Foruncolo, cos’è e cosa fare

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Introduzione

Il foruncolo è un’infiammazione della pelle con presenza di pus (piodermite) causata da un processo infiammatorio che riguarda la cute e che può interessare le strutture di un follicolo pilifero e il tessuto peri-follicolare; a causarne la comparsa è solitamente un’infezione da batteri piogeni, in particolar modo da stafilococchi e da streptococchi.

L’infezione può manifestarsi con la comparsa di un solo foruncolo, oppure con la presenza di più elementi (in questo caso, parliamo anche di favo o vespaio).

La diagnosi è generalmente basata sull’aspetto clinico della lesione.

Il trattamento è differente a seconda dei casi:

  • alcuni foruncoli tendono a guarire spontaneamente,
  • per altre infezioni più gravi, invece, può essere necessario ricorrere a terapie farmacologiche (antibiotici per uso topico) o incisione delle lesioni.
Due foruncoli sulla pelle

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Cause

La formazione di foruncoli può essere indotta da molteplici cause, tra cui:

  • Infezioni batteriche: i patogeni più frequentemente coinvolti sono streptococchi e stafilococchi; in quest’ultimo caso, i batteri possono essere normalmente presenti sulla cute ed entrare nell’organismo attraverso piccole lesioni della pelle o tramite il pelo, attraversando i follicoli piliferi; è frequente, inoltre, la trasformazione da foruncolo ad ascesso (una sacca cutanea ripiena di pus).
  • Ostruzione di pori cutanei: in corrispondenza della cute sono presenti alcuni pori direttamente collegati a ghiandole deputate alla produzione di sebo (sostanza nella quale è contenuto il grasso), molecola che esercita per la pelle una funzione protettiva, nutritiva, lubrificante, idratante ed elasticizzante; in alcuni casi la produzione di sebo può essere eccessiva (condizione che prende il nome di seborrea e che può essere legata a fattori di natura genetica oppure ormonale) e determinare una vera e propria ostruzione dei pori, nonché l’interazione con i batteri normalmente presenti sulla superficie cutanea, con conseguente risposta infiammatoria. Ne risulta la formazione di un foruncolo, di una pustola o, nel caso in cui germi e grasso prendano contatto con l’aria, di un punto nero (per una reazione di pigmentazione).
  • Peli incarniti: si formano quando i peli, non trovando nel percorso di crescita una via di fuga verso l’esterno, rimangono intrappolati sottopelle, causando infiammazione e rossore.
  • Corpi estranei che hanno penetrato lo strato cutaneo, determinando un’infezione.

A prescindere dalla causa, la comparsa di infezione determina un richiamo di cellule del sistema immunitario (globuli bianchi) per uccidere i batteri; nel tempo i residui di questo scontro (batteri e globuli bianchi morti, cellule della pelle ed altro materiale) si accumulano all’interno del foruncolo in forma di pus.

Fattori di rischio

I foruncoli possono presentarsi nelle persone di qualunque sesso, etnia ed età, ma tendono ad essere più frequenti:

  • Durante la pubertà: per l’aumento dei livelli ormonali, specialmente di androgeni, le ghiandole sebacee producono un quantitativo maggiore di sebo, con comparsa di acne e foruncoli.
  • In soggetti con sistema immunitario compromesso, per esempio diabetici, pazienti che soffrono di insufficienza renale o di ipogammaglobulinemia (condizione clinica per la quale il livello di anticorpi nel sangue risulta compromesso).
  • In pazienti sottoposti a trattamenti chemioterapici o all’utilizzo di farmaci che abbassano le difese immunitarie.
  • In pazienti che fanno uso di steroidi anabolizzanti (per l’iperattività delle ghiandole sebacee che ne consegue).

Trasmissione

A differenza dell’acne i foruncoli possono diffondersi in altre parti del corpo (auto-contagio) o essere trasmessi ad altre persone.

Caratteristiche e sintomi associati

I foruncoli appaiono come piccoli rilievi arrossati, con una capocchia bianco-gialla, da cui fuoriesce tessuto necrotico e pus sanguinolento; sono molto frequenti su collo, seno, viso e natiche e, quando localizzati su tessuti particolarmente aderenti alle strutture sottostanti (come naso, orecchio, dita), possono creare notevole fastidio e dolore.

Se l’infezione si aggrava possono comparire:

  • febbre,
  • ingrossamento linfonodale nella zona di comparsa del foruncolo,
  • arrossamento, rigonfiamento e indolenzimento della cute,
  • formazione di altri foruncoli.

Pericoli

Generalmente il foruncolo è una lesione cutanea innocua, che guarisce spontaneamente o in breve tempo, eventualmente supportato dalla terapia farmacologica.

È poco probabile che l’infezione esisti in una cicatrice, a meno di manovre invasive e condotte da mani non esperte (come schiacciare in casa un foruncolo).

Alcuni fattori, tuttavia, potrebbero essere indicativi di una progressione dell’infezione e si raccomanda di rivolgersi al medico se:

  • non si assiste a guarigione entro due settimane,
  • intorno al foruncolo compare un’area particolarmente arrossata e dolente,
  • i linfonodi situati nelle vicinanze del foruncolo sono aumentati di volume e doloranti,
  • compaiono sintomi sistemici come febbre e malessere,
  • compaiono sul viso,
  • dalla zona adiacente al foruncolo esce una linea rossa che si estende al di fuori dell’area.

Quando si presentano foruncoli importanti sul viso, intorno al naso e alla zona del labbro superiore, esiste un certo rischio che i batteri possano raggiungere il cervello e determinare quadri di meningite o formazione di coaguli e conseguente ictus, per questa ragione è importante segnalarli e trattarli con supporto medico.

In pazienti fragili esiste il rischio che il batterio possa entrare in circolo determinando un’infezione sistemica (setticemia) che può presentarsi con febbre e brividi.

Diagnosi

Lo specialista più indicato per il riconoscimento ed il trattamento dei foruncoli è il dermatologo.

La diagnosi è basata su:

  • Esame clinico delle lesioni: già a prima vista, è possibile distinguere un foruncolo; si presenta, infatti, come una protuberanza arrossata, dotata di una parte centrale contenente tessuto necrotico, circondata da un infiltrato nodulare duro e doloroso.
  • Coltura della lesione: consente, una volta ottenuto il materiale per la coltura, di distinguere e caratterizzare il patogeno che ha determinato la comparsa della lesione.

Rimedi e cura

In alcuni casi i foruncoli tendono a presentarsi sporadicamente e vanno incontro a guarigione spontanea, eventualmente coadiuvata dalla presenza di un cerotto, in un arco di tempo che va da pochi giorni a 2-3 settimane.

Nei casi più gravi, sotto consiglio medico, può rendersi necessaria l’adozione di una terapia farmacologica (generalmente con antibiotici per uso topico).

In molti casi i foruncoli possono recidivare (presentarsi ripetutamente), in questi pazienti può risultare utile l’applicazione di sapone liquido contenente isopropile o clorossilenolo al 2-3% (con azione antimicrobica) o la prosecuzione della terapia antibiotica per 2 o 3 mesi.

Come far maturare un foruncolo?

L’area interessata deve essere mantenuta pulita ed è importante lavarsi bene le mani prima e dopo averlo toccato, così da evitare la diffusione dei batteri.

L’applicazione regolare di impacchi caldo-umidi, sia prima che dopo l’apertura del foruncolo, può aiutare a velocizzarne la guarigione; è consigliabile che vengano ripetuti 3-4 volte al giorno, ciascuno per 10-20 minuti. Il calore aumenta la quantità di sangue presente, che consente di inviare un numero maggiore di globuli bianchi a contrastare l’infezione (fonte: NHS).

Quando scoppia l’ebollizione, coprilo con una garza sterile o una medicazione per prevenire la diffusione dell’infezione.

Il trattamento attivo più comune consiste nell’applicazione di ittiolo e/o di disinfettante, al fine di far maturare il foruncolo e favorire la fuoriuscita del pus; si tratta tuttavia di un’attività supportata tuttavia più dalla tradizione che non da una reale ed abbondante letteratura a sostegno.

Schiacciare un foruncolo?

In un numero limitato di pazienti, infine, potrebbe rendersi necessaria l’incisione dei foruncoli, ma la procedura dovrebbe essere eseguita esclusivamente da un medico, che praticherà un’incisione sulla sommità del foruncolo ed eserciterà una leggera pressione senza rompere i capillari.

Qualora si decida di intervenire autonomamente è importante lavare accuratamente le mani e utilizzare una garza sterile per effettuare la pressione sul foruncolo, ma di norma è preferibile attendere l’evoluzione naturale del foruncolo per evitare il rischio che ne compaiano ulteriori o che la zona cutanea interessata possa andare incontro ad una sovrainfezione più severa (come la cellulite).

È molto importante evitare di schiacciarli in viso a causa di un, remoto ma concreto, rischio di complicazioni cerebrali.

Prevenzione

Alcuni accorgimenti possono prevenire la comparsa dei foruncoli e favorirne la guarigione.

È importante, in particolar modo:

  1. Evitare di schiacciare o spremere i foruncoli, in modo da non estendere l’infezione anche ai pori circostanti ed eventualmente a livello sistemico.
  2. Non grattare o toccare la zona interessata, anche in presenza di prurito, in quanto le mani sono ricche di batteri che potrebbero peggiorare l’infezione.
  3. Mantenere una buona igiene personale, ma non esagerare con i lavaggi (è sufficiente lavare il viso 2-3 volte al giorno, per evitare di seccare eccessivamente la pelle, stimolandola ad aumentare la produzione di sebo);
  4. Utilizzare detergenti poco aggressivi ed evitare creme o cosmetici con composizione particolarmente grassa e ricca di oli, che aumenterebbero l’untuosità della pelle favorendo la formazione di foruncoli.
  5. Asciugarsi con delicatezza, tamponando le zone interessate dalla comparsa di foruncoli, senza sfregare.
  6. Lavare regolarmente i capelli (si accumulano i batteri).
  7. Curare l’alimentazione ed evitare lo stress fisico e psichico, fattori che possono favorire la comparsa di foruncoli.
  8. Praticare attività fisica: l’esercizio fisico favorisce l’apertura dei pori e l’eliminazione di tossine in grado di causare la proliferazione dei foruncoli, oltre a supportare l’azione del sistema immunitario.

Fonti e bibliografia

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