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Introduzione

Molti pazienti, giovani e meno giovani, lamentano di avere piedi sempre freddi, specialmente al momento di coricarsi; in questi casi ci si affretta a liquidare il disturbo come problemi di circolazione, ma è davvero così?

Ovviamente i piedi possono essere freddi per molti motivi:

  • il più ovvio è la bassa temperatura ambientale, associata a scarpe o calze inadeguate; poiché l’organismo deve assicurarsi che il cervello sia mantenuto alla temperatura corretta, in caso di esposizione al freddo la prima reazione è quella di ridurre l’afflusso alle estremità (mani e piedi) per salvaguardare gli organi più nobili. Non è un caso che coprire adeguatamente petto e testa si traduca in una maggior facilità di mantenimento di una temperatura adeguata anche a mani e piedi.
  • Anche una sudorazione frequente o costante (iperidrosi) può dare la sensazione di avere i piedi freddi, specie se l’evaporazione li raffredda rapidamente.
  • Un problema diverso origina dal restringimento di piccoli vasi sanguigni per conservare il calore del corpo. I soggetti con meno grasso corporeo (quindi, minor isolamento termico) devono conservare più calore, quindi i piedi diventano freddi per mantenere il calore degli organi interni.

Le due più comuni cause patologiche di piedi freddi sono invece

  • la riduzione della circolazione nelle estremità (che può avere cause diverse),
  • o un problema dei nervi sensitivi.

Vale comunque la pena di notare che, quando questo disturbo si presenta in giovani in salute, in genere la ragione non rappresenta un motivo di preoccupazione.

Primo piano di piedi con calze pesanti di lana

iStock.com/locknloadlabrador

Arteriopatia periferica

Introduzione

L’arteriopatia periferica (PAD, dall’inglese Peripheral Artery Disease, ossia malattia delle arterie periferiche) è un restringimento delle arterie periferiche destinate a portare il sangue ossigenato a

  • gambe,
  • stomaco,
  • braccia
  • e testa.

Il disturbo tuttavia colpisce principalmente le arterie delle gambe.

La causa è da ricercarsi in genere nella presenza di placche aterosclerotiche, che possono crescere tanto da ridurre significativamente il flusso di sangue attraverso l’arteria interessata. Quando una placca si sgretola o si infiamma si può rompere, diventando causa di formazione di pericolosi coaguli che possono restringere ulteriormente il vaso od arrivare a bloccarlo completamente.

Se il blocco rimane confinato alle arterie periferiche delle gambe, può causare dolore, cambiamenti di colore della pelle, piaghe o ulcere e difficoltà deambulatorie, ma in pazienti a rischio il blocco totale della circolazione a gambe e piedi può portare alla gangrena e alla perdita dell’arto colpito.

La PAD può inoltre aumentare il rischio di

È possibile diagnosticare la condizione attraverso un esame fisico, esami strumentali cardiaci e di imaging; il trattamento prevede innanzi tutto cambiamenti nello stile di vita

ma anche farmaci e talvolta interventi chirurgici.

È importante conoscere le basi della PAD, come per qualunque altra malattia più si conosce, più è probabile essere di aiuto al medico nel fare una diagnosi precoce e avviare il trattamento.

Cause

L’arteriopatia periferica è tipicamente dovuta all’aterosclerosi, proprio come la coronaropatia (CAD, da Coronary Artery Disease, o malattia delle arterie coronariche), ovvero un processo che restringe e blocca le arterie in varie regioni critiche dell’organismo attraverso un progressivo accumulo di grassi e colesterolo sulle pareti delle arterie, fino alla formazione di vere e proprie placche in grado di ridurre o addirittura arrestare il flusso sanguigno.

La causa esatta della formazione delle placche aterosclerotiche negli arti rimane sconosciuta, ma sono invece stati individuati numerosi fattori di rischio associati in modo particolarmente significativo al problema:

Sintomi

Molti soggetti con arteriopatia periferica non manifestano alcun sintomo, mentre altri avvertono dolore alle gambe nel camminare (claudicatio intermittens), che è di fatto il sintomo caratteristico della condizione.

I sintomi di claudicatio intermittens possono comparire per esempio mentre si cammina o si salgono le scale sotto forma di:

  • dolore,
  • intorpidimento,
  • sensazione di pesantezza muscolare,
  • crampi (a gambe, glutei, cosce, caviglie e piedi).

Questi sintomi trovano sollievo con il riposo (intermittens, ossia discontinua nel tempo).

Durante l’attività fisica i muscoli necessitano di un aumento del flusso sanguigno, se i vasi sanguigni si restringono o si bloccano questo non può verificarsi con la necessaria efficienza e compaiono così i sintomi descritti, a testimonianza della fame di ossigeno ed energia dei muscoli. Quando si riposa la richiesta diminuisce e i sintomi regrediscono fino a sparire.

Tra gli altri sintomi dell’arteriopatia periferica ricordiamo:

  • pulsazioni deboli o assenti a livello delle gambe,
  • ferite e ulcerazioni su piedi, dita dei piedi o sulle gambe che guariscono lentamente o non guariscono affatto,
  • pelle con colorito pallido o bluastro,
  • temperatura in una gamba più bassa rispetto all’altra,
  • riduzione della crescita delle unghie e dei peli sulle gambe colpite,
  • disfunzione erettile, specialmente tra gli uomini diabetici.

Chiama il medico se…

In caso di dolore, torpore o altri sintomi anomali alle gambe è necessario non sottovalutarli e rivolgersi al medico; anche in assenza di sintomi di arteriopatia periferica, questi requisiti potrebbero rendere necessari alcuni esami di verifica:

  • età sopra 70 anni,
  • età sopra 50 anni e storia di diabete o fumo
  • età sotto 50 anni ma presenza di diabete o altri fattori di rischio per l’arteriopatia periferica (obesità, ipertensione arteriosa, fumo, famigliarità, …).

Sindrome di Raynaud

Nella sindrome di Raynaud, i piccoli vasi sanguigni sovracompensano le basse temperature ambientali, esacerbando un meccanismo fisiologico di protezione degli organi interni dal freddo. Ciò può rendere i piedi freddi, dapprima bluastri e poi bianchi (la stessa reazione avviene anche in caso di forti emozioni e/o stress).

In risposta alle alte temperature i piedi diventano invece rossi.

La causa è tuttora sconosciuta, ma sembra essere più diffusa nella popolazione femminile; sembra esserci una qualche forma di famigliarità nella comparsa del disturbo.

Il trattamento prevede l’assunzione di farmaci in grado di favorire l’apertura dei capillari, ma è fondamentale:

  • immergere mani ed eventualmente piedi in acqua calda al primo segno di un attacco,
  • mantenere mani e piedi sempre al caldo durante la stagione fredda,
  • fare il possibile per evitare situazioni che possano innescare attacchi.

Per approfondire questa patologia clicca qui.

Neuropatia

Introduzione

Percepire i piedi freddi anche quando non lo sono al tatto può essere segno di un problema nervoso, ad esempio di neuropatia periferica.

Si stima che il disturbo possa colpire fino a un soggetto su 10 dopo i 55 anni, ma le cause possono essere varie (elenco non esaustivo):

Sintomi

I sintomi principali di neuropatia periferica sono:

  • torpore e formicolii a piedi e/o mani,
  • dolore urente, lancinante o a fitte nelle zone interessate,
  • riduzione della sensibilità verso dolore, temperatura, …
  • sensazione di dolore verso stimoli che normalmente non ne sarebbero causa,
  • perdita di equilibrio e coordinazione,
  • crampi,
  • debolezza muscolare, specialmente dei piedi.

Questi sintomi sono generalmente costanti, ma in alcuni pazienti al contrario possono andare e venire.

Diagnosi

Per la diagnosi il medico procederà innanzi tutto a

  • anamnesi (che consiste nella raccolta di informazioni quali sintomi, condizioni in cui compaiono, fattori di rischio presenti, famigliarità, altre malattie, … attraverso una dettagliata serie di domande al paziente),
  • esame obiettivo e neurologico (che può includere la valutazione dei riflessi, della forza e del tono muscolare, la capacità di percepire alcune sensazioni, la postura e la coordinazione).

In alcuni casi possono venire prescritti esami del sangue, in genere volti ad escludere altre patologie che potrebbero essere alla base dei sintomi lamentati dal paziente, per esempio:

Più specifici sono invece esami strumentali volti alla valutazione della salute e della funzionalità nervosa (test elettrofisiologici)

  • elettromiografia (EMG),
  • studi di conduzione nervosa (elettroneurografia, ENG).

Questi test misurano i segnali elettrici nei nervi periferici e come i nervi trasferiscono i segnali ai muscoli.

In caso di diagnosi è possibile che vengano suggeriti esami di imaging (radiografia, tomografia computerizzata o risonanza magnetica) per la ricerca della causa sottostante.

Molto più raramente è necessario ricorrere a una biopsia, un esame in cui durante un intervento chirurgico minore viene prelevato un minuscolo campione di nervo a livello della caviglia, che verrà poi esaminato al microscopio per verificare la presenza di segni tipici di neuropatia periferica.

Una diagnosi precoce può davvero fare la differenza; una neuropatia periferica il cui unico sintomo sia la sensazione di freddo ai piedi è probabilmente un disturbo alle fasi iniziali, che permette una prognosi decisamente migliore.

La progressione del danno può determinare l’insorgenza di dolore e altri sintomi che possono essere più difficili da trattare.

Conclusioni

In ultima analisi i piedi freddi sono nella maggior parte dei casi, soprattutto in giovane età, una normale risposta dell’organismo, tanto che alcuni ricercatori ritengono che avere spesso i piedi freddi sia semplicemente un tratto ereditario.

In presenza di fattori di rischio più o meno importanti per i disturbi cardiovascolari è consigliabile invece segnalare il disturbo al medico, per verificare più approfonditamente le possibili cause.

Da un punto di vista generale si consiglia di:

  1. smettere di fumare (tra gli altri danni peggiora la circolazione periferica),
  2. ridurre o evitare caffè e bevande a base di caffeina in genere (la sostanza è causa di vasocostrizione, riducendo quindi l’afflusso di sangue alle estremità),
  3. non manipolare oggetti freddi a mani nude,
  4. in ambienti freddi o all’aperto nella stagione invernale muovere regolarmente le dita delle mani e dei piedi per riattivare la circolazione,
  5. evitare calze troppo strette, che potrebbero ridurre l’afflusso di sangue ai piedi,
  6. proteggersi adeguatamente dal freddo anche nel resto del corpo, in particolar modo testa e petto-addome, sede degli organi più nobili.
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Domande e risposte
  1. D’inverno ho sempre mani e piedi freddi; ho 21 anni e il medico mi ha detto di non preoccuparmi, dice che dovrei fare esami in più?

    1. Dr. Roberto Gindro

      No, se non suggeriti dal medico, in alcuni casi è semplicemente una caratteristica non patologica e quindi non preoccupante.

  2. Perché quando corro con una bassa temperatura esterna sento freddo alle mani ma non ai piedi? Non sono entrambi estremità che durante lo sforzo ricevono meno sangue? Grazie.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Perché le mani sono fondamentalmente ferme e inutilizzate, mentre il piede è sottoposto a uno sforzo muscolare rilevante.

  3. Io ho risolto con i cuscinetti che si riscaldano, si comprano nei negozi di articoli sportivi e usati nei giorni più freddi mi hanno sicuramente prevenuto diversi episodi di geloni (di cui soffrivo particolarmente).