Introduzione
La sindrome nefritica è un insieme di diversi segni e sintomi che si manifestano in patologie renali alla cui base vi è un’infiammazione acuta dei glomeruli (il glomerulo è l’unità funzionale del rene, una struttura fondamentale per l’attività di filtrazione renale, che permette la depurazione del sangue dalle sostanze tossiche di scarto e la formazione di urina).
Le cause della sindrome nefritica sono molto varie e prevedono:
- quadri di glomerulonefriti,
- glomerulopatie secondarie (lupus, vasculiti sistemiche,…),
- embolie o infarti renali,
- tumori renali,
- trombosi vascolare renale.
La sindrome nefritica è caratterizzata dall’associazione di diversi sintomi:
- ematuria (emissione di sangue con le urine),
- proteinuria (emissione di proteine con le urine),
- insufficienza renale,
- ipertensione arteriosa,
- edemi generalizzati.
La diagnosi è basata sull’anamnesi ed esame obiettivo, coadiuvati dagli esami di laboratorio. La conferma definitiva è di tipo istologico, mediante l’esecuzione di una biopsia renale (prelievo di un frustolo di cellule che vengono visualizzate al microscopio dopo adeguata colorazione).
Il trattamento è di tipo farmacologico per il controllo dei sintomi, ma la guarigione definitiva è possibile solo qualora si identifichi e si rimuova la causa sottostante.
Sindrome nefritica e nefrosica, che differenza c’è?
La sindrome nefrosica è una malattia del rene, mentre la sindrome nefritica è una manifestazione dell’infiammazione dei glomeruli del rene (glomerulonefrite)
La sindrome nefritica si presenta classicamente con infiammazione dei glomeruli e con
- pressione alta,
- sangue nelle urine,
- globuli rossi nelle urine,
- pus nelle urine,
- presenza da lieve a moderata di proteine nelle urine.
La sindrome nefrosica invece si manifesta con
- pressione alta.
- ridotta presenza di sangue nelle urine,
- presenza severa di proteine nelle urine,
- livelli elevati di colesterolo,
- edema.
Cause
L’infiammazione acuta dei glomeruli renali causa un’alterazione nella loro struttura con perdita del sistema-barriera di filtrazione; questo sistema barriera permette normalmente il passaggio delle sole sostanze tossiche e di scarto (come l’urea) che andranno a formare l’urina, mentre l’alterazione porta ad un peggioramento del filtro, con il conseguente passaggio di globuli rossi e proteine che quindi si ritroveranno nelle urine (ematuria e proteinuria).
Questo meccanismo patogenetico è molto simile a quello della sindrome nefrosica, che tuttavia si presenta con cause diverse e soprattutto senza un’infiammazione acuta dei glomeruli.
Le cause principali della sindrome nefritica possono essere divise in:
- forme primarie,
- forme secondarie,
- altre.
Tra le forme primarie ritroviamo le glomerulonefriti (GMN) che a loro volta possono essere di varia natura:
- GMN post-infettive, che rendono conto della maggioranza dei casi. Tipico esempio è la glomerulonefrite post-streptococcica causata dall’infezione da streptococco di gruppo A, che provoca danno renale mediante la formazione di immunocomplessi che precipitano a livello renale,
- GMN extracapillare,
- GMN membrano-proliferativa,
- GMN con depositi mesangiali di IgA (malattia di Berger).
Tra le forme secondarie di danno ai glomeruli ritroviamo:
- LES (lupus eritematoso sistemico),
- porpora di Schonlein-Henoch,
- crioglobulinemia,
- vasculiti sistemiche necrotizzanti, come la poliarterite nodosa, la granulomatosi di Wegener, la sindrome di Churg-Strauss,
- sindrome di Goodpasture,
- microangiopatie trombotiche, come la sindrome uremico-emolitica, la porpora trombotica trombocitopenica, la CID (coagulazione intravascolare disseminata), ipertensione arteriosa maligna.
Tra le altre cause di danno glomerulare che può portare ad una sindrome nefritica abbiamo:
- tumori renali,
- aterosclerosi renale,
- embolia renale,
- trombosi arteriosa o venosa a carico dei vasi renali principali,
- ischemia ed infarto renale,
- danno renale da sostanze stupefacenti, sostanze tossiche, farmaci.
Sintomi
La sindrome nefritica non è altro che il corrispettivo clinico, ovvero l’insieme di segni oggettivi e sintomi soggettivi, di un danno al glomerulo di natura infiammatoria.
La perdita della barriera di filtrazione porta al passaggio di proteine e globuli rossi nell’urina. Questi ultimi possono formare i tipici “cilindri cellulari” riscontrabili all’esame delle urine: questo reperto è indicativo della presenza di globuli rossi, quindi sangue di origine glomerulare (e non di altra origine, come uretra, vescica, ureteri, …).
Il danno al glomerulo riduce la velocità di filtrazione (VFG) con accumulo di sodio (Na+) e acqua (H2O) che a loro volta si rendono responsabili della comparsa di alcuni sintomi come
- ipertensione arteriosa,
- edemi periferici (gonfiore).
In seguito a questi meccanismi patogenetici la sindrome nefritica si manifesta con diversi sintomi:
- ematuria (emissione di sangue con le urine), può essere:
- microscopica (non visibile ad occhio nudo),
- macroscopica (visibile ad occhio nudo con urine che diventano rosso-scuro, color coca cola o addirittura nerastre),
- proteinuria (emissione di sangue con le urine): è modesta, di solito inferiore ai 3 grammi nelle 24 ore, a differenza della sindrome nefrosica dove la proteinuria è maggiore di 3 g/24h,
- oliguria (riduzione della quantità di urine emessa nelle 24 ore),
- insufficienza renale,
- ipertensione arteriosa, legata alla ritenzione di sodio ed acqua e all’attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone,
- edemi generalizzati periferici: tumefazione e gonfiore che predominano a livello del viso e delle palpebre (edema peri-orbitario); spesso si presentano in maniera eclatante al mattino presto subito dopo il risveglio,
- manifestazioni generali:
- aumentata suscettibilità alle infezioni (per perdita urinaria di anticorpi IgG),
- edema polmonare (nei casi più gravi),
- scompenso cardiaco (insufficienza cardiaca congestizia) nei casi più gravi.
Diagnosi
Il percorso diagnostico inizia con l’esecuzione di una dettagliata anamnesi (che permette di ricostruire la storia clinica del paziente) e dell’esame obiettivo che riconosce la presenza di segni e sintomi.
Agli esami di laboratorio si rileva:
- ipersodiemia (aumento dei livelli sanguigni del sodio),
- ipopotassiemia (riduzione del potassio),
- ipocalcemia (riduzione del calcio),
- anemia ipocromica microcitica (da riduzione di globuli rossi ed emoglobina),
- iperlipidemia (aumento dei lipidi),
- ipoalbuminemia (riduzione dell’albumina e di altre proteine repertabile anche all’elettroforesi proteica).
Per la conferma diagnostica definitiva è necessaria una biopsia renale (eseguita dal medico specialista nefrologo); con questa procedura si preleva mediante una siringa un frustolo di cellule a livello renale. Questo campione viene colorato e fissato su un vetrino e letto al microscopio ad alto ingrandimento. L’anatomo-patologo descriverà a questo punto le alterazioni eventualmente presenti confermando la presenza di un danno glomerulare che clinicamente si è manifestato con la sindrome nefritica.
Cura
Il trattamento eziologico prevede la rimozione della causa sottostante che ha provocato il danno renale e la sindrome nefritica.
Per quanto riguarda il trattamento sintomatico, esso prevede un approccio farmacologico con:
- farmaci diuretici: di varie classi, che permettono il ripristino di una diuresi normale e la normalizzazione dei valori degli elettroliti,
- antiaggreganti,
- ipolipidemizzanti.
Fonti e bibliografia
- “Malattie dei reni e delle vie urinarie” – F.P. Schena, F.P. Selvaggi, L. Gesualdo, M. Battaglia. Ed. McGraw-Hill – quarta edizione.
Autore
Dr. Ruggiero Dimonte
Medico ChirurgoIscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Barletta-Andria-Trani n. 2130