Glucosamina e condroitina: l’integratore funziona davvero?

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Che cos’è il GAIT?

Il GAIT (Glucosamine/chondroitin Arthritis Intervention Trial) è stata la prima sperimentazione clinica su larga scala effettuata negli Stati Uniti per chiarire la reale efficacia di

  • glucosamina (glucosamina idrocloridrato)
  • e solfato di condroitina (condroitin solfato sodico)

nella terapia dell’osteoartrite del ginocchio, usati separatamente o combinati.

Lo studio è stato condotto dal Dipartimento di Medicina dell’Università dello Utah, in 16 centri di ricerca reumatologica americani e finanziata dal National Center for Complementary and Alternative Medicine (NCCAM) e dal National Institute of Arthritis and Musculoskeletal and Skin Diseases (NIAMS), entrambi facenti parte del National Institutes of Health (NIH).

La ricerca GAIT principale è costata poco più di 12,5 milioni di dollari (pari a circa 9,5 milioni di euro) ed è stata condotta nel primo decennio del secolo.

A cosa servono glucosamina e condroitina?

La glucosamina viene in genere assunta per via orale sotto forma di integratore alimentare, anche se ne esistono formulazioni ad alto dosaggio registrati anche come farmaco (Dona®);  i presunti effetti sull’organismo sono legati al miglioramento della salute delle articolazioni, in particolare per chi soffre di artrosi.

È presente in commercio in diverse forme chimiche (glucosamina solfato, glucosamina cloridrato e N-acetilglucosamina), ma delle tre quella con maggiori evidenze in letteratura è la forma solfato.

Viene spesso associata ad altre molecole con effetto (reale o ipotizzato) sinergico, cioè in grado di agire in modo ancora più efficace; tra le associazioni più comuni ricordiamo quelle con la condroitina solfato e metilsulfonilmetano (MSM).

Obiettivi

Le precedenti ricerche presenti in letteratura medica hanno ottenuto risultati contraddittori relativamente all’efficacia di glucosamina e condroitina, quindi il GAIT è stato progettato per verificare l’efficacia sul breve periodo (6 mesi) della glucosamina e del solfato di condroitina per la diminuzione del dolore in un ampio gruppo di partecipanti affetti da osteoartrite ossea.

Progetto

Nel GAIT i partecipanti sono stati assegnati casualmente a uno di cinque gruppi:

  • terapia con sola glucosamina,
  • terapia con solo solfato di condroitina,
  • terapia combinata,
  • celecoxib (farmaco antinfiammatorio classico, usato come riferimento del trattamento standard),
  • placebo (sostanza inattiva, somministrata per disporre di un gruppo di controllo).

La glucosamina, il solfato di condroitina e la loro combinazione sono stati messi a confronto con un placebo, per valutare se riescono ad alleviare in modo significativo il dolore articolare.

Infine il celecoxib, un farmaco antinfiammatorio con obbligo di ricetta efficace per gestire il dolore dell’osteoartrite, è stato a sua volta messo a confronto con il placebo per validare la ricerca.

Un fattore importante, in grado di elevare la qualità della ricerca ed aumentare l’attendibilità dei risultati, è l’esecuzione della ricerca in doppio cieco, ovvero studiata in modo tale che né i ricercatori né i partecipanti fossero a conoscenza del gruppo di appartenenza.

La somministrazione della terapia è proseguita per 24 settimane e la valutazione è avvenuta

  • all’inizio della ricerca,
  • a step intermedi (quarta, ottava, sedicesima settimana)
  • al termine del periodo di osservazione;

per ogni fase sono stati verificati eventuali

  • miglioramenti nei sintomi
  • e reazioni avverse.

Per tutta la durata della ricerca (tranne che nelle 24 ore prima dell’esame del ginocchio), tutti i partecipanti hanno avuto la possibilità di ricorrere all’assunzione di paracetamolo (Tachipirina, per una dose massima di 4000 mg / giorno) per alleviare l’eventuale dolore dovuto all’osteoartrite, ma è stata un’opportunità sfruttata minimamente (in media i partecipanti hanno usato meno di due compresse da 500 mg al giorno).

L’accesso allo studio ha richiesto a ciascun paziente ammesso una diagnosi di osteoartrite, documentata tramite radiografia.

I partecipanti, inoltre, sono stati segmentati in due sottogruppi a seconda del grado di dolore riferito:

  • 1.229 partecipanti (il 78%) riferivano un dolore lieve,
  • 354 pazienti (22%) lamentavano un dolore da moderato a grave.

Il risultato del trattamento è stato definito come positivo in caso di miglioramento di almeno il 20% rispetto alla condizione iniziale.

 

Fotografia di capsule bianche su sfondo blu

iStock.com/RomarioIen

Fondamenti della ricerca

Che cos’è l’osteoartite?

Si stima che negli Stati Uniti circa 27 milioni di adulti debbano convivere con l’osteoartrite, il tipo di artrite più diffuso (si definisce artrite un’infiammazione cronica a carico di una o più articolazioni).

L’osteoartite, anche detta malattia articolare degenerativa, è una condizione causata dalla lacerazione della cartilagine, cioè del tessuto connettivo che fa da cuscinetto tra l’estremità delle ossa all’interno dell’articolazione.

È caratterizzata da

  • dolore,
  • lesioni all’articolazione (evidenziabili anche mediante esami strumentali d’imaging)
  • e limitazione della mobilità.

Questa patologia di norma compare in età avanzata e nella maggior parte dei casi colpisce le mani e le articolazioni più grandi su cui si scarica il peso corporeo, ad esempio quelle delle ginocchia.

I fattori di rischio principali per questo disturbo sono

  • età avanzata,
  • sesso femminile,
  • obesità.

Che cosa sono la glucosamina e il solfato di condroitina?

La glucosamina e il solfato di condroitina sono sostanze naturali che si trovano all’interno e intorno alle cellule delle cartilagini.

  • La glucosamina è uno zucchero amminico che l’organismo produce e distribuisce nelle cartilagini e negli altri tessuti connettivi,
  • mentre il solfato di condroitina è un carboidrato complesso che aiuta le cartilagini ad assorbire l’acqua.

Negli Stati Uniti, come in Italia, la glucosamina e il solfato di condroitina sono in commercio soprattutto in forma di integratori alimentari, e sottoposti quindi ad una regolamentazione più blanda rispetto a quella riservata ai medicinali.

Che cos’è il celecoxib?

Il celecoxib (nome commerciale: Celebrex®) è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS), inibitore della COX-2.

Esattamente come i FANS tradizionali, il celecoxib inibisce l’enzima COX-2 che stimola l’infiammazione, ma senza inibire l’azione dell’enzima COX-1, che protegge le pareti gastriche: quindi questo farmaco è in grado di diminuire il dolore articolare e l’infiammazione, con un rischio ridotto di ulcere e sanguinamenti gastrointestinali.

Ricerche recenti hanno sottolineato che ci potrebbe essere un legame tra i COX-2 inibitori ed effetti collaterali di natura cardiovascolare e, anche se il GAIT non è stato progettato per studiare la sicurezza del celecoxib, i suoi partecipanti sono stati tenuti sotto controllo per possibili effetti collaterali (che peraltro non sono aumentati in modo significativo).

Dosaggi

I dosaggi usati nel corso del GAIT sono stati scelti sulla base di quelli comunemente descritti in letteratura:

  • Sola glucosamina: 1.500 mg/dì, in tre dosi da 500 mg
  • Solo solfato di condroitina: 1.200 mg/dì, in tre dosi da 400 mg
  • Glucosamina e solfato di condroitina combinati: rispettivamente 1.500 mg e 1.200 mg/dì.
  • Celecoxib: 200 mg/dì.
  • Paracetamolo: i partecipanti potevano assumere fino a 4.000 mg (in compresse da 500 mg) al giorno per tenere sotto controllo il dolore, tranne nelle 24 precedenti l’esame

Partecipanti, materiali e luoghi

Alla ricerca hanno partecipato 1.583 persone in totale.

I requisiti per la partecipazione erano

  • età pari o superiore ai 40 anni,
  • precedenti personali di osteoartrite al ginocchio, documentati con radiografia.

Per essere ammessi i partecipanti non dovevano aver usato la glucosamina nei 3 mesi precedenti e il solfato di condroitina nei 6 mesi precedenti.

I soggetti selezionati, in media, avevano 59 anni e circa i due terzi erano di sesso femminile. Dei 1.583 partecipanti alla ricerca, il 78 per cento (1.229) apparteneva al sottogruppo con dolore lieve e il 22 per cento (354) al sottogruppo con dolore da moderato a grave.

  • La glucosamina è stata in parte donata dai Ferro Pfanstiehl Laboratories, Inc, di Waukegan (Illinois) mediante Wilke Resources.
  • Il solfato di condroitina è stata donato dalla Bioiberica S.A. di Barcellona.
  • I principi attivi usati nella ricerca sono state prodotti dal Programma cooperativo di ricerche cliniche farmacologiche del Dipartimento per gli affari dei veterani di Albuquerque.
  • Il paracetamolo è stato donato dalla McNeil Consumer and Specialty Pharmaceuticals di Fort Washington.
  • Il celecoxib è stato acquistato dalla Pfizer.

Il Dipartimento di medicina dell’Università dello Utah di Salt Lake City è stato il centro di coordinamento, con funzioni di supervisione sulla ricerca e sul reclutamento dei 16 centri.

  • Il responsabile della ricerca è il dott. Daniel O. Clegg, Professore di Medicina e reumatologia presso il reparto di Reumatologia del dipartimento di Medicina dell’Università dello Utah.
  • Il biostatistico del GAIT è il dott. Domenic J. Reda, del programma di studio cooperativo del Dipartimento per gli affari dei veterani, che si è occupato della gestione e dell’analisi dei dati.
  • Il farmacista clinico del GAIT è la dott.ssa Crystal L. Harris (programma di studio cooperativo, sezione di farmacia clinica, del Dipartimento per gli affari dei veterani di Albuquerque) che ha fabbricato, confezionato, distribuito e fornito i test analitici delle sostanze coinvolte nella ricerca, sotto la supervisione del GAIT.

Elenchiamo infine i 16 centri di ricerca, con i relativi responsabili:

  • Università dell’Alabama di Birmingham (dott. Larry W. Moreland)
  • Università dell’Arizona di Tucson (dott. David Yocum)
  • Centro medico Cedars-Sinai di Los Angeles (dott. Michael Weisman)
  • Università della California di Los Angeles (dott. Daniel Furst)
  • Università della California di San Francisco (dott.ssa Nancy Lane)
  • Northwestern University di Chicago (dott. Thomas J. Schnitzer)
  • Indiana University di Indianapolis (dott. John Bradley)
  • Centri clinici e di ricerca per l’artrite di Wichita (dott. Frederick Wolfe)
  • Centro medico dell’università del Nebraska di Omaha (dott. James O’Dell)
  • Clinica per le patologie articolari di New York (dott. Clifton Bingham)
  • Case Western Reserve University di Cleveland (dott. Michele Hooper)
  • Università della Pennsylvania di Philadelphia (dott. Ralph Schumacher)
  • Università di Pittsburgh (dott. Chester Oddis)
  • Ospedale presbiteriano di Dallas (dott. John J. Cush)
  • Università dello Utah di Salt Lake City (dott. Christopher G. Jackson)
  • Virginia Mason Medical Center di Seattle (dott. Jerry Molitor)

Risultati

Risultati principali

I ricercatori hanno scoperto che:

  • I soggetti facenti parte del gruppo di controllo positivo (cioè chi ha assunto celecoxib) hanno riferito una diminuzione significativa del dolore rispetto ai soggetti che hanno assunto il placebo: il 70 per cento circa di coloro che ha assunto il celecoxib ha riportato una diminuzione significativa del dolore, contro il 60 per cento circa del placebo.
  • In generale non sono state registrate differenze significative tra le altre terapie sperimentate e il placebo.
    • Per i pazienti compresi nel sottogruppo del dolore lieve, la glucosamina e il solfato di condroitina, da soli o in combinazione, non hanno dimostrato un effetto analgesico statisticamente significativo.
    • Per un sottoinsieme di partecipanti con dolore da moderato a grave, la terapia combinata con glucosamina/condroitina è riuscita ad alleviare il dolore in modo significativo rispetto al placebo: il 79 per cento circa presentava una riduzione del dolore di minimo il 20 per cento, contro il 54 per cento riferito dai pazienti trattati con il placebo, ma purtroppo secondo i ricercatori questi risultati sono da considerarsi provvisori perché i sottogruppi erano numericamente limitati: i risultati, quindi, dovranno essere confermati da ulteriori ricerche.

Le terapie hanno provocato effetti collaterali?

Durante la ricerca sono stati riportati 77 casi di effetti collaterali gravi, ma tra di essi solo 3 sono stati attribuiti alle terapie sperimentate durante la ricerca.

La maggior parte degli effetti collaterali è stata di lieve entità, ad esempio semplici mal di stomaco, e ha colpito con percentuali uguali i diversi gruppi.

Inoltre, anche se il GAIT non è stato progettato per la valutazione di questi rischi, non è stata riportata alcuna alterazione della tolleranza al glucosio per la glucosamina né una maggior incidenza di eventi cardiovascolari con la somministrazione del celecoxib.

Conclusioni

Chi soffre di osteoartrite potrà usare senza rischi la glucosamina e il solfato di condroitina?

Chi soffre di osteoartrite dovrebbe parlare con il proprio medico per elaborare un piano di controllo del dolore: è opportuno

I responsabili del GAIT hanno condotto altre ricerche sulla glucosamina e sul solfato di condroitina?

Sì: la ricerca GAIT originaria comprende una ricerca addizionale o secondaria che mira a comprendere se i due integratori alimentari siano in grado di diminuire i danni strutturali derivanti dall’osteoartrite del ginocchio.

Durante la ricerca secondaria i pazienti interessati e già coinvolti nel GAIT hanno avuto la possibilità di continuare la terapia della ricerca originaria per ulteriori 18 mesi, per un totale di 2 anni.

Al termine di questo periodo l’équipe di sperimentatori ha raccolto i dati relativi a 581 pazienti.

Dopo aver verificato le radiografie, i ricercatori hanno concluso che la glucosamina e il solfato di condroitina, in combinazione o singolarmente, in apparenza non sembrano comportarsi meglio del placebo quando si tratta di rallentare il deterioramento della cartilagine nell’osteoartrite del ginocchio.

L’interpretazione dei risultati della ricerca è tuttavia difficile, poiché i partecipanti che hanno assunto il placebo presentano un deterioramento della cartilagine o dello spazio intra-articolare minore del previsto.

Fonte

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Domande e risposte
  1. Buongiorno. Ho letto con interesse la sperimentazione sui condroprotettori (si dice così?); ho quasi 60 anni e ho sempre praticato tanto sport, soprattutto corsa, anche agonistica. Ho iniziato ad assumere Cartijoint forte con l’idea di aiutare le mie articolazioni a reggere meglio gli stress da sport (è ovvio: anche il riposo).
    In sostanza: il Cartijoint veramente serve? O vi sono altre cose da poter prendere? Non accuso, per ora, particolari dolori, salvo a volte qualche subitaneo cedimento di un ginocchio durante la fase di carico (tipo salire un gradino o scenderlo), che si risolve da sé.
    Grazie per la cortese risposta che riterrete darmi.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Non ci sono alternative particolari (ovviamente Cartijoint è uno dei tanti integratori a base di glucosamina, ci sono poi molti prodotti più o meno equivalenti)

      Funzionano? Come ha letto nell’articolo è difficile dare una risposta esatta, gli studi fatti non permettono ancora di trarre conclusioni definitive.

  2. dopo 20 anni di terapie e quantaltro per tendiniti achileo sono uno sportivo,lo stò prendendo inserito in un integratore di aloe e glucosamina della xxxxxxx e i risultati sono ottimi.Perchè dovete sempre denigrare?

    1. Ciao, io non sono un medico, ma spero (e credo) di interpretare correttamente lo spirito di questa pagina permettendomi di sottolineare che non è mai il singolo caso che possa dimostrare l’efficacia (o l’inefficacia) di una data sostanza, ma l’analisi della stessa su 1000-10000-100000 persone, in modo da poter escludere l’influenza di altre variabili.

      In altre parole, nel tuo caso non è possibile affermare con certezza che i risultati siano legati all’effetto dell’integratore, perché non sappiamo cosa sarebbe successo se non l’avessi preso (e non possiamo escludere un’influenza dell’effetto placebo).

      Spero di essere stato utile, ciao a tutti!

    2. Dr. Roberto Gindro

      Non avrei saputo dirlo meglio, grazie mille!

  3. Ne ho provati un sacco di integratori a base di glucosamina, condroitina, cartilagine di squalo, MSM, … la verità è che purtroppo non c’è nulla che funzioni…

  4. Ci sono interazioni con il Moment?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Intende con la glucosamina? No, non sono note interazioni con gli antinfiammatori in genere.