E se avessi l’AIDS? Il disturbo ossessivo compulsivo

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Introduzione

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo da Contaminazione è da considerarsi una delle sotto-categorie del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), caratterizzato quindi dalla contemporanea presenza di

  • pensieri indesiderati e ricorrenti (ossessioni)
  • rituali, ossia comportamenti irrazionali e ripetitivi (compulsioni) che la persona mette in atto per cercare di controllare o neutralizzare l’ansia causata dai pensieri ossessivi.

Le compulsioni spesso interferiscono significativamente con la vita dell’individuo, comportano disagio oltre che un notevole impiego di tempo, compromettendo di conseguenza il normale svolgimento delle attività quotidiane.

I pazienti affetti da questo disturbo sono consapevoli che i loro pensieri e comportamenti sono eccessivi e irragionevoli, ma ad ogni tentativo di resistere si verifica un aumento dello stato ansioso che li porta a cedere, mettendo in atto il comportamento compulsivo.

Di solito la persona colpita dal Disturbo Ossessivo Compulsivo cerca di evitare il più possibile tutte le situazioni che riguardano il contenuto delle sue ossessioni, se ad esempio l’individuo teme le contaminazioni eviterà di attuare tutti quei comportamenti che ritiene rischiosi (stringere la mano a qualcuno, toccare la maniglia di una porta, …).

Le ossessioni di solito si focalizzano su aree specifiche, una di queste è proprio la paura di essere contaminati.

Paziente che usa un fazzolettino per aprire una maniglia, per paura di essere contagiato da malattie

iStock.com/tzahiV

Cause

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo da contaminazione è il sottoinsieme più comune del DOC, che rende conto del 25% dei casi circa.

L’ossessione più comune consiste nel timore di contrarre una malattia terminale, come l’HIV o un tumore; situazioni quotidiane come toccare le maniglie delle porte e i pali della metropolitana possono diventare causa di ansia per paura che un soggetto interessato dalla malattia in questione lo possa aver toccato in precedenza.

L’età di insorgenza è mediamente compresa tra l’infanzia e la tarda adolescenza o la prima età adulta, ma con alcune differenze tra i due sessi (le femmine tendono a manifestarlo in età più avanzata rispetto ai maschi).

Non è ad oggi possibile individuare con esattezza le cause scatenanti del disturbo, ma si sospetta che possa esserci una forte componente di familiarità (la presenza di parenti stretti affetti da questa patologia sembra costituire un rilevante fattore di rischio).

Altre ipotesi riguardano aspetti neurobiologici, la storia familiare, squilibri durante le fasi dello sviluppo, stress, eventi traumatici relativi a malattie o contaminazioni che il soggetto ha subito in prima persona o riguardanti terze persone. In quest’ultimo caso la persona può essere rimasta particolarmente colpita da questi eventi e non aver espresso o elaborato a sufficienza le emozioni suscitate da questa esperienza.

A volte le cause sono legate alle modalità in cui sono stati posti al soggetto, dalle figure di riferimento (ad esempio i genitori), i temi legati alla pulizia, al controllo e alla gestione delle pulsioni. È importante comprendere come la persona ha percepito ed elaborato queste tematiche.

Si ritiene che, nel complesso, la malattia possa essere il risultato di una combinazione variabile di uno o più di questi fattori.

Alcuni autori ritengono infine che questo disturbo possa trovare radici anche in pulsioni e conflitti che non sono mai stati accettati e/o adeguatamente elaborati.

Relativamente alla proiezione di questi timori, a differenza di quanto si possa pensare normalmente la paura della contaminazione non è semplicemente limitata allo sporco e ad eventuali virus, ma può includere tra l’altro:

  • fluidi corporei (sudore, saliva, muco, lacrime, sangue, sperma) e sostanze di rifiuto (feci e urina),
  • spazzatura,
  • prodotti chimici domestici,
  • radioattività,
  • vetri rotti,
  • persone che sembrano indisposte o sporche,
  • cibo avariato,
  • sapone,
  • animali domestici e uccelli,
  • animali morti,
  • carta da giornale,
  • e molto altro.

Di fatto non c’è limite a quello che può diventare l’oggetto dell’ossessione, anche se tipicamente le malattie sono l’entità più frequente.

Una convinzione che può sorprendere è inoltre quella per cui una minuscola quantità di sostanza contaminante possa essere responsabile dell’inquinamento di un’area particolarmente estesa, come una minuscola goccia di sangue ed un’intera stanza.

Sintomi

I sintomi tipici del Disturbo Ossessivo Compulsivo da Contaminazione sono:

  • Intensa paura, spesso un vero terrore, di contrarre una malattia.
  • Eccessiva e irragionevole preoccupazione di sporcarsi o di essere contaminato a causa del contatto con germi, virus e batteri.
  • Attuazione di comportamenti ripetuti e irrazionali, che l’individuo compie per prevenire o ridurre al minimo le probabilità di contaminazione, tra questi i più frequenti sono:
    • Lavarsi a lungo e molte volte al giorno le mani o altre parti del corpo. Molto spesso l’individuo dedica gran parte della giornata alla pulizia perché è convinto che non sia mai sufficiente.
    • Pulizia eccessiva e sterilizzazione di superfici, oggetti e abiti.
    • Frequenti visite mediche (od esami del sangue) a cui la persona si sottopone, senza che ve ne sia reale necessità, ma che sono necessarie per lenire l’eccessiva preoccupazione per il proprio stato di salute.
  • Spesso la persona evita tutte le situazioni o i comportamenti che ritiene ad alto rischio di contaminazione, tra questi i più frequenti sono:
    • Evitare di cenare al ristorante o a casa di altre persone per paura che il cibo sia contaminato.
    • Evitare di usare bagni pubblici per paura che non siano sufficientemente puliti.
    • Evitare di stringere la mano a persone che l’individuo reputa “a rischio”.
    • Evitare di toccare superfici e oggetti che l’individuo reputa contaminati perché toccati da altre persone
  • Attuazione di rituali che l’individuo compie per placare l’ansia e perché è convinto che possano neutralizzare il rischio di contaminazione. Ci sono moltissimi tipi di rituali e molto spesso le persone affette da DOC da contaminazione ne inventano di molto personali, con l’importante funzione di placare l’ansia in quanto la persona è convinta che abbiano un potere di decontaminazione. Ad esempio ci si può convincere che aprire e chiudere le palpebre per almeno tre volte allontanerà il rischio di contrarre una determinata malattia. Tipici esempi di rituali sono:
    • aprire e chiudere le palpebre,
    • contare,
    • ripetere mentalmente frasi o parole per un certo numero di volte,
    • allineare oggetti,
    • riordinare,
    • tenersi lontani da determinati oggetti o da determinati colori.
  • Molto frequentemente capita che le persone affette da questa patologia coinvolgano anche i familiari nei loro rituali, chiedendo loro di mettere in atto determinati comportamenti, il più delle volte eccessivi e irrazionali.
  • La persona avverte un forte stato di disagio se non può mettere in atto i suoi rituali o le azioni di pulizia.

Complicazioni

Il disturbo può avere forti ripercussioni sulle relazioni affettive, sociali e lavorative.

Diagnosi

Chiunque può occasionalmente manifestare pensieri e timori irrazionali, ma questo di per sé non significa avere un disturbo; il paziente affetto da DOC tuttavia declina queste paure in un’ansia crescente, causa di disagio e difficoltà pratiche nel quotidiano.

La diagnosi dal punto di vista medico viene formulata sulla base del DSM-5, il manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali, sulla base di specifici criteri e dopo aver escluso che i sintomi siano legati per esempio ad un’altra condizione medica o all’utilizzo di sostanze (droghe d’abuso, farmaci, …).

Cura e terapia

La persona affetta da questo disturbo molto spesso riconosce l’irrazionalità dei suoi pensieri e riesce ad ammettere che i suoi comportamenti sono eccessivi, per questo motivo è quasi sempre applicabile una psicoterapia, supportata spesso da una cura farmacologica. Nel dettaglio le terapie più efficaci sono:

  • Psicoterapia cognitivo comportamentale: l’obiettivo è che la persona riesca a sostituire le idee ossessive con pensieri più razionali e che di conseguenza modifichi anche il suo comportamento. Una delle tecniche più usate è quella dell’esposizione, che consiste nel chiedere al paziente di esporsi gradualmente alle situazioni che gli creano ansia, partendo da quelle meno ansiogene, finché l’ansia non decresce in modo significativo.
    I pazienti affetti da Disturbo Ossessivo Compulsivo da Contaminazione vanno trattati con estrema cautela perché il rischio di scompenso è molto alto, inoltre è fondamentale creare con il paziente un’alleanza terapeutica efficace prima di procedere con le tecniche cognitivo-comportamentali.
  • Psicoterapia psicodinamica: si porta il paziente a rielaborare il conflitto e le pulsioni non accettate in modo che possano essere indirizzate, gestite e soddisfatte in modo equilibrato e il più possibile liberi dai sensi di colpa. La terapia psicodinamica non è direttiva, pertanto non prevede l’assegnazione di “compiti a casa” e non fornisce al soggetto istruzioni da seguire nelle diverse situazioni, ma si basa sull’analisi delle difese e sull’elaborazione dei conflitti. Il paziente potrà ridefinire se stesso e acquisire più consapevolezza riguardo alla sua vita interiore e a quella altrui. La terapia psicodinamica consente inoltre di affrontare i problemi relazionali che possono insorgere come conseguenza di questa patologia. Il paziente potrà infine comprendere quali sono i fattori scatenanti e stressanti, ciò gli consentirà di acquisire gli strumenti più funzionali per la gestione dei sintomi.
  • Terapia farmacologica: in alcuni casi è necessario affiancare alla psicoterapia anche una terapia farmacologica, pertanto si rende indispensabile l’intervento di un medico specializzato in psichiatria. Solo un’accurata visita medica e psichiatrica permetterà di stabilire quale tipo di farmaco è più adatto al paziente, ma è stato riscontrato che generalmente i farmaci come la clomipramina e la fluvoxamina hanno un buon livello di efficacia. In ogni caso va tenuto in considerazione che il trattamento farmacologico non risolve definitivamente il problema, pur consentendo tuttavia di gestire i sintomi.
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Domande e risposte
  1. Buonasera dottore
    desideravo farle una domanda sul disturbo ossessivo compulsivo. Forse è meglio se le spiego il caso concreto.
    Mi sono trovata a dover cambiare un neonato e non ce l’ho fatta perché provavo un certo disagio a toccarlo
    questa mia sensazione mi turba da giorni, nel senso che non la trovo normale e ho paura di essere pericolosa per i bambini
    come si fa a capire se si tratta di una ossessione o se è la verità delle cose?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Perchè dovrebbe essere una verità?

    2. Infatti non lo è, ma il disturbo del Doc porta proprio a tutti questi dubbi.

    3. Dr. Roberto Gindro

      Si è risposta da sola… 😉

  2. Salve dottore. Nessuno mel’ha diagnosticato perchè per vergogna non parlo di questo disturbo, ma credo di avere un doc. Da circa un paio d’anni infatti sono passata dalla paura di fare del male agli altri alla paura di compiere atti nocivi per la mia salute senza rendermene conto, questo mi ha portata a sviluppare una vera e propria fobia nei confronti di malattie come l’hiv e a controllare più volte qualsiasi mio comportamento e a continuare ad avere comunque dubbi sulle mie azioni anche per giorni da quell’evento uscito dalla mia fantasia. Come posso fare per smetterla di torturarmi con questi pensieri infondati e assurdi? Devo per forza rivolgermi ad uno psicologo? Non vorrei che mi prescrivesse dei farmaci tipo antidepressivi perchè penso di non averne bisogno, io so che quelle cose non sono vere ma mi crea parecchia ansia questa situazione

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sì, temo che un aiuto esterno sia indispensabile.

      Rivolgendosi ad uno psicologo NON verranno prescritti farmaci, cosa che potrebbe succedere rivolgendosi ad uno psichiatra.

    2. La ringrazio. Sa dirmi come contattare uno psicologo? Ce ne sono che si fanno pagare un po’ meno rispetto agli altri? Devo chiedere al mio medico di base? Sono una studentessa e preferirei evitare di coinvolgere i miei genitori, per questo le chiedo se sa darmi informazioni al riguardo. La ringrazio anticipatamente

    3. Dr. Roberto Gindro

      Consultorio o medico di base sono i passaggi più semplici.

  3. DOTTORE MA E’ UNA MALATTIA GRAVE IL DISTURBO OSSESSIVO CONVULSIVO ?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Cosa intende per grave?

      Sicuramente può incidere moltissimo sulla qualità di vita del paziente.

  4. Salve dottore da quando ho scoperto che mio marito e sieropositivo ho la fobia di prendere anch io il virus,quindi ho paura anche di stare a rapporto con il preservativo,perche penso se il preservativo si rompe?puo essere un disturbo ossessivo?se si cosa mi consiglia di fare? La ringrazio.

    1. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      Salve, più che un disturbo ossessivo è paura di essere contagiati, il che può essere anche ragionevole. Purtroppo più che usare il preservativo e fare attenzione ad eventuali rotture non può fare. saluti

  5. gentili dottori, dopo mesi in cui vi ho scritto nella sezione nuvaring e test di gravidanza, esponendomi le mie domande con nonchalance, oggi ho deciso di farlo nella sezione giusta… in quella del DOC … perché e quello di cui soffro realmente e non riesco a liberarmene…. sono ormai cinque mesi che mi sono convinta di essere incinta nonostante l’anello… ogni giorno faccio un test… e mi riprometto che se sarà negativo basta ansia mi deve passare perché è passato un mese dall’ultimo rapporto (tra l’altro con nuvaring e coito interrotto preteso da me tra le lacrime…)e invece nulla … l’ansia ritorna… me le invento tutte… che era presto, che l’anello da falsi negativi, ecc… ho fatto anche un eco dove e risultato un endometrio di 2mm e le ovaie addormentate.. ma non mi e bastato neanche quello… non ce la faccio più a vivere così… ma davvero c’è solo la cura farmacologica per uscire dal DOC? cordiali saluti

    1. in più stasera devo togliere l’anello (e durante queste tre settimane non ho avuto il ben che minimo rapporto) e già sto piangendo… perché mi sono convinta che non mi arriveranno… so già che lunedì correrò a fare ancora le beta … stavolta privatamente perché non ho il coraggio di andare dalla mia dottoressa e farmi fare un altra impegantiva…

    2. Dr. Roberto Gindro

      L’approccio per trattare e risolvere il DOC è in genere combinato, farmaci e psicoterapia; raccomando senza dubbio di affrontare al più presto il discorso con la sua dottoressa, in modo da recuperare la serenità che merita.

    3. si, sono consapevole che devo affrontare questa mia malattia con i farmaci e la psicoterapia…il problema che non riesco ad accettarla come tale perché sono convinta di essere incinta… sento che se mi rilasso pensando “ok, non sono incinta… ho solo il DOC e mi devo preoccupare solo di guarire quello” poi alla fine scopro di essere veramente incinta e sarà troppo tardi.
      La mia ossessione mi porta a compulsare inevitabilmente ponendole una domanda: sulla base dei dati da me forniti… secondo lei io posso essere incinta? cordiali saluti

    4. Dr. Roberto Gindro

      1. Questo suo ragionamento purtroppo è dettato dal disturbo stesso.
      2. Non sono io a dirlo, sono i test che le dicono che non è incinta.

    5. GRAZIE COME SEMPRE DELLE GENTILI RISPOSTE. CORDIALI SALUTI.

    6. Gentili dottori, sto affrontando con una psicoterapeuta il mio DOC di gravidanza di cui vi ho parlato. Ho iniziato la terapia da poche settimane e quindi non ho ancora risultati. Nello stesso momento sto affrontando la separazione da mio marito… che ovviamente non l’ha presa bene… mi ha riempita di insulti che per educazione non riporto… ma vi lascio immaginare… Questo mi ha fatto riesplodere il DOC all’ennesima potenza… sono ormai due mesi che non abbiamo rapporti ma le sue offese mi hanno fatto pensare che magari io possa essere rimasta incinta per avere usato il suo stesso asciugamano (su cui tra l’altro non ho prove che ci fosse del suo liquido…) e che io toccando il nuvaring possa aver spinto dentro del liquido immaginario … vi prego un consiglio sincero… se per assurdo l’asciugamano fosse stato sporco… ci sarebbero rischi? un grazie sincero per l’attenzione che sempre mi prestate… mi rendo conto dell’assurdità delle mie domande… ma questo DOC è più forte di ogni razionalità umana ….

    7. Dr. Roberto Gindro

      No, rischio zero, perchè la sopravvivenza fuori dall’organismo è davvero minima.

    8. grazie di cuore. cordiali saluti

    9. Buongiorno dottori, eccomi ancora qui con il mio DOC… la mia mente ha elaborato il pensiero che chissà per quale motivo il mio ex marito abbia lasciato le sue tracce biologiche all’interno del flacone del sapone intimo. So che questo è solo frutto della mia mente … ma se così non fosse.. se lui veramente avesse per dispetto eiaculato dentro il sapone… dopo mezza giornata sarebbe tutto morto oppure ho corso dei rischi usandolo? il sapone in questione di cui non dico il nome è a PH 4,5. vi ringrazio in anticipo se vorrete rispondere a questo quesito assurdo. Cordiali saluti

    10. Dr. Roberto Gindro

      Tutto morto.

    11. GRAZIE PER LA CELERE RISPOSTA. PER TRANQUILLIZZARMI ULTERIORMENTE POTREBBE SPIEGARMI LA VITA DEGLI SPERMATOZOI AL DI FUORI DEL CORPO (SIA MASCHILE CHE FEMMINILE)?

    12. Dr. Roberto Gindro

      Molto scarsa, a maggior ragione in un ambiente ostile come un sapone intimo.

    13. Grazie. mi ero immaginata che la consistenza del sapone non permettendo di asciugarsi e invece mantenendolo umido favorisse la sua sopravvivenza anche in virtù del fatto che non fa più caldo e che il freddo aiuta a mantenerlo vivo. inoltre mi ero immaginata che il PH 4.5 aiutasse la sua sopravvivenza … ma immagino che anche le altre sostanze varie contenute nel sapone siano deleterie…. mi dica se sbaglio per favore … cordiali saluti

    14. Dr. Roberto Gindro

      Comprendo la sua ansia, ma temo che continuare a rassicurarla sarebbe inutile perchè andremmo comunque incontro a mille altri dubbi peggiorando la situazione.

    15. Lo so. è quello che mi hanno detto sia la psicologa e mille ginecologi a cui mi sono rivolta. Ma questo DOC è più forte di me. Potrebbe rispondermi comunque? non la importunerò più con stupide domande da vera docherata. cordiali saluti

    16. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      Salve tutte le sue teorie sono infondate, non è possibile rimanere incinta attraverso i fantasiosi modi descritti da lei. Smetta di pensarci. Saluti

    17. Grazie per avermi risposto, anche se mi rendo conto dell’assurdità delle mie domande. Ho però un’ultima domanda seria sul DOC: è ereditario? cordiali saluti.

    18. Dr. Roberto Gindro

      Ereditario no, ma secondo alcuni autori potrebbe esserci una qualche forma di famigliarità.

    19. grazie ancora per tutte le vostre gentili risposte. cordiali saluti

    20. Buongiorno dottore … Eccomi ancora qui con il mio DOC…. Con la mia ossessione del sapone intimo … Lo so che mi ha già detto che non ho corso nessuno rischio… E non ho trovato in internet nulla che potesse aumentare la mia ansia … Lo so che il sapone uccide lo sperma … Ma io non faccio altro che pensarci … Il 9/12 andrò da uno psichiatra ma fino ad allora non resisto … Non ce la faccio a non compulsare … Non ho nessuno con cui parlare perché so che mi prenderebbero per matta … La prego … Mi dica qualcosa che possa aiutarmi a resistere queste tre settimane prima della visita e dell’inizio della cura … Tipo ripetermi che il sapone e’ innocuo … O quello che vuole lei… Trovo sempre nelle sue parole quel conforto che non trovo nella realtà … Anche perché non mi sento giudicata … Cordiali saluti e grazie in anticipo se deciderà ancora una volta di rispondere alle mie compulsioni…

    21. Dr. Roberto Gindro

      Il virus dell’HIV ha scarsa sopravvivenza nell’ambiente esterno, diluito in un sapone liquido non avrebbe alcuna possibilità di contagio.

    22. Mi scusi dottore ma non parlavo di Hiv ma di sperma …

    23. Dr. Roberto Gindro

      Sì, ma la sua paura non era venire contagiata? Mi confondo con un caso diverso?

    24. Si … Credo … La mia paura è quella di rimanere incinta nonostante il nuvaring … Nonostante sono tre mesi che non ho rapporti con mio marito dal quale mi sto sperando … La mia mente ha elaborato che due settimane fa quando è venuto a prendersi le sue ultime cose per dispetto abbia eiaculasti dietro il sapone intimo che io ho più usato …

    25. Dr. Roberto Gindro

      Chiedo scusa, ho confuso con una situazione simile.

      Il ragionamento è comunque sovrapponibile, gli spermatozoi andrebbero rapidamente incontro a morte, non riuscirebbero ad essere sufficientemente mobili, verrebbero diluiti, …

      Impossibile quindi.

    26. La ringrazio molto. L’ansia purtroppo non passa… Non vedo l’ora di andare dallo psichiatra e guarire … Così non e’ più vita… Sono contenta di aver scoperto il vostro sito … Date pareri senza giudicare e senza far sentire le persone stupide. Farò tesoro delle sue parole nei momenti neri … Aspettando il giorno della visita … E ancor prima l’arrivo del ciclo che spero mi dia un po’ di sollievo . Grazie ancora e buona domenica . Ah per la cronaca … Sono quella che le ha scritto stamattina nella sezione nuvaring per avere un parere sulla misura dell endometrio … Liquido del douglas e corpo luteo…

    27. Dr. Roberto Gindro

      Ha fatto la scelta giusta optando per un percorso psichiatrico, ha diritto di riappropriasi della serenità che merita; nel mio piccolo sono a disposizione, ma raccomando di sforzarsi di combattere sul nascere eventuali paure.

    28. Si dottore le assicuro che io faccio di tutto per combattere le paure sul nascere … Ma in questo momento loro dono più forti di me si impadroniscono della mia mente e della mia razionalità … Continuo a dirmi che non posso avere paura di uno stupido sapone int ma più ci penso e più la paura aumenta … Perché mentre cerco di tranquillizzarmi sento la voce di mio marito che mi dice che sono una poco di buono e una bugiarda e che prima o poi mi smaschererà …. La visita ce l’ho il 19 non il 9 come le avevo detto prima … Devo resistere ancora quasi un mese … Grazie ancora di tutto

    29. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Ci fa piacere esserle di aiuto, e mi associo ai pareri dei colleghi; confermo anch’io che non è a rischio di nulla, ma comprendo come il suo stato attuale, l’ansia e lo stress possano prendere il sopravvento e annebbiare la lucidità e la capacità di razionalizzare le situazioni. E’ un bene che riconosca l necessità di farsi aiutare in questo momento difficile, vedrà che ne uscirà presto e più forte di prima, perché ne ha tutte le capacità e la volontà soprattutto. In bocca al lupo!

    30. Crepi il lupo !!! Grazie mille di cuore anche a lei dottoressa … Per aver dedicato un po’ del suo tempo a leggere la mia storia e per le belle parole di conforto. Ne ho proprio bisogno . Buon domenica a tutti

  6. buongiorno,
    vorrei sapere dopo aver avuto un rapporto a rischio di contagio, dopo quanto tempo posso effettuare il test dell’HIV e quali sintomi potrei avere.
    inoltre , posso sapere se dagli esami del sangue con i parametri base si può capire se è in corso il virus ? per ora i miei esami sono nella norma.

    1. Dr. Roberto Gindro

      1. Ai sintomi non dia peso.
      2. L’emocromo non dà sufficienti informazioni.
      3. Test HIV a 30 e poi a 90 giorni dal rapporto.

  7. Salve dottori
    Volevo chiedervi . 4 giorni fa ho fatto sesso anale protetto prima gli ho laccato lano posso essere a rischio?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Rischio teorico, ma non esistono casi documentati con questo tipo di pratica (rimming).

  8. Un rapporto vaginale protetto dall’inizio alla fine con preservativo, che alla fine ho controllato con attenzione, può essere a rischio HIV?

    1. Dr. Roberto Gindro

      In linea di massima no, nessun rischio di contagio di HIV.