Colonscopia: preparazione, procedura, dolore, …

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Cos’è la colonscopia?

La colonscopia è una procedura utilizzata per visualizzare l’interno del colon e del retto, i tratti terminali dell’intestino; l’esame serve a rilevare

  • tessuti infiammati,
  • ulcere
  • ed escrescenze anomale (polipi).

La procedura viene utilizzata ad esempio per cercare i segni precoci di tumore del colon-retto e può aiutare i medici a diagnosticare la causa di

  • inspiegabili cambiamenti delle abitudini intestinali,
  • dolore addominale,
  • sanguinamento dall’ano
  • e perdita di peso.

L’esame è in genere ben tollerato e solo raramente è causa di dolore significativo.

È possibile percepire pressione, gonfiore o qualche crampo, ma in genere, vengono somministrati sedativi o antidolorifici per aiutare il paziente a rilassarsi e tollerare meglio eventuali disagi legati all’esecuzione dell’esame.

Il soggetto viene fatto sdraiare sulla schiena o sul fianco mentre il medico introduce lentamente il colonscopio lungo l’intestino crasso per esaminarne la superficie. Il rivestimento superficiale viene ricontrollato dal medico anche durante la rimozione dello strumento.

Grafica semplificata del colonscopio, lo strumento usato per effettuare la colonscopia

Semplificazione del colonscopio, lo strumento usato per effettuare la colonscopia (iStock.com/medicalstocks)

La procedura richiede in genere meno di 45 minuti, anche se è bene prevedere due-tre ore, comprensive di attesa, preparazione e recupero. In alcuni casi, è impossibile riuscire a inserire il colonscopio lungo tutto il colon fino all’inizio dell’intestino tenue, in questi casi il medico potrebbe quindi segnalare l’eventuale necessità di ulteriori esami.

Tratto da un commento, ricevuto in data 19.01.2011:

Buonasera a tutti: rilascio la presente solo a titolo di testimonianza visto che ieri ho posto il quesito della possibilità di eseguire la colonscopia senza sedazione
Oggi pomeriggio ho eseguito il tutto e, al di là del risultato lascio un commento circa l’esecuzione che è la cosa che preoccupa forse la maggior parte del pubblico:

Tenuto conto che ognuno di noi ha una propria soggettività sulle sensazioni di fastidio e soglia del dolore, l’esame inizia con un appropriato trattamento della regione anale con sostanza gelatinosa per agevolare al meglio l’ingresso della sonda così da non dare particolare dolore al momento dell’entrata; si sente più che altro una sensazione di fastidio (ovvia) e una pressione a livello anale data dalla spinta della sonda verso il retto e dall’aria che viene insufflata per distendere le pareti dei tessuti – Per tutta la prima parte del colon, iniziando dal retto e passando per il sigma e per tutto il tratto del colon discendente e del trasverso si avverte solo un aumento della pressione di cui accennavo prima ma non un dolore vero e proprio, forse in certi momenti una lieve sensazione di mal di pancia ma leggero questo fino alla cosiddetta flessura epatica ovvero nella grande curva un po’ angolata che conduce al colon ascendente a circa 8-10 cm dal cieco; in quest’ultimo tratto il dolore si fa più acuto e corrisponde a un forte mal di pancia che peraltro si avverte più nella zona del colon discendente che non nella zona dove effettivamente la sonda si trova – Nel corso dell’estrazione della sonda si avverte anche un certo fastidio da sfregamento nella zona anale che va attenuandosi man mano che l’apice della sonda raggiunge il retto e la zona delle emorroidi
Ad estrazione avvenuta resta una sensazione di gonfiore (senza dolore) determinato sempre dall’aria insufflata che viene espulsa, a seconda dei soggetti, nel giro di una mezz’ora o di qualche ora

Tempo di esecuzione: nel mio caso circa 50 minuti di sola ispezione – Non ho subito prelievi di tessuto

Conclusioni: personalmente ho richiesto di eseguire il tutto senza sedazione, a conti fatti forse un leggero stordimento farmacologico eviterebbe la sensazione di dolore più elevato che si percepisce nell’esplorazione dell’ultima parte di intestino (ascendente/cieco) che magari solo per soggettività, ho ritenuto di elevata intensità considerato che potrei anche aver avuto qualche aderenza determinata da un precedente intervento di appendicectomia

Mario

Cos’è il colon e cosa il retto?

Il colon e il retto sono i due tratti terminali dell’intestino.

Intestino crasso e dettaglio del colon

iStock.com/ttsz

Durante la digestione il materiale indigerito entra nel colon dall’intestino tenue sotto forma di materiale semisolido; da qui le scorie si spostano verso l’ano, mentre il colon recupera parte dei liquidi ancora presenti per formare feci compatte e solide.

Il retto è di circa 6 centimetri di lunghezza e collega il colon all’ano. Le feci lasciano infine il corpo attraverso l’ano.

Preparazione alla colonscopia

Dieta

Il medico o l’ospedale di solito forniscono istruzioni scritte dettagliate su come prepararsi alla colonscopia, esame che richiede un’accurata e scrupolosa procedura di pulizia intestinale.

Tutti i residui solidi devono essere eliminati dal tratto gastrointestinale seguendo una dieta povera di fibre nei 3 giorni prima dell’esame, evitando quindi di assumere frutta, verdura e alimenti integrali (cereali integrali e legumi).

Sono invece in genere concessi:

  • carne,
  • pesce,
  • formaggi e altri latticini,
  • salumi.

I pazienti non devono infine bere bevande contenenti colorante rosso o viola, mentre non c’è problema bevendo:

  • brodo o minestre senza grassi,
  • acqua,
  • caffè liscio,
  • liscio,
  • bevande sportive come il Gatorade.

La sera precedente l’esame sono concessi thè zuccherato, camomilla o comunque una dieta esclusivamente liquida.

Lassativi

Sono infine prescritti lassativi ed eventualmente l’esecuzione di un clistere il giorno prima dell’esame.

I lassativi prescritti sono in genere in forma di pillole o polvere sciolta in acqua (tipicamente buste da sciogliere in 4 l di acqua, per esempio Selg Esse, Isocolan, Polietilnglicole ABC), mentre il clistere viene eseguito mediante somministrazione di liquidi salini attraverso l’ano, utilizzando uno speciale contenitore di lavaggio.

Esistono ad oggi anche schemi di preparazione che richiedono di bere una quantità di soluzione inferiore ai 2 litri (ad esempio Plenvu), ma non sono ancora adottati da tutti gli ospedali; generalmente i pazienti riferiscono una maggior facilità di assunzione se la soluzione viene preparata in acqua fredda e assunta con la cannuccia (si riduce la sensazione del gusto), ma si raccomanda di fare riferimento alle indicazioni ricevute.

I farmaci prescritti per un’eventuale terapia in corso possono invece essere assunti anche il mattino dell’esame.

Terapia abituale

La maggior parte dei farmaci possono essere assunti come al solito, ma alcuni interferiscono con la preparazione o con l’esame. Descrivere al medico la propria terapia, in particolare prodotti a base di aspirina, farmaci per l’artrite, anticoagulanti (fluidificatori del sangue come il warfarin o l’eparina), clopidogrel, insulina o prodotti contenenti ferro. Assicurarsi inoltre di riferire eventuali allergie a farmaci.

Come viene eseguita la colonscopia?

Durante la colonscopia i pazienti, fatti accomodare su un lettino ospedaliero od una barella, invitati poi a coricarsi sul lato sinistro del corpo.

Rappresentazione grafica e schematica della colonscopia

By Cancer Research UK – Original email from CRUK, CC BY-SA 4.0, Link

Il medico inserisce delicatamente nell’ano il colonscopio (una sonda lunga, flessibile ed illuminata) e lo guida attraverso il retto e nel colon, mentre l’intestino viene gonfiato con anidride carbonica per offrire al medico una miglior visuale. Una piccola telecamera montata sulla sonda trasmette l’immagine che proviene dall’interno, consentendo al medico di esaminare in tempo reale il rivestimento intestinale.

Il medico può chiedere al paziente di spostarsi periodicamente in modo che la zona di esplorazione possa essere regolata per una migliore visualizzazione.

Un eventuale sanguinamento e la perforazione dell’intestino crasso sono eventi possibili, ma non comuni.

Asportazione di polipi e biopsia

Un polipo è una piccola escrescenza che può svilupparsi sulla parete del colon od in altri tratti dell’intestino; i polipi sono comuni negli adulti e di solito sono innocui tuttavia, la maggior parte dei tumori colon-rettali, comincia come un polipo.

Rimuovere polipi precocemente durante la colonscopia è quindi un modo efficace per prevenire il cancro del colon retto.

Il medico può anche prelevare campioni di tessuti anormali che vengono rilevati durante l’esame. La procedura, detta biopsia, consente al medico di osservare scrupolosamente il tessuto con un microscopio per individuare eventuali segni di malattia.

Il medico rimuove i polipi e raccoglie del tessuto da sottoporre a biopsia utilizzando piccoli strumenti. Se si verifica sanguinamento, è possibile fermarsi mentre la sonda passa nella zona. La rimozione dei tessuti e le cure per fermare l’emorragia di solito sono indolore.

Disegno della rimozione di un polipo con il colonscopio

Disegno della rimozione di un polipo con il colonscopio (iStock.com/Lin Shao-hua)

Colonscopia e dolore: fa male?

L’esame è in genere ben tollerato e solo raramente è causa di dolore significativo; in linea generale la colonscopia, più che dolorosa, viene descritta come fastidiosa.

In alcune circostanze, per esempio in presenza di particolari conformazioni dell’intestino, l’esame può essere effettivamente doloroso; per ovviare a questa problematica è sempre più frequente il ricorso a diversi tipi di sedazione (vedi paragrafo successivo).

Anestesia e sedazione profonda

Nella maggior parte dei casi un leggero sedativo e degli antidolorifici aiutano a mantenere i pazienti rilassati. Una sedazione più profonda può essere richiesta per aumentare la compliance del paziente (ossia la collaborazione e l’adesione alla procedura del soggetto). Il medico ed il personale medico dovrebbero monitorare i segni vitali dei pazienti e cercare di rendere l’esame il più confortevole possibile.

  • cosciente o vigile, in cui il paziente rimane consapevole di quanto sta accadendo;
  • profonda, in cui il soggetto difficilmente è in grado di rispondere a stimoli esterni;
  • anestesia generale, il paziente è del tutto incosciente.

La sedazione cosciente è la scelta più frequente e prevede la somministrazione di un farmaco ad effetto sedativo associato a un potente antidolorifico.

Una sedazione profonda, benché richieda la presenza di un anestesista, presenta l’indubbio vantaggio di permettere al paziente di non conservare ricordi sgradevoli relativi alla procedura, con una possibilità maggiore che si presti nel futuro ad ulteriori controlli.

Quando dura?

La colonscopia vera e propria può durare fino a 60 minuti, anche se spesso si risolve più velocemente.

Recupero

Crampi o gonfiore possono verificarsi durante le prime ore dopo l’esame.

Il sedativo deve avere il tempo di essere smaltito dal corpo. I pazienti possono avere bisogno di rimanere in ospedale per 1 o 2 ore dopo l’esame, mentre il recupero completo è previsto per il giorno successivo.

I pazienti che manifestano uno qualsiasi di questi effetti indesiderati dovrebbero contattare il proprio medico immediatamente:

Si consiglia infine di non guidare per 12 ore dopo la colonscopia per consentire al sedativo di essere smaltito.

Altri esami

La colonscopia è una procedura è ambulatoriale (day hospital) o ospedaliera e richiede una fase preparatoria completa dell’intestino. Di solito, il paziente viene sedato e ha quindi bisogno di un accompagnatore per tornare a casa.

Può rilevare 90% dei polipi o tumori; può non vedere lesioni piccole o piatte inferiori a 9 mm. Permette di eseguire la biopsia o la rimozione del polipo.

Le possibili alternative presentano un profilo differente.

Sangue occulto nelle feci

  • Descrizione: La ricerca del sangue occulto richiede la raccolta delle feci al proprio domicilio e invio a un laboratorio. Evitare di assumere carne rossa o vitamina C prima dell’esame, perché possono alterare alcune tipologie di test. Se viene trovato sangue, l’esame sarà eventualmente ripetuto e potrà in seguito rendersi necessaria una colonscopia.
  • Accuratezza: 40%-60% se eseguito annulamente. Ossia, l’esame sarà positivo in 4-6 pazienti ogni 10 soggetti con cancro del colon. Negli altri, l’esame non ne rivelerà la presenza.

Test immunochimico fecale

  • Descrizione: Raccolta delle feci al proprio domicilio e invio a un laboratorio. Nessuna restrizione dietetica prima dell’esame. Se viene trovato sangue, l’esame sarà eventualmente ripetuto e potrà rendersi necessaria una colonscopia.
  • Accuratezza: Il test rileva il cancro nel 20%-50% dei casi di tumore avanzato.

Sigmoidoscopia flessibile

  • Descrizione: Il medico inserisce un endoscopio alla ricerca di polipi o cancro nel terzo inferiore del colon. La procedura è ambulatoriale e non richiede anestesia. Non è in genere necessaria una fase preparatoria completa dell’intestino.
  • Accuratezza: Può rilevare 70%-80% dei polipi o tumori della metà inferiore del colon e del retto. Non viene esaminato tutto il colon e può richiedere una colonscopia successiva.

Colonscopia virtuale

  • Descrizione: Viene eseguita una scansione TC con aria inserita nel retto tramite una sonda prima dell’esame. La procedura richiede una fase preparatoria completa dell’intestino.
  • Accuratezza: Può rilevare 90% dei polipi più grossi di 10 mm e 65% dei polipi tra 6 e 9 mm. Polipi più piccoli di 6 mm possono non essere visibili e richiedere comunque una colonscopia per rimuoverli.

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Cosa mangiare DOPO una colonscopia

È possibile riprendere una normale alimentazione quasi fin da subito.

Verrà probabilmente consigliato di attendere qualche ora prima di ricominciare a mangiare, reintroducendo gradualmente, ma fin da subito, frutta, verdura ed altre fonti di fibra (cerali integrali), accompagnata da un’abbondante idratazione (bere molto).

È necessario evitare alcolici per 24 ore, così come è consigliabile consumare alimenti leggeri e facilmente digeribili, aspettando i giorni successivi per la reintroduzione di cibi grassi e piatti elaborati.

Può aiutare il consumo di alimenti fermentati, in grado di esplicare un’azione probiotica sull’intestino.

Rischi

Perforazione dell’intestino

Un foro (causato dalla pressione esercitata dall’endoscopio) che attraversi l’intera parete del colon è una rara complicanza riportata in meno di 1 caso ogni 1000.

Un foro ampio rilevato immediatamente richiede l’intervento chirurgico. Una piccola perforazione rilevata nei primi giorni dopo la procedura può essere trattata con il riposo, liquidi, antibiotici e un attento monitoraggio.

Sanguinamento

Il sanguinamento viene descritto in 0-6 procedure su 1000.

Dopo colonscopia, ci può essere un piccolo sanguinamento. Avvertire il medico se nelle prime due settimane dopo l’esame si osservano più di quattro cucchiai da minestra di sangue nelle feci.

Effetti cardiorespiratori

Meno di 1 paziente su 1000 casi avrà piccole variazioni dei livelli di ossigeno e della frequenza cardiaca.

La maggior parte di questi eventi è dovuta alla sedazione; il rischio aumenta con l’età e in associazione ad altre malattie.

Altro

Il 33% dei pazienti riferisce almeno un sintomo di lieve entità dopo l’esame, ma le complicanze gravi sono poco frequenti.

L’analisi di eventuali problemi con la terapia, la sedazione e un attento monitoraggio prima, durante e dopo la procedura riducono i rischi.

La colonscopia virtuale

La colonscopia virtuale è un’alternativa basata su tecniche radiologiche non invasive che consente un’esplorazione virtuale del colon attraverso una TAC all’addome, previa introduzione di aria all’interno del lume intestinale attraverso un piccolo catetere inserito attraverso l’ano.

Effettuata l’analisi, un software apposito consente la visualizzazione delle immagini in 3 dimensioni, permettendo quindi un’analisi medica accurata e sopratutto in differita.

L’esame dura circa 10 minuti e richiede lo stesso tipo di preparazione visto per la tradizionale, non prevede  invece somministrazione di antidolorifici o tranquillanti.

Data la natura della procedura, in caso di rilevazione di polipi o tumori del colon, questi verranno rimossi attraverso una colonscopia tradizionale.

Allo stato attuale non è tuttavia possibile garantire per ogni caso un’efficacia paragonabile alle tecniche tradizionali, quindi la colonscopia virtuale si pone come complemento all’analisi tradizionale quando quest’ultima sia stata incompleta oppure come alternativa in pazienti a grave rischio di complicanze (pazienti anziani, patologie a carico del cuore, …).

L’esame è riconosciuto dal sistema sanitario nazionale italiano.

Da un sondaggio presentato al congresso statunitense DDW 2012 (Digestive Disease Week), è tuttavia emerso che 90 pazienti sottoposti a colonscopia tradizionale e virtuale nello stesso giorno, interrogati su quale metodica fosse risultata più gradita, hanno risposto per il 77% di preferire il controllo tradizionale.

Sono conclusioni in parte soprendenti, ma che confermano il fatto che se l’esame è praticato con adeguata sedazione non risulta essere più fastidioso dell’alternativa virtuale (Fonte: Medicitalia)

In sintesi

  • La colonscopia è una procedura utilizzata per visualizzare l’interno del colon e del retto.
  • Tutti i solidi devono essere eliminati dal tratto gastrointestinale seguendo una dieta liquida il giorno prima dell’esame.
  • Durante la colonscopia un sedativo, un antidolorifico ed eventualmente altri farmaci aiutano a mantenere i pazienti rilassati.
  • Un medico può rimuovere polipi ed eseguire la biopsia di tessuti anormali durante la procedura.
  • Non si consiglia la guida per 12 ore dopo la colonscopia per consentire al sedativo di essere eliminato dal corpo.
  • La procedura difficilmente comporta molto dolore, tuttavia il fastidio può essere rilevante; per ovviare a questo esistono diversi approcci di sedazione.
  • La colonscopia virtuale, al momento, risulta essere un complemento più che una reale alternativa alla tradizionale.

Fonti e bibliografia

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    Domande e risposte
    1. Cosa mangiare prima della colonscopia?

      1. Dr. Roberto Gindro

        Si raccomanda di attenersi alle indicazioni ricevute dal proprio ospedale; in genere viene consigliato di evitare fibre (verdura, frutta, legumi, cereali integrali) nei 3 giorni che precedono l’esame. Nel giorno prima dell’esame a colazione è concesso solo bere (caffè e/o the, ma non latte), a pranzo carne bianca o pesce, dopodiché solo più bevande chiare. Acqua sempre a volontà. (Fonte: http://www.sanraffaele.it/uploads/attachments/PREPARAZIONE-COLON_20180508143517.pdf).

    2. Quanto dura la colonscopia?

      1. Dr. Roberto Gindro

        La procedura richiede in genere meno di 45 minuti, anche se è bene prevedere due-tre ore, comprensive di attesa, preparazione e recupero.

    3. Cosa mangiare DOPO una colonscopia?

      1. Dr. Roberto Gindro

        L’alimentazione può riprendere regolarmente in genere fin da poche ore dopo l’esame, avendo cura di evitare inizialmente cibi grassi e privilegiando invece una reintroduzione di frutta, verdura e altre fonti di fibre solubili, cibi leggeri ed abbondanti liquidi. Utile il consumo di alimenti fermentati per per favorire il riequilibrio della flora batterica.