi più comuni sono:

  • Dilatazione progressiva dell’uretra effettuata con appositi dispositivi (sonde e cateteri), che consente di recuperare gradualmente un calibro del vaso sufficiente a consentire un agevole passaggio dell’urina. Si tratta di un approccio utile ai casi più semplici, che può essere praticato in molti modi a seconda della gravità della stenosi (da applicazioni eseguibili autonomamente dal paziente, a procedure più invasive che richiedono l’anestesia generale).
  • Uretrotomia endoscopica: è basata sull’utilizzo di un endoscopio, strumento dotato di telecamera, per riconoscere l’esatto punto della stenosi. Il chirurgo, una volta individuata la zona del canale uretrale interessata dall’occlusione, esegue un taglio che consente di riaprire la zona occlusa e lascia provvisoriamente in sede, allo scopo di mantenere pervio il canale uretrale, un catetere dotato di un’estremità gonfiabile (catetere Foley). Questo intervento ha più probabilità di successo se la stenosi è di dimensioni ridotte.
  • Uretroplastica: è una procedura invasiva, da eseguire in anestesia generale, che consiste nella rimozione della zona di tessuto cicatriziale e nella ricostruzione chirurgica dell’uretra. È associata ad una buona percentuale di successo nella maggior parte dei casi.

Fonti e bibliografia

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