Scarlattina in bambini e adulti: sintomi, foto, contagio e cura

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Introduzione

La scarlattina è un’infezione causata dallo streptococco beta-emolitico di gruppo A (Streptococcus pyogenes), un batterio in grado di produrre una tossina (veleno) responsabile della comparsa di un’eruzione cutanea dal colore tipicamente scarlatto, da cui la malattia prende il nome.

Il mal di gola è la manifestazione più comune di infezione da Streptococcus pyogenes, mentre la scarlattina è la sindrome clinica caratterizzata dalla presenza dell’eruzione cutanea associata all’infezione stessa (che nella maggior parte dei casi è appunto una faringite); in genere un bambino su dieci colpito da faringite streptococcica di gruppo A svilupperà la scarlattina.

La malattia è più comune nei bambini da 5 a 15 anni di età, ma può interessare anche gli adulti; ripetere la malattia è possibile, ma raro.

A differenza di rosolia, varicella ed altre malattie esantematiche, è l’unica provocata da batteri.

Il tempo d’incubazione è pari a circa 2-5 giorni.

I sintomi principali della scarlattina in bambini e adulti sono:

La prognosi è ottima, ma è importante trattare la malattia con antibiotici per evitare il rischio di gravi complicazioni.

iGAS

È dalla fine del 2022 che tanto in Europa quanto negli Stati Uniti si sta verificando un netto aumento dei casi di infezioni da streptococco, tra cui anche in forma di temibili infezioni invasive (iGAS, ovvero invasive group A Streptococcus), caratterizzate da infezione grave e talvolta pericolosa per la vita in cui il batterio riesce a raggiungere distretti delicati come sangue, muscoli profondi e polmoni. Due delle forme più gravi, seppure fortunatamente poco comuni di iGAS sono ad esempio la fascite necrotizzante (infezione di muscolo e tessuto adiposo) e sindrome da shock tossico da streptococco.

Se le forme più comuni di infezione sono quindi rappresentate da malattie lievi come tonsillite, faringite, impetigine, cellulite e scarlattina, in casi rari si osservano forme più aggressive e pericolose.

L’aumento della diffusione, registrato anche dall’OMS, si pensa che possa essere conseguenza del periodo di ridotta circolazione durante la pandemia di COVID-19.

La stessa OMS, alla luce del fatto che i ceppi batterici non siano né nuovi né più aggressivi, stima che il rischio per la popolazione generale sia attualmente basso.

Immagine del viso di una bambina colpita da scarlattina, con la classica eruzione cutanea scarlatta

iStock.com/blackjake

Sintomi e foto

La seguente suddivisione in giorni è puramente indicativa ed i tempi possono leggermente variare da un paziente all’altro.

Fase prodromica

Giorno 1

La scarlattina ha un esordio improvviso caratterizzato dai seguenti sintomi:

  • febbre alta fino a 39-40 °C (lieve nei bambini più piccoli),
  • brividi,
  • mal di testa,
  • mal di stomaco,
  • vomito,
  • forte mal di gola con difficoltà nella deglutizione,
  • talvolta tonsille bianche,
  • linfonodi del collo ingrossati.

I bambini di età inferiore ai 3 anni possono presentare anche congestione nasale, mentre nei neonati spesso si rileva irritabilità e diminuzione dell’appetito.

Fase esantematica

Giorno 2

Entro 12-48 h dall’esordio del mal di gola (che rimane sempre severo) compare l’esantema: tutto il viso appare di colore rosso acceso ad eccezione della zona compresa fra naso, bocca e mento. Persiste la febbre alta.

Immagine del viso di una bambina colpita da scarlattina, con la classica eruzione cutanea scarlatta

Giorno 3

La lingua si copre inizialmente una patina bianca:

Scarlattina, lingua bianca

By Martin Kronawitter – No machine-readable source provided. Own work assumed (based on copyright claims)., CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=617314

La stessa lingua tende poi a desquamare lasciando il posto ad un acceso color rosso fragola o lampone:

Lingua a fragola

Shutterstock/Lukassek

Le macchioline rosse, lievemente in rilievo (al tatto ricordano un po’ la carta-vetro), dal viso e dal collo passano al torace e agli arti. Diventano particolarmente evidenti sulla superficie interna del gomito, nelle pieghe inguinali e sulla faccia interna delle cosce.

Rash della scarlattina

By www.badobadop.co.uk – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=30524904

L’esantema è causato dalla tossina prodotta dal batterio e non tutti i pazienti ne sono ugualmente soggetti, tanto che in una famiglia è possibile che un bambino sviluppi l’esantema ed il fratello solo la faringite da streptococco.

Altri sintomi tipici della scarlattina in questa fase sono:

  • linfonodi del collo ingrossati,
  • mal di stomaco,
  • mal di testa,
  • tonsille bianche,
  • vomito.

Fase desquamativa

Giorno 6

L’eruzione cutanea sfuma nel giro di una settimana circa e sulla pelle, successivamente, compare la desquamazione che può persistere anche per alcune settimane (normalmente da 10 a 14 giorni); in questa fase potrebbe comparire prurito.

Desquamazione da scarlattina

Shutterstock/Mario Deambrogio

Esantema

L’eruzione cutanea inizia circa 1-2 giorni dopo l’insorgenza dei tipici sintomi dell’infezione (mal di gola, febbre, affaticamento); il rash cutaneo è particolarmente caratteristico, tanto che alcuni medici parlando di rash scarlattiforme.

Si presente come un diffuso arrossamento della pelle con la presenza di piccole papule che conferiscono la sensazione di carta vetrata al tatto; se si preme sulla pelle questa tenderà a sbiancarsi (lo si apprezza in modo particolarmente accurato esercitando una leggera pressione con il fondo di un bicchiere trasparente).

Può essere presente un leggero prurito, ma non dolore

Tende ad esordire sul tronco del corpo, per poi allargarsi gradualmente fino a comprendere anche gli arti (gambe e braccia); non coinvolte palmi delle mani e piante dei piedi, mentre il viso può apparire arrossato sulle guance, ma con un caratteristico alone bianco pallido attorno alla bocca. Con il progredire dell’eruzione l’infiammazione si accentua nelle pieghe della pelle (regione inguinale e ascelle).

Tende a spirare dopo circa una settimana, attraverso un processo di graduale desquamazione (esfoliazione dello strato superficiale della pelle) che può persistere anche per diverse settimane, iniziando dal volto e allargandosi poi fino a comprendere tutto il corpo.

Al termine della desquamazione la pelle si presenterà con un aspetto tale da ricorcare una leggera ustione solare.

Contagio e incubazione

La scarlattina è l’unica malattia esantematica causata da un batterio, anziché da un virus; si tratta in particolare dello streptococco di gruppo A, lo stesso batterio che è causa della faringite streptococcica.

Colpisce in uguali percentuali maschi e femmine, mentre l’età maggiormente interessata è la fascia i tra 5-15 anni.

L’incubazione della scarlattina è di norma variabile da 2 a 5 giorni, ma possono esserci casi più estremi (1-7 giorni).

Il batterio responsabile della scarlattina è molto resistente alle condizioni ambientali (temperatura, umidità, …) e si trasmette prevalentemente per via aerea attraverso la saliva, ma resiste a lungo anche su oggetti di uso quotidiano come le stoviglie, i libri e i giocattoli dei bambini infetti.

È quindi capace di propagarsi per contatto attraverso le secrezioni delle vie aeree, ma sono stati riportati casi di contagio attraverso cibo infetto o infezioni cutanee.

Generalmente un malato è contagioso da 1-2 giorni prima dell’inizio dei sintomi: se si instaura un’adeguata terapia antibiotica il paziente non è più contagioso (e può quindi tornare a scuola od al lavoro) dopo 24-48 ore dalla prima dose, diversamente rimane infettivo per due o tre settimane dopo la comparsa dei sintomi.

Possono verificarsi casi di portatore sano, ossia soggetti che non mostrano sintomi pur essendo in grado di contagiare altre persone.

Ricordiamo infine il rischio di trasmissione indiretta attraverso la condivisione di vestiti, asciugamani, giochi, …

Nel caso della malattia esantematica i sintomi cutanei e la lingua rossa sono dovuti a una reazione dell’organismo a una tossina prodotta dal batterio; non tutti i batteri streptococchi producono questa tossina e non tutti i ragazzi sono sensibili ad essa. Due bambini nella stessa famiglia possono contrarre entrambi infezioni da streptococco, ma un bambino (sensibile alla tossina) può sviluppare l’eruzione cutanea tipica della scarlattina, mentre l’altro può non manifestarla.

Durata

Quando compare febbre, che dura da 3 a 5 giorni, questa si verifica a causa di un’infezione alla gola che scompare pochi giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica.

Il rash di scarlattina di solito svanisce il sesto giorno dopo l’inizio del mal di gola, ma la pelle che è stata coperta dall’eruzione cutanea può iniziare a sfaldarsi. Questo spellamento può durare fino a 10 giorni.

Con un trattamento antibiotico l’infezione in genere viene curata con un ciclo di 10 giorni, ma può essere necessaria qualche settimana perché le tonsille ed il gonfiore delle ghiandole tornino alla normalità.

I bambini contagiati devono rimanere a casa dalla scuola o dall’asilo per almeno 24-48 ore dal momento della prima dose di antibiotico.

Fattori di rischio

Circa l’80% dei casi di scarlattina riguarda bambini sotto i 10 anni, principalmente nella fascia 2-8, anche se è possibile contrarre la malattia a qualsiasi età.

Quando chiamare il pediatra

Chiamate il medico quando il bambino sviluppa un rash cutaneo improvviso, in particolare se accompagnato da

  • febbre,
  • mal di gola
  • o gonfiore dei linfonodi.

Anche se la scarlattina ha di per sé un decorso benigno, è indispensabile la cura antibiotica per evitare il rischio di pericolose complicazioni.

Complicazioni

Se diagnosticata precocemente e trattata con antibiotico, la malattia si risolve di norma senza alcuna complicazione e la prognosi è eccellente (4-5 giorni).

La scarlattina, come tutte le infezioni sostenute da streptococchi β-emolitici, può indurre varie complicanze:

  • febbre reumatica, una malattia infiammatoria che può interessare:
    • cuore,
    • articolazioni,
    • pelle
    • e cervello,
  • malattie renali (come un’infiammazione dei reni, chiamata glomerulonefrite post-streptococcica),
  • infezioni dell’orecchio (otite media),
  • infezioni della pelle (cellulite),
  • ascessi della gola,
  • polmonite (infezione polmonare),
  • artrite (infiammazione delle articolazioni).

La maggior parte di queste complicanze possono essere prevenute mediante il trattamento con antibiotici.

Gravidanza e scarlattina

La scarlattina in gravidanza non provoca malformazioni fetali e l’eventuale contagio al momento del parto, per contatto con una possibile colonizzazione vaginale, è decisamente poco probabile anche se non impossibile.

Esiste invece un rischio di parto pretermine, anche in questo caso solo se l’infezione colpisce anche il tratto vaginale.

In generale quindi si consiglia di evitare inutili esposizioni al contagio, ma non è necessario allarmarsi in caso di infezione o contatto con pazienti con scarlattina; è comunque bene informare il proprio ginecologo per valutare con lui un eventuale tampone vaginale e/o una copertura antibiotica.

Utile invece segnalare l’esame necessario a rilevare l’eventuale presenza del batterio a livello vaginale.

Diagnosi

La diagnosi avviene essenzialmente attraverso la visita medica, soprattutto in presenza del caratteristico esantema, ed eventualmente a seguito di conferma con un tampone faringeo, che può essere:

  • rapido, eseguito nell’ambulatorio del medico, in farmacia o a casa (è possibile approfondire nella pagina dedicata al tampone rapido), ottenendo l’esito in pochi minuti;
  • colturale, condotto in laboratorio (richiede almeno 24-48 ore per ottenere l’esito).

In caso di tampone rapido negativo, ma sintomi fortemente suggestivi, viene spesso prescritta la verifica in laboratorio per escludere con certezza l’infezione.

È infine possibile che il medico richieda anche esami del sangue relativi al titolo antistreptolisinico (TAS), che aumenta progressivamente nelle 2-3 settimane successive; da notare che il TAS rimarrà poi sempre positivo a seguito del primo contatto con lo streptococco, quindi il risultato andrà sempre interpretato con l’aiuto di un pediatra/medico per distinguere infezioni in corso da infezioni passate e superate.

Cura

Una volta che l’infezione è confermata, il pediatra probabilmente prescriverà un antibiotico; in Italia il farmaco di prima scelta è in genere amoxicillina con acido clavulanico (per esempio Augmentin®), ma in alternativa è possibile ricorrere per esempio a claritromicina (Veclam®, Macladin®, …). la febbre probabilmente passerà nel giro di 24 ore e il bambino non sarà a quel punto più contagioso, ma è indispensabile continuare il trattamento fino al termine per essere sicuri di debellare completamente l’infezione e non correre così il rischio di sviluppare febbre reumatica. Il trattamento antibiotico permette inoltre di ridurre leggermente anche la durata degli altri sintomi.

Altri rimedi

Un bambino con mal di gola da streptococco può trovare doloroso mangiare, diventa quindi necessario offrirgli alimenti morbidi o, se necessario, una dieta liquida. Includete tè caldo lenitivo e zuppe nutrienti, bibite analcoliche fresche, frappè e gelati. Assicuratevi che il bambino beva molti liquidi.

Utilizzare un umidificatore per aggiungere l’umidità all’aria può contribuire a lenire il mal di gola, mentre un asciugamano umido e caldo può aiutare a lenire il gonfiore delle ghiandole intorno al collo del bambino.

Se l’eruzione cutanea causasse prurito, assicuratevi che le unghie del vostro bambino siano tagliate corte, in modo che la pelle non sia danneggiata dai graffi.

Due studi contengono dati sull’esclusione del soggetto malato dai contesti sociali:

  • Nel primo l’esclusione di bambini sintomatici dalla scuola, in combinazione con il trattamento con penicillina e la successiva chiusura della scuola, determinavano l’arresto del focolaio;
  • nel secondo l’esclusione di casi sintomatici da scuola fino a dopo 24 ore di trattamento antibiotico (che poi in realtà era quasi sempre meno di 24 ore) non risultava efficace nel controllare l’epidemia.

Prevenzione

Non esiste un vaccino per prevenire il mal di gola da streptococco né tanto meno la scarlattina e non esiste un modo sicuro per evitare il contagio, quindi quando un bambino è a casa malato è raccomandabile evitare la condivisione di posate e bicchieri in cui  mangia e beve, per poi lavarli accuratamente con acqua calda e sapone.

Fondamentale il lavaggio frequente ed accurato delle mani.

Vaccino per infezioni batteriche?

A differenza dei virus, microrganismi relativamente semplici, i batteri possiedono una varietà di antigeni il cui potenziale immunogenico è spesso sconosciuto: in altre parole non è semplice individuare una porzione del batterio che suscitare una risposta immunitaria realmente efficace e di lunga durata.

Diversi vaccini contro i batteri extracellulari sono stati sviluppati in passato e sono ancora oggi utilizzati con successo, ad esempio i vaccini contro il tetano, la pertosse e la difterite, ma per batteri . Tuttavia, mentre l’induzione della produzione di anticorpi è solitamente sufficiente per la protezione contro i batteri extracellulari, la vaccinazione contro i batteri intracellulari come lo streptococco beta emolitico è molto più difficile.

Fonti e bibliografia

Domande e risposte
Cos'è la scarlattina?
La scarlattina è una malattia contagiosa tipica dell'infanzia; viene facilmente trattata con antibiotici, ma in assenza di terapia può evolvere verso complicazioni anche gravi.
Quali sono i sintomi della scarlattina? Come si manifesta?
I primi sintomi sono febbre superiore a 38°, senso di malessere, mal di gola e gonfiore dei linfonodi del collo; qualche giorno più tardi compare il caratteristico rash cutaneo.
La lingua si copre di una patina bianca che tende in seguito a desquamare lasciando il posto ad un acceso color rosso fragola.
L’eruzione cutanea sfuma nel giro di una settimana circa, con la comparsa di una progressiva desquamazione della pelle che può persistere anche per alcune settimane (normalmente da 10 a 14 giorni), talvolta accompagnata da prurito.
Quanto dura?
L'intero ciclo della malattia decorre mediamente in circa 2-3 settimane, ma grazie all'antibiotico il bambino può tornare a scuola già a 24-48 ore dalla prima dose.
Come si prende?

La scarlattina è l'unica malattia esantematica causata da un batterio (streptococco beta-emolitico), ma la trasmissione avviene comunque prevalentemente per via aerea attraverso la saliva; il batterio riesce comunque a sopravvivere a lungo anche su oggetti di uso quotidiano come le stoviglie, i libri e i giocattoli dei bambini infetti.

Quanto dura l'incubazione?
L'incubazione della scarlattina è tipicamente compresa in 2-5 giorni, ma possono esserci casi più estremi (1-7 giorni).
Quando è contagiosa?
Generalmente un malato è contagioso da 1-2 giorni prima dell’inizio dei sintomi, fino a 24-48 ore dalla prima dose di antibiotico (in assenza di terapia rimane infettivo per 2-3 settimana dall'esordio della malattia).
Come si cura?
La scarlattina richiede tassativamente una terapia antibiotica per eradicare l'infezione, che diversamente potrebbe causare complicazioni anche gravi (ad esempio cardiache).
Quale antibiotico si usa?
La molecola di prima scelta è l'associazione di amoxicillina e acido clavulanico, ma in caso di allerga è possibile valutare anche altre opzioni.
Esiste un vaccino?
No, ed essendo causata da un batterio la messa a punto di un vaccino è decisamente più ostica; i batteri sono infatti organismi molto più complessi dei virus e come tali bersagli più complicati da colpire in modo mirato in termini di prevenzione.
Dopo quanti giorni si può uscire?
Se s'instaura un’adeguata terapia antibiotica il paziente non è più contagioso (e può quindi tornare a scuola od al lavoro) dopo 24-48 ore dalla prima dose.
Si può sviluppare la scarlattina senza esantema?
Sì, in forma di faringite streptococcica; succede spesso, ad esempio, in caso di nuove infezioni (solo alla prima si manifesta l'esantema).
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Domande e risposte
  1. Il vaccino è compreso fra quelli obbligatori?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Purtroppo per la scarlattina non esiste vaccino.

  2. Ci sono stagioni in cui è più probabile venire contagiati?