Malaria: sintomi, profilassi, vaccino e contagio

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Cos’è la malaria?

La malaria è una pericolosa malattia infettiva causata da un parassita e diffusa soprattutto nelle zone calde e tropicali, che può anche verificarsi (molto di rado) nelle zone a clima temperato.

È ancora oggi una delle principali cause di morte nel mondo (l’OMS stima più di 200 milioni di contagi nel solo 2017 e quasi mezzo milione di morti nello stesso anno), anche se ormai praticamente assente nei Paesi occidentali. Viaggiando in Paesi tropicali in via di sviluppo esiste invece il concreto rischio di essere contagiati, contagio che avviene attraverso la puntura di una zanzara.

Si distinguono 4 diverse forme dell’infezione e la più temibile è quella diffusa nell’Africa sub-sahariana.

I sintomi tipici della malaria includono

I più comuni sintomi di malaria

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La diagnosi avviene attraverso un esame del sangue e, anche se la malattia può essere fatale, abbiamo a disposizione farmaci efficaci e specifici per le diverse forme.

La terapia migliore rimane in ogni caso la prevenzione.

Contagio

La malaria è causata da un parassita (protozoo del genere Plasmodium) che infetta comunemente una varietà di zanzara che si nutre di sangue umano; quattro sono tipi di parassiti capaci di contagiare l’essere umano:

  • Plasmodium falciparum,
  • Plasmodium vivax,
  • Plasmodium ovale
  • Plasmodium malariae.

Il P. falciparum è senza ombra di dubbio la specie più temibile, in grado di causare infezioni gravi che, se non trattate tempestivamente, possono risultare fatali.

Di norma il contagio avviene attraverso la puntura di una zanzara femmina del genere Anopheles; quando una zanzara punge una persona infetta, insieme al sangue vengono prelevati anche i microscopici parassiti responsabili della malattia. Circa una settimana dopo, al momento di consumare il pasto successivo, questi parassiti vengono mescolati alla saliva della zanzara, che viene iniettata durante la puntura.

Una volta che i parassiti sono entrati nel sangue raggiungono il fegato e si moltiplicano. Nel giro di pochi giorni migliaia di parassiti vengono rilasciati dal fegato nel sangue, dove distruggono i globuli rossi. Alcuni di essi rimangono nel fegato e continuano a moltiplicarsi, rilasciando a loro volta altri parassiti nel sangue, a cicli di pochi giorni. Questo processo si ripete più volte.

La malaria si trasmette da uomo a uomo?

La malaria non può essere trasmessa direttamente tra le persone, nemmeno per via sessuale; ovviamente quindi non avviene alcun contagio nemmeno attraverso i contatti occasionali, come una stretta di mano, un abbraccio, …

Poiché il parassita trova posto nei globuli rossi di una persona infetta, la malaria può invece essere trasmessa anche attraverso

Il contagio può avvenire infine anche da madre a figlio prima o durante il parto, causando così la malaria congenita.

La zanzara della malaria

Una zanzara vettore di malaria, nel momento della puntura

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La forma infettante del plasmodio prende il nome di sporozoita ed è presente all’interno delle ghiandole salivari di zanzare femmine appartenenti al genere Anopheles da cui vengono inoculati nell’ospite durante il pasto di sangue nell’uomo.

Le zanzare femmine cercano un pasto di sangue per nutrire le loro uova, che vengono deposte in acqua (pozzanghere, impronte di zoccoli nella stagione delle piogge, sottovasi, …), dove avviene avviene la schiusa a liberare le larve che maturano fino a diventare soggetti adulti. Questo spiega tra l’altro la ragione per cui i contagi aumentano nelle stagioni umide.

L’insetto è attivo soprattutto nella notte, tra il tramonto e l’alba, quando dovrebbero quindi concentrarsi gli sforzi maggiori di prevenzione dalla puntura.

Fattori di rischio

Chiunque può venire contagiato e la maggior parte dei casi coinvolge soggetti residenti in Paesi endemici; per quanto riguarda l’Italia il rischio nasce solo in caso di viaggi verso Paesi a rischio.

Incubazione: dopo quanto appaiono i sintomi?

Il tempo che passa dal contagio alla comparsa dei segni e dei sintomi della malaria è detto “tempo d’incubazione” ed è specifico per ogni parassita:

  • P. falciparum 9-14 giorni,
  • P. vivax 12-17 giorni (raramente il periodo è ancora più lungo),
  • P. ovale 16-18 giorni,
  • P. malariae 18-40 giorni (raramente il periodo è ancora più lungo).

Nel caso di infezioni da P. vivax e P. ovale i parassiti possono rimanere dormienti nel fegato per diversi mesi, in alcuni casi fino a circa 4 anni dalla puntura causa del contagio, prima di manifestare la loro presenza.

Sintomi

Schema riassuntivo con i principali sintomi della malaria

Di Symptoms_of_Malaria.svg: Mikael Häggströmderivative work: Adert – Questo file deriva da: Symptoms of Malaria.svg: , Pubblico dominio, Collegamento

I sintomi e la loro gravità possono variare in relazione alla specie di plasmodio causa della parassitosi: in prima battuta il paziente potrebbe apparire irritabile e stanco, con poco appetito e con il sonno disturbato.

In seguito si verifica invece un ciclo che prevede oscillazioni della temperatura corporea con :

  • comparsa di brividi improvvisi della durata di 1-2 ore, durante i quali la febbre aumenta;
  • la febbre si stabilizza, spesso oltre i 40° per 2-7 ore, ma in molti casi il paziente non avverte la sensazione di calore ed anzi manifesta una condizione di ragionevole benessere.
  • In ultimo si va incontro a un’abbondante sudorazione durante la discesa della temperatura corporea.

Questo ciclo si ripete ogni due giorni nella P. vivax e P. ovale, mentre ogni tre per P. malariae; non c’è periodicità tra un episodio e il successivo.

Nel caso della malaria da P. falciparum la febbre può essere

  • ricorrente ed alta ogni 36-48 ore
  • o una febbre lieve e continua (o quasi).

La febbre è quindi il sintomo chiave della malaria.

In assenza di trattamento e se la malattia non si sviluppa in forma grave, sembra andare incontro a risoluzione spontanea, salvo ricomparire sotto forma di nuovi episodi intermittenti febbrili che nella forma P. falciparum possono durare per 3-4 mesi.

Oltre alla febbre tra gli altri possibili sintomi della malaria troviamo:

Pericoli

Con i farmaci appositi la malaria di solito può essere curata in due settimane con una buona prognosi.

Se non si assumono farmaci, invece, può essere letale, soprattutto nel caso dei bambini già indeboliti dalla malnutrizione, che sono anche ad alto rischio di complicazioni permanenti sotto forma di

  • infezioni croniche,
  • deficit neurologici e cognitivi,
  • disturbi del comportamento
  • ed epilessia.

Tra le complicazioni più comuni ricordiamo inoltre lo sviluppo di una grave anemia, causata dalla distruzione dei globuli rossi da parte del parassita della malaria (l’anemia è una condizione in cui i globuli rossi non sono in grado di trasportare abbastanza ossigeno ai muscoli e agli organi del corpo, causando così sonnolenza, debolezza e svenimento).

Altre complicazioni che possono insorgere a seguito di una grave forma malaria includono:

Malaria e gravidanza

La malaria contratta in gravidanza aumenta il rischio di

Diagnosi

La diagnosi avviene mediante analisi del sangue specifiche: un campione viene mandato in laboratorio e controllato al microscopio per individuare i parassiti della malaria che si insediano all’interno dei globuli rossi.

Poiché nel caso della malaria da Falciparum nella sua forma più grave può progredire in modo estremamente rapido, risultando fatale in poche ore o in qualche giorno (20% dei casi circa), spesso può essere necessario iniziare rapidamente la terapia prima di ottenere la risposta dal laboratorio, inoltre una diagnosi precoce migliora la prognosi a prescindere e permette una riduzione della diffusione del parassita.

Cura e terapia

La malattia dovrebbe venire sempre essere trattata il più presto possibile, prima cioè che possa diventare grave e potenzialmente fatale; a disposizione dei medici ci sono alcuni farmaci antimalarici, come ad esempio la clorochina o il chinino, somministrati per via orale, con un’iniezione o per endovena, che garantiscono un’ottima efficacia.

La scelta della molecola e della durata del trattamento dipendono

  • dal tipo di malaria,
  • dalla zona geografica di infezione,
  • dall’età,
  • dall’eventuale stato di gravidanza
  • e dalla gravità dei sintomi.

Potrebbe inoltre essere necessario supporto farmacologico relativamente a

Il malato potrebbe infine aver bisogno di integrazione di liquidi, trasfusioni di sangue o ausili alla respirazione.

Quando si utilizzano i medicinali nel modo corretto i soggetti vengono curati e tutti i parassiti della malaria vengono eliminati dall’organismo; in assenza di trattamento, o quando questo viene interrotto o somministrato in modo incompleto, l’infezione può persistere; si verifica inoltre sempre più spesso una certa resistenza del parassita ai farmaci. In queste condizioni è possibile andare incontro a recidive e riattivazioni.

Molte persone che vivono nelle aree più soggette alla malaria soffrono infine di episodi ripetuti e non guariscono mai completamente tra uno e l’altro.

Profilassi e vaccino

Le autorità sanitarie cercano di prevenire la malaria usando programmi per il controllo degli insetti: in questo modo si cerca di uccidere i vettori della malattia.

Premesso che in caso di viaggi in una zona ad alto rischio di contagio non è possibile evitare completamente le punture di zanzara, meno si viene morsi e minore è il rischio di contagio; a questo scopo è raccomandabile l’utilizzo di:

  • zanzariere alle finestre,
  • prodotti repellenti,
  • zanzariere intorno al letto.

Si consiglia inoltre di

  • vestirsi evitando i colori scuri, che attirano gli insetti responsabili del contagio,
  • coprirsi il più possibile per ridurre la superficie di pelle esposta,
  • usare sulla pelle (volto e mani) spray e sostanze repellenti per gli insetti.

L’utilizzo di aria condizionata, oltre a consentire di tenere porte e finestre chiuse e quindi una riduzione della presenza delle zanzare all’interno degli edifici, riduce l’attività dell’insetto vettore, che è particolarmente attivo nelle ore notturne (dal tramonto all’alba).

Profilassi

Il metodo di elezione per la prevenzione è tuttavia il ricorso alla profilassi della malaria, ossia la somministrazione di farmaci anti-malarici a basse dosi, ma sufficienti a impedire il contagio dopo un’eventuale puntura di zanzara infetta; la somministrazione deve in genere iniziare prima della partenza e continuare per tutto il periodo di permanenza, fino a qualche settimana dopo il ritorno (i tempi esatti cambiano in base al medicinale prescritto).

Il razionale alla base di questo approccio è quello di somministrare un farmaco anti-malarico a basse dosi per impedire lo sviluppo della malattia a seguito di un’eventuale puntura da parte di una zanzara infetta. La presenza del farmaco nel sangue deve essere mantenuta costante per tutto il periodo di permanenza nelle zone a rischio e per un certo periodo dal momento del ritorno.

Vaccino

Diversi vaccini contro la malaria sono in via di sviluppo e di test in tutto il mondo ma, poiché il parassita ha un ciclo vitale complicato, si tratta purtroppo di formulazioni particolarmente ostiche da mettere a punto.

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. Come si trasmette la malaria?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Si può essere contagiati principalmente attraverso il morso di una zanzara nelle zone a rischio; meno comunemente il contagio più avvenire con trasfusioni di sangue, trapianto di organi, uso condiviso di aghi o siringhe contaminati, da madre a figlio prima o durante il parto.

  2. Quali sono i sintomi principali della malaria? Dopo quanti giorni compaiono?

    1. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      Il tempo d’incubazione è in genere compreso tra 7-18 giorni, dopo i quali possono comparire febbre, brividi, mal di testa, nausea e vomito, dolori muscolari e diarrea.

  3. Come si cura?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Il trattamento dell’infezione avviene attraverso i farmaci, scelti e pianificati in base al tipo di malaria, alla gravità dei sintomi, zona di contagio, eventuale stato di gravidanza.

      Quando diagnosticata e trattata tempestivamente in genere il recupero è completo.