Tachicardia parossistica sopraventricolare: sintomi, cause e cura

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Introduzione

La tachicardia sopraventricolare parossistica (PSVT) è una condizione caratterizzata da

  • episodi di accelerazione del battito cardiaco (tachicardia)
  • che hanno origine nella parte del cuore sopra i ventricoli (sopraventricolare),
  • che si verificano occasionalmente (parossistica).

Durante un episodio il paziente può avvertire palpitazioni e altri disturbi più o meno fastidiosi, come

Ogni episodio inizia e finisce improvvisamente.

In pazienti altrimenti sani la prognosi è assolutamente buona e il disturbo non è causa di ulteriori complicazioni, salvo una comprensibile preoccupazione prima della diagnosi; generalmente non è pericolosa per la vita ed è possibile trattare o prevenire i singoli episodi, quando necessario.

Fotografia di una donna che si tocca il petto a causa di dolore

iStock.com/Tharakorn

Cause

In condizioni normali le camere del cuore (atri e ventricoli) si contraggono in modo coordinato.

  • Le contrazioni sono innescate da un segnale elettrico che ha origine nella zona del cuore chiamata nodo senoatriale (NSA).
  • Il segnale si sposta nelle camere superiori (atri) e li fa contrarre.
  • In seguito il segnale si sposta nella parte bassa del cuore e fa contrarre anche le camere inferiori (ventricoli).

L’accelerazione del battito cardiaco dovuta alla tachicardia sopraventricolare parossistica inizia con eventi che si verificano nelle zone del cuore sopra ai ventricoli; nella maggior parte dei casi la condizione è legata alla presenza di una sorta di “corto-circuito” elettrico del cuore, innescato per esempio da determinate situazioni (attività fisica, digestione, …).

Il fenomeno colpisce circa due persone ogni mille, quindi è relativamente poco comune; interessa con maggior frequenza i giovani e i neonati e preferibilmente di sesso femminile, ma tra i fattori di rischio ricordiamo anche:

  • sindrome di Wolff-Parkinson-White (una condizione caratterizzata da alterazioni del sistema elettrico cardiaco e spesso ereditaria),
  • stress,
  • consumo di alcool,
  • consumo di caffeina,
  • uso di droghe,
  • fumo.

Sintomi

Tra i sintomi più comuni della tachicardia parossistica ricordiamo:

  • ansia,
  • sensazione di costrizione o dolore al petto,
  • palpitazioni (sensazione di riuscire ad avvertire il battito cardiaco) spesso accompagnate da battito irregolare o accelerato,
  • accelerazione del battito (tachicardia),
  • sudorazione,
  • fiato corto,
  • capogiro,
  • svenimento.

Nella maggior parte dei casi i sintomi iniziano e finiscono improvvisamente e possono durare da qualche minuto a qualche ora.

La frequenza cardiaca può raggiungere e superare i 100 battiti al minuto, nei casi più severi addirittura più di 250. Nei bambini in particolare il battito tende ad accelerare moltissimo; tra un episodio e l’altro di tachicardia il battito ritorna alla normalità (ovvero tra i 60 e i 100 battiti al minuto).

In alcuni casi, soprattutto al primo episodio di tachicardia parossistica, il paziente può maturare il comprensibile dubbio di vivere un attacco cardiaco; se il dolore è al petto è significativo è dunque sempre consigliabile farsi accompagnare in Pronto Soccorso per verificare.

Quando chiamare il medico

Si consiglia di rivolgersi al medico in caso di:

  • sensazione che il cuore batta troppo velocemente e i sintomi non cessino spontaneamente nel giro di pochi minuti;
  • un paziente con precedenti di tachicardia sopraventricolare parossistica che sviluppi un episodio di tachicardia che non migliora né con la manovra di Valsalva né tossendo (vide infra);
  • altri sintomi, oltre l’accelerazione del battito, soprattutto se sono nuovi e/o anomali;
  • frequenza di comparsa che aumenta eccessivamente.

In caso di pregressi problemi cardiaci si raccomanda di rivolgersi urgentemente al medico o in Pronto Soccorso.

Pericoli

Questa forma di tachicardia non è in genere pericolosa e spesso non richiede trattamenti; in presenza di altri disturbi cardiaci o fattori di rischio cardiovascolari il medico vorrà invece fare il possibile per prevenire nuovi episodi.

Rare complicazioni comprendono

Diagnosi

Quando sia possibile procedere ad una visita medica proprio durante l’episodio di PSVT, verrà evidenziata l’accelerazione del battito cardiaco, riscontrabile anche come pulsazione al livello del collo; a seguito di questa conferma il medico potrebbe consigliare alcuni approfondimenti per meglio caratterizzare il disturbo e in particolare individuare l’esatta posizione delle anomalie elettriche, per esempio attraverso studi elettrofisiologici.

L’elettrocardiogramma è tuttavia l’esame più eseguito, almeno in prima battuta, perché in grado di tracciare ritmo e attività elettrica del cuore. È del tutto indolore e dura solo pochi minuti; quando è possibile eseguirlo durante un episodio di tachicardia sopraventricolare può contribuire in modo determinante alla diagnosi.

Il problema è infatti riuscire a eseguirlo durante un episodio, che non è sempre prevedibile, quindi in alcuni casi può essere preferito un controllo holter per 24 ore.

Cura e terapia

La tachicardia che si verifica una volta ogni tanto di solito non richiede di essere curata, a patto che il paziente non lamenti altri sintomi o disturbi cardiaci di altra natura.

Fare il possibile per evitare i fattori scatenanti (stress, alcool, caffeina, …) è spesso sufficiente a convivere con il disturbo, ma per far cessare la tachicardia si può ricorrere alle tecniche seguenti (da verificare con il medico!, vengono qui riportate a solo scopo divulgativo):

  • Manovra di Valsalva. Questa manovra consiste nel trattenere il respiro tappando il naso con le dita e chiudendo la bocca, tendere i muscoli ed espirare in modo forzato, come quando si prova ad andare di corpo. Si tratta di una compensazione forzata dell’orecchio medio, usata spesso dai subacquei, ma che in questo caso viene sfruttata per la sua azione di stimolazione sui nervi vaghi che innervano i polmoni e che contribuiscono a rallentare il battito cardiaco.
  • Tossire da seduti, con il tronco piegato in avanti, provoca una simile stimolazione vagale.
  • Spruzzare dell’acqua gelata sulla faccia o immergere il viso in acqua fredda ha anche in questo caso effetti stimolanti sul nervo vago, allo stesso modo di bere un bicchiere di acqua fredda.

Se la tecnica eventualmente consigliata dal medico non dovesse funzionare e la tachicardia persistesse, si raccomanda di farsi accompagnare in Pronto Soccorso (è generalmente controindicato mettersi alla guida in questi casi, per sé stessi e per gli altri).

Farmaci

A seguito dell’evento acuto il medico può valutare l’eventuale necessità di ricorrere ad un approccio farmacologico preventivo, per prevenire cioè ulteriori episodi; nei pazienti con manifestazioni isolate e lievi non è in genere necessaria alcuna terapia, mentre quando i sintomi compromettono in modo significativo la qualità di vita è possibile ricorrere a diverse classi di farmaci, tra cui beta-bloccanti (atenololo, sotalolo, …) e antiaritmici (diltiazem, verapamil, …).

Altri trattamenti e dispositivi medici

La terapia di lungo periodo per chi ha episodi ripetuti di tachicardia parossistica, o soffre anche di disturbi cardiaci e non risponde adeguatamente ai farmaci può diventare ospedaliera e comprendere:

  • Ablazione cardiaca, un intervento usato per distruggere piccole zone del cuore dove si origina l’accelerazione del battito (attualmente è la terapia d’elezione per la maggior parte dei casi di tachicardia sopraventricolare parossistica).
  • Impianto di un pacemaker per riportare il battito cardiaco alla normalità (in alcuni casi possono essere usati nei bambini che soffrono di tachicardia sopraventricolare parossistica che non rispondono alle altre terapie).

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. Salve dott. Cimurro ,mi piacciono molto le sue risposte ,sempre ben chiare e rassicuranti….sono unadonna di 50 e da moltisdimo tempo soffro di ansia e ipocondria…..somatizzo tutto con sintomi fisici veri e propri come agitazione ,extrasistoli per qualsiasi emozione,pensiero,a riposo.,,,.mi devo preoccupare? Ptendo regolarmente il cipralex da 10 mg e en al bisogno…..,,ho paura di avere qualcosa al cuore …..ma il mio dottore mi tranquilizza perche’ dice che sono dovute all’ansia…,,,effettivamente le gocce di en me li fa passare….quindi? Lei che mi dice caro dott.cimurro,,,,,grazie.,,grazie

    1. Dr. Roberto Gindro

      Se ha già verificato con il medico può stare assolutamente tranquilla, i sintomi possono effettivamente essere spiegati tutti con l’ansia.

  2. Buongiorno Dottore. Ultimamente mi capitano episodi di tachicardia che iniziano con senso di ansia e battiti accelerati che inizialmente sono intorno ai 100 poi mi alzo per misurarli con un app, cardiio, e aumentano. Ora le scrivono come sono i battiti in un episodio tipo. Ore 4:36 152 bpm; ore 4:37 119 bpm ( dopo che mi sono buttata dell’acqua fredda su volto e braccia); ore 4:38 114 bpm; ore 4:39 88 bpm; ore 4:41 81 bpm; ore 4:48 74 bpm. Le metto un altro episodio tipo capitatomi ieri. Ore 8:20 84 bpm; ore 8:21 111 bpm; ore 8:23 130 bpm; ore 8:24 139 bpm; ore 8:25 111 bpm; ore 8:26 95 bpm. I battiti sono rimasti intorno agli 85/95 fino alle 9. Alle 9:28 erano a 74. Secondo lei l’andamento della mia tachicardia potrebbe essere parossistica?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Ne ha già parlato con il medico? Soffre d’ansia?

    2. Si dottore soffro di ansia.

    3. Secondo lei la mia tachicardia è parossistica?

    4. Dr. Roberto Gindro

      A mio avviso no, ma va comunque approfondita con il medico.

    5. Grazie Dottore. Inoltre le volevo dire come mai dopo mangiato ho extrasistole e ansia? È causa delle stomaco?

    6. Dr. Roberto Gindro

      Potrebbe essere legato a reflusso/ernia iatale, ma anche in questo caso non lo trascuri e lo verifichi con il medico.

  3. Salve,

    soffrivo di tachicardia parossistica, diagnosticata e riscontrata ogni volta che mi presentavo nel pronto soccorso più vicino con l’episodio in corso, dall’età di 18 anni circa. Due, tre o quattro episodi l’anno, trattati con isoptin endovena e una sola volta con pressione sui bulbi oculari. Gli episodi non sono mai cessati da soli, per cui dopo anche 3-4 ore di attesa il ricorso al pronto soccorso era inevitabile.
    Mi sono stati prescritti farmaci beta-bloccanti quotidiani a vita, che non ho mai assunto.
    Poi, all’improvviso, intorno ai 26-27 anni, gli episodi sono scomparsi da soli.
    Come si può spiegare questo fatto?
    Il fatto che nel frattempo mi sono laureato e sistemato sentimentalmente può aver assunto un ruolo su un problema avente cause fisiche e non mentali?

    Nota a margine: se avessi assunto i farmaci beta-bloccanti, probabilmente li starei ancora assumendo (con tanto di effetti collaterali significativi) senza sapere di non avere più la sindrome.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sì, probabilmente una stabilità psicofisica è stata determinante.

  4. Salve sono una ragazza di 21 anni ho avuto 2 bimbi..al’eta di 12 ho avuto la tacchicardia parrossisica e lavevo ogni mese dopo il secondo figlio che ha 10 mesi nn mi e venuta x 8mesi.. poi un giorno ero troppo nervosa e mi e rivenuta in quei 8mesi ke nn mi e venuta nn lo pansata affatto xke mi era morta una mia amica.. dopo ho ripensato alla tacchicardia e mi e rivenuta io nn so se fare lamblazione o no.. secondo lei ho la tacchicardia parrosisica o no o me la faccio venire io perche soffro anche dansia pero riesco a riconoscere la tacchicardia parrossisica.. secondo lei devo fare lablazione o no??ma i rischi quali sono cosa mi puo succedere??

    1. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      Salve, bisognerebbe valutare bene la frequenza cardiaca che raggiunge, se è ritmica, la frequenza di questa tachicardia ( se dura giorni interi) , se compromette la sua qualità di vita. Inoltre bisogna escludere patologie che possono causarla ( per esempio controllare la funzionalità tiroidea). E’ stata valutata da un cardiologo?

    2. Salve si e stata valutata la tiroide ma nn ce lo.. oggi sono andata daun cardiologo e mi a consigliato di fare lo studio elettrico fisiologico del cuore ma io nn voglio farko e le ho detto se aveva qualke pastiglia da darmi per questa tacchicardia e mi a dato seloken metopololo secondo lei me la fa passare la tacchicardia… o con questa pastiglia succede qualcosa?? Ma skusi la mia ignoranza ma di tacchicardia parossistica si muore??

    3. Dr. Roberto Gindro

      Sì, il farmaco prescritto abbasserà il battito.

  5. Buongiorno, ho 20 anni, dopo molte volte che mi sono sentita male i dottori si sono accorti che ho una tachicardia posturale aortica, e mi hanno dato la terapia bisoprololo da 1.25 mg per due volte al giorno, in più ieri il cardiologo mi ha prescritto il procoralan da 5 mg da prendere 2 volte al giorno.. Alla mattina una pastiglia di bisoprololo e una di procoralan e alla sera anche. Volevo chiedere una cosa…il procoralan è un farmaco salva vita? Grazie

    1. Dr. Roberto Gindro

      Cosa intende lei per “salva-vita”?

    2. Siccome sono andata in farmacia per comprarlo e mi hanno detto che non c’è l’hanno perché devono farlo arrivare dall’ospedale, come mai solo quel farmaco arriva dall’ospedale? E mi hanno detto che non si paga nulla.
      Allora mi chiedevo se è un farmaco salva vita

    3. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Buonasera, no non lo è, è un farmaco che viene usato spesso in associazione al primo che le hanno dato come trattamento di questo tipo di patologia. Saluti.

    4. Dr. Roberto Gindro

      Mi inserisco solo per aggiungere che la modalità di ritiro descritto è un approccio scelto da diverse Regioni (Distribuzione per conto), in cui il farmaco viene dispensato direttamente dall’ASL ma attraverso la farmacia territoriale con l’obiettivo di un risparmio per le casse regionali.

    5. Grazie mille per le informazioni

  6. Ho una tachicardia parossistica sovra ventricolare, ma capita che i miei battiti si aggirino sui 50 al minuto. Non sono sportiva! Insomma per mesi sono stata bradicardia ma non sono riuscita a rilevarla con holter. Potrebbe essere una malattia del nodo del seno invece? O il fatto che sia stata diagnosticata la tachicardia parossistica sovra ventricolare esclude già da sé la bradi tachi aritmia o malattia del nodo del seno?
    Grazie

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Salve, non la esclude a priori, nè però ce la fa sospettare in particolare…ovviamente va valutato il quadro clinico d’insieme dal cardiologo.

    2. La ringrazio

  7. Xanax va bene per la tachicardia da ansia?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Se prescritto sì, va benissimo.

      Preciso il “se prescritto” perchè in questi casi è importante verificare con il medico le cause dell’aumento di frequenza del battito, una volta accertato che sia ansia questa viene trattata nei modi canonici.

  8. 65 battiti a riposo è troppo basso? Grazie.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Ultima parola al suo medico, che valuterà meglio il contesto generale, ma mi sembra perfetta.

  9. Bisoprololo interagisce con gli antinfiammatori?

    1. Dr. Roberto Gindro

      I FANS (antinfiammatori) potrebbero ridurre l’effetto sulla pressione di bisoprololo, quindi è un’associazione da valutare con il medico (che soppeserà vantaggi e rischi, in base a frequenza, dosi, molecola, …).