Pap test vaginale per hpv, quello che serve sapere

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Cos’è il Pap-test?

Il tumore al collo dell’utero (o tumore della cervice uterina) colpisce la parte più bassa dell’utero, che sporge in vagina; con il tumore del colon-retto era il secondo cancro per diffusione nelle donne, secondo solo al tumore al seno, fino a pochi anni fa.

Insieme al vaccino, disponibile ormai da qualche anno, PAP test e HPV-test rappresentano il più efficace strumento di prevenzione verso questa minaccia; si stima che se tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni si sottoponessero regolarmente a questi esami di screening i casi di tumore del collo dell’utero diminuirebbero del 90%. (Fonte Ministero della Salute)

Il Pap-test è un esame minimamente invasivo che serve ad individuare lesioni precancerose o tumori a livello cervicale; le lesioni precancerose sono cambiamenti cellulari che possono essere causati dal papillomavirus umano e che, se non trattate potrebbero evolvere a tumore.

Si tratta di un test di screening, ossia un’indagine diagnostica volta ad identificare una malattia nella popolazione anche in assenza di sintomi specifici; questo è permesso grazie ad alcune specifiche caratteristiche dell’esame:

  • costo contenuto,
  • invasività limitata,
  • grandissimo aumento della possibilità di risoluzione in caso di diagnosi precoce.
Ginecologo che mostra un bstoncino cotonato usato per il prelievo cervicale

iStock.com/robertprzybysz

A cosa serve? Cosa si vede?

Il Pap test analizza un piccolo campione di cellule prelevate direttamente dalla cervice alla ricerca di anomalie cellulare che possano essere suggestive di tumore, o alterazioni che potrebbero andare incontro ad un’evoluzione cancerose in futuro. La causa di eventuali alterazioni è da ricercare nell’infezione da HPV, un virus trasmesso attraverso i rapporti sessuali.

Ricostruzione grafica del papilloma virus

iStock.com/Dr_Microbe

Consente inoltre di formulare valutazioni sull’equilibrio ormonale della donna e, molto spesso, di riconoscere la presenza di infiammazioni ed infezioni

  • batteriche,
  • virali
  • o micotiche,

ma va detto che non nasce a questo scopo (così come non è sufficiente alla diagnosi di malattie sessualmente trasmesse).

Preparazione

Alla donna non è richiesta alcuna preparazione particolare, se non l’accortezza di evitare nei due giorni precedenti:

  • lavande ed altri farmaci topici vaginali,
  • lavaggi interni,
  • lubrificanti vaginali,
  • rapporti sessuali.

È invece permessa, prima dell’esame una semplice igiene genitale esterna con acqua e detergente intimo.

In caso di utilizzo di anticoncezionali locali, come l’anello (Nuvaring®), si raccomanda di chiedere al ginecologo.

Come si esegue?

Il Pap Test è un esame semplice e assolutamente indolore che si esegue prelevando con appositi strumenti il materiale presente sul collo dell’utero, che verrà poi analizzato in laboratorio.

Il prelievo avviene in genere in ambulatorio, con la paziente sdraiata sulla schiena in posizione ginecologica, con i piedi posizionati sugli specifici supporti ai lati del lettino.

Fotografia di una ginecologa che si appresta ad effettuare un prelievo per il Pap test

iStock.com/M_a_y_a

Il ginecologo (o l’infermiera) inserirà delicatamente in vagina uno strumento chiamato speculum per riuscire ad osservare la cervice, la porzione terminale dell’utero che sporge nel canale vaginale; a questo punto verrà introdotto uno specifico stick per prelevare alcune cellule dalla superficie e all’interno della cervice e della vagina.

Modalità di esecuzione del Pap test

iStock.com/MedicalArtInc

Le cellule prelevate verranno quindi posizionato su un apposito vetrino (o contenitore), pronte per essere inviate ad un laboratorio specializzato per l’analisi.

Quanto dura?

Il Pap test in genere si risolve nell’arco di pochi minuti, dopodiché è possibile tornare autonomamente ai propri impegni.

Risultati del Pap test: positivo o negativo?

L’esito dell’esame può essere di tre tipi:

  • Negativo (normale): Le cellule raccolte dalla cervice sono del tutto normali e non è necessario fare nulla.
  • Impossibilità di effettuare l’analisi: Se la quantità di cellule prelevate è insufficiente, oppure quando ci sia un’infiammazione in corso, la donna è invitata a ripetere il test dopo eventuale terapia. In questo caso non c’è (ancora) alcuna informazioni relativa alla presenza di lezioni (pre)cancerose ed è necessario attendere il nuovo prelievo.
  • Positivo: Le cellule raccolte dalla cervice durante il Pap test sembrano anormali, ma questo non significa che sia presente un tumore; in base al tipo di cellula rilevato il ginecologo deciderà se ripetere l’esame, approfondire con una colposcopia o procedere in altro modo.

Per approfondire il significato di un esito positivo si rimanda allo specifico articolo.

Devo aspettarmi effetti collaterali? Pericoli?

L’esame è assolutamente sicuro e, eventuali piccoli sanguinamenti (spotting) nei 2-3 giorni successivi non devono destare preoccupazione.

I rischi associati all’esame sono invece di tipo diverso e legati intrinsecamente ai limiti dell’esame.

  • Il Pap test potrebbe non trovare celulle anomale, anche se queste fossero effettivamente presenti (falso negativo); questo ritardare la scoperta e il trattamento della lesione presente, ma sottoporsi con regolarità al test è una buona assicurazione, in quanto il tumore alla cervice mostra una progressione estremamente lenta, mediamente prortatta fino a 10-20 anni.
  • I risultati potrebbero evidenziare la presenza di cellule anormali a causa di un errore, pur in presenza di una cervice perfettamente sana (falso positivo); questo si traduce nella necessità di ulteriori esami di approfondimento e una possibile preoccupazione legata alla situazione.

Da un punto di vista generale, tuttavia, la sensibilità e specificità dell’esame ne fanno ancora un imprescindibile strumento di prevenzione, soprattutto quando affiancato (a seconda di età e fattori di rischio) all’HPV test.

Quando e ogni quanto va fatto?

L’obiettivo è quello di individuare precocemente eventuali lesioni in grado di trasformarsi in tumore e le linee guida italiane consigliano di sottoporvisi almeno ogni 2 anni a partire dal primo rapporto sessuale fino ai 70 anni. Anche nel caso di assenza di rapporti è comunque consigliabile aderire alla frequenza suggerita.

Alcuni medici sono dell’idea che, a seguito di 3 pap-test consecutivi negativi, se non si è cambiato partner e non ci sono altri fattori di rischio la cadenza possa anche diventare triennale.

Si noti che l’HPV test in alcune Regioni italiane viene offerto in alternativa o associato al Pap test nelle donne con più di 30 anni.

È però necessario che si sottopongano al test anche le donne vaccinate contro il papilloma virus.

Fa male?

Benché alcune donne trovino l’esame fastidioso, in genere il prelievo non è causa di dolore; è possibile avvertire una sensazione di pressione durante l’inserimento dello speculum (uno strumento che aiuta il medico o l’infermiere a vedere la cervice) nella vagina, al pari di quanto avviene in una qualsiasi visita ginecologica.

In donne particolarmente sensibili è possibile valutare con lo specialista il ricorso ad antidolorifici da assumere prima del prelievo; sono usati a questo scopo, per esempio, la Tachipirina e l’ibuprofene.

È possibile sottoporsi all’esame durante la mestruazione?

In teoria sì, è possibile, ma in genere si preferisce programmarlo in una giornata in cui non sia presente flusso mestruale, idealmente almeno

  • tre giorni dopo la fine delle mestruazioni,
  • una settimana prima di quando si prevede possa iniziare il ciclo successivo.

È possibile sottoporsi in gravidanza?

Sì, la gravidanza non rappresenta una controindicazione all’esecuzione dell’esame; ovviamente il ginecologo dev’essere informato della condizione della paziente.

Pap test e ragazze/donne vergini

Pazienti vergini, che non abbiamo mai avuto rapporti sessuali completi, possono sottoporsi all’esame; il ginecologo (od infermiera) opportunamente informato farà uso di dispositivi specifici per la dilatazione vaginale.

Posto che in questi casi

  • il risultato potrebbe avere affidabilità ridotta,
  • il rischio di tumore alla cervice sarebbe comunque inferiore a quello di una donna sessualmente attiva,

esistono forme poco comuni che si sviluppano indipendentemente dall’infezione da papilloma virus (HPV) trasmessa da un partner.

In caso di isterectomia è ancora necessario?

Le donne che hanno subito un intervento di isterectomia dovrebbero valutare con il proprio ginecologo se continuare o meno a sottoporsi a regolari controlli con Pap test e/o HPV test; da un punto di vista generale è possibile che sia ancora necessario nel caso in cui l’operazione si sia resa necessaria in seguito alla diagnosi di tumore o di una forma pretumorale.

Il tumore al collo dell’utero

Il tumore al collo dell’utero vede come principale fattore di rischio il contagio da parte del papilloma virus umano (HPV) e, grazie ai metodi di screening visti, nei Paesi occidentali non è così diffuso come nel terzo mondo.

Il contagio con il virus responsabile del tumore al collo dell’utero avviene di norma durante un rapporto sessuale con un partner infetto: è sufficiente il contatto fisico tra i genitali ed è possibile anche nel caso di uso del preservativo. Si sottolinea che le varietà di virus più pericolose sono diverse da quelle che causano le verruche genitali.

La percentuale di donne infettate dal virus che poi sviluppano il tumore è bassa, ma il contagio è una condizione che predispone allo sviluppo. I fattori di rischio legati al contagio sono quindi:

  • inizio precoce dell’attività sessuale,
  • diversi partner sessuali,
  • difese immunitarie indebolite.

I principali sintomi di tumore al collo dell’utero sono invece:

Dal 2006 è disponibile un vaccino in grado di proteggere dal contagio da parte dei principali ceppi di papilloma virus potenzialmente tumorali. In Italia fa parte dei vaccini offerti gratuitamente, pur non essendo obbligatori, e viene proposto nel dodicesimo anno di vita.  Si consiglia di valutare con il proprio medico, sia per le bambine che per le donne adulte, l’opportunità di ricorrere al vaccino.

Anche per le donne vaccinate è necessario ripetere regolarmente lo screening (PAP test o HPV test).

Fonti e bibliografia

Domande e risposte
Quando è preferibile farlo?
Secondo l’AIRC “andrebbe eseguito con regolarità, ogni tre anni, da tutte le donne dopo l’inizio dell’attività sessuale o comunque a partire dai 25 anni di età”; l’esame dovrebbe essere eseguito almeno tre giorni dopo la fine delle mestruazioni e una settimana prima di quando si prevede possa iniziare flusso mestruale successivo. Fonte: AIRC
A cosa serve il PAP-test?
Viene eseguito per diagnosticare precocemente la presenza di un tumore al collo dell’utero, o lesioni che potrebbero evolvere in modo maligno.
Cosa rileva?
Oltre a cercare eventuali cellule alterate è in grado di rilevare anche la presenza d’infezioni vaginali (come la candida, il trichomonas, …), ma non nasce a questo scopo.
Come si fa?
È un esame minimamente invasivo, che viene eseguito da un ginecologo durante la visita; prevede il prelievo di una piccola quantità di cellule dalla cervice, la porzione di tumore che sporge sul fondo della vagina.
Che differenza c’è tra pap-test e HPV-test?
Il test HPV ha una sensibilità superiore rispetto al Pap test, consente cioè di rilevare lesioni che al Pap test potrebbero passare inosservate, ma allo stesso tempo è meno specifico, potrebbe cioè individuare anche anomalie destinate a risolversi spontaneamente.
 
Per questa ragione l’HPV test viene in genere consigliato alle donne di 30 o più anni, quando è meno probabile una regressione spontanea (e la frequenza consigliata è ogni 5 anni, contro i 3 del Pap test).
Quanto dura?
In genere pochi minuti, dopodiché è possibile tornare ai propri impegni senza problemi e fin da subito.
Fa male?
In genere viene descritto solo come un leggero fastidio, mentre non causa dolore (a parte donne particolarmente sensibili).
È possibile eseguirlo in presenza di flusso mestruale?
Benché sia tecnicamente possibile, si preferisce in genere scegliere giorni a distanza dalla mestruazione.
È possibile farlo durante la gravidanza?
Sì, è possibile senza rischi per il feto.
È possibile sottoporre all'esame una donna che non abbia mai avuto rapporti sessuali?
Sì, è possibile, ma ovviamente il ginecologo deve esserne messo a conoscenza prima dell'inizio dell'esame.
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Domande e risposte
  1. Grazie infinite

  2. Buongiorno dottori volevo sapere dopo quanti giorni si possono avere rapporti visto che circa 9 giorni fa ho effettuato una biopsia in laboratorio la fine mi ha asportato più di un pezzetto …grazie anticipatamente per la risposta

    1. Dr. Roberto Gindro

      In genere non serve aspettare molto, ma per motivi di responsabilità la invito a valutarlo con il suo ginecologo.

    2. Io dopo 3 giorni dalla biopsia andai a controllo e mi disse che dovevo aspettare un altra settimana quindi più o meno una decina di giorni va bene?

    3. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Sì, è un tempo sufficiente

    4. Grazie per le risposte

  3. Chiedo cortesemente se l’uomo che infetta la donna, a lui le cause del Hpv Quali sono?
    L’impotenza può essere una causa?

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      No, l’impotenza non è causa di HPV nè è causata dall’HPV, che ha trasmissione sessuale, quindi se ce l’ha l’ha contratto da un’altro partner presumibilmente.

  4. Buonasera. Vorrei sapere se è possibile effettuare una colposcopia con candida in atto. Grazie

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Lo segnali comunque al ginecologo, ma non è una controindicazione assoluta.

  5. Salve ho avuto il risultato del pap test il risultato è stato: negativo per malignità.il quadro citologico mostra cellule squamose , sheets ed e dovervi ali e granulociti neutrofili. Presenza di rare cellule squamose con stipite di significato indeterminato(asc-us). Coesistono alterazioni reattive riparati e associate a flogosi di grado lieve. Opportuno approfondimento diagnostico a mezzo test per ricerca e tipizzazione dell HPV e/o colposcopia… Cosa vuol dire? sono preoccupata

    1. Dr. Roberto Gindro

      Non è stato trovato nulla di brutto, ma ci sono alcuni aspetti poco chiari e viene consigliato di approfondire con esami più specifici.

  6. Salve dottore sono una donna di 42 anno a febbraio ho fatto il pap test risultato negativo ho fatto anche un’ ecografia dove andava tutto bene!! Adesso ho dovuto fare un eco completo per problemi dovuti allo stomaco ed è uscito che ho l’utero um po ingrossato! A questo punto sono ritornata fal ginecologo e ho rifatto di nuovo l’eco transavaginale ed il gine mi trovato anche lui l’utero un po ingrossato mi ha chiesto se avevo il ciclo abbondante ed io gli ho risposto di no! Ho il terrore che posso avere un tumore all’utero perché ho letto che come sintomo c’ è l’utero ingrossato!! Le chiedo se posso escludere un tumore all’utero visto che a febbraio ho fatto il pap test rd e risultato negativo grazie!!

    1. Dr. Roberto Gindro

      Non possiamo escluderlo in linea assoluta, ma al momento mi sembra prematuro focalizzarsi su questa ipotesi; il ginecologo ha prescritto ulteriori esami?

    2. Il ginecologo mi ha detto di ritornare tra sei mesi!! Quindi con il pap test fatto neanche un anno fa con esito negativo non esclude la probabilità di un tumore all’utero? Allora a cosa serve farlo?

    3. Dr. Roberto Gindro

      Serve a verificare la situazione in quel momento, ma non può essere in grado di fare previsioni sul futuro.

      Facciamo un esempio: lei fa un test per l’epatite A domani mattina, poi esce dall’ospedale e va a fare colazione in un bar dove le servono un bocconcino al prosciutto contaminato e lei contrae così l’infezione pur avendo fatto 10 minuti l’esame, che sarà ovviamente negativo.

      Per il PAP test è la stessa cosa, non ci permette di avere garanzie sul futuro. Ovviamente NON sto dicendo che sia un tumore nel suo caso, anzi, onestamente non lo credo proprio, ma spero sia più chiaro il senso dell’esame.

    4. Quindi dovrei ripetere un pap test fatto 9 mesi fa?

    5. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Fermo restando che il pap test studia cellule provenienti dal collo dell’utero, non dall’utero in toto, se il ginecologo non ha ritenuto opportuno approfondire e all’ecografia transvaginale non si è evidenziato nulla starei tranquilla.

  7. Buongiorno, ho 34 anni e mi sottopongo ogni anno a controlli dal mio ginecologo e pap test. L’ultimo effettuato l’anno scorso riportava solo “alterazioni infiammatorie, flora mista”. Il gine mi ha dato una cura e prescritto controllo dopo 1 anno. Durante la visita il dottore si è accorto anche di una piaghetta all’utero prescrivendomi la colposcopia. Il referto fu “colposcopia soddisfacente, GSC visualizzata esocervicale, NTZ incompleta per la presenza di rari sblocchi ghiandolari semplici. Ectopia perifioziale labbro anteriore e posteriore che si estende nel I e nel II settore. Mi è stata prescritta una terapia e un successivo controllo che ho effettuato pochi giorni fa. Di seguito il nuovo referto: colposcopia soddisfacente. GSC visualizzata esocervicale,. Ectopia periofiziale labbro anteriore e posteriore che si estende nel I e II settore. ANTZ1 per la presenza ad ore 1 di area di mosaico e puntato regolare su cui si esegue biopsia mirata. Emostasi regolare.
    La dottoressa che ha eseguito la colposcopia mi ha detto che l’area bianca dove c’è il mosaico e il puntato potrebbe essere dovuto alla piaghetta che si sta cicatrizzando (infatti mi ha confermato che un pò è migliorata). Mi ha spiegato che quando c’è un tessuto neoformato questo essendo molto sottile lascia vedere in trasparenza i vasi sottostanti. In questi casi però lei prescrive la biopsia perchè potrebbe trattarsi anche di infezione da HPV.
    In questo eventuale caso la dottoressa mi ha tranquillizzata dicendomi che si tratta di una banale infezione che solitamente regredisce spontaneamente e che per i primi anni si tende solo a controllare periodicamente perchè trascurandola potrebbe diventare qualcos’altro.
    Ora quello che vorrei chiedervi in attesa dei risultati della biopsia è:
    – secondo voi possa stare tranquilla? Se fosse HPV eventuali lesioni si sarebbero già viste nella colposcopia o si capiscono solo dal referto della biopsia? Grazie 1000

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sì, può aspettare con assoluto ottimismo il referto.

    2. Grazie Dott. Cimurro. Gentilissimo.

  8. Salve dottore da un risultato di colposcopia è risultato epitelio bianco sottile piatto Cos a significa?

    1. Dr. Roberto Gindro

      È un’anomalia (lesione) del tessuto, è possibile che il medico consigli ulteriori accertamenti.

    2. E come mai da un Thin prepap non è risultato nulla circa due mesi fa…ma cambiando dottore mi ha comunque fatto fare la colposcopia ed è uscito questo? È possibile ?

    3. Dr. Roberto Gindro

      La colposcopia è un esame più approfondito.

  9. Buonasera
    Volevo chiedervi se dal pap test,nella parte dove escono i microrganismi presenti,risulta se c’è la candida.
    Grazie

    1. Dr. Roberto Gindro

      Di norma sì.

  10. Salve dottore data la positività all’hpv ma ho fastidi ad urinare e nonostante esami come urinocoltura,tampone vagonale, Pap test tutto risulta negativo…può essere collegato all’hpv? Qualche problema legato all’uretra? Cosa mi consiglia di fare?

    1. Dr. Roberto Gindro

      1. Improbabile.
      2. La sta seguendo un urologo?

    2. No un ginecologo, mi consiglia un urologo?

    3. Dr. Roberto Gindro

      Sì, proverei a sentire un urologo, che per i disturbi della minzione è lo specialista più adatto.

    4. Ciao Anonimo, anch’io avevo un caso simile, poi è stata diagnosticata cistite interstiziale (purtroppo).