Statine e colesterolo: effetti collaterali, pericoli e vantaggi

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Introduzione

Quando si vuole mantenere il cuore in buona salute, tra i tanti fattori occorre tenere in considerazione anche la dieta e il proprio patrimonio genetico, perché e da questi due fattori che dipende la quantità di colesterolo circolante.

Quando il colesterolo nel sangue è troppo, tende a combinarsi con altre sostanze e formare delle placche in grado di restringere la dimensione dei vasi sanguigni, rendendo più difficile la circolazione. Le possibili conseguenze sulla salute sono numerose, ma si può per esempio formare un coagulo di sangue sulla superficie di una placca, che se dovesse staccarsi potrebbe andare a causare il blocco di un’arteria coronaria e innescando così un infarto.

Nei Paesi industrializzati gli eventi cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte.

Esistono diversi medicinali in grado di abbassare il colesterolo, uno dei fattori fondamentali per la salute del cuore e dell’individuo nel suo insieme, tra questi farmaci i principali sono le statine.

Le statine (inibitori dell’HMG-CoA reduttasi) sono una categoria di farmaci prescritti per diminuire il colesterolo alto nel sangue, perché in grado di inibire la produzione di colesterolo nel fegato. Le statine bloccano l’enzima epatico responsabile della produzione di questa sostanza che, quando presente in quantità troppo elevate nel sangue, aumenta il rischio di soffrire di problemi cardiaci.

Che cos’è il colesterolo

Il colesterolo è una sostanza grassa che si trova in tutto l’organismo ed è fondamentale per il normale funzionamento delle cellule; serve all’organismo per

  • produrre gli ormoni,
  • costruire le pareti delle cellule
  • e altri processi importanti.

L’organismo è in grado di produrre tutto il colesterolo necessario, ma questo si trova anche in alcuni alimenti.

Quando diventa troppo, può accumularsi sulle pareti delle arterie (i vasi sanguigni che trasportano il sangue dal cuore alle altre parti dell’organismo) sotto forma di placca; con il passare del tempo le placche possono far restringere o indurire le arterie, cioè provocare l’aterosclerosi. Alla fine il colesterolo in eccesso può intasare le arterie e impedire il normale afflusso di sangue al cuore.

Cause

I livelli del colesterolo sono influenzati dai seguenti fattori:

  • Alimentazione. Il colesterolo aumenta se si assumono troppi grassi saturi, che si trovano soprattutto nei prodotti di origine animale, e troppo colesterolo, che si trova unicamente nei prodotti di origine animale.
  • Patrimonio genetico. Anche i geni influenzano i livelli di colesterolo.
  • Peso. Più si è in sovrappeso, più aumenta il colesterolo.
  • Esercizio fisico. L’attività fisica regolare non solo abbassa il colesterolo cattivo, ma è anche in grado di aumentare il colesterolo buono.
  • Fumo. Il fumo di sigaretta fa diminuire le quantità di colesterolo buono.
  • Età. Il colesterolo tende naturalmente ad aumentare quando si invecchia.
  • Sesso. La menopausa, spesso, è connessa con un aumento del colesterolo cattivo.

Sintomi

Il colesterolo alto non causa alcun sintomo e per questa ragione può essere definito, al pari della pressione alta, come un killer silenzioso. Esiste invece un esame del sangue per misurare i diversi tipi di colesterolo.

La cura con le statine

Lo scopo principale della terapia di controllo del colesterolo è quello di abbassare il colesterolo cattivo fino a un livello che non crei ex novo né aggravi eventuali disturbi cardiaci presenti. Se a un paziente senza disturbi cardiaci viene diagnosticata l’ipercolesterolemia le attuali linee guida (italiane europee e americane) consigliano, come terapia d’elezione, un programma  che comprenda:

  • dieta povera di grassi saturi e colesterolo,
  • attività fisica,
  • controllo del peso (che prevede di dimagrire se necessario).

Se la dieta e l’esercizio fisico, da soli non si rivelano sufficienti a riportare i livelli di colesterolo alla normalità e/o quando sono presenti importanti fattori di rischio cardiovascolari, i medici possono decidere di ricorrere alla prescrizione di specifici farmaci, tra cui le statine; le molecole appartenenti a questa classe di medicinali rallentano la formazione di placche nelle arterie, perché vanno a interferire con la produzione del colesterolo.

Le statine sono relativamente sicure per la maggior parte dei pazienti, ma bisogna ricordare che la risposta ai farmaci varia da persona a persona. Alcuni pazienti potrebbero presentare meno effetti collaterali con un certo tipo di farmaco, e maggiori effetti collaterali con altri.

Alcune molecole, in particolare la lovastatina e la simvastatina, presentano interazioni note con altri farmaci. Questi fattori, insieme al livello di colesterolo che si desidera raggiungere, aiuteranno il medico a scegliere il tipo di statina, oppure un farmaco diverso.

Le statine (inibitori dell’HMG-CoA reduttasi) agiscono a livello del fegato

  • prevenendo la creazione del colesterolo,
  • sono in grado di abbassare il colesterolo cattivo e di aumentare quello buono,
  • possono aiutare l’organismo a riassorbire il colesterolo accumulatosi sotto forma di placche sulle pareti delle arterie, e quindi a prevenire ulteriori ostruzioni nei vasi sanguigni e gli infarti,
  • non sono consigliate per le gestanti o per i pazienti affetti da patologie epatiche anche croniche,
  • possono causare gravi problemi ai muscoli.

Tra le statine attualmente in commercio ricordiamo:

Esistono in commercio versioni generiche e meno care di quasi tutte queste molecole.

Fotografia di tre compresse di simvastatina

iStock.com/Gannet77

Quali altri benefici hanno le statine?

I ricercatori ritengono che le statine possano avere anche altri benefici oltre alla semplice diminuzione del colesterolo. Una strada che sembra promettente è relativa alle proprietà antinfiammatorie, che aiutano a stabilizzare le pareti dei vasi sanguigni. Potenzialmente, quindi, le statine sarebbero vantaggiose per tutto l’organismo, dal cervello al cuore, fino ai vasi sanguigni e ai diversi organi.

Nel cuore la stabilizzazione delle pareti dei vasi sanguigni è utile perché diminuisce le probabilità di rottura delle placche e quindi il rischio di infarto. Le statine, inoltre, servono per rilassare i vasi sanguigni, e quindi diminuiscono la pressione. Inoltre, le statine potrebbero far diminuire il rischio di formazione di trombi. Proprio per questo motivo i medici attualmente stanno iniziando a prescriverle prima e dopo l’intervento di bypass o di angioplastica e dopo alcune forme di ictus.

Le statine, inoltre, potrebbero essere utili per prevenire determinati disturbi di natura non cardiaca: in questo campo, tuttavia, sono necessarie altre ricerche.

Quando prescrivere le statine

La necessità e l’opportunità di iniziare la terapia con le statine non dipende dal livello del colesterolo di per sé, ma dal rischio cardiovascolare del soggetto. Quando il rischio è elevato, a prescindere dal quanto lo sia, il primo passo è sempre una modifica dello stile di vita, attraverso per esempio

  • un miglioramento della dieta
  • e la pratica regolare di una moderata attività fisica, compatibile con il proprio stato di salute.

In base alle linee guida rese disponibili dalla American Heart Association le statine sono attualmente l’unica classe di farmaci a cui è associata una riduzione del rischio di eventi cardiovascolari ed eventuali alternative sono prese in considerazione solo quando la risposta non è sufficiente, oppure è inficiata da gravi effetti collaterali.

Le linee guida individuano come possibili candidati alla terapia con statine i seguenti gruppi di individui (la tabella è stata semplificata per aumentarne la comprensione, si rimanda al medico per una valutazione personalizzata):

  • Adulti con eventi cardiovascolari causati da aterosclerosi.
  • Soggetti di qualsiasi età con livelli di LDL superiore a 190 mg/dL.
  • Adulti di età compresa tra i 40-75 anni, con diabete.
  • Adulti di età compresa tra i 40-75 anni, con livelli di LDL compresi tra 70-189 mg/dL e rischio elevato di malattie cardiovascolari per presenza di altri fattori di rischio.

In molti casi lo specialista può ricorrere alla terapia con statine anche per soggetti che non ricadono direttamente in uno di questi gruppi.

Se l’unico vostro fattore di rischio è il colesterolo alto, probabilmente non avrete bisogno dei farmaci, perché il rischio di infarto e ictus si mantiene nella norma. Il colesterolo alto è soltanto uno dei tanti dei fattori di rischio per l’infarto e l’ictus.

A conferma dell’efficacia di questa classe di farmaci è stato pubblicato nel 2017 un lavoro che sembra consolidare l’utilità della prescrizione di statine anche in termini di prevenzione primaria (ossia prima che si verifichi un evento cardiovascolare, quando i livelli LDL siano oltre una certa soglia). Da notare che lo studio ha dimostrato una riduzione della mortalità e non il semplice miglioramento di un marker surrogato (ossia un valore di laboratorio che si stima, spesso con un po’ troppa superficialità, essere in qualche modo legato alla mortalità o a un altro fattore di valutazione più concreto).

Esistono poi alcune preliminari valutazioni che sembrerebbero dimostrare la capacità delle statine di ridurre la mortalità per alcune forme di tumore (seno, prostata, …), ma ad oggi non sono prescritte a questo scopo e soprattutto mancano ancora conferme definitive sull’appropriatezza e sicurezza di questo approccio.

Altri fattori di rischio

Prima di prescrivervi una statina, il medico terrà in considerazione, oltre al livello del colesterolo, anche altri fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, tra cui ricordiamo:

  • precedenti familiari di ipercolesterolemia o malattie cardiovascolari,
  • sedentarietà,
  • pressione alta,
  • età superiore ai 55 anni (per gli uomini) o superiore ai 65 anni (se donne),
  • stato di salute precario,
  • diabete,
  • sovrappeso od obesità,
  • fumo,
  • ostruzione delle arterie del collo, delle braccia o delle gambe (arteriopatia periferica).

Se il medico sceglie di prescrivervi la terapia con le statine, deciderà insieme a voi il dosaggio e la molecola più indicata. Se dovete diminuire considerevolmente il livello del colesterolo LDL (cioè se dovete dimezzarlo o farlo scendere ancora di più), probabilmente la dose di statine sarà maggiore. Se il livello di colesterolo LDL non è così alto, con ogni probabilità la dose di statine sarà minore.

Se siete preoccupati di dover assumere una dose eccessiva di farmaci, chiedete consiglio al vostro medico.

Per quanto tempo

In genere la terapia prevede l’assunzione di una compressa al giorno, alla sera.

Purtroppo spesso non è possibile interrompere l’utilizzo del farmaco una volta riportato il valore del colesterolo nella norma, perché in caso contrario i livelli tornerebbero immediatamente ad aumentare.

Si registrano tuttavia delle eccezioni; se un paziente

  • modifica in modo radicale il proprio stile di vita
    • alimentazione,
    • esercizio fisico,
    • smette di fumare,
  • e i livelli elevati non sono dovuti a cause genetiche

è possibile che si possa arrivare alla diminuzione prima, e alla sospensione poi, del farmaco.

Effetti collaterali

Le statine sono ben tollerate dalla maggior parte dei pazienti, tuttavia come tutti i farmaci hanno effetti collaterali, alcuni dei quali possono scomparire una volta che l’organismo si sarà adattato al farmaco.

Effetti collaterali frequenti e meno gravi

Effetti collaterali potenzialmente gravi

  • Danni epatici. In alcuni casi, le statine possono far aumentare la produzione di enzimi epatici. Se l’incremento è lieve in genere al paziente viene consigliato di continuare l’assunzione, se invece fosse considerevole potrebbe essere necessario interrompere la terapia. Se non tenuto sotto controllo, l’aumento degli enzimi epatici può causare danni permanenti al fegato. Altri farmaci per il controllo del colesterolo, come il gemfibrozil e la niacina, fanno aumentare ancor di più il rischio di problemi epatici nei pazienti in terapia con le statine. I problemi epatici possono rimanere asintomatici, quindi chi è in terapia con le statine deve fare gli esami del sangue per il controllo della funzionalità epatica sei settimane dopo l’inizio della terapia. In seguito il medico probabilmente consiglierà di effettuare esami del sangue con cadenza annuale.
  • Problemi muscolari. Le statine possono causare dolore e fastidio ai muscoli (miopatia da statine). Più la dose è alta, più aumenta il rischio di soffrire di problemi muscolari. Nei casi più gravi, le cellule dei muscoli possono “rompersi” (rabdomiolisi) e rilasciare nel sangue una proteina, la mioglobina, che può danneggiare i reni. L’assunzione contemporanea delle statine e di altri farmaci può far aumentare il rischio di rabdomiolisi: tra questi altri farmaci ricordiamo il gemfibrozil, l’eritromicina, gli antimicotici, il nefazodone, le ciclosporine e la niacina. Se siete in terapia con le statine e avete crampi o fastidi ai muscoli, andate dal medico che vi consiglierà che cosa fare.
  • Iperglicemia e aumentato rischio di sviluppare diabete, anche se su questo aspetto si assiste ancora a un grande dibattito nella comunità scientifica; un lavoro recente pubblicato sulla prestigiosa British Medical Journal sembra confermare l’aumento del rischio di sviluppo nei soggetti già ad alto rischio (obesi o in sovrappeso), rendendo di fatto ancora più importante un attento e scrupoloso intervento anche su alimentazione e stile di vita.

È fondamentale tenere in considerazione gli effetti delle statine su altri organi, soprattutto se avete altri problemi di salute, ad esempio a carico del fegato o dei reni: controllate sempre se le statine interagiscono con altri farmaci o integratori, sia prescritti dal medico sia senza ricetta.

Ricordate che, se iniziate la terapia con le statine, con ogni probabilità dovrete continuarla per tutta la vita. Gli effetti collaterali, nella maggior parte dei casi, sono di lieve entità, ma se li avvertite vi consigliamo di chiedere al medico se è opportuno diminuire la dose o passare a un tipo diverso di statina. Non interrompete la terapia fino a che il medico non ve lo dirà espressamente.

Alternative

Le statine sono in grado di diminuire il colesterolo cattivo tuttavia, poiché i nostri patrimoni genetici sono tutti diversi, variano il tipo, la dose la combinazione di statine con altri farmaci per diminuire il colesterolo.

Ad esempio:

  • Se non riuscite a diminuire il colesterolo LDL al livello desiderato usando solo le statine, il medico può aggiungere l’ezetimibe oppure passare a una combinazione di ezetimibe e simvastatina. Questa combinazione di farmaci vi aiuterà a far diminuire ancor di più il colesterolo, anche del 15-20% in più.
  • Se avete sia il colesterolo LDL sia i trigliceridi alti, potete trarre beneficio dalla combinazione di una statina e della niacina, oppure dalla combinazione tra una statina e un farmaco a base di acido fibrico, come il fenofibrato o il gemfibrozil, che tuttavia sono più utili per la riduzione dei livelli circolanti di trigliceridi e talvolta per aumentare i valori di colesterolo buono (HDL). Se si usano queste combinazioni, aumenta il rischio di problemi muscolari, quindi la dose di statine non deve superare i 20 milligrammi.
  • Se avete soltanto i trigliceridi alti, sono molto efficaci la niacina (da sola) oppure i derivati dell’acido fibrico. Possono anche essere utili gli integratori di acidi grassi omega 3 (olio di pesce), in dose da 2 a 4 grammi.
  • Se avete il colesterolo HDL basso, il miglior farmaco per farlo aumentare è la niacina. Anche i derivati dell’acido fibrico sono utili, ancorché meno efficaci; anche l’esercizio fisico e la dieta dimagrante possono essere utili.

Anche se non è propriamente un’alternativa, ricordiamo in questa sede anche il possibile ricorso al riso rosso fermentato, alla luce del fatto che molti medici ne consigliano l’uso nei casi di ipercolesterolemia lieve o in associazione ad altri farmaci nei casi più importanti.

Si tratta di un estratto vegetale in formulazione NON omeopatica, venduto in genere sotto forma di integratore in compresse o capsule, che ha manifestato negli ultimi anni una spiccata efficacia nell’abbassare i livelli colesterolo; l’effetto in realtà non stupisce, in quanto il rimedio contiene una sostanza (monacolina K) che viene trasformata dal fegato in lovastatina, ossia una statina a tutti gli effetti. Questo porta quindi a formulare due importanti conclusioni:

  1. L’integratore è sicuramente efficace, perchè è di fatto un precursore di una statina.
  2. Naturale NON vuol dire sicuro, in quanto ovviamente il riso rosso fermentato espone agli stessi rischi di effetti collaterali di una qualsiasi statina a basso dosaggio.

E se le statine non funzionano?

Se, pur assumendo le statine, il colesterolo non diminuisce, il medico per prima cosa vi suggerirà di cambiare tipo di statine oppure di aumentare la dose di quelle che state assumendo. In alcuni casi, potrebbe darsi semplicemente che il farmaco sia inefficace, e quindi sia arrivato il momento di sostituirlo.

Il medico può anche aggiungere altri farmaci, oppure può suggerirvi di cambiare il vostro stile di vita in modo più radicale, per riuscire ad abbassare ancor di più il colesterolo.

Secondo una nuova pubblicazione le statine sono la terapia elettiva per abbassare il colesterolo LDL (“cattivo”), anche se esistono altri trattamenti che possono ridurre efficacemente il rischio di futuri problemi cardiaci.

Secondo i dati a disposizione, queste terapie alternative, tra cui

  • una dieta sana per il cuore,
  • altri farmaci che abbassano il colesterolo,
  • perfino il bypass intestinale chirurgico,

sembrano assicurare lo stesso livello di protezione della salute cardiaca delle statine una volta diminuiti i livelli di colesterolo.

Le terapie non statiniche hanno ridotto i rischi di problemi cardiaci del 25% per ogni millimole al litro (mmol/l) di riduzione dei livelli di colesterolo LDL. Per i ricercatori, questo dato è molto simile alla riduzione del 23% per ogni mmol/l di riduzione osservata con statine tipo atorvastatina (es. Torvast) e simvastatina (es. Sivastin).

In più, a quanto riporta il Dr. Marc Sabatine, ricercatore senior e cardiologo del Brigham and Women’s Hospital di Boston, i benefici di queste terapie si potenziano se più di una risulta efficace nell’abbassare i livelli di colesterolo di un soggetto.

I ricercatori hanno analizzato i risultati di 49 studi clinici per vedere se altre tattiche contro il colesterolo fossero altrettanto efficaci nel proteggere la salute del cuore. Gli studi comprendevano 25 ricerche cliniche sulle statine come pure ricerche su:

  • Dieta sana per il cuore, che riduce la quantità di colesterolo LDL ingerita, aumentando contemporaneamente componenti come le fibre, di cui è stata dimostrata la validità nell’aiutare a ripulire il circolo sanguigno dal colesterolo.
  • Ezetimibe (Zetia®), un farmaco che blocca l’assorbimento del colesterolo nel tratto digerente.
  • Sequestranti degli acidi biliari, una classe di farmaci che stimola il fegato ad assorbire più colesterolo dal circolo sanguigno per trasformarlo in acidi biliari.
  • Bypass ileale, intervento chirurgico che accorcia la lunghezza dell’intestino tenue escludendone la parte finale. Di nuovo, ciò stimola la conversione epatica di colesterolo in acidi biliari.

Il lavoro di analisi includeva anche due studi con inibitori di PCSK9, riduttori potenti del colesterolo che agiscono sempre stimolando il fegato a eliminare dal sangue il colesterolo; l’analisi ha mostrato che questi trattamenti hanno livelli diversi di efficacia nel ridurre il colesterolo LDL.

  • Ezetimibe riduce il colesterolo di circa il 20%,
  • le statine del 30-50% secondo la dose,
  • anticorpi monoclonali inibitori della PCSK9 anche fino al 60%.

I vari studi hanno poi evidenziato che ciascuna unità di colesterolo LDL eliminata dal circolo sanguigno protegge la salute del cuore, a prescindere dalla modalità con cui il medico riesce a farlo calare.

“Esiste una relazione lineare tra livelli di colesterolo LDL e rischio di eventi cardiovascolari”, ha affermato Sabatine. “La relazione suggerisce che minore è il livello e meglio è” (come recentemente ribadito anche a livello europeo, nella stesura delle nuove linee guida).

Secondo Sabatine, le statine rimangono la migliore opzione per la riduzione del colesterolo.

“Sono i farmaci con più dati a disposizione e risultano altamente efficaci nell’abbassare il colesterolo LDL, ma penso che questi dati sottolineano che, oltre a questo, se non si ha un buon controllo del colesterolo LDL, non basta che il soggetto sia trattato con statine ad alta efficacia”, conclude il cardiologo.

Dieta ed esercizio fisico dovranno far parte di qualunque piano di riduzione del colesterolo, a prescindere dai farmaci prescritti, aggiungono altri ricercatori.

Prevenzione

  1. Sottoporsi agli esami per il colesterolo almeno una volta ogni cinque anni, se avete superato i 20 anni d’età.
  2. Chiedete sempre consiglio al medico. Probabilmente potrete diminuire il colesterolo semplicemente seguendo una dieta più sana e facendo più esercizio fisico.
  3. Cercate di mantenere il peso forma. Se siete in sovrappeso, aumenta il rischio di soffrire di patologie cardiache.
  4. Fate attività fisica tutti i giorni.
  5. Usate le etichette degli alimenti per scoprire e scegliere quelli poveri di grassi saturi e insaturi, e di calorie.
  6. Mangiate più frutta e verdura.
  7. Non interrompete la terapia con i farmaci anti-colesterolo finché il medico non ve lo dirà espressamente.

Fonti e bibliografia

Domande e risposte
Cosa sono le statine? A cosa servono?
Le statine sono la più importante classe di farmaci per il trattamento del colesterolo alto; la loro assunzione consente di ridurre il colesterolo cattivo e, in minima parte, di aumentare quello buono, riducendo così il rischio cardiovascolare.
Quale statina ha meno effetti collaterali?
Il profilo di sicurezza delle diverse molecole disponibile è in molti casi perfettamente sovrapponibile e numerose ricerche di buona qualità hanno dimostrato che molti degli effetti collaterali più temuti dai pazienti sono in realtà meno comuni di quanto si pensi.

La scelta tra le diverse statine non può peraltro prescindere da altre valutazioni, come ad esempio la possibile interazione con altri farmaci (sussistono differenze significative) ed obiettivi terapeutici (esistono molecole più o meno forti).

Fatta questa premessa, lovastatina e simvastatina sembrano essere più a rischio di causare dolori muscolari a causa della loro lipofilia, mentre lato diabete i dati non consentono ancora di formulare conclusioni sull'eventuale differenza tra le scelte disponibili.

Più in generale si preferisce, quando possibile, optare per statine più potenti da usare a dosaggi inferiori (la rosuvastatina è la più potente, ma soffre purtroppo di un costo superiore alle altre).
Come sospendere le statine?
Il farmaco non richiede particolari precauzioni, può quindi essere interrotto da un giorno all'altro senza complicazioni. Va tuttavia tenuto conto che, dal giorno stesso della sospensione, il colesterolo LDL ricomincerà a salire.
Come disintossicarsi dalle statine?
La sospensione del farmaco e uno stile di vita sano sono sufficienti a smaltire la maggior parte degli effetti collaterali di lieve entità; eventuali situazioni più gravi, in presenza di complicazioni, devono invece essere gestite dal medico curante.
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Domande e risposte
  1. Dottore leggendo su internet ho letto che atorvastatina cioè le statine fa venire il cancro avendo già avuto un cancro al seno ho un po’ di paura e poi è vero che fa male il basso schiena e muscoli grazie

    1. Dr. Roberto Gindro

      A meno di eccezioni il rapporto rischio beneficio rimane assolutamente favorevole.
      Purtroppo può essere causa di dolori muscolari, che vanno sempre segnalati al medico.

  2. Si dottore ma nn ho capito se le statine possono far venire il cancro mi scusi

  3. I link che mi ha mandato e in inglese e nn ho potuto leggere cmq nn prendo più la statine se ce una piccola percentuale di cancro

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Il rapporto rischio/beneficio è assolutamente favorevole, personalmente non ho mai avuto a che fare con pazienti a cui le statine abbiano provocato il cancro; siamo circondati e veniamo tutti i giorni a contato con migliaia di sostanze potenzialmente cancerogene, non dovremmo vivere più, quello che possiamo fare è valutare e decidere relativamente.

    2. Dr. Roberto Gindro

      Condivido totalmente; sospendendo il farmaco, inoltre, aumenta drasticamente il rischio cardiovascolare (e su questo aspetto invece non ci sono dubbi) e nel mondo si muore più di infarto che di tumore…

  4. buongiorno assumo sinvacor 20 mg da circa 2 anni ora ho problemi di dolore muscolari e altri dolori si puo sostiutuire con armolipid plus che mi dicono che sia molto efficente e da meno effetti collaterali ? grazie

    1. Dr. Roberto Gindro

      Purtroppo non ha la stessa efficacia di una statina.

  5. gentile dottore, ho 51 anni e sono in menopausa da sei mesi, ho fatto gli esami con i seguenti risultati
    colesterolo tot, 237
    colesterolo ldl146
    colesterolo hdl 65
    trigliceridi 126
    glicemia 89
    azotemia 32
    ft3 3,04
    ft4 0,96
    tsh 2,53
    tireoglobulina 4,8
    anti-tireoglobulina 268
    antiperossidasi 253
    cosa ne pensa? grazie.

    1. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      Salve, ha i valori di colesterolo al di sopra del consigliato pertanto deve limitare il consumo dei cibi più grassi. Inoltre, sebbene la funzionalità tiroidea sembra nella norma, gli anticorpi antitiroidei sono alti , la qual cosa è compatibile con una tiroidite autoimmune. saluti

    2. grazie mille, pensa che dovrei approfondire per la tiroide?

    3. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Sì, è bene fare un’ecografia e una valutazione endocrinologica, non è nulla di grave ma è una situazione comunque da conoscere e monitorare.

  6. Il mio dottore mi ha prescritto l’atorvastatina per dei valori di colesterolo molto elevati; ad oggi sono in grave sovrappeso, se recuperassi il peso forma crede che potrei interromperla?

    1. Dr. Roberto Gindro

      È possibile, soprattutto se non ci fosse una componente genetica; raccomando però di non interromperla senza il benestare del curante e, oltre a perdere peso, è importante lo stile di vita in toto.

  7. Perché adesso per prendere il Crestor devo pagare € 2.00 anche se sono esente? Non ho mai pagato nulla!

    1. Dr. Roberto Gindro

      Perché è scaduto il brevetto e i € 2.00 che le sono stati chiesti rappresentano la differenza di prezzo con il generico corrispondente; se il suo medico è d’accordo può provare con fiducia il generico (e non pagare nulla), si accerti solo di riceverne uno di marca conosciuta e affermata.