Cos’è la salvia?
La Salvia è una pianta della famiglia delle Labiatae o Lamiaceae (la stessa di timo e menta), originaria di Medio Oriente e Mediterraneo, ma oggi diffusa pressoché in tutto il mondo. In Italia è presente in circa 20 specie, di cui 9 nel solo arco alpino. La più conosciuta e studiata è la Salvia Officinalis o Salvia comune.
Molto conosciuta e utilizzata in cucina per insaporire le pietanze, la salvia è altresì nota come rimedio nella medicina popolare per le sue proprietà
- antinfiammatorie,
- antisettiche,
- digestive,
- diuretiche,
- cicatrizzanti.
Il suo nome deriva da salvus, ossia sano, a motivo delle virtù salutari attribuite alla pianta.
Cosa contiene?
La salvia contiene molti componenti biologicamente attivi, tra essi citiamo
- acidi fenolici, tra cui acido caffeico e rosmarinico,
- flavonoidi (luteonina, apigenina,quercetina),
- monoterpeni, diterpeni,triterpeni (tujoni, cineolo, acido carnosico).
La composizione finale dell’estratto dipende in larga misura dalla tecnica di estrazione, nonché dalle parti della pianta utilizzate [3].
Un po’ di storia
“Perché dovrebbe morire l’uomo nel cui giardino cresce la salvia?”.
Così recitava la Scuola Medica Salernitana (la prima e più importante istituzione medica europea nel Medioevo), a testimonianza dell’alto valore curativo attribuito alla pianta dalla medicina dell’epoca.
In realtà la fama di questa pianta risale a molto prima, sin dai tempi degli Egizi e successivamente dei Greci e dei Romani: questi ultimi, ad esempio, ricorrevano ad un vero e proprio rituale di raccolta della salvia – considerata una pianta sacra – evitando di usare oggetti di ferro e indossando una tunica bianca, a piedi scalzi e lavati.
Dioscoride, medico greco che visse nell’antica Roma ai tempi di Nerone (I sec d.C.), riportava nel suo De materia medica l’utilizzo della salvia come decotto per fermare il sanguinamento delle ferite e per disinfettare ulcere e piaghe; come tisana, invece, per raucedine e tosse. Plinio Il Vecchio, suo contemporaneo, nel Naturalis Historia, riportava l’uso della salvia per migliorare la memoria e come decotto per gargarismi – insieme a rosmarino, caprifoglio, piantaggine e miele- per trattare afte e mal di gola.
Nel Medioevo la salvia era considerata una panacea per tutti i mali: pare fosse utilizzata addirittura per preparare un infuso “miracoloso”, insieme a rosmarino, timo e lavanda (l’”aceto dei quattro ladri”), che si diceva proteggesse dalla peste. Si riteneva inoltre fosse un potente afrodisiaco maschile e aumentasse la fertilità femminile: oggi sappiamo in effetti che le foglie di salvia contengono fitoestrogeni – ed è la ragione per cui la pianta è stata studiata anche per contrastare i sintomi della menopausa.
Nella Medicina Tradizionale Cinese la salvia era considerata la pianta della longevità e ancora oggi viene utilizzata come rimedio per
- disturbi gastrointestinali,
- insonnia,
- depressione,
- disturbi mestruali.
Nella Medicina Ayurvedica, in aggiunta agli impieghi appena citati, viene utilizzata esternamente per
Proprietà, benefici e ricerca scientifica
La salvia per uso orale (in forma di tisane, oli essenziali, estratto secco in capsule) è ancora oggi consigliata e utilizzata come rimedio per
- favorire la digestione e trattare problemi gastrointestinali in generale (presa prima dei pasti stimola l’appetito, dopo i pasti favorisce la digestione),
- curare le infiammazioni orofaringee,
- mitigare i problemi della menopausa,
- alleviare i dolori mestruali,
- rallentare i problemi di memoria e concentrazione,
- combattere la sudorazione notturna.
Soprattutto quando si utilizza in forma di olio essenziale è molto importante attenersi alle indicazioni ed alle dosi riportate sulle confezione, essendo la forma farmaceutica in assoluto più concentrata e pura e per questo a maggior rischio di fenomeni di sovradosaggio.
Per uso esterno invece le foglie di salvia tal quali o come infuso sono utilizzate come
- disinfettanti per le ferite,
- sbiancanti per i denti,
- rinfrescanti per l’alito.
Le moderne applicazioni terapeutiche della salvia sono supportate dal consolidato utilizzo nella tradizione, ma anche dai dati raccolti nella pratica dai medici erboristi, da studi in vitro o in vivo (su animali) e da alcuni studi clinici [1].
Secondo quanto riportato dal Centro nazionale per la salute complementare e integrativa (NCCIH) – agenzia governativa degli Stati Uniti – , tuttavia, gli studi clinici sono ancora insufficienti per confermare l’efficacia dei rimedi a base di salvia e ulteriori approfondimenti sarebbero necessari [2]. Il grande limite degli studi sinora pubblicati è che gli estratti di salvia sono ottenuti con tecniche spesso differenti fra loro (olii, estratti alcolici, …), con conseguente diversa percentuale di principi attivi, e quindi difficili da confrontare e replicare.
Gli studi più recenti [3,8,9,10,11] si sono concentrati sull’utilizzo della salvia come
- antinfiammatorio per le affezioni della gola e del primo tratto respiratorio,
- antidolorifico,
- antiossidante,
- antimicrobico,
- ipolipidemizzante in caso di malattie metaboliche,
- ipoglicemizzante (per abbassare la glicemia).
Interessanti ricerche sono state altresì condotte nel campo delle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, per migliorare memoria e performances cognitive: da studi recenti pare che la salvia sia in grado di ridurre l’infiammazione derivante dall’accumulo di proteina β-amiloide, caratteristico dell’Alzheimer, e abbia effetto sul sistema colinergico, potenziandolo [4,7]. Alcuni lavori sembrano suggerire che addirittura l’aroma stesso della salvia possa avere effetto positivo sulla memoria [5,6].
Un aiuto in menopausa?
Un’interessante applicazione della salvia riguarda l’utilizzo come rimedio naturale per alleviare i sintomi della menopausa – e in particolare per
- ridurre sudorazione eccessiva e vampate di calore,
- migliorare le performance mentali e dell’umore.
L’azione pare sia dovuta ad un effetto estrogeno-simile della salvia, così come accade con i fitoestrogeni della soia [14].
In uno studio multicentrico condotto in Svizzera su 71 pazienti, in menopausa da almeno 12 mesi, è stata somministrata salvia fresca in compresse giornaliere (280mg di estratto) per un periodo di 8 settimane [12]. Entro le prime 4 settimane si è ottenuta una riduzione del 50% nella frequenza e intensità delle vampate di calore – percentuale che è salita al 64% dopo 8 settimane. Il limite di questo studio è l’assenza del gruppo di controllo a cui fosse somministrato il placebo, ma i risultati sono comunque incoraggianti e aprono interessanti prospettive di utilizzo della salvia.
In base a quanto riportato da uno studio in vitro pubblicato quest’anno [13], l’effetto sulle vampate di calore potrebbe essere dovuto alla particolare affinità dell’estratto di salvia con i recettori muscarinici M3, adrenergici alpha 2A e µ- oppioidi a livello centrale, coinvolti nel meccanismo di termoregolazione.
Controindicazioni ed effetti collaterali
La salvia per uso alimentare come insaporitore di pietanze è generalmente considerata sicura.
Tuttavia, per la presenza del tujone, un chetone complesso che può risultare tossico ad alte dosi, è bene non eccedere nelle quantità: secondo quanto riportato dall’FDA, 12 gocce di olio essenziale sono considerate una dose tossica. L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) indica come dose massima giornaliera di tujione 5 mg [15].
Esistono comunque in commercio formulazioni a base di salvia senza tujone.
I sintomi di tossicità da sovradosaggio comprendono:
- debolezza,
- nausea e vomito,
- vertigini,
- tachicardia,
- tremori e convulsioni.
Olio essenziale puro ed estratti alcolici sono sconsigliati durante gravidanza e allattamento perché in grado di causare effetti tossici sul feto o sul neonato [8].
Non sono note particolari interazioni coi farmaci.
Fonti e bibliografia
- American Botanical Council
- National Centre for Complementary and Integrative Health
- Bioactive Profile of Various Salvia officinalis L. Preparations. Jakovljević M, Jokić S, Molnar M, Jašić M, Babić J, Jukić H, Banjari I. Plants (Basel). 2019 Mar 6
- Salvia (Sage): A Review of its Potential Cognitive-Enhancing and Protective Effects Adrian L. Lopresti. Drugs R.D. 2017, 17, 53–64.
- Aromas of Salvia Species Enhance Everyday Prospective Memory Performance in Healthy Young Adults. Moss, M.; Rouse, M.; Moss, L. Adv. Chem. Engineer. Sci. 2014, 4, 339–346
- Differential effects of the aromas of Salvia species on memory and mood Lucy Moss, Michelle Rouse, Keith A. Wesnes, Mark Moss Human psychopharmacology, 2010, 25(5), 388‐396
- Essential Oils as Treatment Strategy for Alzheimer’s Disease: Current and Future Perspectives. Benny A, Thomas J. Planta Med. 2019 Feb;85(3):239-248.
- Pharmacological properties of Salvia officinalis and its components. Ghorbani A, Esmaeilizadeh M. J Tradit Complement Med. 2017 Jan 13;7(4):433-440.
- An Integrated Proteomics and Bioinformatics Approach Reveals the Anti-inflammatory Mechanism of Carnosic Acid. Wang LC, Wei WH, Zhang XW, Liu D, Zeng KW2, Tu PF. Front Pharmacol. 2018 Apr 16;9:370.
- Phytochemical Profiles and Antioxidant Activity of Salvia species from Southern Italy M.Vergine, F. Nicolì, C Negro. Records of Natural Products 13(3):205-215, Jan 2019
- Phytochemical and Biochemical Studies of Sage (Salvia officinalis) Amal M. El-Feky, Wael M. Aboulthana. UK Journal of Pharmaceutical and Biosciences, Vol. 4(5), 56-62, 201
- First time proof of sage’s tolerability and efficacy in menopausal women with hot flushes. Bommer S, Klein P, Suter A. Adv Ther. 2011 Jun;28(6):490-500.
- Modulation of neurological pathways by Salvia officinalis and its dependence on manufacturing process and plant parts used. Tober C, Schoop R. BMC Complement Altern Med. 2019 Jun 13
- Salvia officinalis for hot flushes: towards determination of mechanism of activity and active principles. Rahte S, Evans R, Eugster PJ, Marcourt L, Wolfender JL et al. Planta Med. 2013 Jun;79(9):753-60.
- European Medicine Agency
Autore
Laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, con Dottorato di Ricerca in Scienza delle Sostanze Bioattive