Ossiuriasi (vermi ossiuri) e uova nelle feci: sintomi e terapia

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Introduzione

Gli ossiuri sono i vermi responsabili della più comune parassitosi intestinale umana (ossiuriasi), che colpisce nel mondo milioni di persone ogni anno; ad esserne interessati sono specialmente i bambini in età scolare, ma anche gli adulti possono esserne contagiati.

Se il tuo bambino ha gli ossiuri non devi preoccuparti, non lo espongono ad alcun pericolo (solo prurito ed al limite un comprensibile ribrezzo) e non ci vuole molto tempo per liberarsene; le persone che contraggono questa parassitosi non sono sporche, si tratta di un disturbo fastidioso che può riguardare chiunque.

Gli ossiuri sono vermi piccoli e sottili, di colore bianco, che trovano un ambiente adatto alla sopravvivenza nell’intestino umano; la femmina è più lunga (10 mm) del maschio (4 mm circa) e, durante il sonno dell’ospite, lascia l’intestino attraverso l’ano per depositare le uova sulla pelle circostante.

Molte persone non hanno alcun sintomo, ma la maggior parte sviluppa un certo prurito intorno all’ano (e/o alla vagina nel caso delle donne); talvolta il prurito può diventare tanto intenso da interferire con il sonno e causare irritabilità.

Uomo che evidenzia prurito all'ano grattandosi attraverso i pantaloni a causa della presenza di ossiuri

iStock.com/RapidEye

Come si prendono

L’infezione da ossiuri è diffusa in tutto il mondo e colpisce persone di qualsiasi età e livello socio-economico; è l’infezione da parassiti intestinali più comune nei Paesi occidentali e può riguardare soprattutto i bambini e i loro famigliari; il rischio di contagio all’interno dei nuclei famigliari è molto elevato, così come in realtà paragonabili come istituti di cura, collegi, …

L’infezione si diffonde per via oro-fecale, ovvero attraverso il trasferimento (di norma indiretto) dall’ano di un ospite alla bocca di qualcuno, per esempio attraverso le mani (in caso di cattiva igiene dopo essere andati in bagno) o attraverso indumenti contaminati, biancheria da letto, cibo, giochi, …

Le uova deposte dagli ossiuri diventano infettive nel giro di poche ore a seguito della deposizione sulla mucosa esterna dell’ano e sono in grado di sopravvivere per 2 o 3 settimane su capi di abbigliamento, biancheria da letto e altri oggetti.

Non tollerano bene il calore, ma possono sopravvivere a lungo a basse temperature.

Ci si infetta quindi inconsapevolmente, inghiottendo uova infettive raccolte sulle dita, sotto le unghie o qualsiasi superficie od oggetto contaminato. A causa delle loro piccole dimensioni le uova possono in specifiche condizioni disperdersi nell’aria e venire ingerite durante la respirazione.

Le uova passano quindi nell’apparato digerente per schiudersi nell’intestino tenue. Dall’intestino tenue le larve continuano il loro percorso fino all’intestino crasso, dove vivono come parassiti con la testa attaccata alla parete interna dell’intestino.

Dopo un tempo variabile compreso tra le due e le quattro settimane a seguito del contagio, gli ossiuri adulti iniziano a migrare dall’intestino crasso all’area intorno al retto; i vermi femmina, soprattutto di notte o al mattino presto, escono dall’ano per depositare migliaia di uova. Grattandosi nell’area dove si avverte prurito le uova microscopiche si possono spostare sulle dita che, contaminate, provvedono poi a disperdere le uova su varie superfici.

Un dubbio frequente riguarda il possibile contagio in piscina; anche se in teoria possibile, perché il cloro non uccide le uova, la quantità d’acqua è tale da rendere l’ipotesi piuttosto improbabile.

Gli ossiuri umani non possono colpire cani, gatti e animali in genere.

Sintomi

A seguito dell’ingestione delle uova passano circa 1-2 mesi prima che si manifestino i primi disturbi (tempo d’incubazione); il sintomo caratteristico dell’infezione da ossiuri è sicuramente il prurito intorno all’ano, prurito che di norma peggiora di notte e che è causato dalla migrazione dei vermi di sesso femminile verso l’area del retto per deporre le uova.

Alcuni individui sono invece del tutto asintomatici.

I soggetti portatori della parassitosi da ossiuri potrebbero anche espellere i vermi nelle feci, facilmente riconoscibili perché si presentano come minuscoli fili bianchi lunghi circa 1 cm, bianchi e mobili.

Talvolta è possibile individuare parassiti vivi anche nella biancheria intima, soprattutto al mattino. Si possono inoltre vedere nella zona anale o tra le natiche, nelle bambine si possono trovare anche nella zona vulvare, tra le piccole e grandi labbra, dove possono indurre un certo prurito.

Alcuni bambini sviluppano bruxismo (il bimbo digrigna inconsapevolmente i denti, soprattutto di notte), che si risolve con la risoluzione dell’infestazione.

Pericoli

Il prurito causato dai parassiti potrebbe indurre il bimbo a grattarsi con insistenza vicino all’ano e questo può talvolta causare l’insorgenza di irritazioni ed eventualmente infezioni batteriche; nel caso delle femminucce questo può verificarsi anche a livello vaginale.

Quando chiamare il medico

Si raccomanda di fare riferimento al medico in caso di prurito al sederino in un bambino (nei più piccoli, in assenza di capacità di esprimersi, è possibile osservare una persistente azione di grattamento nella zona rettale o genitale).

Gli ossiuri potrebbero anche essere la causa di disturbi del sonno, tra cui un’eventuale ricomparsa di incidenti di letto bagnato nella notte (il parassita può irritare l’uretra, il canale attraverso la quale l’urina lascia la vescica ed esce dal corpo, provocando enuresi notturna).

Diagnosi

La presenza di prurito notturno nella zona perianale di un bambino è fortemente suggestiva di infezione da ossiuri, anche se la diagnosi viene fatta attraverso l’individuazione del parassita o delle sue uova; il verme può talvolta essere visto sulla pelle vicino all’ano o sulla biancheria intima, pigiama, o asciugamani circa 2 o 3 ore dopo che l’ospite si è addormentato.

Eventualmente la diagnosi può essere fatta anche attraverso un esame delle feci, ma l’esame di elezione è lo “scotch test”. Questo sistema consiste nell’applicare un adesivo trasparente nella zona perianale per qualche secondo e procedere quindi all’analisi attraverso un microscopio; in genere l’operazione va ripetuta tre giorni consecutivi, al mattino.

Cura e terapia: come eliminarli?

L’infezione da ossiuri viene di norma trattata con specifici farmaci antiparassitari acquistabili dietro prescrizione medica (per esempio Vermox® o Combantrin®); la cura prevede due dosi di farmaco, con la seconda dose somministrata a 2 settimane dalla prima dose in quanto il medicinale è attivo contro il parassita ma non verso le uova, che possono sopravvivere nell’ambiente fino a 14 giorni circa.

Durante questa fase, al fine di ridurre il rischio di nuovo contagio, si raccomanda di:

  1. Lavarsi frequentemente le mani, insistendo sotto le unghie, che devono essere tenute corte.
  2. Fare una doccia ogni mattina (la doccia è preferibile al bagno in questo caso) e prestare attenzione all’asciugamano, che dovrebbe essere usato solo una volta (e asciugando ano e genitali come ultima cosa).
  3. Cambiare gli slip tutte le mattine dopo la doccia e considerarli ancora potenzialmente contagiosi.
  4. Sciacquare bene gli spazzolini da denti prima di usarli.
  5. Lavare lenzuola, asciugamani e peluche (a temperatura normale è sufficiente).
  6. Disinfettare le superfici della cucina e del bagno.
  7. Passare l’aspirapolvere nell’ambiente.

È fortemente raccomandato che vengano trattati anche tutti i famigliari, a causa della facilità di contagio.

Sebbene i farmaci vermifughi siano molto efficaci il prurito può durare fino ad una settimana dopo che è stata assunta, in questi casi è possibile associare una crema per dare sollievo.

In caso di nuovo contagio verrà ripetuto il trattamento.

Prevenzione

Una scrupolosa attenzione per mantenere una buona igiene delle mani è il mezzo più efficace per prevenire l’infezione da ossiuri; si suggerisce inoltre di:

  1. Lavarsi le mani con acqua calda e sapone dopo essere andati in bagno, aver cambiato un pannolino e in ogni caso sempre prima di toccare del cibo.
  2. Tenere le unghie pulite e corte.
  3. Evitare di mangiarsi le unghie.
  4. Non grattarsi nell’area perianale per non raccogliere/disperdere le uova.
  5. insegnare ai bambini l’importanza di lavarsi le mani per prevenire l’infezione.

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. Cosa sono gli ossiuri?

    1. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      Sono dei vermi parassiti responsabili della più comuni infestazione dell’uomo (ossiuriasi).

  2. Come si prendono/trasmettono?

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Si viene contagiati dagli ossiuri quando le loro uova vengono deglutite; la dispersione delle uova avviene attraverso l’ano di un paziente infetto, che può rendersi facilmente ed inconsapevolmente responsabile della diffusione nell’ambiente. Le uova possono quindi passare ad altre persone quando queste toccano superfici ed oggetti contaminati e, successivamente portano la mano alla bocca.

  3. Come vederli?

    1. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      È in genere possibile osservarli nelle feci (si presentano come minuscoli filamenti bianchi), intorno all’ano o negli slip; sono più attivi e vitali (e quindi fuoriescono in numero maggiore) nelle ore notturne.

  4. Come eliminarli?

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Purtroppo i rimedi popolari risultano inefficaci, mentre risultano in genere risolutivi farmaci specifici come Vermox e Combantrin (che richiedono ricetta medica); essendo molto comune andare incontro a recidive, è sempre necessario ripetere il trattamento a distanza di due settimane dalla prima dose e, in genere, consigliabile il trattamento dell’intero nucleo famigliare.

  5. Posso prenderli dal mio cane?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Gli ossiuri umani non infestano i cani.

  6. Dopo quanto muoiono?

    1. Dr. Roberto Gindro

      In genere è sufficiente un unico trattamento correttamente assunto per causare la morte di tutti i parassiti presenti, tuttavia a causa della grande capacità di diffusione delle uova nell’ambiente e della loro resistenza ambientale è molto frequente andare incontro a recidive.

  7. Per quanti giorni va assunto Combantrin? E Vermox?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Per la cura degli ossiuri è in genere sufficiente un’unica somministrazione, nelle dosi prescritte o come da foglietto illustrativo, da ripetere a distanza di due settimane.

  8. Perché vengono?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Il contagio può avvenire a qualsiasi età e a prescindere dalle condizioni socioeconomiche, semplicemente ingerendo inavvertitamente le uova del parassita presenti nell’ambiente.