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Introduzione

Con il termine colite, in campo medico, si fa riferimento all’infiammazione del colon, ovvero il secondo tratto dell’intestino crasso.

Il colon è un tratto del canale digerente posto tra il cieco e il retto e viene anatomicamente suddiviso in tre porzioni:

  • colon ascendente,
  • colon trasverso
  • e colon discendente.
Anatomia dell'intestino crasso

iStock.com/ttsz

La funzione principale del colon è quella di far progredire il contenuto alimentare al suo interno, mediante contrazioni segmentarie e propulsive della muscolatura della sua parete. Durante l’avanzamento del cibo il colon elabora i prodotti di scarto della digestione dall’intestino tenue, principalmente riassorbendo l’acqua e gli elettroliti rimanenti. Il risultato che si viene a formare sono residui alimentari noti come feci che vengono quindi portate al retto, ove verranno espulse attraverso l’ano.

Esistono numerose cause di colite, tra cui

  • infezioni,
  • malattie infiammatorie intestinali (IBD – inflammatory bowel disease) come il morbo di Crohn o la retto-colite ulcerosa,
  • colite ischemica,
  • reazioni allergiche.

Il termine colite andrebbe quindi sempre associato, quando possibile, a termini specifici che ne indichino chiaramente la patologia, oppure utilizzato in presenza di un’infiammazione di cui non sia ancora conosciuta la diagnosi esatta. Nonostante ciò, tutt’oggi il termine colite si presta a facili fraintendimenti, in quanto viene comunemente utilizzato, soprattutto in ambito non medico, per indicare una specifica affezione del colon, nota con il nome di sindrome del colon irritabile, detta anche colite spastica o colite nervosa, per cui si rimanda allo specifico articolo sulla patologia e quello sulla dieta necessaria.

Le cause di colite possono essere distinte in acute e croniche.

  • Viene definita colite acuta un’infiammazione del colon che insorge rapidamente, in poche ore o qualche giorno. Un classico esempio di colite acuta è quella dovuta ad infezioni.
  • Con il termine colite cronica si fa invece riferimento ad una colite che insorge più lentamentem in maniera subdola e graduale nell’arco di settimane o anche mesi, e che perdura con andamento intermittente per lunghi periodi. Tra le coliti croniche le più importanti sono la sindrome del colon irritabile e le malattie infiammatorie intestinali.

La colite può ulteriormente essere suddivisa in base al fatto che sia diffusa a tutto il colon o limitata solo a certi segmenti. Ad esempio, la malattia di Chron si manifesta solamente in alcuni tratti del colon, mentre le coliti infettive solitamente interessante il colon nella sua interezza.

La colite si manifesta tipicamente con classici sintomi gastrointestinali come

La diagnosi della specifica causa che provoca la colite è spesso lunga, articolata e complessa. Viene sospettata in genere attraverso la storia clinica del paziente e necessita di numerosi esami del sangue, delle feci e molte volte anche di indagini strumentali, come la colonscopia.

Le terapie della colite sono molto diverse a seconda della causa specifica. Spesso sono terapie croniche, che vanno assunte per lunghi periodi, talora anche per tutta la vita. In alcuni casi, come talvolta accade nelle malattie infiammatorie intestinali, può essere necessario anche ricorrere alla chirurgia.

Cause

Le cause di colite sono numerose, complesse ed estremamente specifiche in base alla tipologia di infiammazione.

Le più importanti cause di colite sono:

  • Colite infettiva: la colite infettiva è nella maggior parte dei casi causata da infezioni batteriche, ma non mancano casi in cui sia determinata da virus, funghi o parassiti. Tra i batteri che più di frequente sono causa di colite vi sono

    Queste infezioni di solito si verificano perché il paziente ha ingerito cibo contaminato. I sintomi insorgono tipicamente in maniera acuta e possono coinvolgere anche altri organi, in quanto i batteri o le tossine da loro prodotti possono essere assorbiti dalla mucosa del colon ed entrare nel circolo sanguigno.

  • Malattie infiammatorie intestinali (IBD, inflammatory bowel disease), come il morbo di Crohn e la retto-colite ulcerosa . La malattia di Crohn può interessare tutto il tratto gastrointestinale, compreso il colon, mentre la rettocolite ulcerosa, come dice il nome stesso, coinvolge solo la mucosa del retto e del colon, nella maggior parte dei casi nella sua porzione terminale. Le malattie infiammatorie croniche intestinali sono malattie idiopatiche, a causa sconosciuta. Presentano una certa familiarità, ovvero c’è un aumento del rischio di svilupparle se si hanno parenti affetti da queste malattie, sebbene non sia una malattia ereditaria vera e propria. Colpiscono in egual misura entrambi i sessi e la loro insorgenza è più caratteristica nei giovani adulti, con età compresa tra 15 e 45 anni.
  • Sindrome del colon irritabile (IBS – irritable bowel syndrome), nota anche solo con il termine di colite o con il termine di colite nervosa o colite spastica. È una patologia funzionale gastro-intestinale, ovvero un processo morboso in cui viene alterata la normale funzionalità di un organo o di un apparato, in questo caso il colon, senza che vi sia una evidente lesione anatomica. In base ai criteri di Roma III, la sindrome del colon irritabile viene definita come un dolore o un fastidio addominale ricorrente, per almeno 3 giorni al mese negli ultimi 3 mesi, associato a due o più fra le seguenti caratteristiche
    • miglioramento dei sintomi con l’evacuazione,
    • esordio associato ad un’alterazione della frequenza dell’alvo,
    • esordio associato ad un’alterazione della consistenza delle feci.
  • Colite ischemica: l’ischemia è la riduzione o la completa assenza di afflusso di sangue ad un organo, in questo caso al colon. Quando il colon perde il suo normale apporto di sangue può infiammarsi e manifestare i classici sintomi di una colite, che solitamente compaiono in maniera acuta. Può essere dovuta a diverse cause, di cui le principali sono
  • Reazioni allergiche: Caratteristica dei bambini di età inferiore a 1 anno, la colite allergica è spesso dovuta ad allergie al latte. Può andare incontro ad una risoluzione spontanea durante la crescita del bambino, in correlazione con una sua maturazione del sistema immunitario e dei meccanismi di difesa locali intestinali.

Sintomi

I più comuni segni e sintomi di colite interessano il sistema gastro-intestinale. Tra i più importanti, quelli che vengono riscontrati in quasi tutte le forme di colite sono:

  • diarrea o, al contrario, stipsi,
  • dolore e crampi addominali, talvolta alleviati dalla defecazione o dalla espulsione di gas intestinali,
  • gonfiore addominale,
  • flatulenza,
  • presenza di muco e/o di sangue nelle feci.
Uomo che si tocca la pancia a causa della colite

iStock.com/Tharakorn

Inoltre, a seconda della patologia che ha causato la colite, possono manifestarsi uno o più dei seguenti sintomi

Diagnosi

La diagnosi di colite inizia dall’anamnesi e dalla raccolta dei segni e sintomi del paziente, il quale riferisce solitamente dolori o crampi addominali mal definibili e diffusi, spesso accompagnati da gonfiore e flatulenza. Talvolta il paziente racconta inoltre di aver notato la presenza di muco o sangue nelle feci.

Sebbene grazie ai segni e sintomi, sia abbastanza semplice sospettare una colite, la diagnosi della specifica cause che l’ha provocata è spesso lunga, articolata e complessa e necessita di numerose indagini laboratoristico-strumentali. Tra queste, quelle che vengono più utilizzate sono

  • Esami del sangue. Nel sangue vengono analizzate innanzitutto l’emoglobina e i globuli rossi, in quanto l’infiammazione intestinale cronica può in taluni casi determinare stati di anemia. Vengono poi ricercati gli indici di infiammazione, come l’aumento dei globuli bianchi, un incremento della VES e della PCR. Importante è anche analizzare i vari elettroliti nel sangue, in quanto la colite può influire sulla fisiologica funzione del colon di riassorbire sodio, potassio, bicarbonati, magnesio e cloro. Quando viene sospettata una colite infettiva vengono ricercati nel sangue direttamente i microorganismi responsabili, che possono essere entrati in circolo, o, in alternativa, gli anticorpi che l’organismo ha prodotto in risposta alla loro presenza.
  • Esame delle feci. Nelle feci può essere ricercata la presenza di sangue e muco, talvolta visibili anche a occhio nudo. A livello laboratoristico possono essere ricercati nelle feci anche i globuli bianchi, che indicano la presenza di un’infiammazione intestinale. Con l’esame delle feci inoltre, quando si sospetta la causa infettiva, possono essere effettuate delle coprocolture o possono essere ricercati direttamente alcuni tipi specifici di tossine.
  • Colonscopia. Esame diagnostico strumentale, purtroppo invasivo, che permette di visualizzare le pareti interne di retto, sigma e colon, per scoprire eventuali lesioni. Durante l’esame può anche venire eseguita una biopsia, in cui il medico raschia una piccola porzione di tessuto dal colon, che verrà poi esaminato in seguito in laboratorio.
  • TAC. Il paziente viene sottoposto alla scansione del colon, previa assunzione di un liquido contenente solfato di bario (mezzo di contrasto). L’esame consente di raccogliere immagini dettagliate grazie alla produzione di raggi X (deve quindi essere sempre attentamene valutato il rischio rapporto-beneficio dell’esame).

Cura

Prima dell’impostazione della terapia per un corretto trattamento della colite, è necessario determinarne con certezza la causa che l’ha scatenata, in quanto esistono trattamenti specifici per ogni causa di colite.

Il trattamento per la colite può essere suddiviso in farmacologico e chirurgico

Farmaci

Possono essere utilizzati diversi tipi di farmaci per trattare la colite. I più comuni sono

  • Antibiotici e antimicotici nel caso in cui la colite sia rispettivamente di origine batterica o micotica.
  • Farmaci antinfiammatori, come i corticosteroidi e la Mesalazina, che riducono l’infiammazione e forniscono sollievo dal dolore.
  • Immunosoppressori e farmaci biologici nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali, come l’Azatioprina, la ciclosporina A, il metotrexate, l’Infliximab o l’Adalimumab

Il medico prescriverà i diversi farmaci in base alla causa sottostante.

Chirurgia

Il trattamento chirurgico viene riservato ad alcuni casi specifici nelle malattie infiammatorie croniche intestinali. Ad esempio, nella rettocolite ulcerosa la panproctocolectomia totale è risolutiva della malattia nella maggior parte dei pazienti, mentre nei soggetti che soffrono di morbo di Chron la chirurgia non è mai risolutiva e viene confinata a casi gravi di malattia in cui si verifichino complicanze come ascessi, fistole, ostruzioni da stenosi, perforazioni ed importanti emorragie.

Dieta

L’approccio dietetico all’infiammazione cambia sensibilmente in base alla forma di colite diagnosticata, per cui si rimanda alle singole schede; nei casi di colon irritabile è possibile per esempio trovare sollievo attraverso la dieta FODMAP.

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