Calcoli alla vescica: cause, sintomi e cura

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Introduzione

I calcoli delle vie urinarie vengono classificati in base alla sede di formazione in:

I calcoli vescicali sono quindi depositi solidi (simili a piccole pietroline) che si formano nella vescica, l’organo che raccoglie l’urina prodotta dai reni ed in attesa di essere espulsa dall’organismo

Apparato urinario, anatomia semplificata

iStock.com/Veronika Zakharova

Le cause più comuni legate alla formazione di calcoli prevedono la ridotta capacità di eliminazione dell’urina dalla vescica (ad esempio per l’impossibilità di un completo svuotamento), oppure la presenza di infezioni/infiammazioni.

Se i calcoli che ostruiscono i reni o gli ureteri causano dolore lombare o una vera e propria colica renale, i calcoli vescicali sono in genere responsabili di un dolore percepito nella parte inferiore dell’addome.

Possono risolversi spontaneamente venendo eliminati insieme alle urine, o potrebbe essere necessaria una procedura chirurgico-ambulatoriale per la loro rimozione; se trascurati possono condurre a complicazioni quali infezioni del tratto urinario, sanguinamento e difficoltà a urinare.

Cause

L’urina è prodotta dai reni ed è costituita da acqua in cui vengono disciolti prodotti di scarto che gli stessi reni rimuovono dal sangue; tra le sostanze si scarto troviamo l’urea, molecola composta da azoto e carbonio, che tende naturalmente alla formazione di cristalli quando non rapidamente espulsa dall’organismo. Anche calcio e magnesio sono spesso implicati nella precipitazione di cristalli solidi.

I calcoli vescicali si formano infatti quando l’urina persiste in vescica per troppo tempo, soprattutto se particolarmente concentrata (ossia se i minerali e le altre sostanze disciolte sono in quantità elevata rispetto alla parte liquida); questo succede in genere quando non sia possibile svuotarla completamente con l’atto della minzione.

In altri casi meno comuni la ragione va cercata nella presenza di infezioni o di materiale estraneo.

Fattori di rischio

Chiunque può sviluppare calcoli alla vescica, ma i soggetti a maggior rischio sono gli uomini con più di 50 anni, a causa della diffusione dell’iperplasia prostatica benigna, una condizione che causa l’ingrossamento della prostata e che per questo rende difficoltoso il completo svuotamento della vescica.

Tra gli altri fattori di rischio, in grado di riguardare in egual misura sia gli uomini che le donne, ricordiamo:

  • lesioni del midollo spinale che interessano la vescica,
  • precedenti di interventi chirurgici alla vescica,
  • uso di cateteri ed altri dispositivi medici invasivi,
  • calcoli renali (che possono raggiungere la vescica e, se non vengono espulsi, qui accrescersi di dimensioni),
  • disidratazione.

Sintomi

I calcoli alla vescica potrebbero non causare alcun sintomo finché abbastanza piccoli da essere espulsi durante la minzione, ma la realtà dei fatti è che la maggior parte dei pazienti ne manifesterà i disturbi in seguito all’irritazione delle pareti della vescica o a causa del blocco esercitato nei confronti del flusso dell’urina.

I sintomi caratteristici dei calcoli vescicali comprendono:

La natura e l’entità dei sintomi sono spesso in relazione a numero, dimensione e consistenza dei calcoli presenti; la maggior parte dei soggetti sintomatici lamenterà dolore in forma di ondate successive, eventualmente associato a nausea, vomito e brividi.

Complicazioni

La presenza di calcoli vescicali, anche se asintomatici, può condurre allo sviluppo di:

  • disturbi cronici alla vescica, che si traducono nel tempo in dolore ed aumento della frequenza di minzione (o ritenzione urinaria),
  • infezioni.

Quando preoccuparsi e contattare il medico

Uno qualsiasi dei sintomi precedenti dovrebbe indurre a contattare il medico perché, anche se non necessariamente legati ai calcoli, richiedono comunque di essere approfonditi.

Diagnosi

I calcoli vescicali richiedono in genere per la diagnosi:

  • analisi dell’urina
  • esami del sangue (alla ricerca di segni d’infezione)
  • radiografia ed altri esami d’imaging (alcuni calcoli possono essere apprezzati solo mediante ecografia) e/o cistoscopia.

Cura e rimedi

Quando non sia possibile l’espulsioni dei calcoli mediante l’urina è necessario ricorrere alla chirurgia per la loro estrazione; in genere si pratica la litolapassi, procedura che consiste nella rimozione del corpo estraneo mediante l’inserimento di una pinza tramite il cistoscopio. In presenza di dimensioni ragguardevoli del calcolo potrebbe essere necessario una preventiva litotrissia (frantumazione del calcolo) con pinza, ultrasuoni, laser, …

Nel caso di calcoli di dimensioni particolarmente grandi potrebbe essere necessario il ricorso alla chirurgia a cielo aperto, con incisione dell’addome.

Prevenzione

Lo sviluppo di calcoli vescicali è purtroppo associato ad un alto tasso di recidiva, per questo è molto importante adottare alcuni specifici comportamenti in grado di ridurre il rischio:

  • aumentare il consumo di acqua (fino a 2-3 L al giorno) per diluire le urine,
  • risulta particolarmente utile il consumo di bevande ricchi di citrati (ad esempio spremute di agrumi, che agiscono prevenendo la precipitazione di cristalli),
  • svuotare regolarmente la vescica,
  • in caso di specifiche patologie (come l’ipertrofia prostatica benigna) adottare il cosiddetto doppio svuotamento della vescica, che consiste nell’urina nuovamente a distanza di un paio di minuti per ridurre al minimo il rischio di ristagno di urina,
  • prevenire l’insorgenza di stitichezza.

Fonti e bibliografia

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