Dolori muscolari: cause, pericoli e rimedi

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Introduzione

I dolori muscolari (in medicina si parla di “mialgia”) sono un sintomo piuttosto frequente nella popolazione generale, che può essere causato da numerose condizioni e patologie.
Ad oggi tale problematica sta avendo un picco di incidenza, per via dello stile di vita moderno che prevede spesso un’attività lavorativa sedentaria, associata ad un’insufficiente attività fisica, responsabile di una muscolatura più debole e meno tonica, con maggior rischio di soffrire di dolori muscolari per una qualunque causa.

Le principali cause di dolori muscolari sono:

  • lesioni e traumi legati ad attività fisica,
  • malattie sistemiche:
    • influenza,
    • infezioni,
    • malattie reumatiche,
    • malattie muscolari,
    • tumori,
  • assunzione di farmaci o sostanze stupefacenti,
  • eccessiva attività fisica,
  • forte tensione e stress.

I dolori muscolari possono associarsi ad altri sintomi come:

È fondamentale per il medico saper inquadrare correttamente i dolori muscolari osservandone e descrivendone le caratteristiche peculiari, al fine di poter risalire ad una eventuale condizione o patologia sottostante.

  • Molto spesso i dolori muscolari sono di lieve entità e di breve durata, ed è semplice risalire alla causa (ad esempio uno sforzo fisico o un trauma): in tale caso il problema non desta preoccupazione con ritorno alla normalità nel giro di pochi giorni.
  • In altri casi i dolori muscolari potranno essere persistenti e di notevole entità, senza poter risalire alla causa che li ha scatenati: in tali casi è sempre opportuno rivolgersi ad un medico per poter giungere ad una diagnosi corretta ed impostare un trattamento adeguato ed efficace.
Uomo seduto sul letto che manifesta stanchezza e dolori muscolari

iStock.com/dusanpetkovic

Cause

Le cause di dolore muscolare possono essere svariate, tra le principali ricordiamo:

  • Lesioni e traumi, che si manifestano con:
    • contrattura (simile al crampo ma di entità inferiore),
    • crampo (contrazione involontaria, improvvisa e duratura di un muscolo),
    • stiramento (allungamento eccessivo ma senza rottura delle fibre muscolari),
    • strappo (rottura di fibre muscolari per sollecitazione eccessiva),
    • ematoma muscolare (emorragia circoscritta a livello muscolare);
  • Malattie sistemiche:
  • Malattie reumatiche:
  • Malattie muscolari primitive o secondarie:
  • Tumori muscolari primitivi (sarcomi) o secondari;
  • Trichinellosi (infezioni parassitaria con le larve che possono incistarsi nei muscoli dell’ospite);
  • Poliomielite, ad oggi ormai rara nei Paesi occidentali;
  • Alterazioni della fisiologica curvatura della colonna vertebrale (cifosi, lordosi, scoliosi);
  • Assunzione di farmaci come ad esempio
  • Sostanze stupefacenti come cocaina e altre droghe simpatico-mimetiche;
  • Squilibrio elettrolitico come l’ipopotassiemia (carenza di potassio) da
    • eccessivo sforzo fisico,
    • grave disidratazione,
    • alimentazione squilibrata;
  • Eccessiva attività fisica generalizzata (per esempio una corsa eccessivamente prolungata senza adeguata preparazione) a causa dell’accumulo di acido lattico;
  • Eccessivo sforzo fisico con impegno specifico di una determinata fascia muscolare;
  • Forte stress psico-fisico, il quale può variare da individuo a individuo aggravando un possibile dolore muscolare;
  • Tensione continua di un gruppo muscolare per il mantenimento di una postura scorretta (torcicollo e dolori alle spalle e alla schiena);
  • Fibromialgia: patologia cronica la cui causa è ancora sconosciuta, caratterizzata da dolore muscolare cronico difficilmente trattabile.

Dolori muscolari dopo l’allenamento (DOMS)

La sensazione di muscoli doloranti dopo l’attività fisica, che compare tipicamente la mattina successiva all’allenamento, è una condizione nota in ambito medico come “Indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata” (DOMS, dall’inglese Delayed Onset Muscle Soreness).

È molto comune quando s’intraprende un nuovo programma di esercizi, si cambia la routine di allenamento o si aumenta la durata/intensità dello stesso.

Spesso si ritiene che i DOMS siano causati da un accumulo di acido lattico, ma in realtà il meccanismo è differente; quando si richiede ai muscoli di lavorare più intensamente di quanto non siano abituati, si sviluppando microscopici danni alle fibre che li compongono, causando indolenzimento e/o rigidità muscolare.

Chiunque può svilupparli, anche atleti professionisti alle prese con nuove forme di allenamento che coinvolgono gruppi muscolari differenti, ma è sicuramente più preoccupante per chi inizia una nuova attività fisica dopo un certo periodo di sedentarietà.

La prognosi è eccellente, il dolore diminuirà man mano che i muscoli si abitueranno alle nuove esigenze fisiche cui vengono sottoposti, in questo caso il dolore fa parte di un processo di adattamento che porta allo sviluppo di una maggiore resistenza e forza.

Compaiono tipicamente la mattina successiva all’allenamento, dopo la notte, raggiungono il picco tra le 24 e le 48 ore successive e tendono a risolversi entro 96 ore (4 giorni).

È molto importante che non vengano confusi con dolori acuti e improvvisi, che in genere indicano infortuni e lesioni di vario tipo (distorsioni, stiramenti, …).

Si noti infine che:

  • in genere non è necessaria l’assunzione di farmaci, ma possono garantire un certo sollievo il riposo, il ghiaccio e dei massaggi dei gruppi muscolari interessati);
  • il riscaldamento non permette di prevenire l’insorgenza di DOMS, ma è comunque utile a ridurre il rischio di infortunio,
  • è possibile allenarsi anche in presenza dei DOMS; all’inizio è normale avvertire fastidio, ma questa sensazione tende a ridursi e poi sparire con il riscaldamento del muscolo (per poi tornare al termine),
  • i DOMS sono l’espressione di adattamento/condizionamento muscolare, il che significa che i muscoli si stanno adattando alla nuova attività; negli allenamenti successivi i danni saranno inferiori e così anche il dolore, che si risolverà via via sempre più rapidamente.

Sintomi

A seconda della causa i dolori muscolari potranno associarsi a diversi altri sintomi, come ad esempio:

  • debolezza muscolare,
  • impossibilità di compiere determinati movimenti,
  • rigidità, gonfiore e arrossamento locale,
  • affaticamento eccessivo,
  • cefalea (mal di testa),
  • febbre e brividi,
  • sintomi influenzali,
  • disturbi a carico di altri organi e apparati.

Dolore muscolare localizzato

Il dolore coinvolge dei gruppi muscolari specifici (ad esempio solo il collo, le braccia o le gambe) e spesso anche i tessuti limitrofi come legamenti, tendini, ossa, articolazioni e tessuti molli.
Di solito le cause sono

  • una postura scorretta,
  • uno sforzo fisico eccessivo
  • od un trauma specifico.

Le caratteristica peculiari del dolore muscolare localizzato sono:

  • lieve entità,
  • breve durata,
  • causa sottostante ben individuabile,
  • guarigione completa dopo pochi giorni.

Dolore muscolare diffuso

Il dolore coinvolge diffusamente gran parte dei gruppi muscolari del corpo. La causa più frequente è la sindrome influenzale che si presenta nei primi giorni proprio con dolori muscolari ed importante astenia.

In altri casi alla base possono esserci delle patologie ben più serie, che richiederanno l’intervento del medico per poter giungere ad una diagnosi corretta ed impostare un trattamento efficace.

Dolore muscolare e stanchezza

Alcuni individui tendono a presentare mialgia associata ad una stanchezza cronica e duratura dalla quale non trovano sollievo. Le cause che possono portare a tale quadro clinico sono:

In caso di dolori muscolari e stanchezza cronica che persistono per diversi giorni è opportuno rivolgersi ad un medico.

Dolore muscolare alle braccia

Il dolore muscolare alle braccia può avere diverse cause scatenanti, ma la prima da escludere è quella di un infarto cardiaco in corso, che sovente si manifesta con dolore toracico che tende ad irradiarsi al braccio soprattutto sinistro.

Altre cause possono essere:

  • Ernia del disco cervicale: l’erniazione del nucleo polposo delle vertebre cervicali può irritare le radici nervose che fuoriescono a tale livello. Questo può tradursi a livello del braccio con una perdita di forza muscolare, alterata sensibilità con parestesie (sensazione di formicolio) e dolore cronico.
  • Artrite scapolo-omerale: irritazione o calcificazione dei tendini dei muscoli della spalla (soprattutto del sovra-spinato) che provoca un dolore intenso tipicamente notturno che obbliga al risveglio ed impedisce i normali movimenti del braccio coinvolto.
  • Altre cause:
    • sindrome dello stretto toracico superiore,
    • fibromialgia,
    • lesioni traumatiche a muscoli ed ossa brachiali,
    • siringomielia
    • e altre patologie del midollo spinale.

Dolore muscolare alle gambe

Oltre alle cause già trattate, i dolori muscolari alle gambe possono essere dovuti più specificatamente a:

  • Arteriopatia periferica con sub-occlusione arteriosa: il dolore si presenta dopo una camminata più o meno lunga a seconda della gravità dell’occlusione. Si associa a cute fredda e pallida con sensazione di prurito. Richiede un intervento medico tempestivo.
  • Sciatalgia da compressione meccanica del nervo ischiatico secondaria ad un’ernia del disco lombo-sacrale.
  • Malattia di Lyme ed altre infezione sistemiche.
  • Sclerosi multipla ed altre patologie muscolo-scheletriche e neurologiche.

Dolori muscolari nei bambini

Evenienza relativamente rara, con il dolore che si presenta localizzato soprattutto agli arti senza una causa facilmente identificabile.

Si parlava in passato di “dolori di crescita”, ma ad oggi non è stata trovata alcuna correlazione scientificamente valida. Più che la crescita, la causa di tali disturbi è da arrecarsi a sforzi fisici eccessivi in individui con cartilagine e tendini ancora immaturi e in continuo accrescimento.

Le caratteristiche peculiari di tale tipo di dolore sono:

  • localizzazione bilaterale a piedi, gambe e polpacci o braccia,
  • spesso insorgono di notte svegliando il bambino,
  • dolori muscolari di lieve-media intensità.

Questi dolori sono temporanei e scompaiono con la crescita del bambino.
In ogni caso è opportuno rivolgersi ad un medico che potrà inquadrare al meglio la patologia escludendo altre cause ben più serie.

Quando rivolgersi al medico

In caso di dolori muscolari è importante rivolgersi prontamente ad un medico qualora:

  • Il dolore persista da diversi giorni ed è di forte intensità.
  • Non vi sia una causa facilmente identificabile.
  • Si presenti nei bambini.
  • Ci siano segni di infezioni o infiammazione.
  • Ci siano segni di morsi di animali o punture di insetti.
  • Si presentino diversi sintomi associati.
  • La causa sia probabilmente la somministrazione di un farmaco.

Rivolgersi in Pronto Soccorso se compaiono:

Diagnosi

È importante riconoscere le modalità con le quali si possono presentare i dolori muscolari e saperne individuare le caratteristiche peculiari:

  • Tipo di dolore:
    • crampiforme,
    • sordo,
    • costrittivo,
    • trafittivo,
  • Durata:
    • acuto,
    • cronico
  • Associazione ad altri sintomi
  • Presenza di patologie concomitanti

Il medico esegue l’anamnesi e l’esame obiettivo che gli permettono di giungere ad una prima ipotesi diagnostica, ma talvolta per la conferma della diagnosi è utile ricorrere ad ulteriori esami, tra cui:

Cura e rimedi

L’approccio terapeutico dipende ovviamente in modo molto stretto dalla causa scatenante, dal punto di vista sintomatico è possibile avvalersi di:

  • farmaci
  • riposo, per permettere ai muscoli il recupero necessario;
  • bagno caldo, che aiuta a rilassare i muscoli nonché ad alleviarne la tensione;
  • massoterapia (massaggi) ed altre tecniche fisioterapiche in caso di dolori legati a traumi o lesioni per attività fisica.

Per quanto riguarda il dolore muscolare che si manifesta durante un’attività fisica, spesso legato a un muscolo stirato o strappato, in genere risponde adeguatamente al protocollo RICE (dall’inglese Rest, Ice, Compression, Elevation):

  • Riposo.
  • Ghiaccio (cicli di applicazione di 15-20 minuti, più volte al giorno).
  • Compressione (benda di compressione per ridurre il gonfiore).
  • Elevazione (elevare il piede per aiutare a ridurre il gonfiore).

In alcuni casi, per esempio molti episodi di mal di schiena, a seguito dei primi 2-3 giorni il riposo assoluto da ogni attività può diventare controproducente.

Applicare ghiaccio per le prime 24-72 ore dopo l’infortunio serve a ridurre il dolore e l’infiammazione, dopodiché in genere si passa all’applicazione di calore (che ha effetto miorilassante).

Prevenzione

Alcuni accorgimenti possono rappresentare un importante strumento di prevenzione:

  • Riscaldare i muscoli adeguatamente prima di eseguire un qualunque tipo di attività fisica.
  • Bere molti liquidi prima, durante e dopo l’attività fisica, evitando la disidratazione e gli squilibri elettrolitici.
  • In caso di attività lavorativa sedentaria (come stare per molte ore seduti alla scrivania), è consigliabile ogni 1-2 ore alzarsi e fare dei movimenti come una breve camminata.
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