Adenovirus: sintomi e cura in bambini e adulti

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Introduzione

La famiglia degli adenovirus è stata identificata come agente patologico dell’uomo nel 1953. Comprende circa 100 diversi sierotipi, di cui circa la metà in grado di attaccare l’uomo; sono virus a DNA, a elevato potere patogeno, e ampiamente diffusi nell’intera popolazione mondiale.

Le condizioni e i sintomi con cui si manifestano le infezione da adenovirus sono varie e dipendono dal sierotipo con cui si viene a contatto, perché da questo dipende la localizzazione del virus nell’organismo; sono in altre parole in grado di causare numerosi disturbi di varia natura e un individuo che entri in contatto con uno specifico sierotipo rimane comunque successivamente soggetto ad infezioni provocate da altri virus della stessa famiglia.

Nella maggior parte dei casi i sintomi sono quelli tipici delle malattie da raffreddamento (infezioni respiratorie), ma oltre a queste gli adenovirus sono in grado di causare

  • gastroenterite,
  • congiuntivite,
  • cistite
  • e altre.

Le forme respiratorie vanno dal semplice raffreddore alla polmonite, passando da altre affezioni come il croup e la bronchite; i pazienti con sistema immunitario compromesso sono infine particolarmente suscettibili a sviluppare complicanze più gravi, oltre a rimanere contagiosi per diverse settimane o più.

Il contagio e la diffusione dell’infezione avvengono in genere attraverso:

  • contatti diretti con pazienti colpiti,
    • indiretti (stretta di mani, …),
    • diretti (inspirazione di particelle di saliva emesse con tosse, starnuti, …),
  • contatti con fomiti, ossia toccando un oggetto o una superficie contaminata e poi portando le mani alla bocca, agli occhi o al naso prima di essersele lavate.

Alcune famiglie di adenovirus possono diffondersi attraverso le feci di una persona infetta, ad esempio durante il cambio del pannolino di un neonato; più rara è infine la diffusione attraverso l’acqua presente in piscine, …

Ricostruzione grafica di un adenovirus

iStock.com/gaetan stoffel

Sintomi

Gli adenovirus si rendono responsabili di numerose infezioni virali:

Più raramente vengono colpiti anche altri organi tra cui

Gli adenovirus raramente causano malattie gravi e ancora più raramente hanno esiti fatali, che riguardano in genere soggetti fragili come:

  • neonati,
  • soggetti con sistema immunitario indebolito,
  • pazienti cardiopatici o con altre malattie croniche.

Trasmissione

La trasmissione di un adenovirus può essere

  • diretta (i virus si trasmettono per via aerea, tra un soggetto infetto e uno sano),
  • indiretta (per esempio per mezzo di un oggetto contaminato).

Da un punto di vista pratico il contagio può quindi avvenire attraverso

  • ravvicinati contatti personali,
  • aria e in particolare le goccioline espulse con tosse e starnuti,
  • toccando un oggetto o una superficie contaminata dal virus e portando poi le mani alla bocca, al naso o agli occhi prima di essersi lavati le mani.

Alcuni ceppi possono diffondersi attraverso le feci di un paziente infetto, ad esempio, durante il cambio del pannolino, oppure ancora attraverso l’acqua (per esempio in piscina), ma questa è una situazione sicuramente meno comune.

Un soggetto può continuare a diffondere il virus anche per molto tempo dopo la guarigione, soprattutto in caso di sistema immunitario indebolito; questo “spargimento del virus” si verifica quindi anche senza più alcun sintomo.

Gli adenovirus sono virus particolarmente resistenti e possono permanere a lungo (anche mesi, in condizioni ideali) su superfici quali

  • asciugamani,
  • strumenti medici e chirurgici,
  • luoghi pubblici come i mezzi di trasporto,

È infine possibile il contagio anche per via alimentare, poiché questi virus resistono all’ambiente acido dello stomaco e agli enzimi presenti.

Epidemiologicamente è stata riscontrata una stagionalità caratteristica, anche se poco comune in Italia: il maggior numero di casi si presenta tra la fine dell’inverno e l’inizio dell’estate, stagione durante la quale è per esempio comune l’infezione all’occhio.

Diagnosi

La diagnosi di laboratorio è semplice e poco invasiva, ma è raro che sia necessario farvi ricorso; ad essere analizzati sono i campioni raccolti mediante tampone faringeo o congiuntivale, oppure l’aspirato naso-bronchiale, urina o feci.

Molto raramente si fa ricorso a biopsie.

Cura e rimedi

Non esiste ad oggi una terapia specifica per infezioni da adenovirus, ne sono disponibili vaccini per l’uso routinario (mentre negli USA è in commercio una formulazione usata solo a livello militare).

La terapia è quindi sintomatica e di sostegno: si cerca di alleviare il fastidio dei singoli sintomi (ad esempio con antipiretici per abbassare la febbre, come la Tachipirina), ma in assenza di complicanze il riposo a letto è sufficiente per permettere all’organismo di contrastare ed eradicare l’infezione.

L’uso di antibiotici è tendenzialmente inutile, in quanto inefficaci contro i virus.

Prevenzione

Non esiste ad oggi un vaccino che sia disponibile per la popolazione, mentre è stata messa a punto una formulazione usata dall’esercito americano e in pochi altri casi in grado di proteggerei dagli adenovirus 4 e 7.

La prevenzione è quindi più che altro comportamentale, attraverso pochi piccoli accorgimenti igienici:

È possibile proteggere se stessi e altri da adenovirus e altre malattie respiratorie seguendo alcuni semplici passi:

  1. Lavare le mani spesso e con sapone e acqua (o con disinfettanti a base alcolica se non fosse disponibile l’acqua).
  2. Coprire la bocca e il naso quando si tossisce/starnutisce.
  3. Evitare di toccare occhi, naso o bocca con le mani non lavate.
  4. Evitare un contatto stretto con persone malate.
  5. Rimanere a casa quando si è malati.

Un lavaggio frequente e accurato delle mani è particolarmente importanti in contesti sociali come strutture sanitarie e dedicate all’infanzia.

Fondamentale è la clorazione delle piscine per impedire la diffusione degli adenovirus e altri agenti patogeni.

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Domande e risposte
  1. Cos’è l’adenovirus?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Gli adenovirus sono microrganismi in grado di causare nell’uomo diverse malattie, più o meno gravi; tipicamente si rendono responsabili di disturbi quali sindromi parainfluenzali, mal di gola, bronchite, polmonite, congiuntivite e gastroenterite.

  2. Quanto dura l’infezione da adenovirus?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Trattandosi di una famiglia di virus, che oltretutto può colpire numerosi organi e apparati, è impossibile dare un’unica risposta a questa domanda; di norma l’infezione è comunque lieve e destinata a risolversi in un periodo compreso da pochi giorni a una settimana o due. Le infezioni gravi possono durare più a lungo e causare sintomi persistenti, come tipicamente succede con la tosse.