Grani di miglio (punti bianchi) su viso ed occhi: cause e rimedi

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Cosa sono i grani di miglio?

I grani di miglio, anche detti “punti bianchi” sono delle piccole (1-2 mm) formazioni cutanee tondeggianti bianco-giallastre, localizzate sul volto; possono manifestarsi a qualsiasi età ed hanno una natura benigna, pur rappresentando talvolta un problema estetico.

Il termine popolare grani di miglio deriva dalla spiccata somiglianza che queste formazioni hanno nei confronti dei semi dell’omonima pianta.

Sono da distinguere dai comedoni bianchi (o comedoni chiusi), una forma di acne non infiammatoria.

Grani di miglio sotto l'occhio

iStock.com/vchal

Cause e fattori di rischio

Nel neonato i grani di miglio sono causati da una ritenzione di sebo transitoria nella cute su base ormonale (dovuta agli ormoni androgeni materni entrati in circolo nel neonato); nell’adolescente e nell’adulto si formano per ostruzione dei follicoli piliferi delle zone sebacee del volto per accumulo di cheratina.

In età adulta sono più comuni nelle donne rispetto agli uomini.

Non si tratta di lesioni contagiose o trasmissibili, ma alcuni autori ritengono che possano essere favoriti dall’utilizzo di creme eccessivamente grasse o abrasive per la cute, nonché un’insufficiente o scorretta pulizia del viso.

Un’esagerata esposizione ai raggi UV (tipicamente al sole) sembra infine poterne favorire la comparsa.

Manifestazioni cliniche e sintomi

Il grano di miglio, o milio o punto bianco, è una piccola cisti epidermica di 1-2 mm di diametro di colore dal bianco al giallo contenente cheratina, localizzata nei follicoli pilo sebacei delle zone

  • delle palpebre,
  • zigomi,
  • fronte.
Punti bianchi nell'adulto

iStock.com/vchal

Nei neonati i grani di miglio sono spesso numerosi e tendono a scomparire spontaneamente in alcune settimane.

Grani di miglio sul naso di un neonato

By SerephineOwn work, CC0, Link

Nell’adolescente e nell’adulto, più frequentemente nelle donne, possono insorgere ex novo oppure in seguito ad un trauma della cute (come un’abrasione od un’ustione) o in associazione con varie patologie infiammatorie cutanee che ostruiscono i follicoli piliferi, come ad esempio:

Anche per queste ragioni l’esordio è tipicamente improvviso e, benché mai molto grandi, manifestano la tendenza di comparire a gruppi anche particolarmente numerosi.

Diagnosi

Si basa sulla semplice osservazione clinica, non sono richiesti esami specifici.

Prognosi e complicazioni

La prognosi è buona poiché si tratta di lesioni di natura assolutamente benigna che possono talvolta rappresentare un problema estetico, soprattutto in virtù del fatto che si manifestano principalmente sul viso.

Quali rimedi per toglierli?

È importante evitare il “fai da te” schiacciando il grani di miglio tra le dita, perché si traumatizzerebbe inutilmente la cute senza ottenerne la rimozione, in quanto cisti privi di sbocco esterno.

Nei neonati non si esegue alcun trattamento anche perché i milia regrediscono spontaneamente.

Negli adulti il trattamento non è strettamente necessario, ma si può eseguire quando i “punti bianchi” costituiscono un problema estetico, in quanto non vanno incontro a risoluzione spontanea.

Non esistono creme in grado di eliminarli, quindi l’intervento può essere eseguito con il bisturi oppure con il laser, eventualmente previa anestesia locale.

Prevenzione

La prevenzione negli adulti consiste nell’evitare i fattori che favoriscono l’occlusione dei follicoli piliferi, come

  • l’utilizzo di cosmetici eccessivamente grassi (ad esempio che contengono oli minerali o lanolina)
  • e la scorretta pulizia del viso (l’accumulo di residui di trucco o di detriti/polveri inquinanti possono favorire la formazione dei tappi di cheratina nei follicoli piliferi, per questo si raccomanda sempre un accurato lavaggio del viso alla sera prima del riposo notturno).

Si raccomanda infine di scegliere prodotti per il make-up di qualità e, soprattutto, non occludenti.

Fonti e bibliografia

  • Cainelli T., Giannetti A., Rebora A. Manuale di dermatologia medica e chirurgica. McGraw-Hill 4° edizione.
  • Saurat J, Grosshans E., Laugier P, Lachapelle J. Dermatologia e malattie sessualmente trasmesse. Edizione italiana a cura di Girolomoni G. e Giannetti A. Terza edizione 2006. Masson.
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