Incontinenza nei bambini: enuresi notturna e diurna

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Introduzione

Incontinenza urinaria è il termine medico che indica la mancanza del controllo della vescica, con conseguenti perdite accidentali di urina.

Il bambino che ne soffre può bagnarsi di giorno o di notte e, quando si verificano incidenti in bambini che avevano dimostrato di essere ormai in grado di gestirsi, è talvolta possibile individuare alcuni problemi di salute come:

Nella maggior parte dei casi la causa precisa dell’incontinenza non è nota e spesso è la conseguenza di più fattori; benché il disturbo interessi molti bambini, in genere scompare spontaneamente nel tempo.

Dopo i 3 anni, età in cui la maggior parte dei bambini riesce a rimanere asciutta durante il giorno, l’incontinenza può generare molta ansia e imbarazzo. Molti bambini hanno episodi occasionali di incontinenza e questi non devono preoccupare, mentre esistono trattamenti efficaci per chi dovesse sviluppare difficoltà di controllo più sistematiche. A fronte di bambini che bagnano il letto o hanno perdite durante il giorno, quindi, chi si prende cura di loro dovrà affrontare il problema con comprensione e pazienza.

L’età in cui il bambino diventa completamente autonomo è variabile:

  • nei bambini più piccoli bagnarsi è ovviamente del tutto fisiologico e per questo non rientra nella definizione d’incontinenza;
  • l’incontinenza diurna viene diagnosticata invece a partire dai 5 – 6 anni, mentre quella notturna dai 7 anni (sono cioè prevedibili occasionali incidenti di notte, fino a quest’età).

Lo specialista a cui fare riferimento è il pediatra, che potrebbe eventualmente inviare il paziente all’urologo (o ad altri specialisti nel caso in cui il disturbo sia correlato ad altre patologie).

Frequenza

Oltre il 90% dei bambini è in grado di controllare la minzione durante il giorno a 5 anni di età. Nei bambini le perdite di urina notturne sono più frequenti di quelle diurne; si osservano nel 30% dei bambini di 4 anni. L’incontinenza si risolve spontaneamente in circa il 15% di bambini a ogni anno; circa il 10% dei soggetti di 7 anni, il 3% dei dodicenni e l’1% dei diciottenni continuano ad avere enuresi notturna.

Classificazione

L’incontinenza urinaria è anche detta enuresi. L’enuresi può essere classificata secondo due diversi punti di vista:

  • Enuresi primaria: incontinenza in un bambino che non è mai stato stabilmente asciutto.
  • Enuresi secondaria: incontinenza che si manifesta dopo almeno sei mesi di controllo stabile.

e

  • Enuresi notturna: incontinenza che si manifesta tipicamente durante il sonno, anche detta incontinenza notturna.
  • Enuresi diurna: incontinenza che si manifesta durante il giorno.

Funzionamento del tratto urinario

Il tratto urinario è il sistema di drenaggio del corpo; rimuove le scorie e l’acqua in eccesso. È costituito da due reni, due ureteri, una vescica e un’uretra.

Ricostruzione grafica dell'apparato urinario

Tratto urinario dell’adulto (iStock.com/magicmine)

I reni sono due organi a forma di fagiolo, ciascuno grande circa come un pugno. Sono posti indicativamente a metà della schiena, appena sotto la gabbia toracica, uno da ciascun lato della colonna vertebrale; filtrano ogni giorno circa 120 – 200 litri di sangue, da cui producono 1 – 2 litri di urina, una miscela di scarti e liquidi in eccesso.

I bambini producono meno urina degli adulti, ma la quantità dipende dall’età e ovviamente dalla quantità di liquidi consumati (comprensivi di quelli assunti con i cibi solidi, per esempio frutta e verdura). L’urina passa dai reni alla vescica attraverso tubi detti ureteri. La vescica immagazzina l’urina fino al momento della minzione. Quando la vescica si svuota, l’urina esce dal corpo tramite un tubo chiamato uretra sul fondo della vescica.

Muscoli circolari, detti sfinteri, aiutano a trattenere l’urina dentro la vescica. Gli sfinteri chiudono l’uretra, avvolgendola strettamente come fossero degli elastici. Via via che la vescica si riempie, il bisogno di urinare aumenta, finché la vescica raggiunge il proprio limite.

La minzione è il processo di svuotamento della vescica.

Per urinare, il cervello segnala ai muscoli della vescica di contrarsi, spremendo l’urina fuori dalla vescica. Contemporaneamente, il cervello ordina agli sfinteri di rilasciarsi. Quando ciò avviene, l’urina esce dalla vescica attraverso l’uretra. La minzione normale avviene quando tutti i segnali sono inviati nell’ordine corretto.

Nel neonato la vescica si riempie fino a un certo punto, poi si contrae e si svuota automaticamente.

Durante la crescita il sistema nervoso matura. Il cervello inizia a ricevere messaggi dalla vescica in riempimento, cui risponde con messaggi che prevengono lo svuotamento fino al momento in cui il bambino può andare al gabinetto. È l’insorgenza di problemi di comunicazione tra il cervello e la vescica a determinare incontinenza; questi problemi possono essere più o meno complessi.

Cause di incontinenza notturna

La causa esatta della maggior parte dei casi di enuresi notturna è sconosciuta; benché in alcuni pazienti si possano riscontrate problemi strutturali del tratto urinario, in generale l’incontinenza è probabilmente dovuta a un insieme di fattori tra cui

  • uno sviluppo fisico più lento,
  • una sovrapproduzione di urina di notte
  • e l’incapacità di percepire il riempimento della vescica durante il sonno.

L’incontinenza notturna è stata associata anche con la sindrome da deficit di attenzione e iperattività, l’apnea ostruttiva nel sonno e l’ansia.

Ricordiamo infine la possibile presenza di fattori genetici, una sorta di predisposizione ereditata da uno o ambedue i genitori, che favorisce la comparsa d’incontinenza notturna.

Sviluppo fisico più lento

Tra i 5 e i 10 anni le perdite notturne possono dipendere da una ridotta capacità della vescica, dalla lunga durata del sonno e dal sottosviluppo degli allarmi corporei che segnalano una vescica piena o in corso di svuotamento. Questa forma di incontinenza svanisce quando la vescica cresce e gli allarmi naturali diventano operativi.

Sovraproduzione notturna di urina

Il corpo produce l’ormone antidiuretico vasopressina (ADH, dall’inglese AntiDiuretic Hormone), una sostanza chimica che rallenta la produzione di urina. La produzione di questo ormone aumenta di notte, per ridurre la necessità di urinare. Se durante la notte il corpo non produce abbastanza ADH, la quantità notturna di urina può non diminuire, portando al sovrariempimento della vescica.

Se il bambino non percepisce il riempimento della vescica e non si sveglia per urinare, ci sarà incontinenza notturna.

Si noti che la riduzione nella produzione di vasopressina può essere indotta anche dallo stress e dall’ansia, magari indotto da un qualche cambiamento recente (trasloco, cambio di scuola, nascita di un fratellino, …); questa è la causa più comune in caso di nuova comparsa di problemi di enuresi notturna in bambini che non avevano più avuto incidenti (vedi dopo).

Problemi strutturali

Un piccolo numero di casi di incontinenza è dovuto a problemi fisici del tratto urinario.

Raramente, la vescica può riempirsi troppo e perdere urina a causa di un blocco della vescica stessa o dell’uretra. Danni neurologici associati con la spina bifida (un difetto congenito) possono causare il disturbo, che in questi casi si manifesta come perdita costante di urina.

Sindrome da deficit di attenzione e iperattività

I bambini affetti da questa sindrome (ADHD) hanno tre volte più probabilità dei coetanei di  soffrire d’incontinenza notturna ed in modo più severo.

Il legame tra la sindrome da deficit di attenzione e iperattività e l’incontinenza notturna non è ancora stato chiarito, ma tra le ipotesi allo studio si pensa che ambedue le condizioni siano legate a ritardi nello sviluppo del sistema nervoso centrale.

Apnea ostruttiva nel sonno

L’incontinenza può essere uno dei segni della condizione.

Altri sintomi dell’apnea ostruttiva sono

Gli esperti ritengono che, quando le vie aeree dei soggetti con apnea ostruttiva si chiudono, possa venir rilasciata una sostanza che aumenta la produzione di acqua e inibisce i sistemi di regolazione del volume di liquidi. Il trattamento risolutivo dell’apnea spesso elimina anche l’incontinenza urinaria notturna.

Ansia

L’enuresi primaria può essere determinata da eventi ansiogeni subiti tra i 2 e i 4 anni, cioè prima del raggiungimento del controllo completo della vescica. Dopo i 4 anni, l’ansia potrebbe scatenare l’enuresi secondaria in bambini che quindi non si sono bagnati per almeno 6 mesi.

Gli eventi suscettibili di generare ansia nei bambini comprendono gli abusi fisici o sessuali, situazioni sociali non familiari (trasferirsi o iniziare una nuova scuola) e cambiamenti importanti in casa propria (nascita di un altro bambino, una morte, una separazione).

L’incontinenza è inoltre di suo un evento ansiogeno. Intense contrazioni della vescica, tali da causare perdite diurne, possono provocare imbarazzi e ansia, tanto da indurre incontinenza notturna.

Fattori genetici

Alcuni geni possono predisporre allo sviluppo d’incontinenza; un bambino ha il 30% di probabilità di manifestare il disturbo se un genitore ne è stato affetto. Se ambedue i genitori ne hanno sofferto, le probabilità salgono al 70%.

Cause di incontinenza diurna

L’incontinenza diurna può essere dovuta a infezioni o problemi strutturali del tratto urinario.

In assenza di infezioni o problemi strutturali del tratto urinario, il disturbo di giorno è meno frequente e tende a risolversi molto prima di quello notturno. La vescica iperattiva e la ritenzione urinaria o lo svuotamento incompleto sono cause comuni di incontinenza diurna.

Vescica iperattiva

La vescica iperattiva è una condizione in cui il bambino presenta almeno due delle condizioni seguenti:

  • urgenza della minzione, ossia impossibilità di ritardarla,
  • incontinenza urinaria da urgenza, ossia perdite di urina quando la vescica si contrae inaspettatamente,
  • frequenza della minzione, ossia 8 – 10 volte al giorno e più di 2 di notte.

Ritenzione urinaria o svuotamento incompleto

La ritenzione urinaria si verifica quando il bambino trattiene l’urina per periodi di tempo prolungati. Per esempio il bambino può non voler andare in bagno a scuola o non voler interrompere attività piacevoli; ignorerà quindi il segnale di vescica piena. In questi casi, la vescica può sovrariempirsi e perdere urina. I bambini con ritenzione, inoltre, spesso sviluppano infezioni del tratto urinario, con conseguente irritazione o iperattività della vescica.

I fattori che possono combinarsi alla ritenzione urinaria nel determinare incontinenza diurna sono:

  • ridotta capacità della vescica,
  • problemi strutturali,
  • eventi ansiogeni,
  • pressione da costipazione,
  • bevande o alimenti contenenti caffeina.

Talvolta esagerare nel tentativo di educare il bambino all’uso del gabinetto può rendere il bambino incapace di rilassare gli sfinteri a sufficienza per lo svuotamento completo della vescica. Anche lo svuotamento parziale può generare infezioni del tratto urinario.

Rimedi

La maggior parte delle forme di incontinenza passa spontaneamente con la crescita e lo sviluppo, e non richiede trattamento. Se necessario si può ricorrere all’allenamento della vescica e strategie correlate, allarmi con sensori di umidità e farmaci.

Crescita e sviluppo

La maturazione del bambino si associa a:

  • aumento della capacità della vescica,
  • attivazione degli allarmi naturali del corpo,
  • normalizzazione di un’eventuale vescica iperattiva,
  • normalizzazione della produzione di ADH,
  • miglioramento della risposta ai segnali corporei di minzione imminente.

Allenamento della vescica e strategie correlate

L’allenamento della vescica consiste in esercizi per rinforzare i muscoli della vescica per un miglior controllo della minzione. Anche l’incremento graduale dell’intervallo tra viaggi al gabinetto può aiutare a distendere la vescica in modo da farle trattenere progressivamente più urina. Tecniche aggiuntive che possono aiutare a controllare l’incontinenza diurna includono:

  • la minzione temporizzata, in genere ogni 2 ore,
  • l’eliminazione di cibi o bevande con caffeina,
  • l’osservanza delle raccomandazioni per una minzione sana, come rilassare i muscoli e prendersi tutto il tempo necessario allo svuotamento completo della vescica.

Svegliare il bambino per urinare può aiutare a ridurre l’incontinenza notturna. Può essere utile anche assicurarsi che il bambino assuma abbastanza liquidi durante il giorno in modo da non bere troppo prima di andare a letto. Il pediatra può anche raccomandare le giuste quantità giornaliere da bere, che dipendono dall’età, dall’attività fisica e da altri fattori individuali.

Allarmi con sensori di umidità

Gli allarmi con sensori di umidità possono svegliare il bambino di notte se inizia a urinare. Questi dispositivi usano un sensore sensibile all’acqua collegato a un allarme che suona quando inizia a rilevare umido. Se piccoli, possono essere agganciati al pigiama, altrimenti possono essere messi sul letto. Perché l’allarme sia efficace, non appena scatta l’allarme il bambino deve svegliarsi, arrestare il flusso di urina e andare in bagno. Può essere necessario che un adulto dorma nella stessa camera del bambino per aiutarlo a svegliarsi in tempo.

Farmaci

L’incontinenza notturna può essere trattata aumentando i livelli di ADH. È possibile potenziare l’ormone con una versione sintetica, la desmopressina, disponibile sotto forma di compressa, spray e gocce nasali. La desmopressina (Minirin DDAVP Spray nasale) è approvata per uso pediatrico. Per il trattamento dell’incontinenza notturna si può usare un altro farmaco, l’imipramina (Tofranil), anche se non è però tuttora chiaro il meccanismo con cui il farmaco funziona. Benché ambedue i farmaci possano aiutare a raggiungere risultati a breve termine, la loro sospensione è spesso associata a recidive.

L’incontinenza da vescica iperattiva può essere trattata con ossibutinina (Ditropan), un farmaco che aiuta a calmare i muscoli della vescica e a controllare gli spasmi.

Cibo, dieta e nutrizione

Cibo, dieta e nutrizione non sembrano avere un ruolo determinante nel causare o prevenire l’incontinenza infantile, anche se assicurare un buon apporto di liquidi durante il giorno ed evitare l’assunzione di caffeina (contenuta in numerose bibite gassate a base di cola) può essere utile.

Fonti e bibliografia

Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo

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Domande e risposte
  1. È vero che l’enuresi notturna è causata da problemi psicologici?

    1. Dr. Roberto Gindro

      No, non direttamente, sebbene possa a sua volta causare difficoltà come l’insorgere di una bassa autostima; è inoltre associata ad un aumentato rischio di sviluppo di problemi comportamentali come l’ADHD.

      I periodi di cambiamento e stress nella vita di un bambino possono tuttavia spiegare un inaspettato ritorno di difficoltà nel trattenere l’urina per tutta la notte, ma questo si verifica perché l’ormone che regola la quantità di urina prodotta durante la notte (vasopressina) è influenzata dall’ansia: più ansia, maggior produzione di urina, impossibilità a trattenere o gestire lo stimolo.

      Qualsiasi problema psicologico o comportamentale dovrebbe ivnece essere gestito indipendentemente dai sintomi di incontinenza.
      Fonte: https://www.eric.org.uk/bedwetting-faqs

  2. Il pediatra mi ha detto di attendere almeno fino all’età di cinque anni, ma nel frattempo come posso aiutare mio figlio a superare l’ansia legata agli incidenti notturni?

    1. Dr. Roberto Gindro

      È importante:

      1. Non incolparlo e non sgridarlo.
      2. Valutare con il pediatra di ridurre l’apporto idrico dopo una certa ora.
      3. Eliminare qualsiasi fonte di caffeina (tè, bevande e base di cola, …).
      4. Assicurati che non sia preso in giro da familiari o amici.
      5. Proteggi il materasso con un lenzuolo di plastica.
      6. Tieni a portata di mano un cambio anche in caso di trasferte (ad esempio vacanze).
  3. Quali pannolini usare per ridurre il rischio di irritazione?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Le sensibilità soggettive vanno al di là delle marche e dei materiali, in caso di problemi è quindi consigliabile provare diversi tipi fino a trovare quello meglio tollerato.