Anestesia totale, spinale, epidurale: le domande più comuni

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Chi si sottopone ad un intervento chirurgico, può avere molte domande da porre, si riportano di seguito le più comuni.

Sebbene venga fornita una risposta a ciascuna di esse, si raccomanda ovviamente di consultare il proprio medico anestesista per qualsiasi dubbio ed evitare così rischi chirurgici; queste informazioni non devono quindi in nessun modo essere usate in sostituzione di un consiglio medico professionale e personalizzato sul proprio caso.

FOtografia di una paziente sottoposta ad anestesia totale

iStock.com/Steve Debenport

Cosa succede durante la visita anestesiologica?

La visita anestesiologica è una tappa di avvicinamento all’intervento chirurgico di fondamentale importanza, durante la quale l’anestesista procederà a compilare un’approfondita anamnesi, valutando per esempio:

  • stato di salute generale attuale e passato,
  • peso e altezza,
  • allergie a farmaci o altro,
  • patologie croniche, come ad esempio
  • ricoveri ospedalieri recenti, richiesti per chirurgia o altre cause,
  • precedenti esperienze con l’anestesia ed eventuali complicazioni,
  • farmaci assunti regolarmente e occasionalmente (sono da segnalare anche eventuali integratori o altro),
  • consumo di alcolici,
  • abitudine al fumo.

Al termine di questa verifica verranno esposte e proposte

  • le diverse possibilità di anestesia, con relativi
    • rischi,
    • vantaggi
    • e svantaggi;

in alcuni casi non è possibile offrire una scelta e ne verranno spiegate approfonditamente le ragioni.

Questa visita permette al medico anestesista di calibrare correttamente l’anestesia, per garantire al paziente prima di tutto la necessaria sicurezza e, in secondo luogo, ridurre al minimo il rischio di disagi ed effetti collaterali.

Quali sono le differenze tra i diversi tipi di anestesia?

Possiamo individuare tre principali tipi di anestesia:

  • Anestesia locale: il farmaco anestetico viene iniettato sulla pelle al fine di anestetizzare una piccola superficie, in genere superficiale; è una tecnica molto usata soprattutto in dermatologia.
  • Anestesia regionale: I due approcci di anestesia loco-regionale più comuni sono la spinale e l’epidurale, utili ad anestetizzare ampie regioni dell’organismo, per esempio dalla vita in giù. In molti casi il paziente rimane sveglio e cosciente, non prova dolore e può esserci una ridotta o assente sensibilità alla zona da operare.
  • Anestesia generale: Si tratta dell’approccio più invasivo, in cui il paziente viene fatto addormentare; possono essere usati sia farmaci inanti che per via endovenosa. Durante l’intervento viene in genere inserito un tubo di respirazione attraverso la bocca per garantire la funzionalità respiratoria

Ricordiamo poi la possibilità di ricorrere alla sola sedazione, che permette di prevenire ansia e dolore; il paziente potrebbe “sonnecchiare” durante l’intervento, ma può essere facilmente svegliato in caso di necessità.

In quanto tempo si smaltisce l’anestesia totale?

I farmaci anestetici sono in gran parte smaltiti dall’organismo nell’arco di poche ore dall’intervento, i tempi di ripresa delle normali attività dipendono quindi più strettamente dal tipo d’intervento subito.

In genere l’anestesista pianifica le dosi degli anestetici in modo che il loro effetto superi di qualche ora la durata prevedibile dell’intervento, ma in caso di necessità l’effetto può venire prolungato con nuove somministrazioni senza alcun tipo di interruzione della loro efficacia.

Perché si preferiscono spinale ed epidurale alla totale?

Cuore e cervello non vengono influenzati dall’anestesia regionale e si riduce così drasticamente il rischio di complicazioni gravi.

Posso scegliere il tipo di anestesia?

È sicuramente possibile e auspicabile che il paziente rivolga all’anestesista ogni tipo di dubbio e le eventuali preferenze, ma la decisione finale spetta allo specialista, che valuterà fattori quali:

  • tipo di intervento chirurgico,
  • condizioni di salute del paziente, attuali e pregresse,
  • presenza di fattori di rischio.

Nei casi di emergenza, al contrario, non è in genere possibile esprimere la propria preferenza.

Qual è la differenza tra l’anestesia spinale ed epidurale?

L’anestesia spinale prevede un’unica iniezione, per un effetto che dura da 90 minuti a circa 4 ore.

Nel caso dell’epidurale viene posto un catetere a livello della schiena, che permette di dosare nel tempo i farmaci in base alle necessità; può rimanere in sede ed essere utilizzato fino a 2-3 giorni.

Ricostruzione grafica dell'atto dell'iniezione dell'anestesia spinale

iStock.com/7activestudio

È possibile mangiare o bere prima dell’anestesia?

Per quanto riguarda l’anestesia locale non c’è alcun problema né una reale preparazione cui attenersi, mentre le anestesie loco-regionali e a maggior ragione quelle totali richiedono il digiuno dal giorno precedente l’esame.

A seguito della somministrazione dell’anestesia i riflessi vengono rallentati o inibiti e in caso di cibo presente all’interno dello stomaco questo potrebbe risalire attraverso l’esofago e, nel peggiore dei casi, imboccare la strada dei polmoni causando una grave forma di polmonite (polmonite ab ingestis).

Nel caso di anestesia regionale il digiuno è suggerito come precauzione nel caso di necessità di indurre in emergenza l’anestesia totale.

In alcuni casi può venire consentito bere liquidi chiari fino a qualche ora prima.

Perché non si può bere subito dopo l’anestesia totale?

Perché i muscoli del tratto digerente potrebbero non aver ancora recuperato la propria funzione, con il rischio di aspirazione dei liquidi ed eventualmente soffocamento in caso di ingestione di liquidi.

Devo continuare a prendere le mie medicine abituali?

Tutti i farmaci che si assumono abitualmente vanno segnalati durante la visita anestesiologica, in quella sede il medico anestesista valuterà quali farmaci eventualmente sospendere o sostituire; molto frequente è per esempio la sostituzione di Coumadin (o altri anticoagulanti) con l’eparina, ma QUALSIASI modifica alla terapia abituale va concordata con l’anestesista.

Durante la visita vanno segnalate anche cure erboristiche e di qualsiasi altro tipo.

Come funziona l’epidurale durante il parto?

Il blocco epidurale viene realizzato nella parte bassa della schiena e consente di alleviare il dolore durante l’intervento, possibilmente facendo mantenere alla paziente la capacità di muoversi e di spingere. Per approfondire clicca qui.

È necessario smettere di fumare prima dell’intervento chirurgico?

Al di là delle ovvie considerazioni su benefici legati allo smettere di fumare, farlo prima di un intervento chirurgico può essere particolarmente vantaggioso, perché dall’analisi della letteratura disponibile sembra esserci una maggior probabilità di successo e una riduzione del rischio di andare incontro a sintomi di astinenza.

Si riducono inoltre i rischi di complicazioni legati alla chirurgia perché:

  • I fumatori mostrano una maggiore produzione di muco, che può bloccare le vie aeree e renderle più inclini a restringersi durante l’anestesia.
  • I fumatori hanno una ridotta capacità di trasporto di ossigeno nel sangue, ma la sospensione per almeno 12 ore è già sufficiente a migliorarla in modo significativo in vista dell’intervento.
  • Ci sono prove in letteratura di aumento del rischio di complicazioni respiratorie durante e dopo l’anestesia generale nei bambini esposti a fumo passivo.
  • I tassi di complicazione chirurgica sono più alti nei fumatori.
  • Il fumo ha effetti negativi sul microcircolo, tanto da compromettere o ritardare la guarigione delle ferite.

Per tutti questi motivi si raccomanda almeno la sospensione entro 12 ore dalla chirurgia (fonte: ANZCA).

Gli interventi più lunghi sono anche più pericolosi?

Non necessariamente, anzi, i fattori che entrano in gioco sono numerosi e tra i più importanti troviamo:

  • stato di salute del paziente ed eventuale presenza di malattie croniche,
  • competenza ed esperienza dell’anestesista,
  • tipo di intervento chirurgico.

Le anestesie spinali ed epidurali causano mal di testa?

Esiste il rischio di comparsa di un mal di testa severo e persistente a seguito di anestesia loco-regionale, ma è molto meno comune di quanto si pensi (indicativamente un caso ogni 100-500 iniezioni, a seconda delle fonti consultate); viene percepito sulla fronte o a livello della nuca e migliora in posizione distesa. È talvolta associata a nausea, dolore al collo e fotofobia (fastidio verso le luci forti).

In questi casi si proveranno rimedi gradualmente più aggressivi, fino a risoluzione:

Quando questi approcci non fossero sufficienti, a distanza di qualche settimana l’anestesista ricorrerà all’iniezione in sede lombare di una piccola quantità di sangue prelevata dal braccio, per stimolare la formazione di un coagulo che possa riparare il piccolo danno provocato dall’iniezione iniziale.

Si può morire a causa dell’anestesia?

La morte è una complicazione rarissima dell’anestesia, la cui probabilità dipende fortemente anche dal tipo di intervento; statistiche canadesi stimano questo rischio come paragonabile a quello di volare in aereo, ossia drasticamente inferiore da quello che si corre durante gli spostamenti in auto (per esempio per recarsi in ospedale).

Potrei avere mal di gola dopo l’intervento chirurgico?

In circa un paziente su cinque o poco più si rileva un leggero mal di gola destinato a risolversi spontaneamente nel giro di qualche giorno e dovuto al tubo inserito durante l’intervento in anestesia totale.

Sentirò male dopo l’intervento?

Qualsiasi operazione chirurgica può essere causa di dolore, ma negli ultimi anni l’attenzione al benessere del paziente è stata particolarmente valorizzata e anestesista e chirurgo faranno il possibile per ridurre il più possibile il possibile disagio nei giorni seguenti la chirurgia, attraverso la somministrazione di efficaci farmaci antidolorifici.

Avrò nausea dopo l’intervento?

La nausea ed eventualmente il vomito sono tra gli effetti collaterali più comuni dell’anestesia totale, ma destinati a sparire al massimo nell’arco di qualche ora ed eventualmente trattabili con specifici farmaci.

Potrei rompermi un dente?

La rottura di uno o più denti è un evento raro, ma possibile, che colpisce circa un paziente ogni 2000; sono a maggior rischio i soggetti con problemi pre-esistenti, cattiva igiene orale o quando per qualche motivo l’anestesista trovi difficoltà nella fase di intubazione.

Dirò cose sotto l’influenza dell’anestesia che non direi altrimenti?

No, con le attuali sostanze questa circostanza non si verifica più; si è verificata talvolta in passato quando ancora si usava la ketamina.

Si sogna durante l’anestesia totale?

No, perché viene indotto un sonno profondo incompatibile con la possibilità di sognare (propria invece della fase REM).

Esiste il rischio di svegliarmi durante l’anestesia?

Il fenomeno è indicato con il termine inglese “Anesthesia Awareness” ed è una rara condizione che può verificarsi durante l’anestesia totale (le anestesie epidurali e spinali sono effettuate a paziente sveglio) in cui viene meno l’effetto anestetico e il paziente si sveglia durante l’intervento chirurgico.

Il fenomeno è ben conosciuto dagli anestesisti e negli anni si sono sviluppate tecniche per ridurre al minimo la possibilità che si verifichi; cinematograficamente parlando viene talvolta presentato come evento drammatico in cui il soggetto

  • si sveglia,
  • avverte il dolore come in assenza di anestesia,
  • ma è incapace di muoversi per avvertire l’équipe chirurgica.

Benché teoricamente possibile, per verificarsi questa condizione dovrebbero coincidere diversi aspetti:

  • inefficacia dell’anestesia (risveglio),
  • inefficacia dell’analgesia (dolore),
  • efficacia delle sostanze che prevengono la capacità di movimento.

Da un punto di vista generale la frequenza di questo fenomeno è stimata in circa un caso su mille, ma MOLTO più rara è la condizione più drammatica qui descritta.

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Domande e risposte
  1. Ho paura che la spinale non faccia effetto e che quindi possa sentire il dolore…

    1. Dr. Roberto Gindro

      Non deve assolutamente preoccuparsi, se per qualsiasi motivo non facesse effetto il chirurgo non procederebbe fino a risoluzione del problema.

  2. Faccio un uso del tutto occasionale di cocaina (1-2 volte al mese), devo dirlo durante la visita anestesiologica? Premetto che sono certo di poter arrivare pulito all’intervento.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sì, è comunque opportuno segnalarlo.