Anoressia nervosa: sintomi, pericoli, gravidanza, cura

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Introduzione

Anoressia è un termine che indica il rifiuto del cibo per un qualsiasi motivo (inappetenza); in molti casi, soprattutto nel parlato comune, viene usato come sinonimo di anoressia nervosa, una condizione caratterizzata da una patologica ed ingiustificata paura di ingrassare: il soggetto che ne soffre pensa continuamente al cibo ma limita le quantità di alimenti assunti, anche quando in realtà è già troppo magro.

In molti pazienti l’anoressia nervosa non è un problema limitato al controllo del cibo in sé, ma è un modo di usare gli alimenti o il digiuno prolungato per ottenere un maggior controllo sulla propria esistenza e per alleviare le tensioni, la rabbia o l’ansia.

La maggior parte delle persone che ne soffrono sono di sesso femminile, anche se la condizione può affliggere anche gli uomini.

Chi soffre di anoressia:

  • limita in modo drastico ed eccessivo la quantità di cibo consumato,
  • è eccessivamente magro in rapporto alla propria altezza,
  • oppone resistenza quando gli viene consigliato di recuperare un peso normale,
  • ha una forte paura di ingrassare,
  • pensa di essere grasso, anche quando in realtà è molto magro,
  • acquisisce un’immagine del proprio corpo distorta, con l’autostima fortemente influenzata dalla percezione del peso corporeo e della forma.
Fotografia in primo pianto di due piedi su una bilancia e accanto un centimetro da sarta

iStock.com/vadimguzhva

Cause

L’anoressia colpisce soprattutto le ragazze e le donne (si stima infatti che una percentuale variabile dall’85 per cento al 95 per cento degli anoressici sia donna), ma di fatto può interessare anche i ragazzi e gli uomini.

La causa dell’anoressia non è unica, spesso si tratta di una combinazione di fattori sia psicologici che organici; è importante però capire che i disturbi alimentari sono vere e proprie patologie e come tali sono curabili.

Tra i fattori in grado di influenzare l’anoressia ricordiamo:

  • Cultura. Nei Paesi sviluppati le donne sono costantemente indirizzate verso uno specifico ideale di bellezza. Vedere ovunque immagini di donne perfette e magre rende difficile accettare ed amare il proprio corpo così com’è. Anche gli uomini avvertono una pressione sempre maggiore verso un’ideale di perfezione fisica.
  • Famiglia. Se vostra madre o vostra figlia sono o sono state anoressiche, correte un maggior rischio di diventarlo a vostra volta. I genitori che fanno molta attenzione all’aspetto fisico, sono perennemente a dieta o criticano il corpo dei figli aumentano le probabilità che il proprio figlio soffra di anoressia.
  • Traumi o fonti di stress. Gli eventi traumatici, come uno stupro, o le fonti di stress, come l’inizio di un nuovo lavoro, possono innescare l’anoressia.
  • Personalità. Chi soffre di anoressia probabilmente non si piace, odia il proprio aspetto fisico o prova una profonda disperazione esistenziale. Spesso si impone obiettivi molto difficili da raggiungere e cerca di essere sempre e comunque perfetto.
  • Fattori biologici. Il patrimonio genetico, gli ormoni e i neurotrasmettitori probabilmente sono fattori che possono influire sulla comparsa dell’anoressia.

Sintomi

Chi è anoressico è molto magro, ma può ricorrere anche a metodi estremi per perdere ulteriore peso, come ad esempio:

  • costringersi a vomitare,
  • assumere lassativi o diuretici,
  • assumere farmaci dimagranti,
  • rifiutarsi di mangiare o mangiare pochissimo,
  • fare troppo esercizio fisico, anche quando all’aperto il tempo è brutto, quando si è malati o stanchi,
  • pesare ossessivamente ciò che mangia e fare costantemente il conto delle calorie,
  • assumere alcuni alimenti in quantità minime e insufficienti,
  • spostare il cibo nel piatto anziché mangiare.

Chi soffre di anoressia può avere un’immagine del proprio corpo distorta, che si manifesta con

  • un’inamovibile convinzione di essere grassi,
  • l’indossare solo vestiti molto larghi,
  • la necessità di pesarsi diverse volte al giorno,
  • la paura di ingrassare.

L’anoressia può anche causare comportamenti insoliti:

  • si può iniziare a parlare continuamente del proprio peso corporeo e del cibo,
  • rifiutarsi di mangiare in presenza di altre persone,
  • soffrire di sbalzi d’umore,
  • essere tristi o rifiutarsi di uscire con gli amici.

Chi soffre di anoressia può soffrire anche di altri problemi fisici e psichiatrici, ad esempio:

Pericoli

L’organismo di un paziente anoressico non riesce a ricavare abbastanza energia dagli alimenti, quindi il suo funzionamento rallenta e può andare incontro a numerose complicazioni:

Gravidanza

Chi è stata anoressica in passato può avere un figlio?

Dipende.

  • Se la paziente è in fase di anoressia attiva, cioè è malata, il ciclo mestruale salta e di solito non avviene l’ovulazione, quindi la gravidanza è un’eventualità piuttosto remota.
  • Chi invece è guarita dall’anoressia e ha riguadagnato un peso normale può ragionevolmente pensare di poter rimanere incinta.

Se non riuscite a concepire, consultate il vostro medico.

L’anoressia durante la gravidanza può far male al bambino?

Sì, le gestanti anoressiche corrono un maggior rischio di perdere il bambino.

Se riescono a portare a termine la gravidanza corrono un rischio maggiore di parto prematuro, di parto cesareo, di mettere al mondo un figlio con basso peso alla nascita e di depressione postpartum.

Cura e terapia

Si può guarire dall’anoressia?

Sì, i pazienti anoressici possono guarire grazie all’aiuto di un’équipe formata da medici, nutrizionisti e psicologi.

I medici:

  1. Aiutano il paziente a recuperare un peso normale,
  2. Curano i problemi psicologici connessi all’anoressia,
  3. Aiutano il paziente a superare i comportamenti o i pensieri in grado di provocare il disturbo alimentare.

Con questi tre passaggi è possibile prevenire le ricadute, il paziente riesce cioè a star bene sempre e a non riammalarsi dopo un periodo in cui sembrava guarito.

Diverse ricerche suggeriscono che determinati farmaci (come gli antidepressivi, gli antipsicotici o gli stabilizzatori dell’umore) in alcuni casi potrebbero essere utili per i pazienti anoressici. Si pensa che questi farmaci siano in grado di alleviare i sintomi legati all’ansia e all’umore che spesso accompagnano l’anoressia.

Altre ricerche recenti, invece, suggeriscono che gli antidepressivi sarebbero inutili nella prevenzione delle ricadute.

In conclusione nessun farmaco si è dimostrato in grado di funzionare al cento per cento nell’importante e delicata fase di recupero del peso normale, quindi non è chiaro se e come i farmaci possano aiutare i pazienti a sentirsi meglio. Le ricerche, comunque, sono tuttora in corso.

Alcune forme di psicoterapia sono in grado di risolvere o alleviare le cause psicologiche dell’anoressia: la psicoterapia è anche detta “terapia della parola”, usa diverse forme di comunicazione e mira a modificare i comportamenti o il pensiero del paziente. Questo tipo di terapia può essere utile per curare i disturbi alimentari nei pazienti giovani che non hanno sofferto di anoressia per un lungo periodo.

Il counseling individuale può essere utile per alcuni pazienti. Se il paziente è molto giovane il counseling può coinvolgere tutta la famiglia. La terapia, inoltre, può comprendere i gruppi di aiuto, in cui i pazienti e le loro famiglie si incontrano e condividono le loro esperienze.

Alcuni ricercatori sottolineano che assumere i farmaci e contemporaneamente ricorrere alla psicoterapia specializzata per l’anoressia è più utile rispetto alla psicoterapia da sola: il funzionamento o il mancato funzionamento della terapia, però, dipende dal paziente e dalla sua situazione e sfortunatamente non esiste un unico tipo di psicoterapia che si dimostri efficace per tutti gli adulti anoressici.

Terapia domiciliare

Con la terapia domiciliare il paziente deve essere visitato dai membri dell’équipe medica, in molti casi deve recarsi in ambulatorio periodicamente, ma continua a vivere a casa propria.

Alcuni pazienti possono aver bisogno di un’”ospedalizzazione parziale”, cioè si devono recare in ospedale durante il giorno ma alla sera ritornano a casa a dormire.

Infine, in altri casi, il paziente deve essere ricoverato in ospedale per seguire la terapia. Dopo le dimissioni continua a ricevere l’aiuto dell’équipe medica e diventa un paziente domiciliare.

Aiutare un famigliare

Se qualcuno che conoscete presenta i sintomi dell’anoressia, potreste essere in grado di aiutarlo o di aiutarla.

  1. Cercate un momento e un posto tranquilli per parlare a tu per tu con il vostro amico.
  2. Esprimetegli le vostre preoccupazioni, siate onesti e dite chiaramente che siete preoccupati perché non mangia abbastanza o perché fa troppo esercizio fisico. Dite che siete in pensiero e che avete il sospetto che questi comportamenti potrebbero essere sintomi di un problema per cui occorre rivolgersi al medico.
  3. Chiedete al vostro amico di parlare con un medico o con uno psicologo esperto di disturbi alimentari. Offritevi di dargli una mano a trovare il medico o lo psicologo, di fissare l’appuntamento e di accompagnarlo/a dal medico.
  4. Evitate i conflitti. Se il vostro amico non vuole ammettere di avere un problema, non forzatelo. Ditegli che siete disposti ad ascoltarlo se e quando vorrà parlarne.
  5. Non fatelo vergognare e non incolpatelo. Non ditegli: “È facile: basta mangiare.”, ma piuttosto: “Sono preoccupato perché non vuoi mangiare pranzo o cena” oppure “Sentirti vomitare mi fa paura.”
  6. Non proponete soluzioni semplici. Non dite “Smettila, e tutto si risolverà.”
  7. Rassicurate il vostro amico che voi continuerete ad essere al suo fianco, in ogni caso.

Fonti e bibliografia

Domande e risposte
Anoressia e anoressia nervosa sono la stessa cosa?
Anche se spesso vengono usati come sinonimi, in realtà i due termini possiedono un significato differente. 

  • Anoressia indica semplicemente un disagio in cui si verifica un rifiuto del cibo, a prescindere dalla ragione per cui questo accada; spesso chiamata anche inappetenza, la riduzione dell'appetito può avvenire per numerose cause diverse, in alcuni casi banali come una malattia da raffreddamento, disturbi digestivi, stress.
  • L'anoressia nervosa è invece il termine che indica espressamente il disturbo alimentare in cui il rifiuto del cibo avviene a causa di un ossessivo timore di ingrassare.
Come inizia l'anoressia?
L'anoressia nervosa è un disturbo complesso e multifattoriale, che nasce cioè da una combinazione variabile di fattori biologici, genetici, ambientali, sociali, psicologici e psichiatrici. Spesso si riconosce alla base "un'ossessiva sopravvalutazione dell’importanza della propria forma fisica, del proprio peso e corpo e una necessità di stabilire un controllo su di esso." (ISS).
Tra i fattori più rilevanti ricordiamo
  • familiarità
  • influenza negativa da parte di altri componenti familiari e sociali (ad esempio amiche e compagne),
  • eccesso di pressione e/o aspettativa,
  • senso di trascuratezza da parte dei genitori,
  • sentimenti di disagio legati a fenomeni di bullismo per la propria forma fisica,
  • senso di impossibilità di ragggiungimento dei risultati desiderati di auto-realizzazione a causa del proprio peso e apparenza.
Ricordiamo infine la possibilità che il comportamento sia innescato da un desiderio di controllo sulla propria esistenza o da gravi traumi (violenze sessuali, drammi familiari, ...).

È infine riconosciuto il peso rilevante, spesso determinante, dell'attuale modello di bellezza femminile sistematicamente proposto dai media.
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Domande e risposte
  1. Ho 21 anni e sono mamma di una bimba di 3anni,quando avevo 8anni ho cominciato a dimagrire fino a diventare anoressica che poi all’eta di 15anni sono guarita..da quando è nata mia figlia pero sono arrivata a pesare 46 kg e sono alta 172,io non dormo piu,ho sempre l’ansia,mi cadono i capelli,so di esserr troppo magra ma nonostante cio non riesco a mangiare per paura di ingrassare,vorrei un altro bambino ma non ho le mestruazioni da 3 mesi..io non so a chi chiedere aiuto.. sono sola.. mamma è morta quando ero adolescente e papa è malato… come posso fare?

  2. Salve, ho 16 anni e mezzo, peso 51kg e sono alto 173cm…secondo lei sono sottopeso? Mi accorgo che il mio peso vadi da 54kg a 51-52kg…non so perché ci siano questi sbalzi…é normale? Non faccio sport, e da quando ho rotto il ginocchio su quella gamba il muscolo é la metá (se non di più) dell’altra… Secondo lei sono normale o sottopeso? Aggiungo che non salto mai un pasto e bevo molta acqua

    1. Scusi se questo non é la pagina giusta per questa domanda

    2. Dr. Roberto Gindro

      Sì, sei un pochino sottopeso.

  3. Salve dottore! Sono una ragazza di 24.anni alta quasi 1.60 e peso 37.8 kili gia da piccola magra,non e che sono anoressica?sto soffrendo molto,ho costruzione di una ragazzina di 12 anni ho la ossa piccola..come posso ingrassare per favore aiutami,no voglio piu me stessa cosi,nn mi vanno i vestiti e nulla ?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Ne parli con fiducia al medico, è necessario innanzi tutto capire la ragione del sottopeso.

  4. Buongiorno sono una ragazza di 25 anni e peso 37.600 martedì sono andata da una nutrizionista dove mi ha detto di mamgiare 5 volte al giorno e cosa mangiare…e mi ha dato anche un integratore alimentare chiamato “vibracel” da martedì a venerdì l ho preso due volte la mattina prima di colazione poi mi ha detto di prenderlo 3 volte al giorno mattina pomeriggio e sera,in 2 e mezzo ho preso un chilo…siccome io soffro di extrasistole e cardiopalmo le volevo chiedere…il vibracel aumenta l extrasistole e il cardiopalmo?o lo posso assumere tranquillamente?

    1. Mi perdoni mi sono dimenticata di dirgli una cosa.Nella confezione del vibracel c’è scritto che dopo averlo aperto va conservato in frigorifero riposto nella scatola di vendita provvista di piastrina energetica sul fondo,che significa?lo devo conservare in frigo?io lo sto tenendo nel armadietto

    2. Dr. Roberto Gindro

      1. No, non influisce sulla funzionalità cardiaca.
      2. Sì, lo conservi in frigorifero.

    3. La ringrazio…ma da martedì a oggi che l ho tenuto nell armadietto che ci fa?cosa cambia?

    4. Dr. Roberto Gindro

      Non si preoccupi, non capiterà nulla.

    5. Mi scusi a cena ho dimenticato di prendere prima di mangiare l integratore alimentare vibracel dopo due cucchiaie l ho preso e ho riniziato a mangiare…ho fatto bene?o non dovevo prenderlo?

    6. Dr. Roberto Gindro

      Bene così.

    7. Mi scusi se la disturbo ancora…sto usando come già gli ho scritto l integratore alimentare vibracel…ieri il frigo verso le 22 si è guastato e solo stamattina me ne sono accorta però il vibracel l ho preso lo stesso,dopo averlo preso l ho messo in frigo fuori che è un pò più forte…ora l ho preso di nuovo,era freddissimo e dopo averlo preso mi è venuto un pò di dolore al centro del petto (alla bocca dell’anima)le vorrei chiedere può essere stato il vibracel per colpa della temperatura?

    8. Dr. Roberto Gindro

      Probabilmente solo un caso, non si preoccupi.

    9. Quindi sto tranquilla,lo devo prendere per 3 volte al giorno mattina pomeriggio e sera…un’altra domanda non c’è nessun rischio di intossicazione o altri problemi prendendo per troppo tempo questo integratore?

    10. Dr. Roberto Gindro

      No, ma ovviamente si attenga alle indicazioni avute dal medico.

    11. Si certo…sono in cura con una nutrizionista e mi ha detto di assumerlo ancora,ma sta per finire…mi ha fatto prendere una bottiglia intera

  5. Salve, se mi è possibile vorrei lasciare una testimonianza, tanto per sfogarmi un pò…
    All’età di 12 anni mi ammalai di anoressia. Tutti mi dicevano che avevo un corpo bellissimo,perfetto; ma ogni volta che mi guardavo allo specchio vedevo solo grasso. Sarà perchè avevo pochissima cellulite e un pò di pancetta. Chiedevo sempre ai miei genitori se all’epoca il mio peso andava bene (pesavo 47 kg) e dicevano di si.
    Cercando su internet ho letto che la cellulite è abbastanza comune nelle ragazzine,ma questo non riusciva a tranquillizzarmi. Per me essere grassa voleva dire essere disprezzata,non sentirmi a mio agio con me stessa. In più per altri motivi mi sono ritrovata a non avere amici, cosa che mi ha fatto isolare ancor di più e portandomi alla depressione. Una volta ho tentato persino il suicidio. Dopo quell’episodio ho cominciato a mangiare di meno,meno e sempre meno, fino a pesare 37 kg. I medici non mi davano molte speranze. Mi sentivo debole, non riuscivo a stare sveglia, stavo per morire, fino a quando una mattina in ospedale, al risveglio sentivo odore di dolci nella stanza accanto. L’odore si avvicinava sempre di più e poi è entrato nella mia camera. Una bellissima torta, piena di decori e altri dolcetti. Mi ero dimenticata che quello era il giorno del mio compleanno. Era tutto invitante, tanto da farmi venire l’acquolina in bocca. Ho cominciato a mangiare, e non mi sentivo sazia, anzi, ne volevo ancora ed ancora 😀
    Pian piano ho iniziato a prendere peso anche grazie all’aiuto di un nutrizionista, che aveva stabilito un obbiettivo per me: 50 kg.
    Fu così che dopo esattamente 3 mesi e 5 giorni (il medico ha detto che ci sono riuscita molto velocemente) sono tornata a stare bene. Riguardando foto di me quando avevo cellulite e pancetta, mi sono resa conto che non avevo niente di sbagliato,che non ero l’unica, che in classe mia ce ne erano anche di più robuste. Ho capito che l’adolescenza è un età da vivere, se uno vuole perdere peso, ci pensa quando è più grande. Non è passato tanto tempo dall’accaduto. Ho 15 anni ora. E sono felice 🙂
    Ragazze, non fate come me. E’ una cosa terribile.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Grazie, grazie di cuore per la tua testimonianza.

    2. Ciao ho letto la tua testimonianza anche io a 20 anni ho passato un periodo brutto pieno di attacchi di panico e poi è arrivata la depressione dove sono arrivata a pesare 38 chili e non mi sono più ripresa…verso aprile dopo un brutto episodio ho preso un parere da una nutrizionista dove in 2 mesi ho preso 4 chili ed ero arrivata a 41chili ma in questo mese mi sa che ho perso tutto…ho anche problemi di colon irritabile quindi ogni cosa che mangio mi fa male già mi vedo e so che ho perso mi viene da piangere,non mi sento felice,non mi piaccio e non mi amo,la mia famiglia la sento lontana,mi vedono magra e mia madre sa solo dire “certo non mangi niente,guarda come ti stai facendo” ecc…sono fidanzata ma non mi sento amata…fra un paio di mesi andrò a convivere e vorrei una famiglia ma già so che non ne avrò…faccio di tutto per prendere i chili ma lo stomaco non me lo permette io non ce la faccio più…

    3. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Buonasera, sono situazioni molto delicate e soggettive, la reazione a quello che accade è del tutto personale, per questo ognuno di noi reagisce in vario modo agli eventi e bisogna farsi seguire da qualcuno che possa aiutarci, perché spesso non riescono nemmeno le persone a noi care, oltre al nutrizionista serve assolutamente il supporto di un bravo terapista che possa individuare il problema di fondo. In bocca al lupo!

  6. Salve Dottore, sono alta 1.57 e pesavo 57 kg fino a 10 giorni fa. Poi ho deciso di cambiare un po’, voglio sentirmi bella, magra e quindi ho iniziato a ridurre un po’ la quantità di cibo che assumo e abolire i dolci. Poi dato che i miei genitori mi obbligano a mangiare, ho iniziato anche a mettermi due dita in gola dopo ogni pasto, all’inizio avevo un po’ di paura ma ora lo faccio pensando a come diventerò senza questi chili di troppo. La cosa che mi spaventa è il fatto che potrei svenire, è una paura che ho sempre avuto dato che ho sempre la pressione un po’ bassa (anche se ultimamente è nella norma), ora peso 53 chili, secondo lei anche se peso così tanto c’è la possibilità che io svenga perché mangio poco?

    1. Però non ce la faccio a dimagrire solo non mangiando dolci, ho già provato e dato che ho problemi di tiroide, il peso rimane lo stesso, anzi mi sono ingrassata, prima che iniziasse l’estate pesavo 54 chili poi sono arrivata a 57. Qualche hanno prima per lo stesso problema mi sono ingrassata di 8 chili. Provo di tutto per dimagrire ma non ce la faccio. Questo è l’unico metodo che funziona e che mi fa sentire leggera.

    2. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Ciao, non si dimagrisce semplicemente non mangiando dolci, ma seguendo una dieta equilibrata, abbinata magari a un po’ di esercizio fisico; mettersi le dita in gola renderà tutto più difficile, vai da un nutrizionista e segui le indicazioni che ti darà, bisogna anche tenere in considerazione il problema tiroideo che probabilmente ti impedisce di dimagrire, per cui affidati a un professionista e vedrai quanto prima dei risultati, tra l’altro non devi nemmeno perdere chissà quanti kg, in bocca al lupo!

    3. Non posso andare da un nutrizionista. Non voglio coinvolgere i miei genitori in questa storia, hanno già i propri di problemi e poi non abbiamo abbastanza soldi. Ma non posso semplicemente raggiungere il mio obbiettivo e poi smettere?

    4. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      Buongiorno, no, cercare di vomitare dopo aver mangiato è pericoloso per cui nessun medico ti dirà mai di farlo. Spiega ai tuoi genitori che vorresti perdere qualche chilo e che quindi evitassero di costringerti a mangiare troppo. Tuttavia senza essere seguiti è più difficile, in quanto tu non sei in grado di sapere bene cosa e quanto è meglio mangiare. Una visita dietologica fatta in una struttura pubblica prescritta dal tuo medico di famiglia ha un costo per niente eccessivo per cui pensaci. E poi è molto importante che tu faccia attività fisica. Saluti

    5. Non si preoccupi non continuerò questa “dieta” stanotte sono stata malissimo credo che sia stata un’indigestione: brividi, tachicardia, debolezza, diarrea, nausea e vomito. Mi succede abbastanza spesso perché ho problemi allo stomaco e ogni volta è una tortura. Anche se non credo che sia la conseguenza del fatto che mangio poco. Comunque l’attività fisica la faccio: nuoto libero, acquagym. Però tendo ad esagerare, alcune volte faccio sia acquagym che 60 vasche a nuoto oppure niente acquagym ma 80 vasche a nuoto, ciò mi ha provocato infiammazione alle anche (quindi diciamo che adesso sono in “pausa”). Esagero perché se ne faccio poche ho paura che non bruci abbastanza. Comunque ringrazio a voi dottori per avermi ascoltata.

    6. Dr. Roberto Gindro

      Come dice sempre il Dr. Militello il troppo è nemico del bene! In ogni casi dal punto di vista alimentare puoi rivolgerti, senza coinvolgere i tuoi genitori, in consultorio.

  7. Ho 12 anni, ho paura di diventare anoressica, sto passando un brutto momento in famiglia e non voglio più mangiare

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Ciao, chiedi subito aiuto a qualcuno, un familiare di cui ti fidi, un amico, il tuo medico, se non vuoi parlarne coi tuoi genitori, anche se io ne parlerei; se hai un disagio non devi tenerlo per te, perché appunto potrebbe sfociare in qualcosa di più, hai solo 12 anni, già il fatto di accorgersi che si ha un problema è un gran passo avanti, ora però fatti aiutare da chi ti sta vicino a superare questo momento. Mi raccomando!

  8. Può verificarsi anche nei maschi? Ho tanto il dubbio che un mio compagno di classe stia diventando anoressico… parla sempre di voler diventare un modello, ma lo vedo dimagrire sempre di più.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sì, anche se più raramente può interessare anche i ragazzi; la tua sensibilità è molto apprezzabile, il prossimo passo potrebbe essere contattare telefonicamente il numero verde dei disturbi alimentari per chiedere ai loro specialisti come approcciare con lui il discorso ed aiutarlo eventualmente ad affrontare/prevenire il disturbo.