Miodesopsie (mosche volanti nell’occhio): cause, sintomi, cure

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Cosa sono le miodesopsie

Con il termine miodesopsie s’intende la sensazione di osservare “corpi mobili” o “mosche volanti” all’interno del campo visivo; tali elementi sono dovuti ad un’imperfetta trasparenza del corpo vitreo che proietta delle ombre sulla retina ed ovviamente non corrispondono ad oggetti realmente presenti nell’ambiente osservato.

Le forme con cui possono presentarsi le miodesopsie sono molto varie:

  • ad anello,
  • filamenti sottili,
  • punti di colore nero,
  • macchie grigiastre,
  • a ragnatela,
  • a forma di mosche volanti.

Vengono maggiormente percepite mentre si sta guardando una superficie uniforme piuttosto chiara e luminosa, come per esempio

  • un cielo azzurro o un ambiente illuminato dalla luce del sole,
  • una parete chiara,
  • lo schermo bianco del computer.

Le miodesopsie sono un fenomeno piuttosto frequente nella popolazione (possono comparire semplicemente strofinandosi gli occhi) e solo raramente sono legate a un disturbo più serio, ma soprattutto quando si presentano associate ad altri sintomi oculari richiedono sempre una visita oftalmologica, poiché alla base vi possono essere patologie più serie come:

  • distacco del corpo vitreo,
  • distacco di retina,
  • emorragia o infezioni a carico del corpo vitro,
  • tumori oculari,
  • cataratta avanzata,
  • traumi o corpi estranei oculari.

Fra i principali fattori di rischio ricordiamo invece:

  • periodo post-chirurgia oculare,
  • miopia (che rappresenta un importante fattore di rischio),
  • patologie sistemiche come l’emicrania o il diabete.

La caratteristica dirimente che permette di riconoscere le miodesopsie rispetto ad altri reperti oculari, ovvero altri tipi “macchie oculari”, è la seguente:

qualora si cambia la posizione dello sguardo, i corpi mobili ne seguono la stessa direzione e si fermano solo quando è l’occhio a fermarsi.

Le miodesopsie idiopatiche, tipiche dell’anziano e secondarie ad un fisiologico invecchiamento delle strutture oculari, non vengono in genere trattate; viene suggerito ai pazienti di convivere con la sintomatologia e stare in allerta nel caso compaiano altri sintomi indicativi di patologie più serie (ad esempio flash luminosi, che possono indicare un distacco di retina).

Soprattutto quando la presenza di mosche volanti

  • persiste da molto tempo,
  • non peggiora,
  • non è accompagnata da altri disturbi della visione

in genere non è dovuta a problemi seri.

Qualora la sintomatologia sia poco sopportabile con alla base una seria compromissione delle strutture oculari, si può optare per la vitrectomia classica o per mezzo laser.

Simulazione di come si vedono le mosche volanti guardando il cielo

iStock.com/Meyer & Meyer

Cause

Nella maggior parte dei casi le miodesopsie compaiono in pazienti anziani senza una vera e propria causa patologica; con l’invecchiamento fisiologico delle strutture oculari si presenta spesso un’alterazione del corpo vitreo, una sostanza gelatinosa formata essenzialmente da fibre collagene e acqua che “riempie” il bulbo oculare.

Posizione anatomica del corpo vitreo

iStock.com/TefiM

Col tempo il deterioramento del corpo vitreo porta le fibre collagene a frammentarsi, con la conseguente formazione di filamenti sottili che fluttuano nel restante mezzo acquoso. Questi filamenti possono proiettare delle ombre sulla retina che le percepisce come delle macchie con varie forme già descritte.

Nei rari casi in cui processo di alterazione del corpo vitreo proseguisse si potrebbe andare incontro ad un vero e proprio distacco del vitreo, che a sua volta provocherebbe una stimolazione meccanica della retina con conseguente distacco di retina, un evento gravissimo che può portare a cecità.

Per quanto riguarda le cause patologiche principali che possono portare a miodesopsie, possiamo ricordare:

  • Miopia: La miopia è un errore di messa a fuoco che comporta la difficoltà nella visione da lontano; è causata da un’anomalia del bulbo oculare, che si presenta più allungato del normale. Questo porta anche ad un deterioramento precoce del corpo vitreo e alla comparsa di miodesopsie, anche in giovane età; più che una causa vera e propria, quindi, la miopia può essere considerata un importante fattore di rischio.
  • Distacco del corpo vitreo: provoca la comparsa dei corpi mobili e, per via di una trazione meccanica sulla retina, predispone al distacco di retina.
  • Distacco di retina: patologia gravissima che presenta diverse cause; ha un elevato rischio di cecità e richiede un intervento d’urgenza.
  • Emorragia o infezioni a carico del corpo vitro: provocano un’opacizzazione del corpo vitreo che si proietta sulla retina.
  • Tumori oculari: come il retinoblastoma, il melanoma coroideo o il linfoma.
  • Cataratta avanzata: opacizzazione del cristallino.
  • Traumi o corpi estranei oculari.
  • Esiti di chirurgia oculare.
  • Uveiti.
  • Altre patologie sistemiche come il diabete (sotto forma di retinopatia diabetica) o l’emicrania.

Possono essere causate dallo stress?

No, stress e stanchezza non possono essere causa della comparsa di miodesopsie per il semplice fatto che si tratta di fenomeni spiegati dalla presenza fisica di filamenti all’interno del corpo vitreo, ma è invece assolutamente plausibile che in presenza di condizioni stressanti o sfiancanti si sia portati ad avvertirne maggiormente la presenza.

Sintomi

A seconda della causa che sta provocando le miodesopsie è possibile rilevare altri sintomi associati più o meno gravi, come ad esempio:

  • disturbi della visione soprattutto periferici,
  • disturbi della lettura,
  • fotopsie (improvvisa comparsa di flash luminosi),
  • perdita del riflesso rosso,
  • dolore oculare,
  • febbre,
  • cefalea,
  • perdita dell’acuità visiva,
  • perdita della vista,
  • cecità parziale o totale.

Diagnosi

L’obiettivo diagnostico principale è quello di identificare eventuali patologie a carico del vitreo o della retina.

Il percorso diagnostico comincia con l’anamnesi, ovvero la formulazione da parte del medico di una serie di domande che vanno ad indagare e ricostruire l’intera storia clinica del paziente.
Nel caso delle miodesopsie è importante registrare informazioni come:

  • esordio e durata delle miodesopsie,
  • eventuali sintomi associati,
  • caratteristiche principali delle miodesopsie, come:
    • forma,
    • volume,
    • localizzazione nel campo visivo,
    • spostamento sincrono o meno con i movimenti oculari,
    • presenza monolaterale o bilaterale,
  • presenza di un trauma oculare precedente,
  • presenza di intervento di chirurgia oculare precedente,
  • presenza di miopia, diabete o emicrania.

Con l’esame obiettivo il medico descrive oggettivamente i segni e i sintomi riferiti dal paziente.

Si valutano in particolare

  • l’acuità visiva,
  • le risposte pupillari alla luce
  • e i movimenti dei bulbi oculari,

per poi esaminare le cornee ed effettuare la tonometria (misura della pressione intraoculare).

A questo punto si esegue l’esame più importante, ovvero l’oftalmoscopia diretta o indiretta dopo dilatazione pupillare, che permette di valutare le restanti strutture oculari, comprese quelle più profonde come la retina.

Cure e rimedi

Per le miodesopsie da cause fisiologiche non esiste un trattamento risolutivo e i pazienti devono cercare di convivere con la sintomatologia, restando in vigile attesa nel caso di comparsa di altri sintomi come

  • flash luminosi,
  • aumento improvviso del numero delle “mosche volanti”,
  • comparsa di una sezione scura (un’ombra) all’interno del campo visivo,
  • visione offuscata,
  • dolore oculare.

Nelle giornate molto luminose può essere utile indossare occhiali da sole, che filtrando parte dei raggi solari permettono di ridurre il numero e le dimensioni delle miodesopsie.

Sforzandosi di non focalizzarsi sul disturbo visivo, col tempo il cervello si adeguerà arrivando ad escludere il problema e migliorando notevolmente la visione prima compromessa.

Qualora i corpi mobili e la sensazione di filamenti e macchie scure sia tale da ridurre notevolmente il campo visivo e quindi la qualità di vita, si possono effettuare interventi di microchirurgia con vitrectomia classica o per mezzo laser (ad oggi non esistono in letteratura evidenze inconfutabili su quale sia l’approccio preferibile).

Qualora le miodesopsie siano secondarie a cause patologiche gravi, va sempre eseguito un trattamento specifico ed efficace per rimuovere la causa sottostante.

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