Cistite: sintomi, cause, rimedi e cura in bambini ed adulti

Ultima modifica

Introduzione

La sigla UTI (Urinary Tract Infection) viene spesso usata per identificare un’infezione delle vie urinarie; più comunemente si parla di cistite, anche se vederemo che si tratta in realtà solo di un caso particolare di UTI.

La maggior parte delle infezioni delle vie urinarie è causata da batteri che infettano l’apparato urinario, che è composto da un insieme di organi e strutture deputate tra l’altro all’eliminazione dei rifiuti liquidi dal corpo.

L’infezione può interessare vari punti delle vie urinarie, tra cui:

  • vescica (l’infezione della vescica è anche detta cistite, principale oggetto di questo articolo),
  • reni (l’infezione di uno o di ambedue reni è chiamata pielonefrite),
  • ureteri (gli ureteri sono i condotti che convogliano l’urina da ciascun rene alla vescica, ma raramente sono sede di infezione),
  • uretra (l’uretrite è l’infezione dell’uretra, il condotto che porta l’urina fuori dalla vescica),
  • prostata (una ghiandola presente solo nell’uomo).

I reni filtrano il sangue e producono urina, le uretere trasportano le urine dai reni alla vescica e la vescica funge da deposito fino all’eliminazione dal corpo attraverso l’uretra.

Infezioni delle vie urinarie, semplificazione

iStock.com/VectorMine

Si può sviluppare un’infezione in qualsiasi punto di questo percorso, anche se sono decisamente più comuni nella parte inferiore (basse vie urinarie) e cioè all’uretra e alla vescica.

Le cistiti sono comuni sia nei bambini che negli adulti e si stima che più della metà delle donne ne manifestino almeno un episodio durante l’arco della vita, di cui la metà dei casi interessati da almeno una recidiva nel giro di un anno.

Nei ragazzi più grandi e negli adulti la cistite può causare sintomi evidenti quali bruciore o dolore durante la minzione (facendo la pipì), mentre nei pazienti più giovani e nei lattanti possono risultare più difficili da scoprire perché i sintomi sono meno specifici, talvolta la febbre è l’unico sintomo.

Riassumendo, i sintomi più comuni della cistite nell’adulto possono comprendere:

  • dolore e bruciore pungente durante la minzione,
  • bisogno di fare pipì più spesso e più urgentemente del normale,
  • urina scura, torbida e/o con odore forte,
  • dolore pelvico,
  • sensazione di malessere.

I possibili sintomi nei bambini piccoli includono:

  • mal di pancia,
  • bisogno di fare pipì con urgenza e/o più spesso,
  • febbre,
  • debolezza o irritabilità,
  • riduzione dell’appetito ed eventualmente vomito.

Sebbene normalmente i batteri non si trovino in quantità significative nell’urina, possono facilmente raggiungere l’apparato urinario dalla pelle intorno all’ano (i batteri intestinali Escherichia coli sono i più comuni). Anche molti altri batteri, ed alcuni virus, possono causare infezioni e, raramente, i batteri riescono a diffondersi fino alla vescica o ai reni attraverso il sangue.

Le cistiti batteriche non sono contagiose.

Cause

La maggioranza delle infezioni delle vie urinarie è dovuta a batteri che penetrano nell’uretra e successivamente nella vescica; sono più comuni nelle donne principalmente per due ragioni:

  • nel sesso femminile l’uretra è più corta, quindi è più facile per i batteri raggiungere e colonizzare la vescica,
  • il meato uretrale (il foro da cui la pipì viene espulsa) è più vicino a vagina e ano, distretti anatomici particolarmente ricchi di flora batterica.

In genere l’infezione rimane confinata nella vescica, ma soprattutto se trascurata può anche diffondersi ai reni.

Quasi sempre, le infezioni delle vie urinarie sono causate da batteri che vivono nell’intestino e il batterio Escherichia coli (E. coli) è all’origine della grande maggioranza dei casi.

Altri fattori di rischio nello sviluppo di infezioni delle vie urinarie consistono in:

  • un’anomalia nella struttura o nella funzione dell’apparato urinario (ad esempio un rene malformato od un blocco nel tratto dove scorre l’urina),
  • un flusso anormale a ritroso (reflusso) dell’urina dalla vescica alle uretere e verso i reni, condizione congenita (presente fin dalla nascita) che spiega una buona percentuale dei casi di cistite nell’infanzia,
  • abitudini igieniche imperfette,
  • uso di bagnoschiuma o saponi che irritano l’uretra,
  • familiarità.

Le cistiti sono di norma facilmente curabili, ma è importante individuarle precocemente: se non diagnosticate o non curate possono causare danni ai reni, soprattutto nei bambini inferiori ai 6 anni.

Donne

Nelle donne le cistiti tendono ad essere più frequenti per ragioni anatomiche, ma tra gli altri fattori di rischio predisponenti ricordiamo anche:

  • Igiene intima scorretta, in particolare pulizia dall’ano verso la vagina dopo la defecazione (anziché essere in direzione opposta); i germi possono entrare nell’uretra, il cui orifizio si trova davanti alla vagina.
  • Rapporti sessuali, sia per infiammazione conseguente ad irritazione traumatica che per lo spostamento di germi che dalla vagina possono trovare la strada per l’uretra.
  • Ritenzione prolungata di urina: più l’urina rimane nella vescica, più i batteri aumentano, peggiore può essere l’infezione.
  • Qualunque ostacolo allo svuotamento completo della vescica, come un calcolo renale.
  • Diabete, condizione che peggiora le capacità dell’organismo di superare altri problemi di salute.
  • Diminuzione di estrogeni (un ormone) e variazioni della vagina dopo la menopausa.
  • Presenza di catetere vescicale, un tubicino introdotto in vescica attraverso l’uretra ed impiegato per drenare l’urina durante un esame medico in persone che non riescono a urinare spontaneamente, oppure in pazienti ospedalizzati con ritenzione urinaria, …
  • Uso di diaframma o spermicidi (creme anti-sperma) con un diaframma o su un profilattico, benché siano ormai dispositivi poco usati.

Gravidanza

Le donne incinte non sembrano essere più predisposte alle UTI delle altre donne, ma se si manifesta in gravidanza è leggermente più probabile che si diffonda ai reni.

La comunità scientifica ritiene che le modifiche ormonali e le variazioni della posizione delle vie urinarie durante la gravidanza facilitino la migrazione dei batteri lungo gli ureteri fino ai reni dove causano l’infezione. Per questo motivo, il medico prescrive di routine la ricerca di batteri nelle urine durante i primi tre mesi di gravidanza.

Uomini

Le infezioni delle vie urinarie nell’uomo sono spesso conseguenti ad un’ostruzione (per esempio, un calcolo delle vie urinarie o una prostata ingrossata) o all’impiego di un catetere durante una procedura medica. Il primo passo nel trattare un’infezione urinaria consiste nell’identificare il microrganismo che la causa e i farmaci a cui è sensibile.

Le infezioni prostatiche (prostatiti batteriche croniche) sono più difficili da curare perché gli antibiotici possono non riuscire a raggiungere efficacemente il tessuto prostatico infetto. Per questo, gli uomini con prostatite batterica spesso richiedono trattamento prolungati con antibiotici accuratamente selezionati.

Negli uomini, le UTI sono frequentemente associate con una prostatite batterica acuta, infezione che può essere mortale se non trattata tempestivamente.

Fattori di rischio

I principali fattori di rischio associati allo sviluppo di cistiti sono:

  • diabete,
  • età avanzata e condizioni che riducono le capacità di aver cura di sé (come la malattia di Alzheimer e il delirio),
  • problemi a svuotare completamente la vescica,
  • essere portatori di catetere urinario,
  • incontinenza fecale,
  • prostata ingrossata, uretra ristretta o qualunque altro ostacolo al flusso dell’urina,
  • calcoli renali,
  • immobilità protratta (per esempio, la degenza dopo una frattura dell’anca),
  • gravidanza,
  • chirurgia o qualunque intervento sulle vie urinarie.

Sintomi

I segni e i sintomi delle infezioni urinarie variano a seconda dell’età e di quale parte dell’apparato urinario viene infettata. Nei bambini più piccoli i sintomi possono essere molto generici: il piccolo può sembrare irritabile, mangiare poco o vomitare. A volte l’unico sintomo è una febbre che sembra comparire senza ragioni e non va via.

La maggioranza delle infezioni delle vie urinarie può essere curata con successo e guarita. I sintomi di infezione vescicale di solito spariscono entro 24 – 48 ore dall’inizio del trattamento.

Se trattata correttamente, l’infezione verosimilmente non danneggerà i reni o le vie urinarie. Le UTI non trattate, invece, possono causare problemi seri ai reni e all’organismo.

In caso di infezione renale, la scomparsa dei sintomi può richiedere una settimana o più.

Adulti

I sintomi più comuni di cistite (infezione della vescica) sono:

Infografica dei più comuni sintomi della cistite

I sintomi più comuni della cistite; la combinazione può essere variabile da una donna all’altra (iStock.com/Alena Igdeeva)

Se l’infezione si diffonde ai reni (pielonefrite acuta), i sintomi possono peggiorare e comprendere:

Nelle persone anziane e fragili con compromissione cognitiva (come la demenza) e nelle persone con un catetere urinario, i sintomi possono includere anche:

  • cambiamenti nel comportamento, confusione, agitazione e delirio
  • perdita involontaria di urina
  • brividi.

Bambini e ragazzi

Un’infezione alla vescica può manifestarsi con uno o più dei seguenti sintomi:

  • dolore, bruciore, sensazione pungente durante la minzione,
  • un crescente stimolo a urinare o una frequente minzione (sebbene vengano prodotte quantità molto piccole di urina),
  • febbre (non sempre presente, ma molto comune nei lattanti),
  • frequenti risvegli durante la notte per andare in bagno,
  • problemi di enuresi (perdita di urina durante la notte), anche se il bambino avesse già imparato ad andare in bagno,
  • lombalgia (mal di schiena basso) nell’area della vescica (generalmente sotto l’ombelico),
  • urina che emana un cattivo odore, che può sembrare torbida o che contiene sangue.

Molti di questi sintomi compaiono anche con un’infezione ai reni, ma il paziente sembra più malato ed è più probabile che compaia febbre con tremori di freddo, dolore al fianco o alla schiena, grave stanchezza o vomito.

Quanto dura?

La maggior parte delle infezioni vengono guarite entro una settimana se approcciate con cure mediche appropriate e tempestive.

Le ricadute sono comuni in

  • bambini con anormalità urinarie,
  • i pazienti con problemi nello svuotare la vescica (come i bambini con la spina bifida),  persone che hanno abitudini poco igieniche.

Nelle donne è purtroppo molto frequente andare incontro a recidive.

Complicazioni

In pazienti in buona salute la cistite risponde rapidamente alla terapia ed è quindi associata ad una prognosi ottima; se trascurate le complicanze delle infezioni delle vie urinarie possono tuttavia essere severe e comprendere:

  • infezioni ricorrenti, specialmente nelle donne che hanno avuto tre o più episodi,
  • danni renali permanenti da pielonefrite (infezione renale) acuta o cronica non trattata, specialmente in bambini piccoli,
  • nei casi più gravi infezione del sangue (sepsi), potenzialmente fatale.

Il rischio è maggiore tra i bambini, gli adulti molto anziani e in generale tra soggetti con scarse difese immunitarie (per esempio, individui con HIV o sottoposti a chemioterapia).

In gravidanza le infezioni delle vie urinarie possono aumentare il rischio di partorire neonati a termine sotto peso o prematuri.

Quando chiamare il medico

Si raccomanda di consultare sempre il medico in caso di sintomi suggestivi di infezione delle vie urinarie; la situazione assumere carattere d’urgenza nel caso di sintomi suggestivi di possibile infezione renale, come ad esempio:

  • dolore alla schiena o al fianco,
  • brividi,
  • febbre,
  • vomito.

Contattare il medico anche quando i sintomi dovessero comparire poco dopo una terapia antibiotica.

Chiama il dottore immediatamente e urgentemente in caso di bambino con febbre inspiegabile e brividi di freddo, soprattutto se accompagnati da dolore alla schiena o qualsiasi tipo di disagio durante la minzione.

Avvisare il pediatra anche in caso di:

  • minzione frequente, insolita o orinazione frequente durante la notte,
  • urina maleodorante , con sangue, o incolore,
  • lombalgia o dolore addominale (soprattutto sotto l’ombelico),
  • febbre a 38° nel retto nei più piccoli o oltre i 38.3° nei bambini più grandi,
  • mangia poco, vomita ripetutamente, o sembra insolitamente irritabile.

Diagnosi

Dopo aver effettuato una visita medica e posto delle domande sui sintomi, il medico potrebbe decidere di prescrivere l’analisi di un campione di urine per verificare e identificare i batteri che causano l’infezione.

Il modo in cui viene preso un campione dipende dall’età del paziente:

  • i bambini più grandi e gli adulti devono semplicemente urinare in un bicchiere sterile,
  • per i bimbi che indossano il pannolino esistono appositi sacchetti di raccolta per le urine.

Il campione può essere usato per

  • un’analisi delle urine (un test che verifica al microscopio la presenza nelle urine di germi o pus, ad esempio mediante la ricerca di globuli bianchi e dosaggio dell’esterasi leucocitaria)
  • o per un’urinocoltura (durante la quale si cerca di far crescere e identificare i batteri in un laboratorio). Sapere quali batteri hanno causato l’infezione può aiutare il medico a scegliere i farmaci più appropriati per la cura (antibiogramma).

La maggior parte dei bambini con un’infezione alle vie urinarie si riprende molto bene, ma alcuni di loro che sono molto piccoli quando hanno la loro prima infezione o quelli che hanno infezioni ricorrenti possono aver bisogno di ulteriori analisi per escludere anormalità nell’apparato urinario.

Se è sospettato un difetto fisico il pediatra può prescrivere analisi ed esami speciali.

Presenza di batteri senza sintomi

È relativamente comune nella pratica clinica rilevare la presenza di batteri nelle urine, pur in assenza di sintomi; in questi casi le linee guida suggeriscono un approccio di buon senso che prevede di:

  • evitare terapie antibiotiche nella popolazione altrimenti sana,
  • trattare precauzionalmente i soggetti a rischio, come ad esempio:
    • donne incinte,
    • pazienti sottoposti a procedure endoscopiche urologiche.

Si prescrive cautela anche nella popolazione anziana (in particolar modo, ma non solo, in presenza di disabilità cognitive e funzionali), in quanto:

  • i sintomi potrebbero non essere avvertire o adeguatamente segnalati al medico,
  • il sistema immunitario indebolito potrebbe predisporre allo sviluppo di complicazioni.

Cura e rimedi

Le infezioni delle vie urinarie vengono curate con antibiotici. Il tipo di antibiotico usato e la durata della terapia dipende dal batterio che ha causato l’infezione e dalla sua gravità.

Come illustrato dal Manuale MSD il trattamento di prima linea può prevedere ad esempio

  • nitrofurantoina (Neo-Fudarantin)
  • trimetoprim/sulfametossazolo (Bactrim)
  • fosfomicina (Monuril).

In caso di recidive o cistiti complicate (ovvero contratte da pazienti a rischio di complicazioni) si possono valutare principi attivi diversi, come ad esempio ciprofloxacina (Ciproxin).

Dopo diversi giorni di antibiotici il medico potrebbe far ripetere le analisi delle urine per confermare la scomparsa dell’infezione. È importante assicurarsi che l’infezione sia completamente guarita, perché una cistite non curata completamente potrebbe ripetersi o diffondersi.

È altresì di fondamentale importanza assumere tutti gli antibiotici prescritti all’orario indicato e può essere utile assumere abbondanti liquidi.

I bambini vengono ricoverati in ospedale per infezioni alle vie urinarie se:

  • hanno febbre alta o sembrano molto malati,
  • c’è una probabile infezione ai reni,
  • hanno meno di sei mesi,
  • i batteri dell’apparato urinario infettato possono essersi diffusi nel sangue,
  • sono disidratati (hanno bassi livelli di liquidi nel sangue) o vomitano e non riescono ad assumere nessun liquido o farmaco per via orale.

I bambini a cui viene diagnosticato un reflusso vescico-uretrale, nel quale l’urina va all’indietro nelle uretere invece di scorrere fuori dall’uretra, saranno visitati molto attentamente dal dottore. La cura potrebbe includere farmaci o, meno comunemente, un intervento chirurgico. La maggior parte dei bambini superano nella crescita leggere forme di reflusso, ma alcuni riportano danni ai reni o insufficienza renale più tardi negli anni.

La cistite passa da sola?

Nell’ottica di una riduzione dell’uso indiscriminato di antibiotici, per la lotta al drammatico problema dell’aumento delle resistenze batteriche, alcuni ricercatori si sono posti la domanda se sia possibile evitarne il ricorso pur in presenza di infezioni accertate (non complicate); le cistiti sono state quindi trattate con antinfiammatori (ibuprofene, in particolare) al fine di dare sollievo ai sintomi, rilevando che a distanza di tre settimane circa due terzi delle pazienti erano andate incontro a una completa risoluzione dei sintomi. Si tratta in ogni caso di un approccio che deve essere sempre valutato con il proprio medico e portato avanti con un costante monitoraggio, in quanto espone al rischio di complicazioni (nello studio si sono rilevati diversi episodi di pielonefrite).

Rimedi naturali

La fitoterapia o medicina naturale può essere d’aiuto alla donna per alleviare i disturbi delle più comuni infezioni alle vie urinarie, a questo proposito ricordiamo due piante molto importanti:

  • Cranberry o Mirtillo Americano (Vaccinium macrocarpon),
  • Uva Ursina (Arctostaphylos uva-ursi).

Il Cranberry è un arbusto rampicante che nasce sui suoli paludosi della Nuova Inghilterra (nord est degli USA) e nel Quebec. I suoi frutti, rossi e succosi dal sapore decisamente acidulo, maturano in autunno. Quando fu scoperto dalla fitoterapia si credeva fosse un antiinfiammatorio urinario per la sua acidificazione delle urine, in realtà recenti studi hanno quasi del tutto dimostrato il suo meccanismo d’azione: il Cranberry agisce impedendo ai batteri di aderire alle pareti delle vie urinarie,le proantocianidine A contenute nell’estratto aderiscono ai filamenti dei batteri, come l’Escherichia coli responsabile di molte patologie urinarie, impedendo loro di fissarsi alle pareti. Molte ricerche recenti hanno dimostrato sperimentalemente l’efficacia del Cranberry nella prevenzione delle infezioni urinarie. Alcune stime riportano dati secondo i quali le donne che assumono questa pianta in capsule o sotto forma di succo possono ridurre significativamente il numero di infezioni annue.

L’Uva Ursina è una pianta che cresce nelle zone alpine e sono le sue foglie che contengono i maggiori principi attivi: il principale fra questi è l’arbutina, che una volta ingerita viene idrolizzata ad idrochinone ed eliminata per via urinaria. L’idrochinone che si forma, quindi, è il responsabile dell’azione antibatterica della pianta. L’uva ursina è anche un’ottima fonte di tannini, sostanze dalle proprietà antiinfiammatorie e diuretiche. Come rimedio fitoterapico risulta molto efficace nella cura delle cistiti e anche nella prevenzione di tutte le infezioni delle vie urinarie, anche nell’uomo (prostatiti).

Come prevenire

Talvolta, un semplice cambiamento delle abitudini può prevenire la comparsa di cistite.

Nel caso si contraggano UTI frequenti, tentare di:

  1. Bere molto. L’acqua è la bevanda preferibile e si è osservato che bere di più permette di dimezzare il rischio di cistite, perché i liquidi possono lavare via i batteri dall’organismo.
  2. Bere succo di mirtillo rosso o assumere vitamina C.
  3. Urinare spesso. Andare in bagno non appena se ne sente lo stimolo.
  4. Urinare subito dopo un rapporto sessuale, in modo da lavare via i batteri che potrebbero essere entrati in uretra durante il rapporto.
  5. Al gabinetto, pulirsi sempre da davanti a dietro. Ciò è molto importante dopo la defecazione.
  6. Indossare biancheria intima di cotone e abiti larghi e comodi. Ciò aiuta a mantenere la zona asciutta.
  7. Non usare il diaframma o spermicidi.
  8. Scegliere profilattici lubrificati senza spermicidi. In alternativa, usare un lubrificante, sempre senza spermicidi.

Nei bambini più piccoli ed in quelli che iniziano a fare i primi passi, il frequente cambio dei pannolini può aiutare a prevenire il diffondersi dei batteri responsabili delle cistiti. Quando i bambini iniziano a prendersi cura di se da soli, è importante educarli ad una buona igiene. Dopo ogni defecazione (essere andati di corpo), le ragazze e le donne dovrebbero ricordare di pulirsi dal davanti verso dietro (dalla vagina verso l’ano), non da dietro verso il davanti, per prevenire il diffondersi dei germi dal retto all’uretra. Ai bambini si dovrebbe insegnare anche di non trattenere la pipì quando devono andare in bagno, perché l’urina che ristagna nella vescica favorisce la crescita dei batteri.

Le bambine in età scolare e le donne in genere dovrebbero evitare bagnoschiuma o saponi forti che potrebbero causare irritazioni e dovrebbero indossare biancheria in cotone anziché in nylon, poiché è meno probabile che favorisca la crescita dei batteri. Altri modi per diminuire il rischio di infezioni sono bere molti liquidi ed evitare la caffeina che può irritare la vescica.

Ricordiamo infine alcuni utili consigli:

  1. bere frequentemente aiuta a depurare l’organismo e ad evitare l’accumulo di tossine;
  2. le minzioni, durante la giornata devono essere frequenti, almeno 6; si consiglia di urinare anche dopo un rapporto sessuale;
  3. l’igiene intima locale deve essere quotidiana, non più di una volta al giorno, e si deve avvalere di acqua e sapone intimo adatto alla propria età o condizione;
  4. sono sconsigliati indumenti intimi sintetici e troppo stretti che facilitano il proliferare dei batteri;
  5. sono da evitare i bagni in piscina o quelli troppo lunghi nella vasca, ad esempio un accorgimento utile per chi proprio non riesce a stare lontano dalla piscina è quello di non lasciarsi asciugare addosso lo slip bagnato ma di cambiarselo subito con uno asciutto;
  6. combattere la stipsi e la diarrea, perché in entrambi i casi è più probabile che si verifichi una contaminazione da germi intestinali;
  7. evitare l’uso di spezie e vino bianco perché irritanti;
  8. ed infine evitare gli sport che possono provocare piccoli traumi locali come l’equitazione, il ciclismo ed il motociclismo.

Fonti e bibliografia

Articoli Correlati
Articoli in evidenza
Domande e risposte
  1. Cosa fare in caso di cistite?

    1. Dr. Roberto Gindro

      In molti casi la cistite tende a risolversi spontaneamente, ma se così non fosse dopo tre giorni si raccomanda di contattare il medico (è invece consigliabile farlo prima in caso di sintomi severi, come febbre e/o sangue nelle urine, o nel caso di pazienti fragili come donne in gravidanza, anziani e bambini). Nel frattempo si consiglia di bere molta acqua ed evitare rapporti sessuali.

  2. Cosa prendere in caso di cistite?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Molte infezioni della vescica si risolvono spontaneamente senza la necessità di assumere farmaci; a giudizio del medico è possibile, quando necessario, ricorrere ad antibiotici e disinfettanti delle vie urinarie.

  3. Dopo quanto fanno effetto gli antibiotici (Monuril, Ciproxin, NeoFuradantin, …)?

    1. Dr. Roberto Gindro

      In genere già dopo 12-24 ore si rileva un significativo sollievo in termini di sintomi.