QT lungo (sindrome): cause, sintomi, farmaci, diagnosi

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Introduzione

La sindrome del QT lungo (LQTS dall’inglese) è disturbo che colpisce l’attività elettrica del cuore.

Chi ne soffre può sviluppare un’aritmia in risposta all’esercizio fisico o allo stress, cioè un’anomalia del battito cardiaco che diventa irregolare e incontrollabile.

L’aritmia talvolta insorge senza cause apparenti, ma fortunatamente non tutti i soggetti interessati dalla sindrome soffrono anche di forme di aritmia pericolose, che tuttavia quando si verificano possono essere fatali.

L’espressione “QT lungo” si riferisce a una conformazione anomala evidenziata dall’ECG (elettrocardiogramma), l’esame che monitora l’attività elettrica del cuore.

Il QT è l’intervallo di tempo, registrato dall’elettrocardiogramma, che trascorre tra il momento in cui i ventricoli ricevono l’impulso a contrarsi e il momento in cui accumulano sufficiente potenziale per contrarsi di nuovo. Ricordiamo che i ventricoli sono le due “camere” inferiori del cuore.

La regolazione dell’attività elettrica che genera il battito cardiaco è complessa e l’organismo la controlla con particolare attenzione: in condizioni normali l’intervallo QT dura circa un terzo del tempo totale del battito registrato dall’elettrocardiogramma, invece nei pazienti che soffrono della sindrome questo intervallo dura più del normale.

La scansione temporale del battito cardiaco risulta quindi alterata e si possono sviluppare anomalie del ritmo cardiaco, in alcuni casi molto pericolose.

In molti pazienti la sindrome non è causa di sintomi e la diagnosi viene posta a seguito di un elettrocardiogramma (ECG) richiesto per altre ragioni; quando manifesta, la sindrome può causare la comparsa di:

  • svenimento (il cuore smette di pompare sangue in modo regolare e il cervello, temporaneamente carente di ossigeno, risponde con lo sviluppo di sincope; in genere il ritmo del cuore ritorna normale entro un minuto o due e il paziente riprende conoscenza),
  • convulsioni,
  • palpitazioni cardiache.

Questi sintomi possono esordire in modo improvviso ed inaspettato, ma tra i fattori d’innesco più comuni ricordiamo:

  • stress
  • un rumore forte ed improvviso,
  • sforzo fisico (per esempio sportivo),
  • bradicardia durante il sonno (battito cardiaco rallentato).

La sindrome del QT lungo è comunque una malattia rara, gli esperti ritengono che colpisca circa una persona su 7.000, ma non ci sono dati sicuri perché la sindrome spesso non viene diagnosticata.

Nei soli Stati Uniti la sindrome del QT lungo causa da 3.000 a 4.000 morti improvvise di bambini e giovani; la morte improvvisa senza motivi apparenti tra i bambini è un evento raro ma, se si verifica, spesso è causata da questa sindrome.

Anatomia

Sulla superficie delle cellule del muscolo cardiaco si trovano minuscoli pori, chiamati canali ionici. I canali ionici si aprono e si chiudono permettendo agli ioni elettricamente carichi (sodio, calcio e potassio) di entrare e di uscire dalle cellule: in questo modo viene gestita l’attività elettrica del cuore.

L’attività elettrica permette quindi la contrazione del muscolo cardiaco: in condizioni normali l’impulso elettrico si trasmette da una cellula a quelle contigue in modo ordinato e coordinato, permettendo al cuore di pompare il sangue all’intero organismo.

Durante un battito normale le cellule muscolari delle camere superiori del cuore (gli atri) si contraggono, facendo fluire il sangue dagli atri verso i ventricoli; poi si contraggono le cellule muscolari dei ventricoli e quindi il sangue viene pompato verso i polmoni e verso il resto dell’organismo. Il processo coordinato di contrazione degli atri e dei ventricoli rappresenta un battito cardiaco normale.

Nei pazienti affetti da LQTS i problemi dei canali ionici delle cellule cardiache possono provocare anomalie dell’attività elettrica dei ventricoli: i canali ionici possono non funzionare correttamente, oppure possono essere in numero insufficiente, e in questa situazione il ritmo del cuore aumenta o presenta anomalie e quindi la vita del paziente può essere in pericolo.

Cause

LQTS ereditaria

La sindrome del QT lungo ereditaria è provocata dalla presenza di geni difettosi, in particolari quelli che controllano la produzione di determinati tipi di canali ionici del cuore:

  • in alcuni casi i canali ionici possono essere in quantità insufficiente,
  • oppure non funzionare correttamente,
  • oppure ancora le due eventualità possono presentarsi contemporaneamente.

Se soffrite di LQTS ereditaria avete ricevuto il gene difettoso (o i geni difettosi) da uno dei genitori o da entrambi e in questo caso si tratta di un disturbo con cui dovrete convivere per tutta la vita.

Sono stati identificati sette tipi di LQTS ereditaria, indicati con i numeri da uno a sette. I tipi più comuni sono l’1, il 2 e il 3.

  • Se soffrite di LQTS 1 o di LQTS 2 il flusso degli ioni potassio attraverso i canali ionici delle cellule cardiache è anormale, e questo può causare problemi durante l’esercizio, fisico oppure quando provate emozioni o stress molto intensi. In queste situazioni può accadere che il vostro cuore inizi a battere troppo velocemente e in modo incontrollato, e che quindi non riesca più a pompare il sangue in modo efficace nel resto del corpo. Se non si interviene con tempestività quest’eventualità può essere fatale.
  • Se soffrite di LQTS 3 significa invece che c’è un’anomalia del flusso degli ioni sodio attraverso i canali ionici delle cellule cardiache. Anche in questo caso il cuore può iniziare a battere rapidamente e senza controllo, eventualità che può essere fatale. Nella sindrome del QT lungo 3 i problemi di solito si verificano nei momenti in cui il cuore batte più lentamente, ad esempio durante il sonno.

LQTS acquisita.

Alcuni farmaci e alcune malattie possono provocare la sindrome del QT lungo acquisita (anche definta non ereditaria).

LQTS indotta dai farmaci

Attualmente più di 50 farmaci si sono dimostrati in grado di causare la LQTS, tra quelli di uso più frequente ricordiamo:

  • antistaminici e decongestionanti,
  • diuretici (farmaci che aiutano l’organismo a rimuovere l’acqua in eccesso),
  • antibiotici,
  • antidepressivi,
  • farmaci anticolesterolo e alcuni farmaci antidiabetici.

Alcuni dei pazienti che soffrono di sindrome del QT lungo indotta da farmaci potrebbero anche soffrire di una forma ereditaria del disturbo, che rimane asintomatica se non assumono determinati farmaci in grado di aumentare la lunghezza del QT o di far diminuire i livelli di potassio nel sangue.

Quando la LQTS è asintomatica, è detta silente.

Altre cause dell’LQTS

La diarrea o il vomito protratti, che impoveriscono il sangue degli ioni potassio o sodio, potrebbero causare la LQTS: in questo caso la sindrome non scomparirà finché i livelli ematici degli ioni non saranno tornati alla normalità.

Anche l’anoressia nervosa e la bulimia, in quanto condizioni legate al vomito, ed alcuni disturbi della tiroide potrebbero causare una diminuzione improvvisa dei livelli dello ione potassio nel sangue, provocando la LQTS.

Fattori di rischio

La LQTS ereditaria di solito è diagnosticata per la prima volta durante l’infanzia o in età giovanile, il 50% dei pazienti affetti manifesta un episodio di aritmia prima dei 12 anni, mentre il 90% prima dei quarantanni e solo raramente viene diagnosticato più avanti con l’età.

Nei ragazzi colpiti l’intervallo QT (sull’elettrocardiogramma) spesso ritorna alla normalità dopo la pubertà, in questo caso il rischio di sintomi e complicazioni della sindrome diminuisce.

La LQTS è più frequente tra le donne, che corrono un maggior rischio di svenimento o di morte improvvisa durante il ciclo mestruale e nelle fasi immediatamente successive al parto.

La LQTS è anche frequente tra i bambini sordi, perché i problemi genetici a carico dell’udito sono gli stessi che provocano il malfunzionamento dei canali ionici del cuore.

Il rischio di soffrire di sindrome del QT lungo aumenta se c’è famigliarità per il disturbo e in alcuni casi viene diagnosticata a seguito di sintomi anomali o complicazioni gravi, come ad esempio:

Si è inoltre a rischio di sviluppare sindrome del QT lungo se si assumono farmaci che allungano l’intervallo QT.

Sintomi

Se soffrite di sindrome del QT lungo siete potenzialmente soggetti ad un’aritmia improvvisa e pericolosa, cioè a un’anomalia del battito cardiaco (come le torsioni di punta o una fibrillazione ventricolare).

I segni e i sintomi dell’aritmia dovuta all’LQTS di solito compaiono per la prima volta durante l’infanzia e possono comprendere:

  • Svenimenti senza motivo apparente, perché il cuore non pompa sangue a sufficienza al cervello. Gli svenimenti si possono verificare quando si è sottoposti a stress fisico o emotivo. Alcuni pazienti possono avvertire palpitazioni prima di svenire.
  • Convulsioni senza motivo apparente. Gli svenimenti dovuti alla LQTS potrebbero essere scambiati per convulsioni causate dall’epilessia. Nei bambini lo svenimento potrebbe essere scambiato per reazione isterica a una situazione stressante.
  • Annegamento o semiannegamento, che possono essere causati da svenimenti in acqua.
  • Arresto cardiaco senza motivi apparenti o morte improvvisa. Il cuore cessa improvvisamente di battere, senza una causa apparente. Chi ha un arresto cardiaco muore nel giro di pochi minuti se non viene curato con tempestività e purtroppo la maggior parte delle persone che hanno un arresto cardiaco perde la vita. Nel 10 per cento dei pazienti l’arresto cardiaco o la morte improvvisa sono il primo e unico sintomo della LQTS.

In molti casi chi soffre di LQTS di tipo 3 è anche affetto da aritmia cardiaca durante il sonno, quando può essere presente un respiro rumoroso e affannoso.

LQTS asintomatica

Alcuni pazienti che soffrono di sindrome del QT lungo non presentano alcun sintomo e in questo caso si parla di LQTS silente; i medici spesso consigliano ai famigliari dei pazienti affetti dal disturbo di farsi controllare, anche in assenza di sintomi.

Gli esami medici e genetici possono scoprire se si è affetti dalla LQTS e, in caso affermativo, di che tipo è il disturbo.

Diagnosi

La diagnosi di sindrome del QT lungo è effettuata da un cardiologo, cioè da un medico specializzato nella cura delle malattie e dei disturbi del cuore.

Per diagnosticarla i medici prendono in considerazione:

  • la storia del paziente (anamnesi) e il risultato della visita medica (esame obiettivo),
  • i risultati dell’ECG (elettrocardiogramma),
  • i risultati dei test genetici.

Storia del paziente e visita medica

Il medico vi chiederà se in passato avete sofferto dei sintomi dell’aritmia, come ad esempio:

  • svenimenti senza causa apparente,
  • palpitazioni (conseguenza dell’accelerazione del battito cardiaco),
  • russamento o respirazione rumorosa durante il sonno.

Il medico vi chiederà quali farmaci assumete (con o senza ricetta) e se fate uso di droghe. Vorrà anche sapere se a qualcuno dei vostri famigliari è stata diagnosticata la LQTS, o se qualcuno di essi presenta sintomi simili ai vostri.

Il medico vi visiterà e andrà alla ricerca dei sintomi e delle condizione che potrebbero essere responsabili della carenza di potassio o sodio nel sangue, tra di essi ricordiamo:

  • anoressia,
  • bulimia,
  • vomito o la diarrea prolungati,
  • determinati disturbi della tiroide.

ECG

L’ECG (elettrocardiogramma) è un esame semplice e indolore che registra l’attività elettrica del cuore, questo esame può diagnosticare un intervallo QT più lungo del normale o altri probabili sintomi della sindrome del QT lungo. Spesso i medici diagnosticano la sindrome del QT lungo durante un ECG effettuato perché si sospettano problemi cardiaci di altra natura.

Non tutti i pazienti che soffrono di LQTS presentano un intervallo QT lungo sull’elettrocardiogramma, perchè l’intervallo QT può cambiare a seconda del momento: in alcuni casi può essere lungo, in altri normale. Proprio per questo motivo il medico potrà chiedervi di effettuare diversi elettrocardiogrammi nel giro di alcuni giorni o settimane; in alternativa dovrete indossare un dispositivo detto monitor Holter.

L’Holter registra i segnali elettrici prodotti dal cuore lungo un periodo di 24 o 48 ore. Dovrete indossare diversi piccoli cerotti (elettrodi) sul torace, connessi mediante cavetti a un piccolo registratore portatile. Il registratore può essere fissato alla cintura, tenuto in tasca oppure appeso al collo. Quando indossate il monitor, potete svolgere le vostre normali attività, dovete però tenere un diario su cui annotare i sintomi che avvertite e il momento in cui compaiono. Poi restituirete il registratore e il diario al medico che leggerà i risultati. Il cardiologo, grazie all’Holter, potrà vedere come batteva il cuore nel momento in cui avete avvertito i sintomi.

Lo scopo dell’Holter è quello di diagnosticare i problemi di breve durata, anche solo di pochi minuti.

Alcuni pazienti presentano un intervallo QT lungo sull’ECG solo durante l’esercizio fisico, per questo il medico potrà consigliarvi di effettuare una prova da sforzo: quest’esame prevede lo svolgimento di un ECG durante l’esercizio fisico. Se non potete fare esercizio vi sarà iniettato un farmaco che ne simulerà gli effetti e farà lavorare il cuore con maggior intensità, aumentando la frequenza cardiaca.

Test genetici

Gli esami genetici possono servire per diagnosticare la LQTS ereditaria: se il vostro medico sospetta una sindrome del QT lungo, potrà consigliarvi di effettuare un test genetico. Gli esami del sangue genetici di solito sono consigliabili anche per i famigliari del paziente affetto da LQTS.

Purtroppo gli esami genetici non riescono a individuare tutti i casi di LQTS, ma solo i due terzi caratterizzati da cause ereditarie.

Inoltre circa un terzo dei pazienti che risultano positivi al test della LQTS non presenta alcun sintomo, probabilmente perché soffre di LQTS silente. Meno del 10 per cento di questi pazienti , tuttavia, sverrà o morirà all’improvviso a causa dell’aritmia cardiaca.

Anche se soffrite di LQTS silente, potreste comunque essere più a rischio della media di soffrire di aritmia dovuta ai farmaci che agiscono sui canali del potassio o sui livelli di potassio.

Tipi di LQTS ereditaria

Se soffrite di LQTS ereditaria può essere utile sapere in quale dei sette tipi ricade il vostro disturbo, in questo modo voi e il vostro medico riuscirete a impostare una terapia efficace e a decidere quali sono le modifiche dello stile di vita più opportune.

Per scoprire il tipo di LQTS di cui soffrite, il medico terrà in considerazione:

  • i risultati dei test genetici,
  • i tipi di situazione che scatenano l’aritmia,
  • la risposta del vostro organismo ai farmaci.

Cura e terapia

Lo scopo della terapia per la sindrome del QT lungo è quello di prevenire le aritmie e gli svenimenti che potrebbero mettere in pericolo la vita del paziente: la terapia non è curativa, nel senso che non ripristina un intervallo QT normale sull’elettrocardiogramma, ma è invece volta a migliorare significativamente la prognosi dei pazienti.

Il medico vi consiglierà la terapia migliore nel vostro caso basandosi su:

  • eventuali sintomi, come precedenti di svenimento e/o arresto cardiaco,
  • tipo di LQTS di cui soffrite,
  • rischio di svenimento o di arresto cardiaco improvviso,
  • minimizzazione dell’impatto della cura sulla qualità di vita.

A chi soffre di LQTS asintomatica potranno essere dati i consigli seguenti:

  1. Modificare lo stile di vita in modo da diminuire il rischio di svenimento o di arresto cardiaco; ad esempio può essere necessario evitare lo sport agonistico e gli sforzi fisici intensi, come il nuoto, che sono in grado di innescare un’aritmia.
  2. Evitare i farmaci che possono provocare i sintomi, tra di essi ricordiamo alcuni di quelli usati per la terapia delle allergie, delle infezioni, dell’ipertensione, del colesterolo alto e della depressione.
  3. Assumere farmaci, come i betabloccanti, che diminuiscono il rischio di comparsa dei sintomi perché rallentano la frequenza cardiaca.

A seconda del tipo di LQTS di cui soffrite dovrete assumere farmaci diversi per evitare le aritmie.

Se il medico ritiene che siate a rischio di complicazioni, potrà suggerirvi altre terapie più aggressive (che vanno ad aggiungersi ai farmaci e alle modifiche dello stile di vita), tra queste ricordiamo:

  • dispositivi impiantati chirurgicamente, come il pacemaker o il defibrillatore cardiaco impiantabile, che aiutano a regolare il battito cardiaco,
  • intervento chirurgico sui nervi che regolano il battito cardiaco.

Tra i pazienti a rischio troviamo coloro che hanno avuto episodi di svenimento o che presentano aritmie dovute a episodi precedenti di LQTS.

Modifiche dello stile di vita

Se soffrite di sindrome del QT lungo dovreste cercare di evitare per quanto possibile i fattori specifici che scatenano l’aritmia, molti di coloro che soffrono di LQTS traggono beneficio per esempio dall’integrazione di potassio nella dieta.

Chiedete al medico se è sufficiente assumere una maggior quantità di alimenti ricchi di potassio, ad esempio di banana, oppure se occorre assumere ogni giorno specifici integratori.

Chi soffre di LQTS dovrebbe anche evitare i farmaci che allungano il QT o fanno diminuire i livelli di potassio nel sangue.

Farmaci

I betabloccanti sono farmaci che impediscono al cuore di accelerare il ritmo in reazione a stress fisici o emotive, la maggior parte dei pazienti affetti da LQTS segue una terapia con un farmaco appartenente a questa classe.

I medici possono suggerire a chi soffre di LQTS3 di assumere farmaci sodioantagonisti, farmaci che fanno diminuire l’attività dei canali del sodio.

Pacemaker e defibrillatore

Questi dispositivi impiantati chirurgicamente servono per tenere sotto controllo il ritmo cardiaco, cosicchè quando c’è un’anomalia nel battito danno una piccola “scossa” elettrica al cuore.

È possibile impiantare i pacemaker o i defibrillatori nel torace o nell’addome con un intervento chirurgico relativamente semplice.

Chirurgia

Chi è più a rischio di morte dovuta alla LQTS viene a volte curato con un intervento chirurgico, durante l’operazione vengono recise le terminazioni nervose che in condizioni normali fanno battere il cuore più in fretta, in risposta agli stress fisici o emotivi.

In questo modo il cuore può battere a un ritmo più regolare e diminuisce il rischio di soffrire di pericolose aritmie dovute allo stress o all’esercizio fisico.

Convivere con la sindrome del QT lungo

La sindrome del QT lungo è un disturbo con cui occorre imparare a convivere.

Il rischio di aritmie in grado di causare svenimenti o arresto cardiaco può diminuire con il passare degli anni, ma non scompare mai del tutto.

Per tutta la vita dovrete ricorrere a una serie di precauzioni che vi aiuteranno a prevenire le aritmie e vi permetteranno di ricevere le cure mediche in caso di necessità. Tra queste precauzioni ricordiamo:

  1. Evitare tutto ciò che può provocare un’aritmia,
  2. Far sapere a chi vi circonda che siete a rischio di svenimento o di arresto cardiaco, e che cosa possono fare per aiutarvi,
  3. Avere un piano d’emergenza per le situazioni di aritmia,
  4. Evitare i fattori scatenanti.

Se l’aritmia è provocata dall’esercizio fisico, il medico potrà consigliarvi di evitare tutti gli sforzi intensi ed in particolare il nuoto. Chiedete al medico quali tipi di attività fisica sono indicati nel vostro caso.

Se siete portatori di pacemaker o di defibrillatore cardioverter evitate gli sport di contatto che potrebbero far spostare il dispositivo; se non riuscite ad evitarli cercate di praticarli solo in pubblico o in presenza di un amico in grado di aiutarvi in caso di svenimento.

Evitate i farmaci che possono scatenare le aritmie, ad esempio alcuni dei farmaci per la terapia delle allergie, delle infezioni, dell’ipertensione, del colesterolo alto e della depressione. Chiedete consiglio al medico prima di assumere qualsiasi farmaco (con o senza ricetta), prodotti erboristici o droghe.

Chiedete immediatamente aiuto al medico se soffrite di disturbi che possono far diminuire i livelli di potassio o di sodio nel sangue, come ad esempio: anoressia, bulimia, vomito o diarrea prolungati e determinati disturbi della tiroide.

Se soffrite di sindrome del QT lungo di tipo 2 cercate di evitare i rumori improvvisi, ad esempio le suonerie della sveglia e dei telefoni troppo forti o dissonanti.

Informare chi vi sta intorno

È consigliabile indossare una collana o un braccialetto su cui indicare che soffrite di sindrome del QT lungo; informate gli amici, i colleghi e tutti coloro con cui avete contatti regolari del fatto che soffrite di un disturbo che provoca svenimenti o arresto cardiaco. Dite loro di chiamare immediatamente un’ambulanza se vi vedono svenire.

Vi consigliamo inoltre di far imparare a un vostro famigliare o a un collega le tecniche di rianimazione cardiopolmonare, fondamentali in caso di arresto cardiaco.

Può essere utile avere sempre con sé a casa o sul posto di lavoro un defibrillatore semiautomatico, cioè un dispositivo che emette una scossa elettrica in grado di riportare il battito alla normalità. Qualcuno dei vostri famigliari o colleghi dovrebbe imparare come usarlo in caso di arresto cardiaco.

Se soffrite di LQTS di tipo 3 e dormite da solo, dovreste avere in camera un interfono collegato alla stanza di un vostro famigliare. In questo modo gli altri riusciranno a udire i respiri affannosi che spesso sono sintomo di aritmia nel sonno.

Stare sotto controllo medico

È indispensabile essere seguiti regolarmente da un cardiologo, che modificherà la terapia in caso di problemi; ad esempio, se continuate a svenire frequentemente e state seguendo una terapia poco aggressiva, il medico potrebbe consigliarvi altre possibilità per prevenire meglio le aritmie.

Psicologia e aiuto emotivo

La sindrome del QT lungo può essere fonte di paura, ansia, depressione e stress. È importante condividere il proprio stato d’animo con l’équipe medica che vi segue, può anche essere utile un colloquio con uno specialista. Se vi sentite profondamente depressi, l’équipe medica o lo specialista potranno prescrivervi farmaci che vi aiuteranno a sentirvi meglio.

Partecipare a un gruppo di auto aiuto può essere utile per aiutarvi a convivere con la LQTS, perché potrete imparare da altre persone che vivono nelle vostre stesse condizioni. Chiedete al medico o all’ospedale più vicino se ci sono gruppi del genere nella vostra zona.

Anche l’aiuto dei famigliari e degli amici può essere utile per diminuire lo stress e l’ansia, fate capire ai vostri cari come vi sentite e che cosa possono fare per aiutarvi.

Alcuni pazienti scoprono di soffrire di sindrome del QT lungo solo con un esame che avviene dopo la morte improvvisa di un loro famigliare per questo disturbo: in questo caso può essere utile ricorrere a uno specialista che vi aiuterà a elaborare il lutto. Chiedete consiglio al vostro medico curante.

Fonte principale

Domande e risposte
Cos'è l'intervallo QT?
Il termine "intervallo QT" indica uno specifico tratto del tracciato che si ottiene da un elettrocardiogramma (esame con cui si analizza l'attività elettrica del cuore); più nel dettaglio esprime il tempo necessario ai ventricoli per depolarizzarsi e ripolarizzarsi.
Cosa significa QTc?
L'acronimo QTc indica l'intervallo QT corretto in base alla frequenza cardiaca; per generalizzare il valore QT è infatti necessario applicare una correzione matematica che tenga conto della velocità con cui batte il cuore (maggiore è la frequenza, minore è il valore di durata dell'intervallo QT).
Come si calcola il QTc?
La formula di Bazett, la più comune, prevede di dividere il valore QT (in millisecondi) per il valore RR (intervallo del ciclo cardiaco misurato dall'inizio di un complesso QRS al seguente, ma in questo caso misurato in secondi). Ci sono tuttavia formule più accurate, come ad esempio QTs = QT + 0.154 * (1-RR). Fonte: Wikipedia
Quando preoccuparsi per la sindrome del QT lungo?
È difficile dare una risposta a questa domanda, perché molto dipende dalla forma sviluppata (a sua volta legata alla genetica ereditata). Da un punto di vista molto generale un precedente episodio di Torsioni di Punta (o altra forma di arresto cardiaco) o anche solo uno svenimento inspiegato, è probabilmente il più affidabile fattore di rischio per la previsione di nuovi attacchi.
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Domande e risposte
  1. Dottore prendo azitromicina 500 3gg a settimana x 1 anno da 3 mesi x costanti infezione da mycoplasma con leggero reumatismo.
    Da quando prendo azitromicina ho extrasistoli (soprattutto nei 3 gg).
    Ho fatto ecg nella norma solo tachicardia a component emozionale poi ecocuore nella norma solo lieve e fisiologico rigurgito tricuspidale.
    Qt normale….
    Ora mi chiedevo devo rifare ecg, che era tra le altre cose fatto sotto antibiotico sia ecg che eco..
    Ho paura.
    Sono ipocondriaco.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Probabilmente sono episodi legati all’ansia, ma ultima parola al medico.

  2. Si, fopo le feste lo chiamero ma posso godermi secondo lei le feste senza pensieri, considerando che i 2 esami sono stati fatti sotto antibiotico appositamente sarebbe risultato qualcosa no?

    1. Dr. Roberto Gindro

      A mio avviso sì.

  3. Ho l’intervallo QT alto e brachicardia ma senza aritmie. La causa sono gli antidepressivi. Mi piacerebbe sapere se questo disturbo è reversibile alla sospensione del trattamento. Grazie

    1. Dr. Roberto Gindro

      Di solito sì.

    2. Grazie mille. Il prolungamento del QT leggermente oltre il limite massimo di 470 millisecondi dovuto agli antidepressivi di solito è un effetto temporaneo e benigno e regredisce alla sospensione. Mi chiedo se a volte può essere un indice di danno cardiaco progressivo. Di nuovo grazie.

    3. Solo una precisazione: sto parlando di antidepressivi triciclici, non di ssri

    4. Dr. Roberto Gindro

      In genere sparisce alla sospensione del farmaco.

    5. Posso avere un nome di un cardiologo che sappia cosa fare con un QT lungo e se vi è un metodo sicuro per rilevarlo
      Grazi

    6. Dr. Roberto Gindro

      Per verificare è sufficiente sottoporsi a un ECG, che poi qualsiasi cardiologo sarà in grado di valutare.

  4. HO SCOPERTO DI AVERE IL Q.T ALLUNGATO… MIO FRATELLO HA AVUTO QUESTI PROBLEMA… è STATO OPERATO 5 ANNI FA… ORA IO HO CAMBIATO L’ANTIDEPRESSIVO, DA FLUVOXAMINA.. DA 100. ,.. A ENTAC… DA 2O,.. 2 ANNI FA,.. MI DICONO CHE DEVO CAMBIARE ANCORA,, MA HO PAURA SIA DEL CAMBIO DI ANTIDEPRESSIVO,..PAURA DI SOFFRIRE TANTO COME QUANDO HO CAMBIATO L’ ANTIDEPRESSIVO… SE NON CAMBIA NIENTE ???

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Salve, purtroppo se le causa effetti collaterali cardiologici è il caso di valutare una variazione di terapia per escludere complicazioni peggiori, ma stia tranquillo che esistono altre molecole molto valide.

  5. Salve dottori, vorrei sapere se in un Ecg si possono vedere malattie genetiche dalla nascita? Grazie di una eventuale risposta.

    1. Dr. Roberto Gindro

      No, si possono evidenziare alterazioni del battito cardiaco che andranno poi caratterizzate in un secondo momento.

    2. Ho fatto ecg 1 mese fa per dolori al petto e stomaco ed è risultato nella norma, poi questi dolori erano legati a reflusso gastroesofageo. Siccome sono un ragazzo ansioso e ipocondriaco come si sa se il cuore non ha malattie?

    3. Dr. Roberto Gindro

      L’ECG fatto, la visita, l’anamnesi, i fattori di rischio, la diagnosi dei problemi di stomaco, …

  6. Il pediatra può rilevare il QT in ambulatorio senza esami?

    1. Dr. Roberto Gindro

      No, è necessario un ECG per la sua diagnosi.