Cortisone: a cosa serve, effetti collaterali, …

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Introduzione

I corticosteroidi (spesso indicati impropriamente come cortisone) sono un gruppo di ormoni naturali e sintetici simili al cortisolo (ormone umano prodotto dalla ghiandola surrenale), con importanti proprietà antinfiammatorie e immunosoppressive (in grado cioè di influenzare l’attività del sistema immunitario) che vengono ampiamente sfruttate in medicina.

I farmaci corticosteroidi, tra cui

  • cortisone (precursore inattivo del cortisolo, ormone prodotto dall’organismo),
  • idrocortisone
  • e prednisone,

mostrano una notevole efficacia nel trattamento di una serie di patologie anche molto diverse tra loro, come ad esempio:

Il rovescio della medaglia è costituito dai possibili effetti collaterali; di concerto con il proprio medico è possibile intraprendere misure per ridurre tali rischi, in modo che i benefici del trattamento superino le possibili complicazioni.

Tra i corticosteroidi disponibili la differenza più importante da conoscere è la seguente:

  • Glucocorticoidi: Controllano il metabolismo di carboidrati, proteine e grassi, hanno azione antinfiammatoria ed antiallergica.
  • Mineralcorticoidi: Controllano i livelli di acqua ed elettroliti (sodio, potassio, …) nell’organismo, agendo prevalentemente a livello dei reni.

Poiché ogni farmaco può manifestare entrambi questi effetti in modo più o meno marcato, la prescrizione medica dipenderà anche da questi aspetti, in modo da massimizzare i benefici terapeutici e ridurre gli effetti collaterali.

I corticosteroidi (d’ora in poi nell’articolo li chiameremo anche cortisone e/o cortisonici) sono disponibili in più formulazioni, incluse

  • compresse e capsule,
  • polveri e soluzioni per la somministrazione parenterale,
  • creme topiche e lozioni per le malattie cutanee,
  • gocce per le applicazioni locali in occhi, orecchie e naso,
  • soluzioni per aerosol e liquidi o schiume per applicazioni rettali.

Fra i cortisonici più diffusi (con il loro anno di approvazione per l’uso negli Stati Uniti) ricordiamo

  • cortisone (1950),
  • prednisone (1955),
  • prednisolone (1955),
  • metilprednisolone (1957),
  • desametasone (1958),
  • betametasone (1961),
  • idrocortisone (1983).

Spesso si è preoccupati all’idea di assumere cortisone:

Palesare le proprie preoccupazioni al proprio medico curante, segnalargli tutti i farmaci e gli integratori a base di erbe che si stanno assumendo e seguirne con scrupolo le indicazioni, vi aiuterà a ridurre al minimo il rischio di effetti collaterali, beneficiando al contempo dei preziosi effetti terapeutici.

Primo piano di una mano contenente una pastiglia di cortisone

iStock.com/ljubaphoto

Le paure più frequenti

Il cortisone fa ingrassare?

Purtroppo può succedere in caso di terapie prolungate, perché può aumentare l’appetito e la ritenzione idrica (si trattengono liquidi). In questi casi è utile una dieta controllata e l’eventuale associazione di diuretici.

Fa gonfiare il viso?

Sempre e solo nel caso di trattamenti prolungati per bocca o per via iniettiva, il cortisone tende a favorire un progressivo accumulo di grasso corporeo su addome (“gibbo di bufalo”) e viso (da cui il caratteristico aspetto a “luna piena”).

Gli arti invece tendono ad assottigliarsi, perché vengono mobilizzate e proteine determinando una riduzione della massa muscolare.

Abbassa le difese immunitarie?

Sì, è un immunosoppressore e come tale può ridurre le difese dell’organismo (di solito in modo più o meno proporzionale a dosi e durata della terapia), tanto che in alcune condizioni questo è esattamente l’effetto per cui viene prescritto; i pericoli sono in genere trascurabili, ma in determinate condizioni il medico potrà prescrivere antibiotici e/o antivirali e/o antimicotici.

Non fa dormire!

I corticosteroidi sono talvolta associati ad un leggero aumento dell’eccitabilità.

Il cortisone fa male alla pelle?

  • Nei pazienti giovani può talvolta verificarsi un peggioramento dell’acne,
  • mentre negli anziani è comune notare un aumento della fragilità/assotigliamento della pelle;
  • raramente è causa di irsutismo (aumento della quantità di peli).

Non esistono alternative?

Sicuramente sì, in determinati pazienti od in specifiche situazioni è possibile ricorrere a farmaci diversi, ma la straordinaria efficacia e velocità di azione rendono questa classe di farmaci i medicinali di elezione (di prima scelta) per la cura di numerose patologie.

Effetti

I cortisonici riproducono gli effetti degli ormoni prodotti fisiologicamente nel corpo umano dalle ghiandole surrenali, poste sopra i reni. Assunti a dosi superiori ai livelli normali dell’organismo i corticosteroidi sopprimono l’infiammazione, permettendo così di ridurre i segni e i sintomi di stati infiammatori dovuti ad esempio ad artrite ed asma.

Questi farmaci deprimono anche il sistema immunitario, effetto che può aiutare a tenere sotto controllo situazioni in cui il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti dell’organismo (malattie autoimmuni).

Vengono quindi ampiamente usati in medicina fondamentalmente per le loro potenti attività antinfiammatorie e immunosoppressive, tra le indicazioni cliniche all’uso dei corticosteroidi, ci sono tra le altre:

Cos’è il cortisolo?

Le principali molecole

Vediamo ora una carrellata dei principali farmaci disponibili; l’aspetto importante è che ogni molecola ha diversa potenza ed un diverso bilanciamento degli effetti mineralcorticoidi e glucocorticoidi, che si rifletteranno quindi in diversi utilizzi e soprattutto differenti effetti collaterali.

Il cortisone (Cortone Acetato®) è un glucocorticoide ad azione di breve durata, usato nel trattamento dell’insufficienza delle ghiandole surrenali e di condizioni allergiche e infiammatorie. Il cortisone è disponibile in forma di compresse da 25 mg, dose considerata il fabbisogno giornaliero fisiologico negli adulti. Ha proprietà sia glucocorticoidi che mineralocorticoidi.

L’idrocortisone (Colifoam®, Cortinal®, Flebocortid®, Foille insetti®, Lanacort®, Locoidon®, Mixotone®, Proctosedyl®, Proctosoll®, Sintotrat®, …) è un glucocorticoide ad azione rapida e di breve durata, usato nel trattamento dell’insufficienza delle ghiandole surrenali e di condizioni allergiche e infiammatorie. L’idrocortisone ha la stessa struttura chimica del cortisolo ed è quindi il più simile all’ormone prodotto dalle ghiandole surrenali umane. È disponibile in numerose forme farmaceutiche, soprattutto ad azione locale (aerosol, colliri, gocce otologiche, preparazione rettali, …). Per via endovenosa, l’idrocortisone ha un ruolo fondamentale nella terapia acuta di gravi reazioni e shock di origine allergica. Ha proprietà sia glucocorticoidi che mineralocorticoidi.

Il prednisone (Deltacortene®, Lodotra®) è un glucocorticoide sintetico ad azione intermedia, ampiamente utilizzato nella terapia di infiammazioni gravi, malattie autoimmuni, reazioni di ipersensibilità e rigetto di trapianto. Il prednisone viene convertito dal fegato in prednisolone, la sua componente attiva. È disponibile in forma di compresse. Quattro volte più potente del cortisolo, il prednisone è usato in dosi variabili; la dose da 5 mg è considerata il fabbisogno giornaliero nell’adulto.

Il prednisolone (Deltacortenesol®) è un glucocorticoide sintetico ad azione intermedia, ampiamente utilizzato nella terapia di infiammazioni gravi, malattie autoimmuni, reazioni di ipersensibilità e rigetto di trapianto. È disponibile in diverse formulazioni per la somministrazione sistemica. Quattro volte più potente del cortisolo, il prednisolone è usato in dosi variabili; la dose da 5 mg è considerata il fabbisogno giornaliero nell’adulto.

Il metilprednisolone (Advantan®, Depomedrol®, Medrol®, Solumedrol®, Urbason®, …) è un glucocorticoide sintetico ad azione intermedia, ampiamente utilizzato nella terapia di infiammazioni gravi, malattie autoimmuni, reazioni di ipersensibilità e rigetto di trapianto. Il metilprednisolone è disponibile in forma di compresse, formulazioni iniettabili e topiche. Cinque volte più potente del cortisolo, il metilprednisolone è usato in dosi variabili; la dose da 4 mg è considerata il fabbisogno giornaliero nell’adulto. Ha minime attività mineralocorticoidi.

Il triamcinolone (Aftab®, Aureocort®, Dirahist®, Kenacort®, …) è un glucocorticoide sintetico ad azione prolungata, usato in soluzioni topiche e aerosol per la terapia di allergie e reazioni di ipersensibilità e il controllo di stati infiammatori, nonché in formulazioni parenterali per il trattamento di reazioni di ipersensibilità, shock e infiammazioni gravi. Le formulazioni orali del triamcinolone includono compresse da assumere per bocca. Esistono diverse formulazioni iniettabili. È cinque volte più potente del cortisolo come attività glucocorticoide, ma ha anche minime attività mineralocorticoidi.

Il desametasone (Cloradex®, Decadron®, Etacortilen®, Luxazone®, Soldesam®, …) è un glucocorticoide sintetico ad azione prolungata, usato per via parenterale per il trattamento di gravi reazioni di ipersensibilità e shock e per il controllo di gravi stati infiammatori, nonché in soluzioni topiche (per orecchi e occhi), come aerosol e lozioni o creme per la terapia locale di allergie e infiammazioni. È disponibile in varie formulazioni iniettabile ed è venticinque volte più potente del cortisolo come attività glucocorticoide, ma ha anche minime attività mineralocorticoidi.

Il betametasone (Beben®, Bentelan®, Betabioptal®, Celestone®, Diprosalic®, Diprosone®, Ecoval®, ) è un glucocorticoide sintetico ad azione prolungata, usato in soluzioni iniettabili per il trattamento di reazioni allergiche e di ipersensibilità, nonché per il controllo di gravi stati infiammatori. La forma iniettabile del betametasone è disponibile con il nome commerciale Celestone; esistono poi vari preparati generici sotto forma di sciroppi e compresse effervescenti per uso orale, clisteri e schiume per uso rettale, aerosol per impiego nasale e respiratorio, creme e lozioni per uso topico. Il betametasone è venticinque volte più potente del cortisolo come attività glucocorticoide, ma ha anche minime attività mineralocorticoidi.

Molecola Att. glucocorticoide Att. Mineralcorticoide Dose (mg)
Cortisolo 1 1 20
Cortisone 0.8 0.8 25
Prednisone 4 0.8 5
Prednisolone 4 0.8 5
Metilprednisolone 5 0.5 4
Triamcinolone 5 0 4
Betametasone 25 0 0.75
Desametasone 25 0 0.75

Modi di assunzione

  • Per bocca: compresse, capsule o sciroppi aiutano a trattare l’infiammazione e il dolore associati con alcune condizioni croniche, come l’artrite reumatoide e il lupus.
  • Tramite inalatore e spray intra-nasale: queste formulazioni aiutano a controllare l’infiammazione associata all’asma e alle allergie nasali, riducendo drasticamente il rischio di effetti collaterali.
  • Tramite applicazioni topiche: creme e unguenti possono aiutare a guarire varie patologie della pelle, senza dare in genere effetti indesiderati.
  • Per infiltrazione: questa modalità è usata per trattare segni e sintomi quali il dolore e l’infiammazione delle tendiniti.
  • Per iniezione: agendo a livello sistemico ed in modo rapido sono preferite nei casi di emergenza (grazi reazioni allergiche), nonché per il controllo di artrite reumatoide ed altre patologie che colpiscono l’intero organismo.
  • Uso oftalmico, ossia negli occhi, attraverso la somministrazione di colliri o unguenti oftalmici.

Effetti collaterali

Come tutti i farmaci, anche i cortisonici comportano il rischio di effetti collaterali. Conoscendo i possibili effetti indesiderati il paziente può adottare misure per controllarne l’impatto sulla propria salute, ma è importante sottolineare che il medico pianificherà una terapia in grado di

  • massimizzare gli effetti terapeutici (controllo del dolore, riduzione degli effetti allergici, miglioramento della respirazione, …)
  • minimizzare i rischi per la salute.

In altre parole, si cercherà di ottenere il miglior rapporto rischio/beneficio possibile e verranno quindi prescritti solo quando gli effetti positivi supereranno i rischi.

La probabilità che compaia un determinato effetto collaterale dipende in larga misura da questi aspetti:

  • Forma farmaceutica del cortisone assunto: Compresse, gocce e sciroppi sono legate ad un rischio superiore rispetto a spray, iniezioni od applicazioni locali.
  • Dose: Maggiore è la dose, maggiore sarà il rischio di comparsa di effetti indesiderati.
  • Durata del trattamento: Più lungo sarà il trattamento, maggiore sarà la probabilità di andare incontro ad effetti collaterali anche importanti.
  • Età: Bambini e persone anziane sono più inclini a sviluppare alcuni disturbi, ma per esempio in giovane età è possibile sospendere più rapidamente la cura rispetto ad un adulto (che dovrebbe scalarla in modo più lento).

Bambini

In caso di terapia cortisonica a breve termine nei bambini è improbabile che possano comparire significativi effetti collaterali, che generalmente sono comunque temporanei e destinati a regredire rapidamente al termine del trattamento; è tuttavia possibile osservare, soprattutto in caso di terapie prolungate:

  • Cambiamenti nel comportamento: sono talvolta stati descritti irritabilità e sbalzi d’umore.
  • Aumento di peso, legato a un possibile aumento di appetito e a una leggera ritenzione di liquidi.
  • Irritazione della parete gastrica, per la quale è consigliabile l’assunzione del farmaco a stomaco pieno.
  • Aumentata suscettibilità alle infezioni.

Nel caso di trattamenti prolungati e/o utilizzo di dosi elevate è possibile andare incontro a:

Aerosol, spray nasali e puff

In genere sono farmaci privi di effetti collaterali alle dosi comunemente usate, talvolta possono comparire

Sciacquare la bocca con acqua (o acqua e bicarbonato) dopo aver utilizzato il farmaco può aiutare a prevenire il mughetto orale e l’utilizzo del distanziatore con il farmaco può aiutare a prevenire molti altri problemi.

Ci sono anche alcune evidenze legate al possibile sviluppo di infezioni toraciche come la polmonite nei soggetti affetti da broncopneumopatia ostruttiva (BPCO), aspetto che vale la pena di essere discusso con il medico.

È invece meno probabile che steroidi assunti per via inalatoria, seppure ad alte dosi, possano  causare alcuni degli effetti collaterali più gravi (come nel caso dell’assunzione orale).

Iniezioni ed infiltrazioni

Quando il cortisone viene iniettato in muscoli e articolazioni può causare

  • rossore,
  • dolore
  • e gonfiore

nel sito di iniezione, effetto che in genere scompare entro pochi giorni.

Potrebbe essere consigliato riposo per evitare di manifestare debolezza ed altri problemi a muscoli e tendini dove è stata praticata l’infiltrazione

A causa del rischio di effetti collaterali sistemici le iniezioni di steroidi sono spesso somministrate solo a intervalli di almeno sei settimane (ma questo dipende dalla molecole scelta).

Quando il cortisone viene iniettato in vena i possibili effetti indesiderati sono sovrapponibili alle cure per bocca (vedi paragrafo successivo).

Compresse, gocce, sciroppi

Quando il ciclo di trattamento è occasionale e breve (inferiore alle tre settimane circa) è molto improbabile andare incontro ad effetti collaterali importanti, tuttavia è talvolta necessario proseguire più a lungo ed in questi casi è più probabile manifestare effetti indesiderati.

Ricordiamo quindi i più comuni:

La maggior parte degli effetti collaterali dovrebbero migliorare se siete in grado di ridurre il dosaggio o eventualmente interrompere l’assunzione del farmaco.

Sono consigliabili regolari controlli per i principali disturbi (diabete, pressione alta e glaucoma) se esiste la necessità di assumere il farmaco per lungo tempo.

È possibile essere allergici al cortisone?

Per quanto apparentemente paradossale, i cortisonici sono i farmaci di prima scelta in caso di reazioni allergiche gravi e shock anafilattico, sono noti casi di pazienti allergici a questi farmaci; in alcuni casi la scoperta avviene drammaticamente in caso di reazione allergica pre-esistente che, trattata con un cortisonico, tende a peggiorare ulteriormente a causa della reazione di intolleranza, rendendo molto complicato il lavoro di diagnosi differenziale, teso a distinguere tra

  • peggioramento dell’allergia iniziale, che richiede ulteriori dosi di cortisone,
  • peggioramento a seguito della reazione mediata proprio dal cortisone, che richiede quindi l’immediata sospensione ed il passaggio a farmaci antistaminici.

Riduzione del rischio di effetti collaterali da corticosteroidi

Per massimizzare i benefici dei farmaci corticosteroidi con il minimo rischio possibile il medico suggerirà di:

  1. Provare ad assumere dosi inferiori o intermittenti. Le più recenti formulazioni di cortisone sono disponibili in dosi e durate di azione variabili. Informarsi con il proprio medico sul possibile abbassamento del dosaggio, su farmaci a durata breve o sull’assunzione per bocca di corticosteroidi a giorni alterni invece che giornalmente. È importante sottolineare che ridurre eccessivamente la dose potrebbe essere controproducente, perché potrebbe esporre comunque il paziente al rischio di effetti collaterali, senza i benefici garantiti dalla dose corretta.
  2. Passare a farmaci non per bocca; ad esempio, per l’asma, i corticosteroidi inalati raggiungono direttamente le superfici polmonari, riducendo le quantità al resto del corpo e determinando meno effetti collaterali.
  3. Fare scelte sane durante la terapia. Se in trattamento corticosteroideo per un periodo prolungato, discutere con il proprio medico come ridurre al minimo gli effetti collaterali. Potrà essere necessario ridurre l’apporto calorico o aumentare l’attività fisica per evitare l’aumento di peso. L’esercizio può aiutare a ridurre la debolezza muscolare e i rischi di osteoporosi. L’assunzione di calcio, vitamina D e farmaci per la rigenerazione ossea possono minimizzare l’assottigliamento osseo dovuto ai corticosteroidi.
  4. Fare attenzione durante la sospensione della terapia. L’assunzione di corticosteroidi orali per periodi prolungati può indurre le ghiandole surrenali a produrre meno ormoni steroidei naturali. Il medico può ridurre il dosaggio gradualmente per consentire alla ghiandola di ripristinare una normale funzionalità. Se la dose viene ridotta troppo rapidamente, è possibile sentirsi stanchi, doloranti e confusi.
  5. Soppesare rischi e benefici dei corticosteroidi. Benché possano causare una serie di effetti collaterali, i farmaci cortisonici sono particolarmente preziosi perché in grado di alleviare l’infiammazione, il dolore e il fastidio associati a varie differenti malattie e condizioni. Adottando con l’aiuto del medico scelte che riducano al minimo gli effetti collaterali, è possibile ottenere benefici significativi associati a rischi ridotti di disagi.

Astinenza e riduzione del dosaggio

Se migliora il controllo della malattia o se compaiono effetti collaterali gravi, il medico può diminuire la dose con estrema gradualità per prevenire sintomi “dirompenti” e permettere alle ghiandole surrenali di ristabilire il proprio funzionamento. In caso di assunzione prolungata di cortisone, quindi, non interrompere il farmaco bruscamente e seguire le raccomandazioni del medico.

Durante il riadattamento dell’organismo alla dose steroidea ridotta, potranno essere percepibili sintomi di astinenza. Tra questi, si possono annoverare

In caso di difficoltà respiratorie, o se alcuni dei sintomi precedenti sono gravi, occorre avvertire il medico. Gli effetti collaterali non respiratori di solito scompaiono entro qualche settimana o mese.

Se la dose è stata ridotta o interrotta di recente, può essere necessario un breve ciclo steroideo in caso di malattia o lesione grave, o di chirurgia importante. In questo periodo, le ghiandole surrenali non sono funzionanti a pieno regime e non sono in grado di far fronte a una condizione di stress. Ciò è importante dopo l’assunzione di compresse cortisoniche nel corso dell’ultimo anno o dopo un trattamento acuto nelle ultime due settimane. Se in trattamento steroideo, è necessario avvertire il proprio medico.

Alcuni soggetti non reagiscono normalmente ai farmaci steroidei. Possono essere necessari test particolari e un aggiustamento della dose di farmaco.

Fonti e bibliografia

Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo

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Domande e risposte
  1. L’oncologo come inizio terapia per una opacità polmonare legata ad una leucemia linfoproliferativa di tipo B che ha prodotto un linfocito mi ha prescritto 1+1 cp di Medrol 8 mg per sette giorni. Ho difese immunitarie ridotte al lumicino possono ulteriormente diminuire con questo cortisone?

    1. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      Salve, immagino che l’oncologo abbia valutato bene il rapporto rischi /benefici e le abbia prescritto una terapia adatta al suo caso. In questa sede senza conoscere bene il caso non possiamo dire più di tanto. saluti

  2. Salve ho un ipertiroidismo che curo con topazole e inderal .. l’iperdiroismo mi ha portato ansia è un po’ di depressione..che ancora curo con daparox 5 gcc e pasaden 10gcc la sera.. oggi ho un brutto raffreddore e tosse.. posso prendere un deltacortene ?

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Il cortisone non serve per curare il raffreddore, sentirei comunque il medico per una terapia palliativa-sintomatica.

  3. Salve dottore volevo sapere se il deltacortene porta cistite e tremori.

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Non causa cistite, può causare tremore.

  4. Buongiorno a tutti..Ho un problema ad un dente devitalizzato (forse male). Il dolore a tratti è lancinante e purtroppo sempre presente tant è che la notte non dormo e sono ormai 4 gg .da venerdì ho iniziato sotto parere del mio dentista la cura con augmentin per ridurre l infezione associata ad antidolorifici a base di iboprufene.purtroppo no fanno effetto e stanotte ho dovuto fare una puntura di toradol che ha attutito il dolore x solo4h. Mi è stato prescritto il deltacortene (in sostituzione di altri antidolorifici) oltre l antibiotico e devo iniziare stamane.Volevo sapere se il deltacortene mi attutirà il dolore perchè è realmente insopportabile.

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Quando ha fatto la devitalizzazione? può essere ancora presto, il deltacortene è un antinfiammatorio (cortisone), per cui riducendo l’infiammazione agisce anche sul dolore.

  5. Bentelan è un cortisonico?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sì.

  6. Ho dovuto fare una cura a mio figlio (prescritta dal pediatra) di 5 giorni di Bentelan. Gli creerà problemi alla crescita?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Assolutamente no, non di preoccupi.

  7. Il Bentelan è un cortisone?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sì.

    2. È considerato doping?

    3. Dr. Roberto Gindro

      Sì.

  8. È pericoloso prendere Dirahist in preparazione a un esame che devo fare? Ho paura che si alzi la glicemia (mia nonna è diabetica).

    1. Dr. Roberto Gindro

      A meno che non sia lei stesso/a diabetico/a, l’assunzione occasionale del farmaco non comporterà alcuna variazione degna di nota ai valori glicemici.