Fungo Reishi (Ganoderma Lucidum): quali benefici?

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Introduzione

Il Reishi (nome giapponese), o Ling Zhi (nome cinese) o Ganoderma Lucidum (nome botanico), è un fungo medicinale di origine cinese, utilizzato da secoli in Cina, Giappone e Corea come elisir di salute e longevità, tanto da meritarsi la fama di “fungo dell’immortalità”.

Il nome scientifico, Ganoderma lucidum, etimologicamente deriva da:

  • Ganoderma, nome del genere, derivato dal greco ganos/γάνος “luminosità, splendore” e derma/δέρμα “pelle”)
  • lucidum, ad indicare la specie, dal latino per “lucidus” come lucido, brillante, che si riferisce proprio all’aspetto del fungo, dal tipico aspetto quasi laccato [3].
Ganoderma Lucidum su sfondo bianco

iStock.com/obewon

I primi riferimenti scritti sul fungo risalgono al Shennong Materia medica, del 100 a.C., il primo testo di farmacologia in cui era raccolta l’esperienza dei medici dell’antica Cina dei 2000 anni precedenti.

Il Reishi fu anche grande protagonista dell’arte cinese: a partire dal primo imperatore, Shing-Hiang, della dinastia Ch’in (221-207 a.C.) fino alla dinastia cinese Yuan (1280-1368 d.C.) lo troviamo rappresentato su pitture, sculture in giada, mobili e tappeti [1,2].

Il Reishi cresce spontaneamente nei boschi, attaccato al tronco delle piante: Quercia, Acero, Betulla, Frassino, Magnolia costituiscono il suo habitat naturale; più raramente lo si trova sulle conifere (Larice, Pino); in oriente lo si trova sugli alberi di prugna. Sono state descritte più di 250 specie di Ganoderma in tutto il mondo, anche se l’utilizzo terapeutico si riferisce di norma alla specie G. Lucidum.

La scarsa reperibilità del fungo l’ha reso per molto tempo accessibile solo ai ceti più abbienti. Dagli anni 70, tuttavia, ha iniziato ad essere coltivato con successo anche artificialmente e, a partire dagli anni 80, la produzione è cresciuta esponenzialmente, soprattutto in Cina e negli Stati Uniti – nelle aree tropicali, subtropicali e temperate. Oggi quello disponibile in commercio proviene quasi interamente dalle coltivazioni [1,2].

Composizione chimica

L’estratto secco di Ganoderma Lucidum contiene circa 400 composti bioattivi, tra cui:

  • Triterpenoidi (140 tipi diversi)
  • Polisaccaridi (più di 100 tipi diversi, tra cui betaglucani-utili per il sistema immunitario- e glicoproteine)
  • Nucleotidi e nucleosidi (tra cui l’adenosina, che ha effetto vasodilatatore)
  • Steroli
  • Acidi grassi
  • Proteine/peptidi
  • Minerali (Potassio, Magnesio, Calcio, Zinco, Ferro, Manganese, Rame e il raro Germanio)

Sono proprio questi componenti (soprattutto i triterpenoidi e i polisaccaridi) i responsabili dei promettenti risultati ottenuti in vitro con questo fungo, che riguardano la sua potenziale azione

  • Antimicrobica, antivirale (ad esempio verso Herpes e HIV) e antifungina
  • Antinfiammatoria
  • Antistaminica (i recettori per l’istamina sono per esempio responsabili della produzione acida dello stomaco e delle reazioni allergiche)
  • Antipertensiva (per abbassamento dei valori di pressione)
  • Ipolipidemizzante (effetto di abbassamento del colesterolo)
  • Antidiabetica (contro i valori di glicemia elevata, tipici del diabete)
  • Antiossidante (azione di contrasto ai radicali liberi)
  • Antiaging (effetto anti-invecchiamento)
  • Anticancro (effetto anti-tumorale)
  • Immunostimolante (stimolazione del sistema immunitario)
    [9].

Uso nella tradizione popolare

Il Reishi è stato ed è tuttora utilizzato nella medicina popolare cinese e giapponese per il trattamento di

In Cina è stato utilizzato per millenni come tonico e portatore di longevità [1,2,5].

A cosa serve

Nella Medicina Tradizionale Cinese, il Ganoderma Lucidum è associato a numerosi effetti positivi per la salute, tuttavia ad oggi la maggior parte delle evidenze scientifiche sull’efficacia del fungo riguarda prove in vitro o in vivo su animali: per quanto promettenti i risultati devono essere confermati sull’uomo prima di poter dare indicazioni certe sull’efficacia del fungo e, soprattutto, sul suo profilo di sicurezza.

Gli studi clinici sono purtroppo ancora molto carenti, sia come numero di pazienti coinvolti che come metodologia. Sono comunque emersi risultati interessanti – alcuni dei quali verranno riportati qui di seguito.

Reishi e Diabete di Tipo 2

Sulla base dei risultati di alcuni studi su animali, che hanno evidenziato un effetto ipoglicemizzante e ipolipidemizzante da parte della frazione polisaccaridica del Reishi, è stato condotto uno studio clinico su 71 pazienti con Diabete di Tipo 2: a un gruppo è stato somministrato l’estratto del fungo (1800 mg per 3 volte al giorno), all’altro un placebo. Al termine delle 12 settimane di studio si sono ottenuti miglioramenti significativi nei valori di

Non sono stati riportati effetti collaterali degni di nota [10].

D’altro canto, la Cochrane (una rete internazionale no-profit di ricercatori che si occupa di redigere documenti di sintesi su efficacia e sicurezza degli interventi terapeutici) ha effettuato una revisione sui pochi studi clinici con criteri adeguati disponibili in letteratura: secondo questo lavoro non ci sono sufficienti prove scientifiche tali da supportare l’efficacia del Reishi sui pazienti affetti da Diabete di tipo 2, soprattutto per quanto riguarda i fattori di rischio cardiovascolare.

Ulteriori ricerche future restano auspicabili per poter meglio comprendere eventuale efficacia, sicurezza e meccanismo d’azione [14].

Reishi e malattie cardiovascolari

In uno studio multicentrico, randomizzato e in doppio cieco versus placebo è stato testato l’estratto di Reishi su pazienti con malattia coronarica (CHD): a 88 pazienti è stato somministrato l’estratto, a 82 un placebo. Al termine delle 12 settimane di trattamento sono stati valutati l’elettrocardiogramma, il livello di colesterolo e altri sintomi maggiori, con i seguenti risultati nel gruppo trattato con il fungo:

  • miglioramento di sintomi quali angina pectoris, palpitazioni, dolori al petto
  • normalizzazione dell’elettrocardiogramma (anomalie scese dal 74 al 55%)
  • diminuzione significativa della pressione sanguigna (invariata nel gruppo placebo)
  • diminuzione significativa dei livelli di colesterolo (invariato nel gruppo placebo)

L’estratto è risultato ben tollerato, senza effetti avversi degni di nota [11].

Reishi e cancro

Il Reishi è utilizzato da diversi anni in Cina e Giappone in ambito medico come coadiuvante per supportare la funzione immunitaria in pazienti sottoposti a radio o chemioterapia [3].

Il meccanismo d’azione evidenziato in vitro riguarda

  • Inibizione della crescita delle cellule tumorali
  • Induzione dell’apoptosi (morte cellulare)
  • Soppressione della diffusione (metastasi) e dell’angiogenesi (il meccanismo tramite cui le cellule tumorali si procurano il nutrimento)
  • Attivazione delle citochine prodotte dal sistema immunitario (interferoni, interleuchine, tumor necrosis factor)
    [5,6].

L’editoriale pubblicato a Ottobre 2019 sul PDQ (Physician Data Query https://www.cancer.gov/publications/pdq)- un database dell’NCI americano (National Cancer Institute) che contiene informazioni su farmaci e terapie (comprese quelle di supporto e palliative) basate su evidenza scientifica contro il cancro – è dedicato alla terapia di supporto con funghi medicinali. Nel documento si riporta come in Cina e Giappone tali funghi (in particolare Reishi, Shiitake e Maitake) siano utilizzati nel trattamento di pazienti sottoposti a radio o chemioterapia da più di 30 anni. Il razionale del loro utilizzo risiede nel fatto che numerosi studi hanno evidenziato un effetto positivo dei funghi medicinali sulla risposta immunitaria dei pazienti, tramite l’attivazione di cellule immunitarie quali monociti, cellule natural killer e cellule dendritiche. L’azione pare sia dovuta alla presenza dei polisaccaridi ad alto peso molecolare, anche se potrebbero essere coinvolti anche altri componenti del fungo. In aggiunta a ciò, i funghi medicinali risultano generalmente ben tollerati dai pazienti in terapia [3].

All’interno dell’editoriale vengono citati alcuni studi, che riportiamo qui di seguito.

In uno studio condotto in Cina su 36 pazienti con cancro ai polmoni in stadio avanzato è stata somministrata una frazione di polisaccaridi estratta dal Reishi (1800 mg 3 volte al giorno) in associazione alla chemio o alla radioterapia già in corso. Dopo 12 settimane di somministrazione combinata alcuni pazienti hanno mostrato un miglioramento della risposta immunitaria, misurato in termini di conta leucocitaria (numero di globuli bianchi) e attività delle cellule natural killer. Un’altra parte dei pazienti, tuttavia, non ha evidenziato benefici [3,6].

Un analogo studio è stato condotto su pazienti affetti da cancro al colon-retto, con i medesimi risultati non conclusivi [7].

In Giappone, invece, è stato condotto uno studio su 225 pazienti con formazioni precancerose al colon retto, di tipo ancora benigno. A 123 pazienti è stato somministrato un estratto di Reishi per 1 anno, mentre ai restanti 102 non è stato somministrato nulla. Al termine dei 12 mesi è stata eseguita su tutti i pazienti una colonscopia, che ha evidenziato una diminuzione del numero e della dimensione delle lesioni solo nel gruppo trattato col Reishi, a suggerire un potenziale effetto preventivo del fungo nei confronti della formazione di tumori intestinali [3,8].

Secondo quanto riportato da un lavoro di revisione della Cochrane del 2016, a fronte delle carenze metodologiche degli studi sull’uomo pubblicati finora, si è quantomeno osservato che i pazienti che hanno ricevuto il Ganoderma Lucidum in associazione a radio e chemioterapia hanno manifestato una risposta maggiore rispetto alla terapia convenzionale da sola. Per contro, il fungo da solo non ha avuto altrettanta efficacia.

Inoltre, in 4 degli studi esaminati, i pazienti hanno riferito un miglioramento delle condizioni generali di salute e qualità di vita in caso di assunzione del G.Lucidum in associazione alla terapia convenzionale.

Se dunque non ci sono prove scientifiche sufficienti per suggerire l’utilizzo del Reishi come terapia di prima scelta, potrebbe comunque rappresentare una buona strategia complementare, in ragione del potenziale effetto stimolante sul sistema immunitario e potenziante del chemioterapico. Dal punto di vista del profilo di sicurezza, sono stati registrati solo effetti collaterali minimi (lieve nausea e insonnia) e nessun episodio di tossicità ematica o a carico del fegato [4].

Dose

Il Reishi in commercio si trova sotto forma di estratto secco in polvere, venduto tal quale o formulato in capsule o compresse, come integratore alimentare.

Secondo quanto riportato sul sito Medline Plus, il servizio di informazione online del Dipartimento della Salute degli Stati Uniti (NIH), non esiste al momento una base scientifica sufficientemente solida per poter determinare la dose eventualmente efficace e sicura dei funghi medicinali [12].

In generale, nei prodotti in commercio il dosaggio suggerito è di 2-3 g/die.

Effetti collaterali, controindicazioni, interazioni coi farmaci

Secondo la American Herbal Pharmacopoeia, il Reishi è indicato tra le erbe di classe 1 – il che significa che può essere consumato in sicurezza da individui sani, purché in modo appropriato. Anche se in letteratura non sono riportati effetti collaterali degni di nota, gli individui più sensibili potrebbero manifestare sintomi quali

  • Lievi disturbi gastrici
  • Diarrea
  • Rash cutaneo
    [13,15].

Per quanto concerne le interazioni con i farmaci, Medline Plus raccomanda prudenza in caso di assunzione concomitante di

Fonti e bibliografia

  1. Enciclopedia of Dietary Supplements, 2nd Ed. – Reishi
    Solomon P.Wasser
  2. Adv Exp Med Biol. 2019;1181:1-13. Ganoderma (Lingzhi) in Traditional Chinese Medicine and Chinese Culture. Lin Z.
  3. Medicinal Mushrooms (PDQ®): Health Professional Version. PDQ Integrative, Alternative, and Complementary Therapies Editorial Board. PDQ Cancer Information Summaries. Bethesda (MD): National Cancer Institute (US); 2002-2019 Oct 25.
  4. Cochrane Database Syst Rev. 2016 Apr 5 Ganoderma lucidum (Reishi mushroom) for cancer treatment. Jin X, Ruiz Beguerie J, Sze DM, Chan GC.
  5. J BUON. 2016 Jul-Aug;21(4):792-798. Ganoderma Lucidum (Reishi Mushroom) and cancer. Unlu A, Nayir E, Kirca O, Ozdogan M.
  6. J Med Food. 2005 Summer;8(2):159-68. Effects of water-soluble Ganoderma lucidum polysaccharides on the immune functions of patients with advanced lung cancer. Gao Y1, Tang W, Dai X et al.
  7. Int Immunopharmacol. 2006 Mar;6(3):499-508. Monitoring of immune responses to a herbal immuno-modulator in patients with advanced colorectal cancer. Chen X1, Hu ZP, Yang XX, Huang M, Gao Y et al.
  8. Hiroshima J Med Sci. 2010 Mar;59(1):1-6. A water-soluble extract from culture medium of Ganoderma lucidum mycelia suppresses the development of colorectal adenomas. Oka S1, Tanaka S, Yoshida S, Hiyama T, Ueno Y et al.
  9. Molecules. 2018 Mar 13;23(3). Antitumour, Antimicrobial, Antioxidant and Antiacetylcholinesterase Effect of Ganoderma Lucidum Terpenoids and Polysaccharides: A Review. Cör D, Knez Ž, Knez Hrnčič M.
  10. Int. J. Med. Mushrooms, (2004) 6 (1), 33-39. A phase I/II study of Ling Zhi mushroom Ganoderma lucidum. (W. Curt.: Fr.) Lloyd (Aphyllophoromycetideae) extract in patients with type II diabetes mellitus Gao, Y.; Lan, J.; Dai, X.; Ye, J. and Zhou, S.H.
  11. Int. J. Med. Mushrooms, (2004) 6 (4) A Phase I/II Study of Ling Zhi Mushroom Ganoderma lucidum (W.Curt.:Fr.) Lloyd (Aphyllophoromycetideae) Extract in Patients with Coronary Heart Disease Yihuai Gao, Guoliang Chen, Xihu Dai et al.
  12. NIH, Medline Plus – Reishi Mushroom
  13. Nutr Clin Pract. 2016 Oct;31(5):695-7. Lingzhi and Cordyceps: Two Commonly Used Chinese Medicinal Herbs, Safe or Not? Sum SS, Ziegler J.
  14. Cochrane Database Syst Rev. 2015 Feb 17;(2) Ganoderma lucidum mushroom for the treatment of cardiovascular risk factors. Klupp NL, Chang D, Hawke F, Kiat H, Cao H, Grant SJ, Bensoussan A.
  15. American Herbal Pharmacopoeia and therapeutic compendium. Reishi Mushroom. Vol Scotts Valley, CA: American Herbal Pharmacopoeia; 2006
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