Echinacea: proprietà, controindicazioni, effetti collaterali

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Echinacea: schiacciasassi o schiacciamosche?

Ogni anno, all’affacciarsi dell’inverno, scatta la corsa al rimedio che ci promette di non farci ammalare, di rinforzare le nostre difese immunitarie, di ridurre i tempi di guarigione e chi più ne ha più ne metta. In commercio esistono ormai tanti prodotti che vantano la capacità di difenderci dall’attacco di virus e batteri e oggi prenderemo qui in esame uno dei più conosciuti e utilizzati, l’Echinacea.

Cos’è e cosa contiene?

L’Echinacea è una pianta appartenente al genere delle Asteracee (Composite). Ad oggi se ne conoscono 9 specie principali, Echinacea Purpurea ed Echinacea Augustifoglia le più -, tutte native delle regioni del Nord America e usate tradizionalmente dai nativi americani a scopo medico [1].

Fiori di echinacea

iStock.com/Volosina

L’Echinacea contiene diversi composti bioattivi, tra cui

  • polisaccarridi,
  • flavonoidi,
  • derivati dell’acido caffeico e dell’acido cicorico, che sembra essere il composto maggiormente attivo [2].

I prodotti in commercio presentano un’estrema variabilità in termini di:

  • varietà di Echinacea presenti nella formulazione,
  • zona geografica di provenienza della pianta,
  • quantità di echinacea e tecnica di dosaggio,
  • forma di dosaggio (tinture madri, capsule, compresse, …),
  • presenza di sostanze coadiuvanti o sinergiche (altre erbe o vitamine, per esempio),

e tutto ciò rende difficile l’interpretazione e la classificazione univoca dei risultati ottenuti tramite i test clinici e farmacologici, così come il paragone tra i numerosissimi integratori in commercio; anche se non sufficiente a garantire un orientamento certo tra le diverse formulazioni disponibili, un buon punto di partenza è di verificare che nella formulazione sia riportato il titolo dei principi attivi, che certifichi cioè l’attenzione dell’azienda produttrice ad una corretta composizione quantitativa del contenuto, come ad esempio nei prodotti seguenti:

A cosa serve? Ma soprattutto, funziona?

L’Echinacea ha una lunga storia di utilizzo in ambito curativo per un’ampia varietà di problematiche, dalle ferite ai morsi di serpente al mal di denti alle infezioni del tratto urinario, solo per citarne alcune [3]. Questi utilizzi, tuttavia, appartengono prevalentemente all’ambito della medicina popolare e/o non sono supportati da sufficienti evidenze scientifiche.

Attualmente l’interesse maggiore, anche dal punto di vista della ricerca scientifica, riguarda le sue proprietà immunostimolanti e quindi l’impiego nella prevenzione e nel trattamento della sindrome influenzale, in particolare delle infezioni del primo tratto respiratorio (raffreddore, faringiti e laringiti)

Secondo alcune ricerche l’Echinacea sarebbe infatti in grado di stimolare l’attività dei nostri “difensori” endogeni, ossia

  • macrofagi,
  • interleuchine,
  • leucociti polimorfonucleati (granulociti)
  • cellule cosiddette natural killers. [2]
Capsule di Echinacea, con un fiore sullo sfondo

iStock.com/evgenyb10

Nell’intento di presentare alcune dei risultati più promettenti, è doveroso sottolineare che il grande limite degli studi condotti sinora riguarda l’eterogeneità dei dosaggi, della durata dei test, del numero di persone coinvolte, fattori che non permettono di trarre conclusioni solide né tantomeno definitive. Gli studi sul meccanismo d’azione sono inoltre stati condotti prevalentemente in vitro, quindi su sistemi “isolati”, mentre poco si sa di cosa avvenga davvero in vivo.

In uno studio in vitro pubblicato nel 2014 [4] è stata testata l’efficacia di un estratto di Echinacea Purpurea in caso di influenza virale, con successivo attacco batterico da Haemophilus influenzae e Staphylococcus aureus. Dai risultati ottenuti si è potuto constatare che l’estratto di Echinacea è in grado di ridurre l’adesione di questi batteri a livello dei bronchi, contribuendo così a prevenire l’insorgenza di complicanze (sinusiti, bronchiti) in caso di attacco batterico. Sono risultati ottenuti in vitro, su cellule isolate: se fossero confermati in vivo si aprirebbero possibilità interessanti di utilizzo terapeutico.

Nel 2015 sono stati pubblicati i risultati di uno studio randomizzato in doppio cieco [5] condotto su 473 pazienti con iniziali sintomi di influenza: a metà di loro è stato somministrato l’Oseltamivir (un farmaco antivirale usato nella profilassi dell’influenza di tipo A e B) per 5 giorni+5 giorni di placebo, all’altra metà una preparazione a base di Echinacea Purpurea per 10 giorni. I due rimedi sono risultati egualmente efficaci, ma con minor incidenza di complicanze nel gruppo trattato con l’Echinacea.

Uno studio randomizzato controllato versus placebo, pubblicato nel 2012 dai ricercatori dell’Università di Cardiff, ha esaminato l’efficacia di un estratto di Echinacea purpurea nella prevenzione dell’influenza per un periodo di 4 mesi su 755 volontari sani [6]. La dose di Echinacea corrispondeva a 2400 mg di estratto secco al giorno, da aumentare fino a 4000 mg in caso avessero contratto l’influenza. Secondo quanto riportato nelle conclusioni dello studio, l’Echinacea ha ridotto il numero totale degli episodi di influenza, con un buon profilo di sicurezza, non inferiore al placebo.

L’attività diretta sul sistema immunitario è stata evidenziata in uno studio pubblicato lo scorso aprile [2], in cui i ricercatori hanno testato l’effetto dell’estratto di Echinacea Purpurea su topi precedentemente trattati con Ciclosporina A (CsA). La CsA è un farmaco immunosoppressore usato in caso di trapianti d’organo per evitare il rigetto, ma che può provocare diversi effetti collaterali, tra cui una marcata anemia e una diminuzione delle difese immunitarie a lungo termine, per interferenza con la produzione dei linfociti. Ebbene, sia a dosi minime che elevate (200 mg/kg/die), l’estratto di Echinacea si è dimostrato in grado di controbilanciare l’effetto della ciclosporina, aumentando il conteggio sia dei globuli rossi che di quelli bianchi.

Accanto a questi risultati incoraggianti, ve ne sono tuttavia altri che portano nella direzione opposta, come lo studio Cochrane del 2014 [7], che ha analizzato i risultati sull’efficacia dell’Echinacea nel trattamento del raffreddore comune derivanti da 24 studi in doppio cieco, su un totale di 4631 partecipanti. Ebbene, alcuni di questi studi suggerivano una riduzione del rischio di contrarre il raffreddore del 10-20%, ma in altri non si apprezzavano differenze significative in confronto col placebo. La conclusione dei ricercatori è stata molto prudente:

Esiste la possibilità di un supporto efficace di alcune formulazioni di Echinacea nella prevenzione delle sindrome influenzali, ma resta il dubbio che tale apporto sia clinicamente rilevante. [Echinacea for preventing and treating the common cold. Karsch-Völk M1, Barrett B, Kiefer D, Bauer R et al. Cochrane Database Syst Rev. 2014 Feb 20]

In conclusione, sulla base di questi e di numerose altre ricerche scientifiche, l’Echinacea, in alcune formulazioni commerciali, sembra avere un buon potenziale di efficacia nel rinforzare le difese immunitarie e ridurre il rischio di influenza, se assunta preventivamente. Non sembra invece altrettanto efficace nel ridurre il tempo di guarigione in caso l’influenza sia già in corso [1].

Attualmente il National Center for Complementary and Integrative Health (NCCIH), l’agenzia governativa degli USA che si occupa di esplorare la medicina complementare con criteri scientifici, sta finanziando la ricerca per identificare quali siano i componenti attivi della pianta e se siano realmente efficaci sul sistema immunitario dell’uomo [1].

Controindicazioni ed effetti collaterali

Dal punto di vista della sicurezza l’Echinacea non presenta grossi problemi nella popolazione adulta. In una revisione Cochrane su 16 studi randomizzati , che coinvolgevano circa 1000 individui (Melchart et al, 2004), gli eventi avversi o non erano presenti o non differivano dai gruppi trattati con placebo.

Laddove riportati, gli effetti indesiderati riguardano prevalentemente sintomi a carico dell’apparato digerente, come nausea e dolori addominali.

Attenzione deve essere tuttavia usata in caso di soggetti allergici, in quanto, agendo sulla risposta immunitaria in questo caso già amplificata, potrebbe peggiorarne i sintomi. In particolare, ai soggetti allergici alle Asteracee si consiglia di evitare preparazioni che contengano parti aeree della pianta.

Non sono note interazioni con farmaci, anche se è sconsigliato l’uso in pazienti trattati con immunosoppressori.

Echinacea nei bambini

L’opportunità di somministrare l’echinacea ai bambini a scopo preventivo è tuttora dibattuto nella comunità scientifica: se diversi pediatri sono propensi alla sua prescrizione, alcune società scientifiche ed organismi sanitari si dimostrano più cauti in proposito in seguito ad un comunicato prodotto dall’MHRA inglese in passato (fatto salvo il divieto di utilizzo di rimedi con grado alcolico come alcune tinture madri).

La letteratura, riguardo questo specifico argomento, non permette purtroppo di trarre conclusioni (alcuni lavori riportano il rischio di rash e reazioni allergiche, a differenza di altri che la ritengono un rimedio sicuro): si raccomanda per questo di fare sempre riferimento al proprio pediatra di fiducia.

Fonti e bibliografia

  1. National Center for Complementary and Integrative Health
  2. The Biological and Hematological Effects of Echinacea purpurea L. Roots Extract in the Immunocompromised Rats with Cyclosporine Hala A.H. Khattab, Seham K. Abounasef et al. J Microsc Ultrastruct. 2019 Apr-Jun; 7(2): 65–71.
  3. Echinacea species (Echinacea angustifolia (DC.) Hell., Echinacea pallida (Nutt.) Nutt.,Echinacea purpurea (L.) Moench): a review of their chemistry, pharmacology and clinical properties. Barnes J1, Anderson LA, Gibbons S, Phillipson JD. J Pharm Pharmacol. 2005 Aug;57(8):929-54.
  4. Prevention of influenza virus induced bacterial superinfection by standardized Echinacea purpurea, via regulation of surface receptor expression in human bronchial epithelial cells. Vimalanathan S, Schoop R, Suter A, Hudson J. Virus Res. 2017 Apr 2;233:51-59
  5. Effect of an Echinacea-Based Hot Drink Versus Oseltamivir in Influenza Treatment: A Randomized, Double-Blind, Double-Dummy, Multicenter, Noninferiority Clinical Trial. Rauš K, Pleschka S, Klein P, Schoop R, Fisher P. Curr Ther Res Clin Exp. 2015 Apr 20;77:66-72.
  6. Safety and Efficacy Profile of Echinacea purpurea to Prevent Common Cold Episodes: A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Trial M. Jawad, R. Schoop, A. Suter, P. Klein, and R. Eccles Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine, Volume 2012, Article ID 841315, 7 pages
  7. Echinacea for preventing and treating the common cold. Karsch-Völk M1, Barrett B, Kiefer D, Bauer R et al. Cochrane Database Syst Rev. 2014 Feb 20
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