Basalioma della pelle: foto, sintomi e cura

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Introduzione

Il carcinoma basocellulare, anche chiamato basalioma, epitelioma basocellulare o carcinoma tricoblastico, è il più comune tumore maligno della cute nei soggetti caucasici.

Compare di norma sulla cute danneggiata dall’esposizione cronica al sole nelle persone adulte/anziane, specialmente nei soggetti con fototipo chiaro che hanno scarsa tendenza ad abbronzarsi.

Il basalioma si presenta con diverse morfologie e le varianti più frequenti sono quella superficiale e quella nodulare.

Nonostante il termine “carcinoma” possa inquietare il paziente, si tratta di una neoplasia dal comportamento benigno poiché, l’asportazione chirurgica è risolutiva e le metastasi rarissime.

Foto e immagini

Aspetto di un basalioma sul naso di un paziente

By James Heilman, MDOwn work, CC BY 3.0, Link

Immagine di un basalioma non ulcerato appena sotto al naso

By SkarmoutsosVOwn work, CC BY-SA 4.0, Link

Basalioma sull'orecchio

Photo credit: https://visualsonline.cancer.gov/details.cfm?imageid=9235

Causa

il nome basalioma o carcinoma basocellulare deriva dal fatto che le cellule neoplastiche derivano dalle cellule dello strato basale (ovvero il più profondo) dell’epidermide.

Rappresentazione grafica dei principali tumori della pelle

 

L’esposizione alle radiazioni ultraviolette naturali o artificiali è il principale fattore di rischio per questo tumore che infatti compare nelle zone corporee cronicamente esposte alle radiazioni, specialmente a livello del volto.

Sono a maggior rischio rispetto alla popolazione generale inoltre alcune categorie di lavoratori, in particolare se esposti a:

  • arsenico (operai che lavorano in fonderie, raffinerie, centrali a carbone),
  • radiazioni ionizzanti (come gli equipaggi degli aerei, piloti ed assistenti di volo).

Il carcinoma basocellulare può inoltre insorgere più facilmente in caso di

  • terapie immunosoppressive croniche (ad esempio chi ha subito un trapianto d’organo),
  • radioterapia,
  • cicatrici o ustioni di vecchia data (più raramente).

Il periodo di latenza tra l’esposizione ai fattori di rischio e l’insorgenza del carcinoma è variabile da alcuni mesi ad oltre 50 anni e dipende comunque dalla dose di esposizione.

Famigliarità

In rari casi i carcinomi basocellulari si sviluppano in numero elevato già in giovane età (2-3° decennio di vita) a causa di una mutazione genetica nel gene PTCH1, che si trasmette da genitore a figlio con modalità autosomica dominante (il figlio di un genitore affetto ha il 50% di probabilità di essere affetto anche lui).

La mutazione di PTCH1 è resposabile della sindrome di Gorlin-Goltz o sindrome degli amartomi o dei nevi basocellulari, caratterizzata non solo da manifestazioni cutanee (oltre ai basaliomi sono possibili depressioni palmo-plantari, comedoni, cisti, grani di miglio) ma anche da anomalie ossee (a carico delle coste, delle vertebre, dei metacarpi) e del sistema nervoso ed endocrino.

Sintomi

Il basalioma compare tipicamente in zone cutanee che sono state esposte a lungo alle radiazioni ultraviolette; le sedi più comunemente colpite sono:

  • volto,
  • cuoio capelluto delle persone calve,
  • collo,
  • tronco

L’estremità (palmi delle mani, piante dei piedi) sono risparmiate, così come le mucose.

Il tumore può essere singolo o multifocale (presente con più di un focolaio) e, al di là della presentazione estetica, il carcinoma basocellulare di regola non dà sintomi.

Clinicamente si distinguono 4 principali tipi di carcinoma basocellulare:

  • Basalioma nodulare: si presenta come una lesione rilevata sul piano cutaneo, di colore rosa-rosso o talvolta bruno, con superficie liscia oppure ruvida e talvolta ulcerata. Sono caratteristiche della forma nodulare le teleangectasie arborescenti, ovvero dilatazioni di piccoli vasi sanguigni che assumono l’aspetto di arborescenze sinuose di colore rosso o rosso-bluastro e diventano visibili oltre l’epidermide. Nella lesione sono talvolta presente i melanociti, le cellule cutanee che producono la melanina, responsabile della pigmentazione cutanea: a seconda che i melanociti presenti siano in numero esiguo o abbondante, il basalioma sarà pigmentato parzialmente o abbondantemente. In quest’ultimo caso, si definirà come “basalioma pigmentato”. Specialmente sul volto il basalioma può andare incontro rapidamente ad ulcerazione ed infiltrazione dei tessuti sottostanti, definendosi come “ulcus rodens”.
  • Basalioma superficiale (o pagetoide o bowenoide): localizzato soprattutto sul tronco, si manifesta come una lesione rilevata (placca) arrossata (eritematosa) con bordi irregolari ed una superficie talvolta desquamante. Anche questo tipo di basalioma può avere un grado variabile di pigmentazione.
  • Basalioma morfeiforme o sclerodermiforme: compare quasi solo sul volto sotto forma di lesione leggermente rilevata, o viceversa depressa, di colore variabile dal rosa chiaro al bianco perlaceo o giallo chiaro, con margini non ben definiti. A causa del colore non molto diverso dalla cute normale, il suo riconoscimento è talvolta difficile. Inoltre, poiché il basalioma sclerodermiforme si estende spesso oltre quello che si vede clinicamente ad occhio nudo, sono frequenti le recidive dopo l’intervento chirurgico.
  • Basalioma fibroepiteliale (fibroepitelioma di Pinkus): si presenta come lesione nodulare o esofitica (protrudente), di consistenza molle e colore roseo come quello della cute normale, pertanto può essere confuso con il fibroma molle. Si localizza tipicamente al dorso in regione lombo-sacrale a distanza di diversi anni da una radioterapia locale.

Diagnosi

La diagnosi si basa sull’esame clinico ed è confermata dall’esame istologico della lesione asportata chirurgicamente.

Il carcinoma basocellulare deve essere distinto da altre patologie cutanee

Prognosi e complicazioni

La prognosi è buona, poiché il carcinoma basocellulare ha un decorso lento e progressivo.

Nelle fasi iniziali si possono anche osservare fenomeni spontanei di regressione parziale o totale.

Quando è presente l’ulcerazione (possibile nel basalioma nodulare e superficiale) il tumore ha invece un decorso più rapido ed infiltrando i tessuti sottocutanei può portare a complicazioni gravi per distruzione di

  • cartilagine,
  • strutture ossee
  • od organi interni quali
    • occhio,
    • cervello.

Le metastasi da carcinoma basocellulare sono rarissime (0.0028-0.1% dei pazienti) e si verificano in presenza di lesioni voluminose, ulcerate ed infiltrate, quando la diagnosi ed il trattamento sono stati ritardati; interessano in primo luogo i linfonodi, poi gli organi interni quali polmoni, fegato, ossa.

Le ricorrenze di malattia sono possibili dopo l’intervento specialmente quando la lesione non è stata rimossa in toto (ad esempio nei casi di basalioma morfeiforme in cui ad occhio nudo i limiti della neoplasia sono difficili da individuare).

Cura

L’escissione chirurgica è il trattamento di prima scelta.

In alcuni casi selezionati si ricorre invece a terapie alternative, ad esempio nei basaliomi superficiali del volto, dove la cicatrice chirurgica potrebbe essere deturpante, si può utilizzare la terapia fotodinamica, un trattamento che utilizza l’irradiazione di piccole aree cutanee su cui è stata applicata una sostanza fotosensibilizzante sotto forma di crema. Applicata sulla pelle, ed a contatto con la luce emessa da una particolare lampada, la crema innesca una reazione ossidativa solo nelle cellule cutanee malate causandone l’eliminazione e favorendo la sostituzione con cellule nuove.

Per i basaliomi superficiali multipli, inoltre, è indicata anche la terapia con una crema a base di imiquimod al 5%, che stimola la risposta del sistema immunitario locale.

Alternative possibili, ma che non sempre consentono l’eradicazione completa della lesione, sono anche la crioterapia con azoto liquido e la diatermocoagulazione.

Nei pazienti con lesioni molto estese e non trattabili chirurgicamente si opta per la radioterapia.

Prevenzione

La prevenzione consiste nell’evitare l’esposizione ai fattori di rischio, in particolare alle radiazioni solari nelle ore più calde della giornata (quando sono più potenti e quindi pericolose); si raccomanda di proteggere sempre la cute mediante l’utilizzo di creme/lozioni con fattori di protezione adeguati al fototipo rappresenta una misura di prevenzione semplice ed efficace.

Fonti e bibliografia

  • Cainelli T., Giannetti A., Rebora A. Manuale di dermatologia medica e chirurgica. McGraw-Hill 4° edizione.
  • Braun-Falco O., Plewing G., Wolff H.H., Burgdorf W.H.C. Dermatologia. Edizione italiana a cura di Carlo Gelmetti. Sprienger – Verlag Italia 2002.
  • Saurat J, Grosshans E., Laugier P, Lachapelle J. Dermatologia e malattie sessualmente trasmesse. Edizione italiana a cura di Girolomoni G. e Giannetti A. Terza edizione 2006. Masson.
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