Orchite e testicoli: sintomi, cause e terapie

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Introduzione

L’orchite è una condizione in cui uno o entrambi i testicoli sono infiammati, tipicamente a causa di un’infezione che può essere scatenata dalla diffusione di batteri attraverso il sangue da altri distretti nel corpo, oppure rappresentare la complicazione di un’epididimite, un’infezione del canale che trasporta lo sperma fuori dai testicoli (in questo caso si parla di epididimo-orchite).

Soprattutto in passato una delle cause più comuni era la parotite (orecchioni), perché circa un terzo dei soggetti maschi che si ammalano di orecchioni viene colpito anche dall’orchite. In questi casi una possibile pericolosa complicazione è l’impatto dell’infezione sulla fertilità del paziente, anche se fortunatamente la sterilità connessa all’orchite provocata dagli orecchioni è molto rara (la maggior parte dei casi di orchite in questo caso si risolvono spontaneamente in 3-10 giorni), soprattutto se l’infiammazione colpisce un testicolo solo, ma ancora di più da quando è stata resa disponibile la vaccinazione.

Le altre cause dell’orchite si solito sono di origine batterica, come nel caso delle malattie sessualmente trasmissibili (MST).

I sintomi tipici dell’orchite sono:

Il modo migliore per prevenire l’orchite consiste nella prevenzione della parotite e dei comportamenti che possano favorire il contagio con malattie sessualmente trasmissibili.

L’orchite è contagiosa?

L’orchite in sé non è contagiosa, ma può esserlo la condizione che ne è alla base, come per esempio una malattia sessualmente trasmessa; in questi casi è possibile che lo specialista consigli quindi astensione dai rapporti sessuali fino a risoluzione dell’infezione.

Cause

Le cause dell’infiammazione possono essere di origine virale o batterica: nella maggior parte dei pazienti compare a seguito della parotite, più raramente in conseguenza di malattie sessualmente trasmesse (sifilide, gonorrea, clamidia, …) o altre malattie (tubercolosi, prostatite, …).

Orchite batterica

L’orchite batterica è molto spesso una conseguenza dell’epididimite, un’infiammazione del canale attorcigliato (epididimo) che collega il dotto deferente e il testicolo. Il dotto deferente trasporta lo sperma fuori dai testicoli, se l’infiammazione dell’epididimo si estende al testicolo la malattia risultante è nota come epididimo-orchite.

Epididimite, rappresentazione semplificata

iStock.com/ttsz

L’epididimite è in genere provocata da un’infezione dell’uretra o della vescica che in seguito si diffonde nell’epididimo. In molti soggetti la causa dell’infezione è una malattia sessualmente trasmissibile, come la gonorrea o la clamidia. La maggiore incidenza dell’epididimo-orchite a trasmissione sessuale si registra negli uomini di età compresa tra i 19 e i 35 anni.

Le forme di infezione non trasmesse per via sessuale potrebbero invece essere collegate ad anomalie anatomiche dell’apparato urinario o all’introduzione di un catetere o di un dispositivo medico nel pene.

Orchite virale

La maggior parte dei casi di orchite sono una conseguenza della parotite, circa un terzo degli uomini che si ammalano di orecchioni dopo la pubertà contrae anche l’orchite nel corso della malattia, normalmente entro i quattro, sei giorni dalla sua comparsa.

Fattori di rischio

Diversi fattori possono favorire l’insorgenza dell’orchite, per quando riguarda l’orchite non trasmessa sessualmente tra di essi troviamo:

  • mancata vaccinazione contro la parotite,
  • età superiore ai 45 anni,
  • infezioni ricorrenti delle vie urinarie,
  • interventi chirurgici a carico dell’apparato genitale o urinario, per via del rischio di infezione,
  • malformazioni congenite delle vie urinarie (malformazioni presenti fin dalla nascita).

I comportamenti sessuali a rischio per quanto concerne le MST fanno anche aumentare il rischio di contrarre l’orchite trasmessa per via sessuale. Tra questi comportamenti troviamo:

  • rapporti con diversi partner,
  • rapporti con un partner affetto da una MST,
  • rapporti senza preservativo,
  • precedenti personali di MST.

Sintomi

I sintomi dell’orchite di solito si manifestano in modo improvviso e possono colpire un solo testicolo o entrambi, per diffondersi talvolta fino all’inguine;  tra i principali ricordiamo:

In caso di epididimo-orchite i sintomi sono simili e possono iniziare altrettanto rapidamente o, al contrario, progredire in modo più graduale.

Le espressioni “dolore testicolare” e “dolore inguinale” a volte sono usate come sinonimi, tuttavia il dolore inguinale colpisce la zona tra la coscia e l’addome, e non il testicolo. Inoltre le cause del dolore inguinale sono diverse da quelle del dolore testicolare.

Se per l’orchite batterica è indispensabile una terapia antibiotica, nel caso di forma virale il soggetto dovrebbe iniziare a sentirsi meglio da 3 a 10 dopo la comparsa dei sintomi, anche se possono essere necessarie diverse settimane per una guarigione completa.

Quando chiamare il medico

Se sentite dolore o gonfiore allo scroto, la sacca contenente i testicoli, è il momento di andare dal medico, soprattutto se il dolore è improvviso.

Ci sono molte patologie che possono causare dolore ai testicoli e per alcune di esse (come la torsione del testicolo) è necessaria una terapia immediata.

La maggior parte dei casi di orchite causate da batteri richiedono di iniziare gli antibiotici  il prima possibile subito; in caso si sospetti la presenza di infezione (arrossamento, gonfiore, dolore dello scroto o del testicolo) si raccomanda di chiamare immediatamente il medico per non ritardare le necessarie cure mediche ed evitare così gravi complicazioni.

Recarsi in pronto soccorso se non è possibile contattare il medico o se i sintomi peggiorano nonostante il trattamento antibiotico.

Pericoli

Con un trattamento adeguato l’infiammazione non causa in genere complicazioni, che tuttavia possono comparire nel caso in cui i disturbi vengano trascurati:

  • Atrofia testicolare. L’orchite può portare a una contrazione del testicolo colpito.
  • Ascesso scrotale. Il tessuto infetto si riempie di pus.
  • Epididimite ricorrente. L’orchite può portare a episodi ricorrenti di epididimite.
  • Sterilità. In rari casi l’orchite può avere conseguenze negative sulla fertilità, tuttavia se colpisce un testicolo solo ci sono ancor meno probabilità di rimanere sterili.

Test e diagnosi

Il medico vi sottoporrà a un esame fisico che potrebbe individuare linfonodi gonfi nell’inguine e un testicolo più grande del solito dal lato colpito; sia l’inguine che il testicolo potrebbero essere doloranti al tatto. Il medico potrebbe fare anche un’esplorazione rettale per controllare se la prostata è ingrossata o dolorante e prescrivervi gli esami del sangue e delle urine per evidenziare eventuali infezioni e altre anomalie.

Tra gli altri esami che il medico potrebbe prescrivervi per capire se avete una MST e per evidenziare un’eventuale torsione testicolare (che richiede cure immediate) troviamo:

  • Esami per le MST. In questi esami si preleva un campione di fluido dall’uretra. Il medico inserisce un tampone piccolo e stretto nella sommità del pene per prelevare il campione, dopo l’osservazione al microscopio viene prodotta una coltura batterica per evidenziare la presenza della gonorrea o della clamidia.
  • Ecografia. Questo esame, che usa onde sonore ad alta frequenza per fornire immagini precise delle strutture interne del vostro organismo, può essere usato per diagnosticare la torsione del funicolo spermatico (torsione testicolare) e capire se c’è un aumento del flusso sanguigno diretto al testicolo: quest’ultimo caso suffraga la diagnosi di orchite.
  • Risonanza magnetica nucleare dei testicoli. Utile anche per diagnosticare la torsione testicolare, quest’esame consiste nell’iniettare tracce di materiale radioattivo nel flusso sanguigno. Speciali apparecchiature possono scoprire le zone dei testicoli che ricevono meno sangue (indice di torsione) o più sangue, a conferma della diagnosi di orchite.

Cura e terapia

Per alleviare i sintomi, provate a seguire questi consigli:

  1. State a riposo a letto,
  2. Rimanete in posizione supina, in modo tale che lo scroto rimanga in alto,
  3. Applicate impacchi freddi sullo scroto, finché li sopportate,

La terapia dipende dalla causa dell’orchite.

Cura dell’orchite virale

La terapia dell’orchite virale, la forma connessa alla parotite, mira ad alleviarne i sintomi. Il medico può prescrivere antidolorifici, farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’ibuprofene (Brufen®, Spidifen®, …) o il naproxene (Synflex®, Naprosin®, …) e consigliarvi di

  • rimanere a riposo nel letto, in posizione supina
  • effettuare impacchi freddi sullo scroto,
  • tenere in posizione sollevata lo scroto.

Il ghiaccio non deve essere applicato direttamente sulla pelle, perché potrebbe essere causa di ustioni da congelamento; deve invece essere avvolto in un panno sottile e poi applicato allo scroto. Gli impacchi possono essere applicati per 15-20 minuti alla volta, più volte al giorno per il primo giorno o due. Ciò contribuirà a mantenere minimo il gonfiore (e il dolore).

Cura dell’orchite batterica

Oltre ad adottare misure per alleviare il dolore, l’orchite batterica e l’epididimo-orchite devono essere curate con gli antibiotici. Se la causa dell’infezione è una MST anche il vostro partner deve essere curato.

Tra gli antibiotici usati più di frequente per la cura dell’orchite batterica troviamo:

  • ceftriaxone (Rocefin®),
  • ciprofloxacina (Ciproxin®),
  • doxiciclina (Bassado®),
  • azitromicina (Zitromax®, Trozocina®, Ribotrex®)
  • associazione tra sulfametoxazolo e trimetoprim (Bactrim®).

Comunicate al vostro medico tutti i farmaci che state assumendo e le vostre eventuali allergie. Ditegli anche se pensate di aver contratto l’infezione per via sessuale e se siete affetti da altre MST: tutte queste informazioni aiuteranno il medico a scegliere la terapia migliore.

Ricordatevi seguire tutta la terapia antibiotica, come consigliato dal medico. Anche se i sintomi migliorano in poco tempo, completate il ciclo per essere sicuri che l’infezione venga estirpata totalmente.

Prevenzione

Alcuni casi di orchite non possono essere prevenuti, soprattutto in caso di disturbi congeniti del tratto urinario, ma  è possibile tuttavia proteggersi da determinati tipi di orchite virale.

  • Il vaccino contro la parotite è il miglior modo per proteggersi contro l’orchite virale collegata agli orecchioni.
  • Avere un solo partner e usare il preservativo sono due buoni modi per proteggersi contro le MST.
Domande e risposte
Cos'è l'orchite?
L'orchite è l'infiammazione di uno o entrambi i testicoli, in genere dovuta ad un'infezione.
Quanto dura?
Il dolore risponde rapidamente alla terapia e in genere migliora sensibilmente entro pochi giorni, mentre il gonfiore può persistere fino a qualche settimana.
Come si cura?

Quando si tratta di infezione batterica la terapia consiste nella somministrazione di antibiotici, mentre quando è secondaria alla parotite (orecchioni) non ci sono farmaci specifici.

L'assunzione di antinfiammatori può invece garantire sollievo dal dolore.

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Domande e risposte
  1. Il mio dottore sospetta un’orchite, ma non ho capito perché mi ha abbia prescritto un esame delle urine.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Probabilmente per rilevare eventuali infezioni batteriche presenti.

  2. Un’orchite può trasformarsi in un tumore?

    1. Dr. Roberto Gindro

      No.