Sindrome delle gambe senza riposo (RLS): cause, rimedi e terapia

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Cos’è la sindrome delle gambe senza riposo

La sindrome delle gambe senza riposo (RLS, dall’inglese Restless Legs Syndrome) è un disturbo del sonno che provoca un bisogno urgente e incontenibile di muovere le gambe, spesso accompagnato da sensazioni strane e spiacevoli. Una volta mosse le gambe il fastidio scompare, ci si sente riposati e le percezioni strane spariscono.

Chi soffre di questa sindrome descrive il disagio come una sorta di crampo, “una sensazione di qualcosa che striscia sulle gambe”, “gambe che tirano”, prurito, formicolio, bruciore, dolore e/o scosse. In alcuni casi possono essere colpite anche le braccia.

Il bisogno di muoversi e le sensazioni spiacevoli si verificano quando si è a riposo e inattivi, quindi tendono ad essere avvertite maggiormente di sera o durante la notte.

Chi soffre di questa sindrome può avere difficoltà ad addormentarsi e mantenere il sonno, quindi può sentirsi stanco e assonnato durante il giorno. Le normali attività, come lo studio e il lavoro, possono risultare compromesse. Se non si dorme abbastanza, infine, si può iniziare a soffrire di depressione, sbalzi d’umore e altri problemi di salute.

La gravità della RLS può variare a seconda:

  • dell’entità dei sintomi e della loro frequenza,
  • della facilità con cui il movimento riesce ad alleviare i sintomi,
  • di quanto i sintomi disturbino il sonno.

Una specifica forma di sindrome delle gambe senza riposo che compare prima dei 45 anni tende ad essere ereditaria, può addirittura presentarsi già durante l’infanzia e, una volta manifestatasi, di solito persiste per tutta la vita. Con il tempo i sintomi peggiorano gradualmente e tendono a presentarsi con sempre maggior frequenza. Se la forma della sindrome è lieve, si possono avere lunghi periodi liberi da sintomi.

Un’altra forma inizia più tardi, dopo i 45 anni, e di norma non manifesta componenti ereditarie. Questo tipo di sindrome delle gambe senza riposo tende a comparire all’improvviso e i suoi sintomi di norma non peggiorano con il passare del tempo.

La sindrome può essere scatenata da determinati disturbi, patologie e farmaci. Ad esempio sembra essere favorita da

La sindrome delle gambe senza riposo è purtroppo una condizione permanente, per la quale non esiste una cura, salvo quando sia la conseguenza di un’altra malattia o di un farmaco; le attuali terapie possono tuttavia

  • controllare il disturbo,
  • minimizzare i sintomi,
  • allungare i periodi di sonno riposante.

I sintomi possono peggiorare gradualmente con l’età (il declino potrebbe essere leggermente più rapido nelle persone che soffrono anche di una condizione medica associata).

Alcuni pazienti presentano remissioni, periodi in cui i sintomi diminuiscono o scompaiono per giorni, settimane, mesi o anni, anche se purtroppo spesso riappaiono più o meno improvvisamente.

Donna che si massaggia la gamba

Shutterstock/aslysun

Cause

È possibile individuare due forme di sindrome delle gambe senza riposo

  • primaria (o idiopatica)
  • e secondaria.

Le donne sono colpite più degli uomini, ma nella maggior parte dei pazienti viene diagnosticata la forma primaria, ovvero apparentemente senza causa (nota); si tratta di un disturbo primario del sistema nervoso centrale, che tuttavia mostra una certa familiarità in gran parte dei pazienti (segno di una qualche predisposizione genetica).

Nei pazienti con familiarità per la malattia l’esordio è in genere più precoce, prima dei 45 anni, ma con una progressione della malattia più lenta.

La sindrome secondaria delle gambe senza riposo può verificarsi come conseguenza di specifiche condizioni di salute, tra cui:

Sono poi noti diversi farmaci in grado di causare o esacerbare i sintomi della sindrome, tra cui:

  • medicinali antidopaminergici (ad esempio neurolettici),
  • difenidramina,
  • antidepressivi triciclici (TCA),
  • inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI),
  • inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI),
  • litio
  • e beta-bloccanti.

Alcolici e caffeina sono considerate sostanze a rischio ed anche la gravidanza è un fattore di rischio di grande rilevanza; alcune stime descrivono come ne venga colpito circa un terzo delle gestanti, ma fortunatamente i sintomi scompaiono entro poche settimane dal parto.

Tra gli altri fattori di rischio occasionalmente descritti in letteratura figurano anche:

Meccanismo eziopatogenetico

La patogenesi della sindrome delle gambe senza riposo non è ancora chiara; quello che si osserva è in genere una disfunzione del sistema dopaminergico e delle riserve di ferro in specifiche regioni del cervello (eventualmente mediata da predisposizione genetica trasmessa con pattern autosomico dominante).

Anche altri squilibri chimici potrebbero essere coinvolti, come dimostra il caso dei pazienti affetti da insufficienza renale che a seguito di trapianto vedono risolversi i sintomi.

Sintomi

I 5 sintomi caratteristici della sindrome delle gambe senza riposo (RLS) sono:

  1. Bisogno incontenibile di muovere le gambe accompagnato spesso, ma non sempre, da sensazioni sgradevoli alle gambe. Se il disturbo è grave, il paziente potrebbe sentire il bisogno di muovere anche le braccia.
  2. I sintomi iniziano o sono più intensi di sera o di notte, ma si verificano o si aggravano anche nei momenti di inattività (il bisogno di muoversi aumenta quando si è seduti o mentre ci si riposa da sdraiati).
  3. I sintomi sono alleviati dal movimento. Il movimento, in particolar modo il camminare, aiuta ad alleviare le sensazioni spiacevoli. Finché si continua l’attività, i sintomi sono lievi o assenti.
  4. La necessità di muovere le gambe rende impossibile dormire, rendendo il paziente stanco e affaticato durante il giorno (rientra per queste ragioni nel novero dei disturbi del sonno).
  5. La presenza di questi sintomi non deve essere attribuita ad altre condizioni, come discinesia tardiva, generici crampi alle gambe, …

Affinché sia diagnosticata la RLS, il paziente deve presentare tutti e quattro i sintomi principali, senza che siano spiegati da altre cause (punto 5).

L’entità del fastidio può variare da un giorno all’altro, così come la frequenza, ed essere diversa per ogni paziente; nei casi più gravi i sintomi si verificano più di due volte a settimana, avendo come conseguenza una grave interruzione del sonno e una compromissione della funzione diurna.

Anche fattori psichiatrici, stress e affaticamento possono esacerbare i sintomi della RLS.

I pazienti possono talvolta presentare delle fasi di remissione, in cui i sintomi spariscono per periodi variabili da qualche settimana a quelle mese, ma la tendenza generale è comunque quella di peggiorare con il tempo.

Bisogno di muoversi

La RLS si chiama così perché il paziente avverte il bisogno incontenibile di muovere le gambe mentre è seduto o sdraiato.

I movimenti delle gambe sono solitamente involontari e possono comportare improvvisi movimenti che possono durare alcuni secondi e ripetersi ogni 30-40 secondi durante il sonno.

I sintomi sono alleviati dal movimento

Tra i movimenti che tipicamente alleviano le sensazioni spiacevoli causate dalla RLS ricordiamo

  • camminare e passeggiare,
  • scrollare le gambe,
  • stirare e flettere le gambe,
  • agitare e girare le gambe,
  • strofinare le gambe.

Sensazioni spiacevoli

Chi soffre della sindrome descrive il fastidio alle gambe come “sensazione di avere qualcosa che si muove o striscia sugli arti”, prurito, “gambe che tirano”, formicolio, bruciore, dolore o scosse. Se la RLS è più grave può causare anche leggero dolore, che di solito è più un fastidio che un dolore vero e proprio.

I sintomi della sindrome delle gambe senza riposo nei bambini possono essere diversi da quelli degli adulti. Nei bambini il disturbo può essere accompagnato dall’iperattività, ma non si conosce con certezza il meccanismo che lega i due disturbi.

Le sensazioni spiacevoli causate dalla RLS di solito hanno origine nella parte bassa delle gambe (polpacci), ma in realtà possono colpire qualunque parte delle gambe o dei piedi, e addirittura delle braccia.

I sintomi sembrano originarsi dal profondo delle gambe, e non dalla superficie. Di norma colpiscono entrambi gli arti, ma in alcuni casi possono colpire una gamba sola, cambiare gamba o essere più intensi in uno specifico lato.

Chi soffre di sintomi lievi può notarli solo quando è molto stanco o è sveglio da molto tempo, ad esempio durante i viaggi lunghi in aereo o mentre guarda la TV. Se non ha problemi ad addormentarsi, può non avere sintomi durante la notte.

Le sensazioni spiacevoli provocate dalla sindrome delle gambe senza riposo sono diverse dai crampi che molti lamentano durante la notte. I crampi alle gambe spesso sono limitati a determinati gruppi muscolari delle gambe, che possono iniziare a tendersi. I crampi alle gambe causano un dolore più intenso e per alleviarli occorre stirare il muscolo colpito.

In alcuni casi il dolore o il fastidio alle gambe possono essere causati dall’artrite o dall’arteriopatia periferica (PAD), ma la differenza sostanziale è che in queste condizioni il movimento peggiora il fastidio anziché alleviarlo.

Movimenti periodici delle gambe durante il sonno

Molte persone affette dalla RLS soffrono anche dei movimenti periodici delle gambe durante il sonno (PLMS). Questo disturbo provoca scatti o movimenti inconsulti delle gambe ogni 10-60 secondi durante il sonno. Questi movimenti interrompono il sonno e non fanno riposare bene.

I movimenti periodici delle gambe durante il sonno di norma colpiscono le gambe, ma possono anche colpire le braccia. Chi soffre di PLMS non ha automaticamente anche la sindrome delle gambe senza riposo.

Disturbi del sonno

La sindrome delle gambe senza riposo può impedirvi di prendere sonno o può farvi svegliare ripetutamente durante la notte, in questi casi probabilmente durante la giornata vi sentirete molto stanchi.

Molti pazienti riportano peraltro un progressivo sollievo dovuto alla risoluzione dei sintomi nelle prime ore del mattino, che consente di godere di un sonno più profondo; la mancanza di riposo può tuttavia rendere difficile la concentrazione in caso di  studio o di lavoro; può inoltre causare depressione, sbalzi d’umore e altri problemi di salute, come il diabete o l’ipertensione.

Prognosi

I sintomi della sindrome delle gambe senza riposo spesso tendono a peggiorare con il passare del tempo, tuttavia in alcuni pazienti possono scomparire anche per settimane o mesi.

Se la sindrome è provocata da una patologia o da un farmaco, i sintomi possono scomparire se la malattia viene curata o se il fattore scatenante rimosso. Ad esempio,

  • la RLS dovuta alla gravidanza tende a scomparire dopo il parto,
  • i trapianto di reni (ma non la dialisi) allevia la sindrome delle gambe senza riposo dovuta all’insufficienza renale.

Le terapie per la sindrome delle gambe senza riposo comprendono le modifiche dello stile di vita e le terapie farmacologiche. Alcuni semplici modifiche dello stile di vita spesso servono per alleviare le forme più lievi della sindrome ed i farmaci spesso sono in grado di alleviare o di prevenire i sintomi dei casi di RLS più gravi.

Sono in corso ricerche per capire meglio le cause della sindrome della e per mettere a punto terapie più efficaci.

Diagnosi

Il medico diagnostica la sindrome delle gambe senza riposo sulla base dei sintomi, dell’anamnesi personale e familiare, della visita e dei risultati degli esami.

Il medico usa tutte queste informazioni per escludere la presenza di patologie diverse che hanno sintomi simili a quelli della RLS, si tratta cioè di una diagnosi per esclusione.

Specialisti coinvolti

La diagnosi e la terapia della sindrome delle gambe senza riposo di solito spettano al medico di famiglia, che però in alcuni casi può suggerirvi di rivolgervi a uno specialista del sonno o a un neurologo.

Sintomi

Per la diagnosi di RLS il paziente deve presentare i quattro segni e sintomi fondamentali che abbiamo elencato in precedenza.

Il medico probabilmente vi chiederà se i sintomi influiscono sulla qualità del sonno e se durante la giornata riuscite a rimanere vigili.

Per aiutarlo probabilmente dovrete tenere un diario del sonno. Usatelo per tenere nota tutti i giorni di eventuali problemi ad addormentarvi o a rimanere vigili, della qualità del sonno durante la notte e di difficoltà a rimanere vigili durante la giornata.

Anamnesi personale e famigliare

Il medico può chiedervi se soffrite delle malattie o dei disturbi che scatenano la RLS, come: l’insufficienza renale, il morbo di Parkinson, il diabete, l’artrite reumatoide, la carenza di ferro. Se aspettate un figlio, la gravidanza potrebbe essere la causa della sindrome delle gambe senza riposo.

Il medico, inoltre, vi domanderà quali farmaci assumete. Alcuni di essi sono in grado di provocare la RLS o di farla peggiorare.

La forma più diffusa di RLS tende ad essere ereditaria; il medico, quindi, vi potrà chiedere se qualcuno dei vostri parenti soffre di RLS.

Visita

Il medico vi visiterà per scoprire se soffrite di disturbi o patologie che potrebbero causare la sindrome delle gambe senza riposo. Cercherà di escludere altre patologie con sintomi simili a quelli della RLS.

Esami del sangue

Tra i primi esami richiesti in caso di sospetto di sindrome delle gambe senza riposo figurano quelli relativi al metabolismo del ferro:

In caso di sospetto di una forma secondaria possono essere richiesti anche:

Esami strumentali

Attualmente non esiste alcun esame in grado di diagnosticare da solo la sindrome delle gambe senza riposo, ma in alcuni casi può trovare applicazione lo studio della conduzione nervosa.

In rari casi gli studi del sonno (polisonnografia) possono contribuire alla diagnosi di RLS: questi approcci misurano la lunghezza e la qualità del riposo notturno.

Rimedi e terapia

Per la sindrome delle gambe senza riposo non esiste alcuna cura specifica. Se è provocata da un disturbo o da un farmaco, può scomparire o migliorare una volta interrotto o curato il fattore scatenante.

La RLS non può essere curata, ma è possibile effettuare una terapia, i cui scopi sono:

  • prevenire o alleviare i sintomi,
  • aumentare il tempo dedicato al sonno e migliorare la qualità del sonno,
  • curare o correggere i disturbi e le situazioni che possono scatenare o far peggiorare la sindrome delle gambe senza riposo.

Quando i sintomi sono lievi e non causano un disagio significativo (per esempio non influenzano la capacità di prendere sonno) la condizione non deve essere trattata; i casi più lievi di RLS spesso vengono invece affrontati modificando lo stile di vita e, a volte, anche con l’uso periodico di farmaci.

I casi più gravi, invece, di norma richiedono l’assunzione quotidiana di medicinali.

Rimedi della nonna e stile di vita

Modificando lo stile di vita si può prevenire o alleviare i sintomi della RLS. Nei casi più lievi di sindrome delle gambe senza riposo, le modifiche dello stile di vita possono essere l’unica terapia necessaria.

Prevenzione dei sintomi

  1. Molte sostanze di uso frequente, come l’alcol, la caffeina e il tabacco, sono in grado di provocare i sintomi della RLS. Evitandole, si può limitare o prevenire i sintomi.
  2. Alcuni farmaci, anche quelli senza obbligo di ricetta, possono causare o far peggiorare i sintomi della sindrome delle gambe senza riposo. Informate il medico di tutti i farmaci che state assumendo: vi consiglierà di smettere o eventualmente di cambiare la terapia.
  3. Adottare buone abitudini per quanto riguarda il sonno può essere utile per addormentarsi e per avere una buona qualità del sonno, problemi diffusi tra i pazienti affetti dalla RLS. Tra le buone abitudini riguardanti il sonno ricordiamo:
    • Tenere la zona dove si dorme non troppo calda, tranquilla, comoda e più scura possibile.
    • Eliminare tutte le distrazioni che possono interferire con il sonno, come la TV, il computer o il telefono.
    • Andare a dormire e alzarsi alla stessa ora tutti i giorni. Alcune persone affette dalla RLS trovano utile andare a letto più tardi di sera e svegliarsi più tardi al mattino.
    • Cercare di non stare troppo a lungo svegli nel letto alla sera o durante la notte.
  4. Dedicarsi ad attività che impegnano la mente prima di dormire, ad esempio fare le parole crociate, può alleviare i sintomi della RLS: questi passatempi aiutano ad addormentarsi. Per addormentarsi più facilmente potete anche concentrarvi sulla respirazione e usare altre tecniche di rilassamento.
  5. Anche l’attività fisica regolare e moderata può limitare o prevenire i sintomi della sindrome delle gambe senza riposo. Spesso, i pazienti colpiti dalla RLS riferiscono che, aumentando l’attività durante il giorno, i sintomi diminuiscono.

Attività per alleviare i sintomi

Tra le attività in grado di alleviare i sintomi della RLS ricordiamo:

  • camminare o fare stretching,
  • fare un bagno caldo o freddo,
  • massaggiare l’arto colpito,
  • usare la borsa dell’acqua calda o la borsa del ghiaccio sull’arto colpito,
  • dedicarsi ad attività che impegnano la mente.

Quando andate al cinema, prendete l’aereo o il treno, scegliete un posto che si affaccia sul corridoio, così, in caso di necessità, potrete sgranchirvi le gambe.

Farmaci

Se le modifiche dello stile di vita, da sole, non riescono ad alleviare la RLS dovrete ricorrere ai farmaci. Molti farmaci sono in grado di alleviare o prevenire i sintomi della RLS.

Non esiste un unico farmaco efficace per tutti i pazienti affetti dalla RLS. Possono essere necessarie diverse modifiche del tipo di terapia e dei dosaggi per trovare la terapia migliore. In alcuni casi un farmaco può essere efficace per un po’ e poi smettere di funzionare.

Alcuni dei farmaci usati per curare la RLS sono anche usati per curare il morbo di Parkinson: producono dopamina o ne imitano la funzione nelle zone del cervello che controllano il movimento (la dopamina è un neurotrasmettitore, cioè una sostanza chimica coinvolta nell’elaborazione cerebrale del movimento), tra cui ad esempio:

  • pramipexolo,
  • ropinirolo.

Se i farmaci per il Parkinson non producessero risultati soddisfacenti il medico può prescrivervene di altro tipo e talvolta diventa necessaria un’associazione diversi principi attivi.

Prima di assumere un qualsiasi farmaco chiedete sempre consiglio al medico, che vi illustrerà gli effetti collaterali dei farmaci per la RLS. Gli effetti collaterali possono comprendere:

In alcuni casi, i farmaci per la RLS potrebbero far peggiorare disturbi compulsivi (gioco d’azzardo, shopping e/o attività sessuale); in altri casi, invece, si ottiene addirittura l’effetto opposto e i sintomi della sindrome peggiorano.

Contattate il medico se avete uno di questi problemi. Potrà modificare la terapia per prevenire gli effetti collaterali.

Convivere con la sindrome delle gambe senza riposo

La sindrome delle gambe senza riposo è nella maggior parte dei casi una patologia cronica. I sintomi possono essere intermittenti oppure scomparire per lunghi periodi, ma spesso peggiorano con il passare del tempo.

Se la RLS è provocata da una patologia o da un farmaco, può scomparire una volta alleviata o interrotta la causa scatenante; ad esempio la RLS causata dalla gravidanza tende a scomparire dopo il parto.

Per la sindrome delle gambe senza riposo non esiste alcuna cura, ma le terapie sono in grado di alleviare o prevenire i sintomi. I casi più lievi di norma sono affrontati modificando lo stile di vita e, in certe situazioni, con l’uso periodico di farmaci. I casi più gravi di RLS di solito vengono trattati con l’assunzione quotidiana di farmaci.

Sorveglianza continua

Se soffrite della sindrome delle gambe senza riposo, andate regolarmente dal medico per tenere sotto controllo eventuali cambiamenti nei sintomi: così capirete se la terapia funziona e se continuerà a funzionare con il passare del tempo.

Andate dal medico se vedete che la terapia non è più efficace o se avvertite sintomi nuovi.

Alcuni consigli

  1. Cercate di programmare i lunghi tragitti in macchina e altri lunghi periodi di inattività nei momenti della giornata in cui i sintomi sono meno gravi. Concedetevi delle pause per fare stretching o per sgranchire le gambe.
  2. Quando andate al cinema o prendete l’aereo o il treno sedetevi nei posti vicino al corridoio così, se necessario, potrete muovervi.
  3. Cercate di trovare un lavoro da poter eseguire in piedi o stando in movimento.

Sostegno emotivo

Convivere con la RLS può essere fonte di ansia e stress. È importante che il paziente parli apertamente del suo stato d’animo con i medici che lo seguono.

Partecipare a un gruppo di auto-aiuto può aiutarvi ad abituarvi a convivere con la sindrome delle gambe senza riposo. Potete vedere come gli altri pazienti con il vostro stesso problema affrontano i sintomi. Chiedete al medico o al personale sanitario di segnalarvi gruppi di questo genere presenti nella vostra zona.

Anche l’aiuto dei famigliari e degli amici può contribuire ad alleviare lo stress e l’ansia. Parlate del vostro stato d’animo alle persone che vi stanno vicino e suggerite loro come fare per aiutarvi.

Fonti e bibliografia

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Domande e risposte
  1. La mia sindrome è cominciata a 18 anni ,alla mia prima gravidanza, scomparsa appena ho partorito,ricomparsa ogni volta ad ogni gravidanza e scomparsa subito dopo il parto e le parlo di 4 figli ;ora ho 48 anni da una decina di anni la sindrome è comparsa prima con periodi alternati ma quest’anno è sfociata nella forma piu’ invadente ed aggressiva che si possa immaginare ,non mi fa dormire ,da giugno il mio neurologo mi sta curando l’emicrania cronica (perchè soffro anche di emicrania)col topiramato un farmaco non facilmente assoggettabile con altri..La cura durera’ almeno sei mesi fino al controllo a dicembre,ma per le gambe cosa faccio prima assumevo l’alprazolam ,non che funzionasse sempre pero’!Dottore cosa mi consiglia posso provare anch’io il mirapexin? e se si modo e dosi….grazie

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Salve, non possiamo avvallare l’uso di farmaci senza una visita, mi rivolgerei dato il suo caso al neurologo, che conosce le eventuali interazioni tra farmaci. Saluti.

  2. Buongiorno, ho 62 anni e da un anno circa mi è comparsa questa sindrome,con tutti gli effetti che solo da chi è purtroppo colpito può capirel.sto prendendo il “Mirapexsin da 0,18 mg”tutte le sere verso le ore 19,00 in modo che mi possa fare effetto dopo cena quando mi rilasso sul divano.Devo dire che il farmaco funziona abbastanza bene,qualche volta ha fatto cilecca e purtroppo quando è successo ho passato la nottata insonne.Ecco,se possibile chiederei un cosiglio a chi leggerà queste mie sensazioni come fare per tamponare le notti insonni,GrazieSaluti,Alessandro.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Lo segnali al neurologo, si valuterà una modifica della terapia (per esempio eventuali farmaci da assumere al bisogno).

  3. Da circa 20 anni assumo ogni sera Mirapexin 0,18 Ho iniziato con 2 pastiglie ;ora ne prendo 3 ,ma delle volte non bastano, come per esempio questa notte Ho fatto per tre volte doccia calda alternandola a quella fredda ma niente .Sono riuscita a riposa dopo aver preso una pastiglia di Tachidol (che assumo di giorno per l artrosi)In conclusione 3 past.di Mirapexin ed 1 di Tachidol Questo accade di estate ,soprattutto .La sera prendo anche Vasoretic C’é interazione fra questi medicinali Sono preoccupata ,perché abbastanza spesso 3 di Mirapexin non mi bastano piû Gentilmente vorrei sapere il suo parere La ringrazio e saluto . Rosanna

    1. Dr. Roberto Gindro

      1. No, nessuna interazione.
      2. Se non sono più sufficienti farei il punto con il neurologo, per valutare se continuare così o se modificare la terapia.

  4. Dottore io ne soffro!!!! E da diversi mesi, e ho solo 24 anni! Ho iniziato a notare prima scatti alle dita delle mani che mi svegliavano, anche perché magari il dito scattava contro il muro. Poi si é passati al pomeriggio (non riesco più a dormire di pomeriggio) dove mi scatta di tutto: Dita delle mani, spalle, braccio, gamba. Di tutto. La sera uguale ma meno molto meno. Riesco diciamo a dormire sebbene puntualmente mi sveglio tipo verso le 3 e poi mi riaddormento.
    Allora soffro di ansia, sono ipocondriaca. Oltretutto questi scatti a gambe o anche dita dei piedi si accompagnano a formicolii diffusi (tipo polpacci, dito del piede, viso, sotto l’occhio o sopra palpebra). Non prendo farmaci però ho iniziato una psicoterapia per curare l’ansia presso il consultorio e vorrei, poi ne parlerò con lo psicologo, partecipare anche ad un gruppo di auto aiuto per discutere con chi come me soffre d’ansia , ipocondria ecc. Insomma sono disposta e mi sto impegnando a guarire. Fatto sta che comunque non é facile, vengo e ho una situazione familiare orribile, papà senza lavoro , spesso litiga con mamma anche pesantemente (con alzate di mani) sono cresciuta in questo ambiente e sono figlia unica. Poi ho lo stress degli esami. Poi se ci si mette che mi scatta la spalla mi spavento e non prendo sonno perché viene ogni 5 secondi la vivo peggio. Che posso fare? Gia ho saputo che nonno paterno soffriva di tic e scatti perché era nervoso. Papa nel cuore della notte si sveglia urlando. Insomma credo ci sia pure un po di ereditarieta. Vorrei un consiglio. Vi ringrazio

    1. Ah a volte sento anche il famoso dolore! Io pensavo ma qualche massaggio ai muscoli aiuta?

    2. Dr. Roberto Gindro

      Bravissima per aver scelto di chiedere aiuto ad uno specialista, è la strada giusta; valuterei con lui/lei se non possa aiutare, almeno in questa fase, associare un blando ansiolitico che la aiuti a riposare la notte.

  5. Grazie Dottore. Non lo so, ne parlerò sicuramente, ma cmq di mio ho paura e sono restia a prendere farmaci perché penso che un po’ siano abusati e che devo anche imparare a gestire tutte queste cose. Perché metta caso che un giorno ho un forte attacco di panico e non ho nulla a disposizione, devo trovare strategie per affrontarlo, giusto?
    Ho avuto periodi di forti attacchi di panico e con forte pazienza respirando, calmandomi me li facevo passare. E’ normale che purtroppo (ormai ne soffro dal 2013) tutto questo mi ha portato ad avere somatizzazioni (i tremori, formicolii, scatti, tipo dal 2013 ho fisso sotto l’occhio sinistro un tremore che si accentua quando sono stressata). Ma non sono mai morta per questo.
    Adesso noto che in effetti c’è un automatismo, cioè se avverto una cosa di fisico di brutto il corpo scatta da solo, infatti ieri leggevo una cosa che aveva scritto un dottore cioè che se c’è una parte “malata” di cervello finché non la curi, come il raffreddore, è normale che resti così. Quindi questo mi ha fatto riflettere e pensare. Perché ormai ho troppo somatizzato l’ansia anche a livello mentale. Che interpreto male anche solo se starnutisco. E quindi andrebbe effettivamente curata. Però nello stesso tempo sento addirittura psicologi dire no ai farmaci, è come dare del gin, non aiuta, si diventa dipendenti, ecc. Io posso dire a favore di ciò che ho avuto attacchi di panico talmente intesi, che pian piano ho imparato a gestire e ora a neutralizzarli, ma ha richiesto tempo! E soprattutto sono convinta al 100 percento che mai li avrei imparati a gestire con questa efficacia, se avessi ricorso a dei farmaci! Per quanto orribili possano essere, vanno sperimentati anche fisicamente per capirli.
    Comunque il sunto, mi scusi, di questo discorso è: al di la degli effetti indesiderati (addirittura ho letto che vanno sospesi piano perché tutto d’un colpo portano ad attacchi epilettici! io sono ipocondriaca quindi si figuri l’ansia a sapere qualcosa del genere), della dipendenza e altro, credo da un lato ci sia chi ne abusi, perchè non si rendono conto che sono farmaci quanto lo può essere un aspirina o più, dall’altro c’è chi tende a esagerare e dire che no, la salute mentale non ha bisogno di medicine. Insomma dottore ho una tale confusione.
    Fatto sta che mi osservo: oggi sono andata a fare un esame e avevo un tremore alla palpebra di un occhi, un tremore ad un muscolo della gamba.
    Tornata a casa, formicolio alle gambe e piedi, scatti delle dita del piede. Secondo me è una forma di somatizzazione dell’ansia. Dalle 12, finalmente verso le 18 si è leggermente placato ma di fondo c’è sempre (Ah a volte scatta anche la lingua!). Io mi chiedo, si può convivere così? O cmq andrò peggiorando e mi verranno altre cose tipo epilessia, scatti peggiori? Io vorrei sicuramente migliorare con l’ansia ma magari non è automatico che passino anche queste cose. Oltretutto non so se attribuirgli poca o troppa importanza.
    Un neurologo tempo fa quando gli spiegai di questi scatti disse “ma è una sorta di sindrome di gambe senza riposo e ti prende anche in altre parti del corpo. Non è grave, si può convivere, al limite ci sono farmaci”. Nello stesso tempo c’è chi dice vai peggiorando ecc.
    Dottore, per piacere mi dia un consiglio considerando anche che ho 24 anni.
    Grazie

    1. Dr. Roberto Gindro

      Può valutare allora tecniche di rilassamento (training autogeno, yoga, …).

    2. Io soffrivo della sindrome delle gambe senza riposo. L’ho quasi risolta prendendo tutte le mattine mezzo cucchiaino di cloruro di magnesio in polvere sciolto in mezzo bicchiere di acqua. Il cloruro di magnesio si compra nelle farmacie galeniche. È amarissimo ma funziona

  6. Buona sera…ho 51 anni.. ho sofferto di brutto per 5 anni e ho fatto tanti controlli e cure con non sono servite a niente…alla fine medico ortopedico mi manda dal neurologa .Da 2 anni che prendo pramipexolo…mezza pastiglia da 018 mg e funziona da dio…E stata veramente brava la neurologa

    1. Ciao, anch’io assumo da qualche mese il pramipexolo (precisamente uso Mirapexin 0.18) e confermo che anch’io ho trovato grandissimi benefici.

  7. Ne soffro da anni e ci sono alcune volte che mi sembra di impazzire… ci sono integratori che secondo lei potrebbero aiutarmi? Il pramipexolo lo prendo a periodi, ma non mi sembra che faccia granché…

    1. Dr. Roberto Gindro

      Le ha consigliato il medico di trattare con pramipexolo solo a periodi? In genere si prosegue senza soluzione di continuità per ottenere maggiori benefici.
      Dal punto di vista degli integratori secondo la RLS Foundation (https://www.rls.org/understanding-rls/faq) consiglia di integrare ferro, B12 e folati solo in caso di carenze.

  8. È possibile che questa sindrome colpisca le braccia anziché le gambe?