La cheilite ed i fastidiosi tagli agli angoli della bocca

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Introduzione

La cheilite angolare, nota anche come “boccarola”, è l’infezione che colpisce l’angolo della bocca, solo su un lato o su entrambi contemporaneamente.

Il disturbo è spesso causato da un’infezione opportunistica sostenuta da funghi e/o batteri, di cui si conoscono vari fattori predisponenti locali e sistemici che contribuiscono a innescare e promuovere la lesione.

La terapia dipende dalle cause specifiche nel singolo caso, ma viene tipicamente accompagnata dal ricorso ad una crema antimicotica; è una condizione piuttosto comune, soprattutto nei soggetti senza denti propri, portatori di protesi e negli anziani, benché si possa manifestare a qualsiasi età, bambini compresi.

Sebbene la condizione possa in alcuni pazienti risultare difficile e lunga da trattare, la maggior parte dei casi di cheilite angolare risponde velocemente al trattamento antimicotico; in casi di durata protratta (cronicizzazione), la condizione tende a peggiorare e migliorare ciclicamente nel tempo.

Primissimo piano di della classica manifestazione sul labbro della cheilite angolare.

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Cause

La cheilite angolare è ritenuta un disturbo multifattoriale di origine infettiva, con vari fattori predisponenti di tipo locale (bocca e cavo orale) e sistemico (intero organismo).

Le zone colpite sono spesso infettate da funghi (lieviti), più raramente batteri o anche una combinazione dei due.

I microrganismi più comunemente coinvolti sono:

  • Funghi
  • Batteri
    • stafilococco aureo, che da solo causa il 20% dei casi;
    • streptococco beta-emolitico (questi tipi di batteri sono stati riscontrati nell’8-15% dei casi di cheilite angolare, ma raramente da soli).
  • Una combinazione dei microrganismi precedenti (infezione polimicrobica): in circa il 60% dei casi sono coinvolti sia C. albicans che S. aureo.

La Candida può essere rilevata nella quasi totalità delle lesioni da cheilite angolare, probabilmente perché questo microrganismo si trova nelle bocca del 40% circa dei soggetti normali (è infatti considerato un componente normale della flora microbica orale, che solo in specifiche condizioni diventa patogeno).

Alcuni studi hanno collegato l’insorgenza iniziale della cheilite angolare a carenze nutrizionali, per esempio di vitamine del gruppo B e ferro (con conseguente anemia da carenza di ferro), che a loro volta possono essere indicativi di malnutrizione o malassorbimento.

La cheilite angolare può essere una manifestazione indotta da una dermatite da contatto, che viene classificata in due gruppi:

  • irritativa,
  • allergica.

Anche un’infezione latente da herpes simplex può interessare l’angolo della bocca e innescare una cheilite; tecnicamente si tratta di una lesione labiale erpetica (un’ulcera fredda) e viene talvolta chiamata “herpes simplex angolare”. Un’ulcera fredda all’angolo della bocca si comporta come una classica lesione erpetica in altri punti delle labbra, con la formazione di vescicole seguita da rottura e formazione di una crosta che si risolve in circa 7-10 giorni.

Anche in questo caso va facilmente incontro a recidive periodiche nella stessa zona, specialmente durante periodi di stress. L’herpes simplex angolare va ovviamente trattato con farmaci antivirali topici come aciclovir e non con creme antimicotiche.

Cheiliti angolari possono infine inoltre insorgere successivamente ad operazioni chirurgiche effettuate in bocca, con la necessità di tenerla aperta molto a lungo, come la tonsillectomia.

Fattori di rischio

Tra i fattori maggiormente predisponenti allo sviluppo d’infezione si annoverano:

Sintomi

“Cheilite angolare” è un’espressione aspecifica che identifica la presenza di una lesione infiammatoria in una precisa sede anatomica, ossia l’angolo della bocca.

Come esistono varie possibili cause e diversi fattori contribuenti tra un soggetto e l’altro, così l’aspetto della lesione è entro certi limiti variabile. Le lesioni sono perlopiù presenti simmetricamente ai due lati della bocca, anche se talvolta si riscontrano a un solo angolo.

In alcuni casi la lesione è limitata alla mucosa delle labbra, in altri si estende oltre il bordo del vermiglio (il margine tra labbra e pelle del viso) sulla pelle del viso.

All’inizio gli angoli della bocca diventano spessi e grigio-bianchi, con un eritema adiacente. In seguito l’aspetto tipico consiste in un’area eritematosa grossolanamente triangolare, con edema (gonfiore) e spaccature della pelle a ciascun lato della bocca.

La mucosa delle labbra può

  • spaccarsi,
  • coprirsi di croste,
  • ulcerarsi
  • o atrofizzarsi.

Di norma non compare sangue.

Laddove sia colpita la pelle, si possono manifestare ragadi (screpolature lineari) radiali dall’angolo della bocca. Raramente la dermatite (che può sembrare un eczema) può estendersi dall’angolo della bocca alla pelle della guancia o del mento.

Se infettata da stafilococco aureo la lesione può presentarsi con croste giallo oro.

Nella forma cronica ci possono essere

  • suppurazione (presenza di pus),
  • esfoliazione
  • e formazione di tessuto di granulazione.

Talvolta i fattori predisponenti possono essere facilmente visibili, come la perdita dell’altezza della parte bassa del viso dovuta a dentiere di scarsa fattura e mal portate con conseguente sovra-chiusura mandibolare (“collasso del morso”).

Se all’origine ci sono carenze nutrizionali possono esserci altri segni concomitanti, come la glossite (lingua gonfia).

Individui con protesi dentali e cheilite spesso hanno una mucosa eritematosa (arrossata) sotto la dentiera (di solito, l’arcata superiore). Tipicamente le lesioni si associano a un senso di

  • irritazione,
  • dolore,
  • prurito o bruciore
  • con sensazione di secchezza.

Diagnosi

La diagnosi di cheilite angolare è generalmente clinica, ossia formulata in base alla sola osservazione dei sintomi e dei fattori di rischio predisponenti. Se la lesione è monolaterale invece che bilaterale (un solo lato anziché entrambi), va ipotizzato un fattore locale (ad esempio, un trauma).

Può essere utile un emocromo completo (conta completa delle cellule del sangue), integrato dalla determinazione dei livelli di ferro, ferritina, vitamina B12 (e, se possibile, altre vitamine del gruppo B) e folati.

Cura e terapia

La cheilite occasionale risponde bene al trattamento con antimicotici, tipicamente in forma di crema da applicare localmente.

Il trattamento delle forme croniche o più ostinate si fonda invece su 4 aspetti:

  1. Vanno identificati e trattati possibili focolai infettivi all’interno della bocca. La candidosi orali (mughetto), specialmente la stomatite dipendente da protesi dentali, è spesso riscontrata in concomitanza a questa patologia e, se non trattata, le lesioni agli angoli della bocca spesso recidivano. Questo implica il fatto di tenere le protesi perfettamente adattate e disinfettate. È spesso necessario un miglioramento dell’igiene protesica, comprendente la rimozione delle protesi durante il sonno e la pulizia giornaliera.
  2. Può essere necessario aumentare l’altezza verticale della parte inferiore del viso per evitare la sovrachiusura della bocca e la formazione di pieghe cutanee profonde. Ciò può richiedere la costruzione di una nuova dentiera che consenta un morso diverso. Raramente, in casi resistenti ai trattamenti normali, vengono usate procedure chirurgiche come le iniezioni di collagene (o altri filler come grasso autologo o acido ialuronico reticolato) per cercare di ripristinare un normale contorno del viso. Altre misure che sembrano combattere i fattori locali che possono contribuire alla cheilite sono il miglioramento dell’igiene orale, smettere di fumare e usare una crema protettiva (ad esempio, a base di ossido di zinco) di notte.
  3. Si trattano l’infezione e l’infiammazione delle lesioni in quanto tali. Ciò richiede generalmente un farmaco antimicotico topico (creme a base di clotrimazolo come Canesten, amfotericina B, chetoconazolo o nistatina). Alcune creme antimicotiche sono formulate in combinazione con corticosteroidi, come idrocortisone o triamcinolone, per ridurre l’infiammazione; alcuni antimicotici, come il miconazolo, hanno anche una qualche efficacia antibatterica. Se una coltura microbiologica rileva la presenza dello stafilococco aureo, il trattamento può venire cambiato adottando una crema a base di acido fusidico (ad esempio Fucidin), un antibiotico efficace contro questo tipo di batteri. Neomicina, mupirocina, metronidazolo e clorexidina sono possibili alternative in questi casi.
  4. Infine, se la cheilite sembra resistere al trattamento, vanno ricercate e corrette le cause sottostanti, quali anemia, carenze nutrizionali o l’infezione HIV. Nei casi cronici l’identificazione della causa è fondamentale per il trattamento. Le lesioni possono risolversi trattando il problema sottostante, ossia con un ciclo di integrazione di ferro (sostenuto eventualmente anche attraverso gli alimenti che ne sono ricchi) o supplementi di vitamine B per bocca. I test allergici sono raccomandati da alcuni nei casi resistenti al trattamento i cui si sospetti una dermatite da contatto allergica.

Fonte Principale

Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Barbara Greppi, medico chirurgo

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Domande e risposte
  1. Salve, volevo chiedervi se lo stress e il continuo leccare le labbra possano essere causa di un irritazione. Ve lo chiedo perché avverto da qualche giorno un leggero prurito sulla zona poco sotto l’angolo destro del labbro. Il fatto è che sono un po’ ipocondriaco e quando ho letto che esistono malattie gravi che causano questo genere di disturbo alle labbra forse ho sfregiato un po’ la zona come per controllare sempre che fosse tutto apposto, ed allora il prurito è cominciato. Se guardo allo specchio non si vede nulla se non forse una piccola bollicina bianca, potrebbe essere semplice condizionamento?

    1. Dr. Roberto Gindro

      1. Assolutamente sì, soprattutto d’inverno con il freddo può causare una severa disidratazione delle mucose.
      2. Sì, non c’è motivo di pensare a cause gravi.

    2. Posso chiedere se applicare del burro di cacao sia opportuno e possa agevolare la guarigione?

    3. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Può avere un effetto emolliente quindi dare un pò di sollievo, ma non accelera la guarigione.

  2. Salve, la cheilite angolare è contagiosa con i baci?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Non mi risulta, a meno di particolari situazioni predisponenti.

  3. È vero che se manifesto spesso la cheilite è perchè sono sieropositivo? Ho il terrore di fare il test… 🙁

    1. Dr. Roberto Gindro

      È vero che un paziente sieropositivo potrebbe esserne più soggetto, ma CHIUNQUE può manifestare anche più volte il problema, senza necessariamente avere l’HIV.

  4. Un normale burrocacao va bene per curare questa cosa? Oppure serve proprio una crema apposta?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Non serve a curarlo, ma potrebbe tenere morbida la mucosa e favorire la risposta immunitaria dell’organismo portando a risoluzione il disturbo.

  5. Lo stress può peggiorare questa infezione? Oppure magari renderla più frequente?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Assolutamente sì, la risposta è positiva ad entrambe le domande.