Allergia al lattice: sintomi, alimenti, diagnosi

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Introduzione

Il lattice naturale è una gomma liquida, ricavata dagli alberi della gomma che crescono nelle zone tropicali. Il liquido viene successivamente trattato per diventare utile nella realizzazione dei molti prodotti usati nel quotidiano oppure a scopo professionale, come ad esempio:

  • palloni,
  • guanti in gomma,
  • elastici usati negli abiti,
  • giocattoli in gomma,
  • pannolini e assorbenti,
  • preservativi,
  • e molto altro.

Anche diversi dispositivi utilizzati in ambito sanitario contengono lattice, ad esempio guanti, polsini per i misuratori di pressione, cateteri urinari, dental dam e materiali usati per le otturazioni, nonché lacci emostatici e dispositivi per la rianimazione. In tutti questi casi il lattice, in virtù delle sue proprietà tecnologiche, non è facilmente sostituibile con altri materiali.

Fotografia di una mano con un braccialetto verde fluo e l'indicazione "Latex Allergy".

iStock.com/Enigmangel

Che cos’è l’allergia al lattice?

In alcune persone una proteina contenuta nella gomma può innescare reazioni allergiche, che vanno da semplici starnuti allo shock anafilattico, un’emergenza medica potenzialmente fatale per il paziente e che richiede immediata assistenza medica.

La reazione può essere scatenata dal contatto con la proteina o, in alcuni casi, dall’inspirazione delle particelle di lattice eventualmente diffusesi nell’aria.

La gomma sottile ed elastica contenuta nei guanti, nei preservativi e nei palloni è molto ricca di questa proteina, quindi causa più reazioni allergiche rispetto ai prodotti di gomma più dura (come gli pneumatici). Alcuni guanti in gomma sono rivestiti internamente di polvere di amido di mais, quindi le particelle di proteina del lattice possono attaccarsi all’amido e diffondersi nell’aria quando ci si toglie i guanti. Nei luoghi in cui ci si mette e ci si toglie frequentemente i guanti, l’aria può quindi contenere molte particelle di lattice.

Date le conseguenze molto gravi dell’allergia al lattice, si raccomanda di evitarne sempre il contatto quando sono disponibili alternative (per esempio per le pulizie non usare guanti monouso in lattice, meglio il vinile), per ridurre il rischio di futura sensibilizzazione.

In tutti i casi di reazione al contatto con questa sostanza di parla genericamente di allergia, ma in realtà non è sempre corretto; una reazione allergica è una risposta anomala del sistema immunitario ad una sostanza innocua.

Nel caso di sintomi causati dal contatto con il lattice individuiamo invece tre situazioni possibili:

  1. Una reazione IgE mediata, l’unica vera reazione allergica in cui è coinvolto il sistema immunitario. Si tratta della situazione più pericolosa, non dissimile alla reazione manifestata dai soggetti allergici alle punture d’ape quando vengono punti. È scatenata dal contatto cutaneo o dalla respirazione di particelle di lattice.
  2. Eczemi allergici da contatto, in cui la reazione è scatenata al contatto con alcune sostanze addizionate al lattice durante la sua lavorazione.
  3. Dermatite da contatto irritante, probabilmente la forma più comune, scatenata dal contatto con il materiale. Non è mediata dal sistema immunitario e, quindi, non si tratta di allergia.

Cause

I prodotti che contengono il lattice sono praticamente ovunque, quindi chiunque può iniziare a soffrire di allergia al lattice, anche se in passato non ha mai manifestato problemi o sintomi.

Sembrano più esposti al rischio di sviluppo dell’allergia o di altra reazione al lattice tutti i soggetti che ne vengono quotidianamente a contatto, per esempio i lavoratori della gomma e il personale sanitario; chi soffre di qualche altra allergia (per esempio la cosiddetta febbre da fieno) corre un rischio ancora superiore di sviluppare allergia a questo materiale.

Tra gli altri soggetti a rischio ricordiamo

  • i pazienti che hanno subito diversi interventi chirurgici (specie durante l’infanzia),
  • chi soffre di intolleranze alimentari,
  • chi soffre di spina bifida (una malformazione congenita che impedisce il corretto sviluppo della spina dorsale).

Allergia al lattice e alimentazione

Alcune proteine della gomma sono chimicamente simili a quelle che si trovano negli alimenti, quindi è possibile che specifici cibi possano causare reazioni crociate nei pazienti allergici al lattice; tra gli alimenti più a rischio figurano:

  • banane,
  • ananas,
  • avocado,
  • castagne,
  • kiwi,
  • mango,
  • fichi,
  • fragole,
  • soia,
  • frutto della passione.

Anche molti altri alimenti potrebbero causare reazioni allergiche, ma eliminandoli tutti a prescindere è molto probabile andare incontro a problemi di carenze nutrizionali: i medici, quindi, consigliano di evitare solo gli alimenti che abbiano effettivamente provocato reazioni allergiche.

Sintomi

I possibili sintomi legati all’allergia al lattice variano sensibilmente da un soggetto all’altro, sia in termini di modalità di comparsa che di entità:

  • è possibile manifestare disturbi subito a seguito del contatto o non prima di diverse ore,
  • possono verificarsi reazioni lievi e circoscritte, oppure sintomi sistemici e potenzialmente fatali.

Tempi, qualità ed entità dei sintomi dell’allergia al lattice dipendono dalla forma cui si è interessati.

Dermatite da contatto irritante

Questa è sicuramente la forma più comune di reazione e non è un’allergia; la dermatite da contatto compare a 12-24 ore dal contatto con il lattice sotto forma di

  • arrossamento,
  • secchezza della pelle,
  • prurito
  • ed eventuale comparsa di vescicole.

Allergia IgE mediata (Tipo I)

In questa forma viene coinvolto il sistema immunitario ed è quindi più probabile la comparsa di sintomi sistemici (che coinvolgono cioè tutto il corpo), indipendentemente da come avvenga il contatto, che può essere:

  • cutaneo, toccando il materiale,
  • con le mucose (per esempio in bocca),
  • polmonare, per esempio respirando l’amido di mais venuto a contatto con i guanti in lattice.

Inizialmente i sintomi coinvolgono solo la zona di contatto, per esempio:

  • prurito e gonfiore sulle labbra prurito dopo aver gonfiato un palloncino,
  • prurito, rossore o gonfiore dopo l’utilizzo di un bendaggio,
  • gonfiore o prurito in bocca o sulla lingua dopo il contatto con i guanti del dentista,
  • prurito vaginale o gonfiore dopo gli esami vaginali o rettali e il relativo contatto con i guanti del ginecologo/urologo,
  • prurito o gonfiore dopo aver usato un preservativo.

La reazione allergica può essere più o meno grave, ma in seguito possono comparire:

Chi soffre di una forma grave di allergia al lattice può anche manifestare una reazione allergica potenzialmente letale, detta shock anafilattico. Tra i sintomi dello shock anafilattico ricordiamo:

In caso di shock anafilattico è necessario allertare immediatamente i soccorsi.

Allergia al lattico di tipo ritardata (tipo IV)

Si tratta di una forma di allergia meno pericolosa e che in genere non rappresenta un rischio per la vita di chi ne è affetto; in caso di contatto con il materiale è possibile manifestare

  • ulcere,
  • gonfiori,
  • screpolature,
  • rilievi sulla pelle.

I sintomi di norma appaiono a distanza di 12-36 ore dal contatto col lattice.

Diagnosi

Per la diagnosi di un’allergia al lattice non si può prescindere da un’accurata anamnesi attraverso la formulazione di richieste di informazioni sulla storia clinica del paziente, per poi proseguire con la visita vera e propria, soffermandosi ovviamente su un’attenta analisi visiva della reazione cutanea e degli altri sintomi.

Potranno essere prescritti esami del sangue per ricercare anticorpi diretti contro il lattice (segno di allergia); in alternativa può essere utilizzato il test da contatto (patch test o prick test) in ospedale o presso lo studio medico di un allergologo.

Cura e terapia

Non esiste una cura per l’allergia al lattice perché sfortunatamente, ad oggi, non è possibile desensibilizzare le persone che ne sono interessate: l’unica strategia realmente efficace per prevenire una reazione in caso di allergia è evitare il contatto con la sostanza stessa. In caso di professionisti sanitari è possibile ricorrere a guanti di materiale diverso, così come sono disponibili in commercio preservativi senza lattice.

In caso di reazione allergica viene in genere prescritto un antistaminico e/o del cortisone per il trattamento dei sintomi medio-lievi, ma può essere indispensabile avere sempre con sé una siringa di adrenalina autoiniettante nel caso di soggetti gravemente allergici.

Fotografia di un paziente che usa un autoiniettore di adrenalina sulla coscia

iStock.com/aoldman

Di fondamentale importanza è poi avvertire il chirurgo in caso di operazioni programmate e indossare un braccialetto con l’indicazione della propria allergia per mettere a conoscenza il personale sanitario in caso di situazioni di emergenza.

Fonti e bibliografia

Domande e risposte
Come capire se si è allergici al lattice (guanti, preservativi, ...)?
L'osservazione diretta della pelle/mucosa è in genere fortemente significativa, ma poiché possono esserci reazioni anche sistemiche l'unico modo certo è attraverso esami del sangue o esami allergici locali.
Dove si trova il lattice?
Il lattice è un materiale molto diffuso nell'industria di forniture mediche e dentistiche (guanti monouso, dighe dentali, tubi per le vie aeree ed endovenose, siringhe, stetoscopi, cateteri, medicazioni e bende), ma si trova anche in molti prodotti di consumo, come ad esempio preservativi, borse, palloncini, scarpe da ginnastica, pneumatici, attrezzi, intimo, cinture, giocattoli in gomma, biberon, tettarelle e ciucci.
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Domande e risposte
  1. Salve, in attesa dell’appuntamento con l’allergologo fra due settimane le volevo chiedere, il risultato del rast per il lattice che ho appena ritirato e’ 0.19 U/ml, mi devo preoccupare?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Valori di riferimento?

    2. < 0.10 U/ml

    3. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      Salve, è un valore positivo seppur di poco. Bisogna chiedere allo specialista l’effettivo significato e se è rilevante. saluti

    4. Grazie mille!

  2. Salve, io è da settembre che combatto contro la candida, irritazione lieve, ipersensibilità in alcuni momenti e perdite color giallo, nelle tre settimane precedenti alla diagnosi tramite tampone ho avuto tre rapporti protetti. Ho provato due cure in crema per la candida che credo siano state inefficaci perchè le perdite gialle tornano. Ho purtroppo sospeso a fine ottobre l’uso (una settimana e mezza) di un detergente che conteneva methylchloroisothiazolinone a cui sono allergica e che mi aveva creato ancora più irritazione dolorosa, ma ormai è del tempo che l’ho sospesa e le perdite e l’irritazione lieve occasionale rimangono. Ho avuto anche un rapporto due settimane fa. Ho pensato, potrebbe essere dovuto all’allergia al preservativo? è possibile che sia allergica solo a questo e non ad altri oggetti in lattice? Ho anche episodi di raffreddore e una strana sensazione alla gola. Può essere? Purtroppo prima di martedì prossimo non mi sarà possibile parlare con il mio medico a tal proposito

    1. Chiedo anche, avendo tutta questa serie di malesseri, potrebbe essere anche la candida dovuta ad un’allergia? Perchè i sintomi sono cominciati dopo l’uso del preservativo…

    2. Dr. Roberto Gindro

      Lo ritengo poco probabile, sembra proprio solo una classica candida.

    3. Grazie per la risposta, io ho fatto un tampone ma è risultato totalmente negativo, continuo ad avere queste perdite gialle e ora nessun’altro sintomo. Approfitto per domandare, può essere che picchi di stress e tensione possano alterare il colore delle perdite da trasparenti normali a gialle abbondanti?

    4. Dr. Roberto Gindro

      Una perdita gialla può essere del tutto fisiologica, a prescindere dallo stress.

  3. Sono purtroppo allergica al lattice, ma per lavoro devo indossare guanti più volte al giorno; ci sono alternative? Grazie mille.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Può provare il vinile.