Lingua a carta geografica (glossite migrante): causa, sintomi, pericoli e cura

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Introduzione

Con il termine “glossite” si indica un’infiammazione acuta o cronica della lingua che può apparire

  • alterata nel colore,
  • rigonfia,
  • liscia,
  • lucida,
  • e dolente in forma lieve o grave tale da compromettere attività come masticare, parlare o addirittura respirare.

Un particolare tipo di glossite è una forma nota come “glossite migrante” o “lingua a carta geografica”, in cui la lingua si presenta ricoperta di chiazze

  • di colore rosa scuro o rosse,
  • più o meno numerose,
  • di dimensione variabile da pochi millimetri a qualche centimetro,
  • circondate da un bordo rilevato di colore bianco o tendente al giallo-grigiastro,
  • che ne ricoprono generalmente la parte superiore.

In alcuni casi la glossite migrante può interessare altre mucose della cavità orale, come ad esempio

  • tonsille,
  • palato,
  • gengive,
  • guancia;

Per questa ragione sarebbe più corretto utilizzare il termine stomatite migrante.

Nonostante l’aspetto e l’eventuale accompagnamento di bruciore o dolore della bocca (peraltro presenti solo raramente), questa patologia non deve destare alcuna preoccupazione in quanto condizione benigna, anche se purtroppo cronica e recidivante: cioè tende a guarire, ma si ripresenta a distanza di tempo, nella stessa sede o in altre parti della lingua.

Colpisce indicativamente l’1-3% della popolazione, in particolare le donne. La malattia può interessare sia bambini che adulti, con un’incidenza maggiore tra i 20-30 anni; non c’è invece nessuna prevalenza per quanto riguarda l’etnia.

Lingua a carta geografica in una bambina

iStock.com/Pierphotographer

Il nome curioso di questa forma di glossite è dovuto a due peculiari caratteristiche:

  • le chiazze eritematose hanno la tendenza a rimpicciolirsi fino a scomparire o ingrandirsi dopo un certo lasso di tempo, variabile da qualche giorno a qualche settimana, dando l’apparenza di muoversi sulla lingua da cui l’attributo “migrante”;
  • in corso di glossite migrante si assiste alla scomparsa delle papille filiformi in alcune aree della lingua che appare appiattita, mentre in altre aree in corrispondenza delle tipiche macchie eritematose le papille filiformi tendono ad allungarsi e rilevarsi: il risultato finale è simile a quello di una mappa geografica con continenti (parti rilevate) ed oceani (parti lisce).

Le papille filiformi sono papille gustative. Ricordiamo che la lingua è un muscolo e presenta normalmente sulla sua superficie alcune piccole protuberanze, dette papille gustative, che ci permettono di distinguere i sapori. Un tipo particolare di papille gustative sono le papille filiformi, diffuse in tutto il dorso della lingua ove svolgono una doppia funzione:

  • conferiscono ruvidezza alla lingua, indispensabile per trattenere e masticare il cibo,
  • fungono da meccanocettori, grazie ad una ricca innervazione, che consente loro di distinguere un corpo estraneo.

Cause

Nonostante la glossite migrante sia stata descritta per la prima volta oltre 150 anni fa, ad oggi ne resta ancora sconosciuta la causa che ne è all’origine.

Dalle ricerche condotte è possibile tuttavia trarre alcune considerazioni utili:

  • si tratta certamente di una malattia infiammatoria,
  • non è stata trovata una correlazione con un’infezione batterica, virale o fungina,
  • non è infettiva né contagiosa,
  • non si trasforma in cancro (ossia non è una lesione precancerosa).

Alcune persone (soggetti atopici) sembrerebbero più a rischio di sviluppare una glossite migrante rispetto ad altre, specie in particolari condizioni di stress emotivo, come ad esempio chi soffre di

Tra le possibili patologie o condizioni particolari che possono causare altre forme di glossiti infiammatorie e/o infettive ricordiamo:

È probabile che la lingua a carta geografica abbia una base genetica. Le persone che presentano casi in famiglia di glossite migrante potrebbero a loro volta sviluppare questa condizione. La ragione va cercata nella trasmissione di alcuni geni probabilmente coinvolti nello sviluppo della malattia: alcune ricerche, infatti, hanno osservato nei pazienti con glossite migrante un aumento degli antigeni leucocitari DR5 e DRW6.

Sintomi

Come per la maggior parte delle malattie i sintomi sono in parte variabili da un paziente all’altro, ma ovviamente la caratteristica distintiva è rappresentata dalla presenza delle tipiche lesioni sulla lingua, che per certi versi ricordano quelle della della psoriasi.

È spesso possibile individuare un’area rossa di dimensione variabile e circondata, almeno in parte, da un bordo bianco irregolare. In alcuni pazienti si osservano lesioni simili anche in altri siti all’interno del cavo orale, come ad esempio palato, guance, sotto la lingua o sulle gengive.

Lingua a carta geografica

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La glossite migrante generalmente è asintomatica e solo raramente può associarsi a disturbi quali dolore o bruciore alla lingua e/o alla bocca.

Il paziente potrebbe avvertire qualche fastidio, in seguito all’assunzione di alcool o di cibi piccanti, acidi, salati e/o speziati.

Altri sintomi, raramente presenti, comprendono:

  • intorpidimento della lingua,
  • sensazione di bocca amara o secca,
  • perdita di gusto,

Nei casi di infiammazione più grave possono svilupparsi complicanze come

Quest’ultima evenienza, dovuta ad una ostruzione delle vie aeree a causa di un severo gonfiore della lingua, tipicamente si sviluppa in corso di glossite da shock anafilattico e costituisce un’emergenza medica.

Diagnosi

La diagnosi è prettamente clinica: Il medico (curante, dentista o dermatologo) effettua un’accurata ispezione di tutta la bocca ed in particolare del dorso della lingua.

I segni che saranno ricercati durante la visita medica sono:

  • alterazioni del colore della lingua,
  • gonfiore della lingua,
  • ulcere orali,
  • desquamazione,
  • presenza di piaghe, macchie o protuberanze anomale.

In alcuni casi inoltre la lingua potrà apparire attraversata da fissurazioni e solchi profondi: si tratta di una condizione priva di significato patologico, nota come “lingua plicata o cerebriforme” per il tipico aspetto della lingua che ricorda il cervello, che sovente si associa alla glossite migrante.

Il medico porrà alcune domande al paziente per valutare eventuali sintomi presenti utili alla diagnosi, come ad esempio:

  • Ha dolore alla bocca?
  • Avverte bruciore alla bocca?
  • Distingue i sapori?
  • Si sente la bocca secca o amara?
  • Mangia senza difficoltà?

In alcuni casi, potrebbe essere richiesto un prelievo di sangue per escludere un’anemia o una carenza di sali minerali o vitamine, condizioni mediche che possono insorgere con un quadro di glossite. Oppure test allergici per valutare eventuali sensibilizzazioni ad alimenti od altre sostanze.

Per una diagnosi di certezza, nei casi dubbi, potrebbe essere richiesta una biopsia della mucosa della lingua che può confermare la natura infiammatoria tipica della glossite migrante.

Cura

La lingua geografica in genere non richiede alcun trattamento, in quanto condizione innocua ed autolimitante; non esiste peraltro alcuna cura specifica e in genere si suggerisce semplicemente di porre particolare attenzione della propria igiene orale, con una accurata pulizia dei denti ad ogni fine pasto e risciacqui con acqua e bicarbonato di sodio.

Andrebbero evitati tutti quegli alimenti che possono favorire la comparsa di disturbi, ad esempio snack salati, agrumi, cibi conditi con pepe o peperoncino oppure bevande ed alimenti troppo caldi o freddi.

Il fumo di sigaretta e gli alcolici vanno evitati.

Integratori alimentari potrebbero essere prescritti in caso di carenze vitaminiche, da zinco o ferro.

In alcuni casi sono suggeriti collutori antibiotici, disinfettanti, antistaminici e/o antidolorifici tuttavia queste terapie, così come il ricorso a cortisonici, antimicotici, immunosoppressori (ciclosporina) e derivati della vitamina A (retinoidi), non sembrano fornire risultati soddisfacenti, soprattutto in termini di rapporto rischio/beneficio.

La psicoterapia può rivelarsi utile in pazienti in particolari condizioni di stress.

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