Starnuti frequenti: cause, curiosità e rimedi

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Introduzione

Lo starnuto è un riflesso respiratorio fisiologico che svolge una funzione protettiva, allo scopo di allontanare particelle o agenti esterni dalle prime vie aeree, che potrebbero essere dannose.

Tale processo può essere stimolato da qualsiasi corpo estraneo in grado di determinare un’irritazione della mucosa delle prime vie aeree (naso, faringe, laringe) e/o un’irritazione della congiuntiva o del cavo orale:

  • micro-particelle (polveri sottili inalate, piccoli insetti),
  • allergeni (pollini, peli di animali),
  • sostanze irritanti (come il fumo, il pepe, l’anidride solforosa, il cloro, l’ammoniaca, inquinanti ambientali),
  • microrganismi (batteri, virus).

Le mucose (pareti di rivestimento degli organi cavi) sono provviste di nervi, che raccolgono informazioni sensoriali; le mucose delle prime vie aeree sono innervate dalle diramazioni terminali del nervo trigemino. Quando si verifica un’irritazione delle mucose le terminazioni nervose si attivano e trasportano un impulso a livello del sistema nervoso centrale (nello specifico al bulbo del tronco encefalico), da dove originano una serie di eventi che provvedono all’espulsione di grossi volumi di aria ad elevata velocità, che in ultimo favoriscono l’allontanamento del corpo estraneo.

  1. Gli agenti esterni irritano la mucosa, attivando le terminazioni nervose del trigemino.
  2. Si attivano i centri inspiratori, che stimolano la contrazione del diaframma (che si abbassa) e la concomitante contrazione dei muscoli intercostali esterni (che espandono la cassa toracica), al fine di ottenere un’inspirazione profonda (fino a 2.5 l d’aria) e riempire i polmoni d’aria.
  3. Quando i polmoni sono al massimo della loro capacità, vengono serrate l’epiglottide e le corde vocali, al fine di intrappolare l’aria nei polmoni.
  4. Il diaframma viene rilasciato, si contraggono i muscoli della parete addominale e i muscoli della parete toracica (intercostali interni), al fine di comprimere energicamente i polmoni, svuotarli e favorire l’uscita dell’aria verso l’alto.
  5. L’epiglottide e le corde vocali si aprono, l’ugola si abbassa, in modo tale da favorire la fuoriuscita esplosiva di grosse quantità d’aria attraverso le cavità nasali e la bocca.
  6. La velocità raggiunta (tra i 120 e i 160 km/h) favorisce l’allontanamento delle particelle irritanti, insieme alle goccioline di muco (flügge) e batteri (per ogni starnuto vengono emessi circa 2000-5000 batteri).

Talvolta possono essere necessari più starnuti consecutivi per:

  • smuovere l’agente dalla mucosa , perché per esempio
    • l’agente è troppo grande,
    • o intrappolato tra le vibrisse (i peli presenti nelle cavità nasali),
  • portare l’agente esterno verso la punta del naso (soprattutto se l’agente è giunto oltre le cavità nasali),
  • eliminarlo definitivamente verso l’esterno.
Donna in procinto di starnutire

iStock.com/Zinkevych

Starnuti frequenti

Lo starnuto si può presentare in maniera isolata, come riflesso fisiologico, alla presenza di agenti estranei. Talvolta tuttavia lo starnuto può essere indicativo di stati patologici; in tal caso si assisterà all’emissione di starnuti in maniera frequente nella giornata e prolungata nei giorni, spesso in associazione ad altri sintomi.

  • Rinite infettiva (batterica o virale, come il comune raffreddore): i microrganismi penetrano nella mucosa nasale, attivando i processi infiammatori, determinando in questo modo un’infiammazione della mucosa. Lo starnuto sarà associato a rinorrea (secrezione di muco) densa, sensazione di naso chiuso, con insorgenza improvvisa, soprattutto nella stagione invernale;
  • Stato influenzale: in tal caso si può verificare sia un’irritazione della mucosa nasale che delle alte vie aeree (faringe). Lo starnuto è in genere associato a
  • Croup: infezione virale delle prime vie aeree che compare soprattutto in epoca neonatale. Lo starnuto è associato a
  • Allergie (rinite allergica, congiuntivite allergica): gli allergeni (come per esempio i pollini, muffa o acari della polvere) penetrano nelle cavità nasali e attivano un processo infiammatorio mediato dalle IgE. Lo starnuto è associato a
    • lacrimazione,
    • sensazione di naso chiuso,
    • rinorrea trasparente, abbondante e fluida;
  • Rinite vasomotoria: la mucosa nasale si presenta edematosa, come nella rinite allergica, in assenza di allergie note; in questo caso gli stimoli che possono determinarne l’insorgenza sono molto numerosi (per esempio il passaggio da luoghi caldi a freddi o viceversa, o l’inalazione di profumi). La sintomatologia è sovrapponibile alla rinite allergica;
  • Corpi estranei nelle cavità nasali (soprattutto nei bambini): possono essere inalati componenti di piccoli giochi o residui alimentari di piccole dimensioni e rimanere intrappolati nelle cavità nasali. Lo starnuto potrà essere associato a rinorrea purulenta e maleodorante, soprattutto se il corpo estraneo è indovato nelle cavità nasali da lungo tempo;
  • Neoplasie benigne o maligne delle cavità nasali (per esempio polipi nasali). Lo starnuto può associarsi a senso di ostruzione nasale ed emissione di muco screziato di sangue;
  • Riflesso fotico: in alcune persone l’esposizione a forti fonti luminose può favorire lo starnuto.

Diagnosi

In caso di starnuti persistenti, può essere necessario eseguire indagini diagnostiche di approfondimento, a seconda del sospetto clinico.

L’anamnesi è lo step fondamentale, per verificare la presenza di agenti ben definiti che stimolano l’insorgenza del singhiozzo (come nelle forme allergiche) e per raccogliere informazioni circa la presenza di sintomi associati ed indirizzare il sospetto diagnostico verso una particolare patologia.

Le prove allergiche saranno effettuate nel sospetto di rinite allergica o per escludere la stessa e porre diagnosi idi rinite vasomotoria.

La rinoscopia (esame endoscopico che permette di esplorare le cavità nasali attraverso l’utilizzo di un sondino), può essere d’ausilio per verificare lo stato della mucosa nasale, individuare la presenza di corpi estranei ed eventualmente eseguire biopsie della mucosa nasale, in presenza di lesioni sospette per neoplasia.

Rimedi e cura

La terapia è variabile a seconda della causa:

  • Nelle riniti infettive solitamente è sufficiente il ricorso a decongestionanti locali (efedrina, nafazolina), oppure possono essere usati antinfiammatori non steroidei sistemici (per esempio ibuprofene, ketoprofene), o associazioni di antinfiammatori e decongestionanti sistemici (per esempio paracetamolo e peudoefedrina), o antibiotici nelle (forme batteriche);
  • Nelle riniti allergiche è necessario allontanare l’allergene; come trattamento sintomatico possono essere usati decongestionanti, corticosteroidi e nei casi resistenti può essere valutato il ricorso all’immunoterapia (vaccino per allergie);
  • Nelle riniti vasomotorie il trattamento potrà essere solo sintomatico (decongestionanti nasali);
  • I corpi estranei, dovranno essere rimossi, con l’uso di appositi strumenti;
  • Le neoplasie dovranno essere sottoposte ad escissione chirurgica.

Fonti e bibliografia

  • Fisiologia medica, di Arthur C. Guyton, John E. Hall
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