Carcinoma spinocellulare: cause, sintomi, pericoli e cura

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Introduzione

Il carcinoma spinocellulare, anche chiamato spinalioma, carcinoma epidermoide o carcinoma squamocellulare, è un tumore maligno della cute che origina dalle cellule che costituiscono l’epidermide, i cheratinociti, o dall’epitelio degli annessi cutanei (unghie, peli, capelli).

Si verifica più spesso nell’uomo che nella donna, tra il 6° e il 7° decennio di vita, su aree cutanee fotoesposte (regione della testa e del collo), presentandosi in molteplici modi:

  • come lesione piana o rilevata,
  • a superficie liscia o verrucosa,
  • con o senza ulcerazione.

Questo tumore tende a dare metastasi quindi la prognosi dipende dalla precocità della diagnosi e della terapia.

Carcinoma Squamocellulare, modello semplificato

iStock.com/ttsz

Cause e fattori di rischio

Il principale fattore causale è l’esposizione cronica al sole in pazienti con carnagione chiara (fototipi I e II di Fitzpatrick ovvero persone con cute chiara, capelli biondi o rossi, occhi azzurri e che si abbronzano con difficoltà). Esiste una correlazione lineare tra l’incidenza degli spinaliomi e la quantità di energia ricevuta attraverso l’irradiazione dei raggi ultravioletti.

I raggi ultravioletti svolgono una duplice azione:

  1. da un lato, inducono mutazioni a livello del DNA cellulare, determinando un accumulo progressivo di alterazioni genetiche che, se non adeguatamente riparate, portano allo sviluppo del tumore;
  2. dall’altro, gli ultravioletti riducono la funzione del sistema immunitario determinando un’immunodepressione relativa che ostacola l’eliminazione delle cellule danneggiate e di quelle tumorali da parte del sistema immunitario.

Oltre agli ultravioletti, rappresentano cause di spinaliomi anche

  • l’esposizione alle radiazioni ionizzanti (a cui sono esposti i membri dell’equipaggio degli aerei),
  • le infezioni da papillomavirus umano (HPV),
  • diverse sostanze chimiche quali l’arsenico e gli idrocarburi policiclici aromatici,
  • l’immunosoppressione per cause infettive (ad esempio AIDS) e/o iatrogene (farmaci antirigetto, cure croniche con cortisone, immunosoppressori, …),
  • malattie dermatologiche con formazione di ulcere o cicatrici.

Fattori di rischio per i carcinomi spinocellulari, specialmente quelli delle labbra e della mucosa orofaringea, sono infine il fumo di sigaretta e il consumo di bevande alcoliche.

Manifestazioni cliniche e sintomi

Sulla cute il carcinoma spinocellulare può insorgere

  • ex novo (ovvero su cute precedentemente sana)
  • oppure può essere può essere preceduto da lesioni precancerose come una cheratosi attinica o una malattia di Bowen.

In fase iniziale lo spinalioma si presenta come una lesione

  • rilevata,
  • papulosa (dimensioni minori di 1 cm di diametro) o nodulare (dimensioni maggiori di 1 cm),
  • arrossata (eritematosa) di forma irregolare,
  • margini non ben definiti,
  • con superficie ruvida e spessa (cheratosica), talvolta ulcerata.
Carcinoma spinocellulare sulla testa di un uomo

iStock.com/DouglasOlivares

In fase avanzata, essendo aumentate le dimensioni, la lesione si presenta come una placca o un nodulo sempre di forma irregolare, con superficie cheratosica e tendenzialmente ulcerata.

Anche sulle mucose e nelle zone di passaggio cute-mucosa (bocca, ano, vulva) lo spinalioma può insorgere ex novo o essere preceduto da lesioni pre-cancerose come

Il tumore si presenta dapprima come una lesione papulosa biancastra e/o eritematosa con margini sfumati e tendenza all’ulcerazione, per evolvere poi in fase avanzata in una placca o un nodulo che alla palpazione mostra consistenza dura ed infiltra i tessuti sottostanti. In queste sedi il tumore è rapidamente invasivo e metastatizzante.

Una variante anatomo-clinica particolare di carcinoma spinocellulare è il carcinoma verrucoso, un tumore a basso grado di malignità, che può interessare le mucose (orale, genitale, nasale) o la cute. Si manifesta inizialmente come una lesione esofitica verrucosa, protrudente, “a cavolfiore” che raggiunge diversi centimetri di diametro e che tende con il tempo ad infiltrare i tessuti profondi distruggendoli. Esempi di carcinoma verrucoso sono

  • il carcinoma cuniculatum, che si presenta specialmente in regione plantare,
  • la papillomatosi florida del cavo orale,
  • il tumore di Buschke-Lowenstein degli organi genitali e della regione anale e perianale.

Diagnosi

La diagnosi si basa sull’anamnesi (raccolta di informazioni attraverso una serie di domande mirate che lo specialista rivolge al paziente) e sull’esame clinico (osservazione visiva della lesione), mentre viene confermata dall’esame istologico. Quest’ultimo è in grado di mettere in evidenza

  • le masse di cheratinociti atipici che proliferano nel derma e talvolta nell’ipoderma,
  • la presenza di un infiltrato infiammatorio dermico composto da linfociti e plasmacellule
  • e infine la degenerazione delle fibre elastiche del derma (elastosi solare), segno del danno cronico e progressivo della cute provocato dall’azione lesiva dei raggi ultravioletti.

Il carcinoma spinocellulare deve essere differenziato dalle lesioni precancerose che possono precederlo, ovvero

  • la cheratosi attinica (specialmente quella ipertrofica),
  • la malattia di Bowen,
  • la leucoplasia e l’eritroplasia.

Lo spinalioma deve anche essere distinto da altri tumori quali:

  • carcinoma basocellulare (o basalioma), che presenta un bordo periferico rilevato e ha una superficie lucida con dilatazione dei vasi capillari superficiali (teleangectasie arborescenti);
  • cheratoacantoma, una variante di carcinoma spinocellulare a rapida crescita e risoluzione spontanea che ha una caratteristica forma a cupola con un cratere centrale ripieno di materiale cheratinico.

Prognosi e complicazioni

La maggior parte dei carcinomi spinocellulari ha una prognosi ottima, tuttavia si tratta di tumori potenzialmente metastatici, prima per via linfatica e poi per via ematica, e come tali devono essere considerati.

I fattori che determinano la prognosi sono:

  • il grado di differenziazione (ovvero di maturità) delle cellule che costituiscono il tumore,
  • il diametro della neoplasia,
  • la profondità di invasione,
  • la rapidità di crescita,
  • la sede anatomica,
  • le recidive post-trattamento
  • e l’immunodepressione.

Per quanto riguarda il grado di differenziazione, i tumori con scarso differenziamento istologico hanno una tendenza a recidivare ed a metastatizzare maggiore rispetto ai tumori ben differenziati; circa le dimensioni, i tumori di diametro superiore a 2 cm presentano un rischio di recidiva e di metastasi rispettivamente doppio e triplo rispetto a quelli con diametro < di 2 cm; in caso di invasione dei tessuti oltre il derma reticolare, il rischio di recidiva e/o metastasi è aumentato; per quanto concerne la sede anatomica, i carcinomi delle mucose hanno un rischio di recidiva e di metastasi maggiore rispetto a quelli localizzati sulla cute; le neoplasie che hanno già presentato delle recidive hanno una prognosi peggiore poiché hanno un comportamento più invasivo; infine l’immunosoppressione determina un aumento dell’aggressività del tumore con un più alto rischio di metastatizzazione.

Le complicazioni sono dovute all’insorgenza di metastasi: la sede elettiva è costituita dai linfonodi locoregionali, secondariamente possono essere interessati

  • i polmoni,
  • il fegato,
  • le ossa,
  • l’encefalo.

Cura

L’asportazione chirurgica è la terapia d’elezione; si esegue solitamente in anestesia locale considerando dei margini di resezione di 4-5 mm per lato. In caso di tumori di grosse dimensioni non operabili si opta per la radioterapia, eventualmente associata alla chirurgia nel trattamento di tumori ad alto rischio o localizzati in zone critiche (ad esempio il labbro).

In caso di tumori localizzati in sedi ad alto rischio di metastasi, dopo la conferma istologica sulla cute è sempre necessario escludere l’interessamento linfonodale.

Prevenzione

La prevenzione consiste nell’evitare le esposizioni eccessive alle radiazioni ultraviolette, che rappresentano il principale fattore di rischio per questo tumore. Inoltre, in caso di esposizione al sole, l’applicazione di schermi solari ovvero creme con fattori di protezione adeguati al tipo di cute, rappresenta una misura di prevenzione molto efficace.

Fonti utilizzate

  • Cainelli T., Giannetti A., Rebora A. Manuale di dermatologia medica e chirurgica. McGraw-Hill 4° edizione.
  • Braun-Falco O., Plewing G., Wolff H.H., Burgdorf W.H.C. Dermatologia. Edizione italiana a cura di Carlo Gelmetti. Sprienger – Verlag Italia 2002.
  • Saurat J, Grosshans E., Laugier P, Lachapelle J. Dermatologia e malattie sessualmente trasmesse. Edizione italiana a cura di Girolomoni G. e Giannetti A. Terza edizione 2006. Masson.
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