Ultima modifica

Esame del sangue dell’omocisteina

L’omocisteina è un aminoacido presente nell’organismo in quantità molto ridotte; deriva da reazioni biochimiche che iniziano dalla metionina, un aminoacido che introduciamo consumando alimenti come carne, uova, legumi, latticini, …

Di norma la quantità presente nelle cellule dell’organismo è minima, perché la molecola non riveste ruoli particolarmente significativi e funge invece da prodotto intermedio nella conversione tra aminoacidi diversi. Proprio in questo senso, grazie alla vitamina B6, B12, acido folico e ad altre vitamine, viene utilizzata per:

  • essere nuovamente riconvertita in metionina,
  • essere degradata a cisteina (un altro aminoacido solforato).

In caso di carenza di una di queste vitamine l’omocisteina può aumentare la sua concentrazione, perché le quantità disponibili per la conversione potrebbero non essere più sufficienti.

L’esame del sangue che ne misura la concentrazione ha attirato negli anni passati l’attenzione del mondo medico ritenuta un buon fattore predittivo del rischio cardiovascolare, ossia della probabilità di sviluppare

  • aterosclerosi (placche nei vasi sanguigni),
  • malattie cardiache (come l’infarto) ed altri eventi cardiovascolari (ad esempio ictus),
  • tromboembolismo.

In realtà più recentemente si è fatto strada un certo scetticismo in una parte della comunità scientifica, perché gli ultimi lavori in letteratura non sembrano confermare un vero e proprio collegamento. Ad oggi si è quindi più cauti e spesso lo considera un debole fattore potenzialmente collegato alle malattie coronariche, ma nei prossimi paragrafi cercheremo di approfondire la questione.

In genere un valore basso di omocisteina non rappresenta invece un problema.

Valori normali

L’intervallo di normalità dell’omocisteina può cambiare leggermente da un laboratorio all’altro, ma indicativamente possiamo ritenere normali:

  • fino a 15 anni: 3 – 10 μmol/L
  • fino a 65 anni: 3 – 15 μmol/L
  • più di 65 anni: 3 – 20 μmol/L (fonte: Ospedale Niguarda)

Soprattutto quando si misura il valore in un contesto di valutazione del rischio cardiovascolare, quindi tipicamente in soggetti già ritenuti a rischio, spesso ci si pone limiti anche inferiori.

Per sottoporsi all’esame è richiesto digiuno da 12 ore e, possibilmente, una condizione di riposo prima del prelievo per almeno 15 minuti.

Omocisteina alta

Le possibili e più comuni cause di valori alti di omocisteina (iperomocisteinemia) sono:

  • carenza di folati,
  • carenza di vitamina B12,
  • carenza di vitamina B6,
  • disturbi congeniti metabolici relativi alle vitamine del gruppo B (tra cui la possibile muazione MTHFR),
  • fumo,
  • stile di vita eccessivamente sedentario.

In molti casi la spiegazione di un valore alto va quindi cercata soprattutto nelle abitudini del paziente, che possono essere carenti sia dal punto di vista dell’attività fisica che della dieta; un’alimentazione povera di frutta e verdura, o in generale poco varia, può facilmente causare carenze (per esempio di acido folico) che spiegano un graduale aumento delle concentrazioni di omocisteina.

L’omocisteina alta in genere non causa sintomi, a meno che non sia presente una grave carenza di vitamina B12 e/o folati, che può manifestarsi invece con:

Rischio cardiovascolare

L’iperomocisteinemia è stata considerata negli anni potenzialmente legata a un aumentato rischio di:

Alcuni studi sembrano ipotizzarne un collegamento anche per per numerose altre malattie, come la demenza senile, l’osteoporosi, diabete, …

La ricerca è tuttora in corso e le più prestigiose società medico-scientifiche mondiali adottano ancora posizioni molto caute; l’American Heart Association per esempio riconosce la relazione tra i livelli della molecola e la probabilità di sopravvivenza a seguito di infarto/ictus, ma non considera ancora una concentrazione elevata come vero e proprio fattore di rischio cardiovascolare, anche perchè è stato dimostrato (questa volta in modo abbastanza inequivocabile) che una supplementazione di vitamine del gruppo B e folati effettivamente può ridurre i livelli di omocisteina, ma non diminuisce proporzionalmente anche il rischio come invece ci si aspetterebbe se il legame fosse diretto.

Gravidanza

L’esame del sangue dell’omocisteina viene spesso prescritto alle donne con aborti ricorrenti perché potrebbe esserci un collegamento tra un valore alto e un’eccessiva coagulabilità del sangue (ossia una tendenza a formare coaguli, che potrebbero causare aborti spontanei nella donna incinta andando a bloccare il flusso sanguigno verso la placenta).

In realtà anche in questo caso non esistono ancora prove convincenti al di là di ogni ragionevole dubbio del legame, l’esito va quindi interpretato nel contesto generale costituito dagli altri esami relativi alla trombofilia.

Altri fattori

  • L’omocisteina è di norma più alta nelle donne rispetto agli uomini.
  • Un prelievo effettuato non a digiuno potrebbe causare un lieve aumento dei valori.
  • L’assunzione della pillola anticoncezionale potrebbe essere causa di aumento dei valori, così come l’assunzione di altri farmaci (ad esempio la carbamazepina, il metotrexato, …).
  • Altri fattori che potrebbero incidere sono:
    • età (i valori tendono ad aumentare con il trascorrere degli anni),
    • fumo,
    • dieta limitata,
    • malattie renali,
    • ipotiroidismo,
    • psoriasi,
    • alcuni farmaci,
    • famigliarità.

Cura e dieta

Un valore elevato viene in genere trattato con la prescrizione di integratori di acido folico, eventualmente associati a vitamine del gruppo B, e precise indicazioni dietetiche volte a perseguire un regime alimentare vario e completo.

In particolare è molto importante, ma non solo in questo contesto, il consumo di 5 porzioni al giorno di frutta e soprattutto verdura; per l’assunzione di acido folico si consiglia di consumare quotidianamente verdura cruda e possibilmente fresca, scelta fra:

  • lattuga a foglia larga,
  • spinaci,
  • zucchine,
  • cavoletti di Bruxelles,
  • … (Fonte Wikipedia)

o altri alimenti che ne siano ricchi, come

  • fegato di manzo,
  • tuorlo d’uovo.

L’aumento dell’assunzione attraverso la dieta, o ancora di più in caso di integrazione attraverso supplementi, viene in genere verificato dopo 8 settimane; nel caso di valori ancora alti si prova in genere ad aumentare ulteriormente le dosi.

Una particolare cautela è necessaria nelle diete vegane che, sebbene tipicamente molto ricche di folati, risultano di fatto carenti di vitamina B12 che deve essere necessariamente introdotta in forma di integratore (non essere presente in modo naturale in alcun alimento vegetale, con l’eccezione di alcune alghe che non a caso non sono propriamente assimilabili a piante).

Fotografia degli alimenti ricchi di acido folico per abbassare l'omocisteina

iStock.com/Fertnig

Articoli Correlati
Articoli in evidenza
Domande e risposte
  1. È un problema avere l’omocisteina alta quando ricerca una gravidanza?

    1. Dr. Roberto Gindro

      In genere si prova ad abbassarla con dosi più elevate di acido folico, per ridurre il rischio cardiovascolare e di complicazioni durante la gravidanza.

  2. Cosa posso mangiare per aiutare ad abbassare il valore?
    Sto comunque già assumendo i farmaci prescritti dal medico.

  3. Questa mattina ho ritirato gli esami del sangue e ho trovato che l’omocisteina è 20,13 (valori di riferimento 5,4-16,0).

    Devo preoccuparmi?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Preoccuparsi no, ma sicuramente va verificato con il medico; in genere in questi casi viene prescritto acido folico e, in base alla situazione del paziente, eventuali approfondimenti.