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Introduzione

L’apparato digerente è costituito da

  • tratto gastrointestinale (GI), o tratto digerente,
  • fegato,
  • pancreas,
  • colecisti.

Il tratto gastrointestinale in particolare è costituito da una serie di organi cavi uniti da un tubo attorcigliato e lungo, che va dalla bocca all’ano. Gli organi cavi che costituiscono il tratto GI sono nell’ordine:

  • bocca,
  • esofago,
  • stomaco,
  • intestino tenue,
  • intestino crasso (che comprende anche il retto)
  • e ano.

Il cibo entra in bocca e transita fino all’ano attraverso gli organi cavi del tratto GI.

Fegato, pancreas e colecisti completano il sistema digerente, che assistono producendo e immettendovi succhi essenziali alla digestione.

La flora intestinale (microbioma), costituita dai batteri del tratto gastrointestinale, contribuisce alla digestione, processo in cui hanno ruoli essenziali anche parti dei sistemi nervoso e circolatorio. La combinazione di nervi, ormoni, batteri, sangue e organi del sistema digerente porta a termine la complessa attività di digerire alimenti e liquidi consumati giornalmente.

Ricostruzione grafica dell'apparato digerente dell'uomo

iStock.com/yodiyim

Importanza della digestione

Si tratta di un processo importante per la scomposizione del cibo nei nutrienti usati poi dall’organismo come

  • fonte di energia,
  • crescita
  • e riparazione cellulare.

Cibo e bevande devono essere trasformati in elementi più piccoli prima di poter essere assorbiti e trasportati dal sangue alle cellule del corpo. Il corpo scompone i nutrienti alimentari in

  • Carboidrati; sono gli zuccheri, gli amidi e le fibre presenti in molti cibi. Vengono chiamati semplici o complessi, secondo la struttura chimica. I carboidrati semplici includono gli zuccheri presenti in natura negli alimenti (frutta, verdure, latte e latticini), come pure quelli aggiunti durante i processi di trasformazione alimentare. I carboidrati complessi sono amidi e fibre di pani e cereali integrali, ortaggi ricchi di amido e legumi. Secondo le linee guida per una sana alimentazione il 45-60% dell’apporto calorico giornaliero deve essere fornito dai carboidrati e un adulto dovrebbe assumere almeno 25-30 g di fibra al giorno.
  • Proteine; cibi come carne, uova e legumi sono costituiti da ampie molecole proteiche che l’organismo scompone in sostanze più piccole, gli aminoacidi. Il corpo assorbe aminoacidi dall’intestino tenue al sangue, che li trasporta in giro attraverso l’organismo. Secondo le linee guida italiane un adulto dovrebbe assumere indicativamente 0.9 g per chilo di peso corporeo di proteine al giorno.
  • Grassi; le molecole di grasso sono un’importante fonte energetica e aiutano ad assorbire alcune vitamine. Oli di origine vegetale come oliva, mais, colza, cartamo, soia e girasole sono esempi di grassi sani. Burro, grassi per pasticceria e merendine sono esempi di grassi meno sani. Il processo digestivo scompone le molecole di grasso in acidi grassi e glicerolo. Secondo le linee guida italiane, il 20 – 35% dell’apporto calorico giornaliero deve essere fornito dai grassi.
  • Vitamine; le vitamine sono classificate in funzione del liquido in cui si sciolgono. Le vitamine idrosolubili includono tutte le vitamine B (B6B12, …) e C. Quelli liposolubili (ossia, solubili nei grassi) comprendono le vitamine A, D, E e K. Ciascuna vitamina riveste uno o più ruoli diversi per lo sviluppo e la salute dell’organismo, che conserva le vitamine liposolubili nel fegato e nei tessuti adiposi; le vitamine idrosolubili non vengono invece conservate con facilità e le eccedenze sono di norma eliminate con le urine.

Tempo di digestione

I tempi di digestione di ciò che mangiamo variano in modo significativo tra soggetti diversi, sia per

  • caratteristiche fisiologiche (acidità gastrica, produzione di enzimi digestivi, peristalsi intestinale, …)
  • che per abitudini personali (tempo di masticazione, composizione dei pasti, …).

Il consumo di grandi porzioni di alimenti che richiedono lunghi tempi digestivi può portare a quella che comunemente viene definita cattiva digestione (o indigestione), che spesso è semplicemente dovuta a un’eccessiva permanenza degli alimenti nel tratto gastrointestinale.

Da un punto di vista generale le tempistiche sono in qualche modo proporzionali alla quantità di grassi consumati durante il pasto (ancora di più se fritti), mentre i fattori che contribuiscono ad aumentare la velocità di digestione sono un’accurata masticazione, una buona cottura o una consistenza liquida.

Questa è la teoria, ma ovviamente la pratica è più complessa; pensiamo per esempio a una porzione di latte intero che, nonostante la consistenza liquida, richiede tempi relativamente lunghi a causa dell’elevato contenuto in grassi.

Fatta questa necessaria premessa, possiamo pensare come ordine di grandezza i seguenti tempi di digestione nel solo stomaco:

  • spuntini e pasti leggeri: 2-3 ore,
  • pasti normali: 3-4 ore,
  • pasti abbondanti e/o molto ricchi di grassi: anche 5-6 ore.

L’eliminazione delle fibre indigeribili e delle scorie residue ha inizio indicativamente a circa 24 ore dal consumo del pasto e può protrarsi anche per diversi giorni.

Funzionamento della digestione

La base funzionale del processo digestivo consiste nello spostamento del cibo attraverso il tratto GI. La digestione inizia nella bocca con la masticazione e termina nell’intestino tenue. Nel suo transito attraverso il tratto GI, il cibo si mescola con i succhi digestivi, cosicché grosse molecole si scompongono in componenti più piccoli.

Questi componenti più piccoli sono quindi assorbiti attraverso le pareti dell’intestino tenue nel circolo sanguigno, per essere trasportati a tutto il corpo. Gli scarti della digestione transitano dall’intestino crasso e vengono espulsi dal corpo sotto forma di feci.

La seguente tabella 1 mostra le parti del processo eseguite da ciascun organo del sistema digerente, compresi i movimenti del cibo, il tipo di succo digestivo e le particelle di cibo scomposte.

Organo Azione meccanica Succo digestivo Particelle di cibo
Bocca Masticazione Saliva Amidi
Esofago Deglutizione Nessuno Nessuna
Stomaco Il muscolo superiore dello stomaco si rilassa per lasciar entrare il cibo, i muscoli inferiori lo mescolano con i succhi digestivi Acidi gastrici Proteine
Piccolo intestino Peristalsi Succhi digestivi intestinali Amidi, proteine e carboidrati
Pancreas Nessuna Succo pancreatico Amidi, grassi e proteine
Fegato Nessuna Bile Grassi

Transito del cibo nel tratto GI

Gli organi del tratto gastrointestinale, ampi e cavi, hanno pareti muscolari in grado di generare movimenti. Questi movimenti, noti come peristalsi, spingono cibo e liquidi lungo il tratto GI, mescolando i contenuti all’interno di ciascun organo. La peristalsi assomiglia a un’onda marina che si propaga lungo il muscolo via via che si contrae e rilascia.

  • Esofago; la deglutizione spinge il cibo in esofago, il tubo muscolare che convoglia alimenti e liquidi dalla bocca allo stomaco. Una volta iniziata, diventa involontaria e prosegue sotto il controllo di esofago e cervello. Lo sfintere esofageo inferiore, un muscolo ad anello alla giunzione tra esofago e stomaco, controlla il passaggio di cibo e liquidi tra i due organi. Quando il cibo si avvicina allo sfintere chiuso, il muscolo si rilassa e lo lascia passare nello stomaco.
  • Stomaco; lo stomaco immagazzina cibo e liquidi inghiottiti, li mescola con i succhi digestivi che produce e svuota lentamente il proprio contenuto (il chimo) nell’intestino tenue. Il muscolo della parte superiore dello stomaco si rilassa per contenere gli abbondanti volumi di materiale transitati dall’esofago. Il muscolo della parte inferiore dello stomaco mescola cibo e liquidi con i succhi digestivi.
  • Intestino tenue; i muscoli dell’intestino tenue mescolano il cibo con i succhi digestivi secreti da pancreas, fegato e intestino e spingono la miscela avanti per continuare il processo digestivo. Le pareti dell’intestino tenue assorbono i nutrienti digeriti nel circolo sanguigno. Il sangue trasporta questi elementi al resto del corpo.
  • Intestino crasso; i prodotti di scarto della digestione comprendono parti di cibo non digerito e le vecchie cellule della mucosa (il rivestimento interno) del tratto GI. Il muscolo spinge gli scarti nell’intestino crasso, che assorbe acqua e nutrienti residui, trasformando gli scarti da liquidi a feci solide. Il retto immagazzina le feci fino alla loro evacuazione tramite defecazione.

Succhi digestivi del tratto GI e scomposizione del cibo

I succhi digestivi contengono enzimi (proteine che accelerano reazioni chimiche nel corpo) che scompongono il cibo nei vari nutrienti.

  • Ghiandole salivarie; la saliva prodotta dalle ghiandole idrata il cibo in modo da facilitarne il transito in esofago fino allo stomaco. La saliva contiene anche un enzima che inizia a scomporre gli amidi alimentari.
  • Ghiandole della mucosa gastrica; queste ghiandole producono acido e un enzima che digerisce le proteine.
  • Pancreas; il pancreas secerne un succo composto da vari enzimi che scompongono carboidrati, grassi e proteine. Il succo pancreatico arriva nell’intestino tenue tramite tubicini chiamati dotti.
  • Fegato; produce un succo digestivo detto bile. Tra i pasti, la bile viene immagazzinata nella colecisti. Durante i pasti, la colecisti spreme la bile nei dotti biliari, che connettono la colecisti e il fegato con l’intestino tenue. La bile si mescola al grasso degli alimenti. Gli acidi biliari dissolvono i grassi nel contenuto acquoso dell’intestino (un po’ come uno sgrassatore scioglie l’unto da una padella) in modo che gli enzimi intestinali e pancreatici possano digerire le molecole di grasso.
  • Intestino tenue; i succhi prodotti dall’intestino tenue si combinano a quelli pancreatici e alla bile per completare la digestione. Il corpo completa la digestione delle proteine e la scomposizione finale degli amidi, producendo molecole di glucosio assorbibili nel circolo sanguigno. I batteri dell’intestino tenue producono parte degli enzimi necessari per la digestione dei carboidrati.

Il cibo digerito

L’intestino tenue assorbe gran parte delle molecole di cibo, oltre all’acqua e ai minerali, e li trasferisce ad altre aree dell’organismo per l’immagazzinamento o ulteriori modifiche chimiche.

Cellule specializzate aiutano ad assorbire i materiali attraverso la parete intestinale nel circolo sanguigno:

  • Il sangue trasporta zuccheri semplici, aminoacidi, glicerolo e alcune vitamine e sali al fegato.
  • Il sistema linfatico, una rete di vasi che trasporta globuli bianchi (leucociti) e un liquido detto linfa in tutto il corpo, assorbe acidi grassi e vitamine.

Controllo della digestione

A controllare finemente il processo digestivo intervengono numerosi trasmettitori ormonali e neurologici:

  • Regolazione ormonale: Le cellule della mucosa gastrica e di quella dell’intestino tenue producono e rilasciano ormoni che controllano le funzioni del sistema digerente. Questi ormoni stimolano la produzione dei succhi digestivi e regolano l’appetito.
  • Regolazione neurologica: L’azione del sistema digerente è controllata da due tipi di nervi: estrinseci e intrinseci.
    • I nervi estrinseci (o esterni) collegano gli organi del digerente al cervello e al midollo spinale. Questi nervi rilasciano composti chimici che fanno contrarre o rilassare la parete muscolare del tratto GI, a seconda se è richiesta la digestione di alimenti o meno.
    • I nervi intrinseci (o interni) del tratto GI sono attivati quando il cibo stira le pareti degli organi cavi. I nervi rilasciano varie sostanze che accelerano o ritardano il transito del cibo e la produzione di succhi digestivi.

Disturbi digestivi

Esistono numerosi disturbi digestivi, con sintomi che variano ampiamente in termini di qualità e intensità a seconda del problema; in termini generali possiamo classificare le patologie del tratto gastrointestinale in:

Si raccomanda di rivolgersi al medico nel caso di comparsa di:

Fonte principale

Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo

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Domande e risposte
  1. Se dovesse dare qualche consiglio su come migliorare la digestione senza farmaci? È un periodo che non riesco più a digerire nulla.

    1. Dr. Roberto Gindro

      1. Pasti piccoli e frequenti.
      2. Cibi leggeri.
      3. Masticare bene e a lungo (e questo può essere fatto solo fermandosi a mangiare con un attimo di calma).

  2. Cosa ne pensa della dieta vegetariana? E vegana?