Irsutismo femminile: cause, sintomi e rimedi

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Introduzione

L’irsutismo è una condizione caratterizzata da un’eccessiva ed anomala crescita di peli nella donna, in sedi tipicamente maschili come

  • labbro superiore,
  • mento,
  • addome,
  • torace,
  • schiena.

L’irsutismo colpisce circa il 10% delle donne, e nella maggior parte dei casi si tratta di una forma idiopatica e benigna, senza una causa particolare; a volte tuttavia vi si può presentare una forma secondaria a condizioni più gravi come:

L’irsutismo, a seconda della causa, può associarsi anche ad altre manifestazioni cliniche, come:

  • acne,
  • calvizie di tipo maschile,
  • amenorrea (assenza delle mestruazioni),
  • oligomenorrea (mestruazioni che si presentano ogni 2-3 mesi),
  • virilizzazione, che a sua volta si presenta con:
    • atrofia mammaria (rimpicciolimento del seno),
    • ipertrofia muscolare (ingrandimento delle masse muscolari),
    • ipertrofia del clitoride.

La diagnosi è importante per poter distinguere le forme di irsutismo idiopatiche da quelle secondarie,con alla base patologie più gravi. Si basa generalmente sull’osservazione del quadro clinico e sull’esecuzione di test di laboratorio specifici. In alcuni casi andranno eseguiti anche esami strumentali (come ecografia, TC o risonanza magnetica) come in caso di patologie a livello di ovaio o surrene.

Per curare l’irsutismo si ricorre ad un doppio trattamento:

  • non farmacologico, ovvero rimozione meccanica dei peli (depilazione, epilazione con laser,…),
  • farmacologico (contraccettivi orali e altri farmaci).
Foto ravvicinata di peli superflui

iStock.com/MAKSIMOV VIACHESLAV

Cause

L’irsutismo colpisce circa il 10% delle donne, soprattutto al termine della pubertà o all’inizio della menopausa. Raramente può colpire anche in età infantile, qualora la causa sia una anomalia genetica ereditaria.

La prognosi per le donne con irsutismo è molto buona in termini di complicanze e mortalità (peggiora qualora alla base ci sia una patologia grave come un tumore a livello ovarico o surrenale), ma può ripercuotersi significativamente dal punto di vista psicologico e sociale.

I peli possono essere di due tipi:

  • velli: sono peli lisci, sottili e non pigmentati, come quelli dei bambini,
  • terminali: sono peli lunghi, più grossi e pigmentati.

In caso di irsutismo si rileva la crescita anomala di peli terminali la cui causa è, nella maggioranza dei casi, un eccesso di androgeni: gli androgeni sono ormoni steroidei che permettono lo sviluppo e il mantenimento delle caratteristiche somatiche maschili, ma hanno un’importante funzione anche nelle donne dove vengono prodotti a livello delle ovaie e delle ghiandole surrenali.

Le cause dell’eccesso di androgeni e quindi di irsutismo possono essere molte:

  • forma idiopatica (si pensa probabilmente ad un’aumentata attività dei recettori degli androgeni),
  • sindrome dell’ovaio policistico,
  • tumori dell’ovaio,
  • iperplasia surrenalica congenita (forma classica e non classica),
  • ipercortisolismo (sindrome di Cushing),
  • tumori della ghiandola surrenale,
  • pubertà precoce (con adrenarca prematuro),
  • iperprolattinemia (aumento dei livelli di prolattina, ormone prodotto a livello dell’ipofisi),
  • obesità,
  • tecoma della gravidanza (rara complicanza della gestazione),
  • riduzione nella produzione degli estrogeni (soprattutto in menopausa),
  • ermafroditismo vero (presenza sin dalla nascita di caratteri sia maschili che femminili),
  • assunzione di farmaci:
    • ormoni androgeni, steroidi anabolizzanti,
    • minoxidil (utilizzato per la cura della calvizie),
    • fenitoina (antiepilettico),
    • ciclosporina (immuno-sopressore),
    • corticosteroidi.

Sindrome dell’ovaio policistico

Nel 90% dei casi l’irsutismo è dovuto alla sindrome dell’ovaio policistico (abbreviata in PCOS), una patologia caratterizzata dall’ingrandimento delle ovaie sulle quali si formano un notevole numero di microcisti.

La PCOS può presentarsi in modo variabile, ma spesso si riconosce una triade di sintomi caratteristici:

  • amenorrea (assenza di mestruazioni) e conseguente infertilità,
  • obesità,
  • irsutismo.

È una patologia che spesso colpisce le donne subito dopo il termine della pubertà e che, se non trattata, può portare a diverse complicanze a lungo termine come

Sintomi

Oltre all’eccessiva ed anomala presenza di peli in zone prettamente maschili, l’irsutismo può presentarsi con diversi sintomi associati, che possono aiutare il medico nell’inquadramento della patologia che sta causando l’irsutismo.

Generalmente si ritrovano:

  • acne,
  • calvizie di tipo maschile (con stempiamento),
  • amenorrea (assenza delle mestruazioni),
  • oligomenorrea (mestruazioni irregolari che si presentano ogni 2-3 mesi),
  • virilizzazione, che a sua volta si manifesta con:
    • atrofia mammaria (seno che si rimpicciolisce),
    • ipertrofia muscolare (aumento delle dimensioni delle principali masse muscolari),
    • ipertrofia del clitoride,
    • abbassamento del tono della voce, che assume caratteristiche più maschili,
    • aumento della libido (aumento del desiderio sessuale).

Diagnosi

Ad ogni donna che presenta irsutismo vanno attentamente valutate

  • quantità di peli,
  • distribuzione dei peli.

Questi parametri permettono di differenziare l’irsutismo dall’ipertricosi, ossia un aumento della quantità di peli in zone dove normalmente essi sono già presenti, normalmente a causa di fattori locali.

Gli stessi parametri sono utilizzati per la classificazione di Ferriman e Gallwey dove vengono valutate 9 zone del corpo sensibili agli androgeni e dove quindi si può avere lo sviluppo di peli:

  • labbro superiore,
  • mento,
  • solco inter-mammario,
  • addome,
  • pube,
  • arti superiori,
  • cosce,
  • area dorsale,
  • area lombo-sacrale.

In ognuna di queste zone a seconda della quantità di peli viene assegnato un punteggio che varia da 1 a 4, se il punteggio totale è maggiore di 8 allora si parla di irsutismo e andranno effettuate una serie di indagini per approfondire il quadro patologico.

L’anamnesi non può prescindere anche da un’attenta indagine per poter anzitutto distinguere una forma di irsutismo idiopatica (e quindi più “tranquilla”), da una forma secondaria a diverse patologie che potranno essere a volte anche gravi.

È quindi importante valutare:

  • l’età di comparsa dei peli,
  • il ritmo di crescita dei peli (una crescita improvvisa e rapida può nascondere la presenza di un tumore ovarico o surrenale secernente androgeni),
  • età del menarca (comparsa del primo ciclo mestruale),
  • andamento dei cicli mestruali ed eventuali irregolarità,
  • assunzione di alcuni farmaci tra i cui effetti collaterali si ritrova l’irsutismo,
  • presenza di irsutismo o infertilità in famiglia (che può indicare una sindrome dell’ovaio policistico o un’iperplasia surrenalica congenita).

Durante l’esame obiettivo il medico passa a valutare il peso e l’altezza del paziente, calcolando il BMI (Body Mass Index, calcolato facendo il rapporto tra il peso in kg e l’altezza in metri elevata al quadrato). Un BMI superiore a 30 indica una condizione di obesità, e frequentemente questo valore si associa a condizioni di irsutismo.

Vengono valutati eventuali sintomi associati come acne, amenorrea o segni di virilizzazione.

La presenza di ipertensione (pressione alta), ecchimosi ed obesità centripeta (con dorso “a gibbo di bufalo”) fanno protendere per una sindrome di Cushing caratterizzata da elevati livelli di cortisolo.

Possono essere riscontrati segni cutanei come macchie nere, e la calvizie di tipo maschile con stempiamento.

Tra gli esami di laboratorio più utili alla caratterizzazione dell’irsutismo troviamo:

  • testosterone legato e Testosterone libero (che rappresenta la quota biologicamente attiva),
  • gonadotropine FSH ed LH,
  • cortisolo
  • 21 α-idrossilasi (enzima il cui deficit indica un quadro di iperplasia surrenalica congenita).

L’ecografia risulta di grande importanza per lo studio morfologico delle ovaie, e quindi per escludere una sindrome dell’ovaio policistico, mentre la TC e la risonanza magnetica sono esami di II livello utili nello studio del surrene e di altre patologie che più raramente causano irsutismo.

Cura e rimedi

L’irsutismo può essere curato con un duplice approccio, che prevede il ricorso a una rimozione meccanica dei peli con varie tecniche di tipo estetico, oltre che eventualmente di farmaci.

Soprattutto in caso di irsutismo idiopatico è possibile avvalersi di:

  • depilazione, con rasatura, ceretta o crema depilatoria con un effetto solo temporaneo,
  • epilazione con elettrolisi o laser per un effetto permanente.

Il trattamento farmacologico mira invece alla riduzione della sintesi e dell’azione degli androgeni a livello recettoriale. Prevede l’utilizzo in prima linea dei contraccettivi orali (pillola anticoncezionale); non tutte le donne possono tuttavia assumerli, perché controindicati in caso di:

L’effetto terapeutico si manifesta nel corso dei primi mesi di terapia riducendo l’irsutismo di oltre il 30% e arrestando l’ulteriore progressione della crescita pilifera.

In caso di iperplasia surrenalica congenita vanno somministrati cortisonici come desametasone o prednisone.

Il ciproterone acetato (Diane®) è il principale farmaco anti-androgenico che inibisce il legame degli androgeni al loro recettore. Spesso è utilizzato in associazione con i contraccettivi orali.

Lo spironolattone e la flutamide sono due farmaci anti-androgenici piuttosto efficaci ma dagli altrettanto gravosi effetti collaterali, perciò il loro utilizzo non è la prima scelta.

L’eflornitina (Vaniqa®) è infine una crema piuttosto efficace per la peluria a livello del viso, con risultati a medio termine molto incoraggianti. Gli effetti collaterali sono rari e consistono nella comparsa di acne, rossore e sensazione di bruciore al volto.

Prevenzione

Lo strumento che si è rivelato essere più efficace per la prevenzione dell’irsutismo nei casi di sindrome dell’ovaio policistico è la dieta, efficace tra l’altro anche come accorgimento terapeutico.

I soggetti in sovrappeso ed obesi mostrano elevati livelli di insulina, che a livello ovarico agisce stimolando la produzione e la secrezione di androgeni con conseguente comparsa di irsutismo.

Una dieta equilibrata e ipocalorica migliora notevolmente l’irsutismo e ne previene la comparsa.

L’efficacia della dieta viene potenziata inoltre dallo svolgimento di attività fisica, anche leggera, che abbassa i livelli circolanti di insulina e quindi di androgeni.

Fonti e bibliografia

  • Harrison – Principi Di Medicina Interna Vol. 1 (17 Ed. McGraw Hill 2009)
  • NHS
  • Medscape
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