Mal di stomaco, congestione o indigestione: sintomi e rimedi

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Introduzione

A tutti è capitato almeno una volta nella vita di andare incontro a un’indigestione, termine che si usa per indicare genericamente un inseme di sintomi che interessano la parte superiore dell’addome sotto forma di

  • sensazione di malessere e/o fastidio,
  • mal di stomaco o bruciore di stomaco,
  • sensazione di gonfiore associato a una continua necessità di eruttare;

in alcuni casi si può avvertire nausea, eventualmente persino vomitare, il modo che ha l’organismo per liberarsi del contenuto dello stomaco.

L’indigestione, che più correttamente è identificata in ambito medico con il termine dispepsia, può avere moltissime cause:

  • mangiare troppo e/o troppo in fretta,
  • mangiare pesante,
  • stress,
  • alcolici,

e diversi fattori di rischio, come

Con qualche piccola attenzione è possibile evitare quindi alimenti e situazioni che possono favorirne la comparsa.

Il disturbo può essere

  • occasionale, cioè verificarsi solo una volta ogni tanto,
  • cronico, cioè manifestarsi in modo sistematico per qualche settimana o mese,
  • funzionale, cioè essere cronico senza cause specifiche.

In alcuni casi questi sintomi possono essere legati a condizioni più serie, quindi se i sintomi dovessero protrarsi per più di due settimane si raccomanda di rivolgersi al proprio medico per indagare più a fondo la situazione.

Donna seduta sul divano che si tocca la pancia a causa di un'indigestione

iStock.com/AndreyPopov

Cause

Le possibili cause del mal di stomaco sono molteplici, alcune collegate allo stile di vita e a ciò che si mangia e si beve. Il mal di stomaco, tuttavia, può anche essere provocato da altre patologie dell’apparato digerente.

Tra le cause più comuni troviamo:

Quando a seguito di visita ed esami vengono escluse tutte le possibili cause note di mal di stomaco, è possibile il paziente possa essere affetto da dispepsia funzionale, una forma di mal di stomaco in assenza di un danno o di una lesione evidente e rilevabile all’organo coinvolto.

Tra i fattori di rischio che possono favorire l’insorgenza dei disturbi ricordiamo anche la gravidanza e l’obesità.

Si può fare il bagno dopo mangiato?

  • Il Ministero ci dice che dobbiamo aspettare almeno tre ore.
  • Il CDC americano non considera la questione.
  • Un medico delle cliniche Mayo ritiene che non ci siano fondamenti scientifici che giustifichino l’attesa.

E quindi? Se nuotiamo in Italia dobbiamo aspettare e se ci tuffiamo in acque internazionali non c’è bisogno?

Facciamo un passo indietro e spieghiamo il perché potrebbe essere pericoloso; il timore alla base del consiglio nasce dalla considerazione che il sangue richiamato dallo stomaco durante la digestione possa ridurre quello destinato/destinabile alla muscolatura di gambe e braccia, esponendo quindi il bagnante al rischio di annegamento. In casi estremi, secondo alcune ricostruzioni, si teme(va) che una congestione innescata dall’acqua fredda potesse addirittura causare un svenimento, situazione ovviamente pericolosa in acqua.

Iniziamo con il dire che la letteratura scientifica non è particolarmente ricca né esaustiva in proposito, ma risulta sicuramente sensato limitarsi a pasti leggeri (privilegiando i carboidrati come la pasta ad alimenti più proteici/grassi, più lunghi da digerire) prima di eventuali bagni, perché il sangue richiamato agli arti durante il nuoto (o in generale in periferia per contrastare la differenza di temperatura dell’acqua) può esporre al rischio di cattiva digestione (nausea, crampi, …) in caso di banchetti abbondanti.

Un rischio più concreto ed importante è invece quello legato ad un brusco cambio di temperatura: un improvviso contatto con l’acqua fredda, soprattutto quando si è molto accaldati, può effettivamente esporre al rischio di svenimento, ma questo a prescindere dal fatto di aver mangiato prima.

La conclusione che possiamo trarre è quindi la posizione sostenuta dall’International Academy of Rescue and Resuscitation (che tra l’altro sottolinea come sia proprio solo l’Italia arroccata su posizioni di cautela così nette): non esiste ad oggi alcuna evidenza scientifica che giustifichi il timore di un blocco digestivo e rischio di annegamento, ma è sicuramente utile:

  • attenersi a pasti leggeri per evitare il rischio di mal di pancia dovuto al possibile rallentamento della digestione,
  • entrare sempre gradualmente in acqua, consiglio tanto più importante quanto è la differenza tra la temperatura esterna (o la propria percezione di calore) e la temperatura dell’acqua.

Sintomi

Chi soffre di mal di stomaco può lamentare uno o più dei sintomi seguenti:

  • Sensazione di pancia piena già durante il pasto. Anche se non avete mangiato molto, vi sentite sazi e non riuscite a finire quel che avete nel piatto.
  • Disagio e sensazione di pancia piena dopo il pasto. La sensazione di pancia piena dura di più di quanto dovrebbe.
  • Mal di stomaco. Avvertite dolore, lieve o molto intenso, nella zona dell’addome superiore, tra lo sterno e l’ombelico.
  • Gorgoglii a livello di stomaco e intestino.
  • Frequente necessità di eruttare.
  • Bruciore di stomaco. Avvertite una sensazione di calore o di bruciore nella zona dell’addome superiore, tra lo sterno e l’ombelico.

Tra i sintomi meno frequenti che accompagnano il mal di stomaco troviamo:

  • Nausea. Avete la sensazione di vomito imminente.
  • Gonfiore. Sentite lo stomaco gonfio, teso e dolorante.

In alcuni casi può comparire anche reflusso gastroesofageo, ossia la risalita di acidi e cibo dallo stomaco fino alla gola, accompagnato spesso da eruttazione continua.

Quando chiamare il medico

Il mal di stomaco lieve ed occasionale di solito non suscita preoccupazioni. Consultate il medico se il disturbo continua per più di due settimane o se il dolore è molto intenso o accompagnato da:

Recatevi immediatamente al pronto soccorso se:

  • Avete difficoltà a respirare, sudate molto o soffrite di dolore al petto che si irradia verso la mascella, il collo o il braccio.
  • Il dolore al petto si presenta quando fate esercizio fisico o nei periodi di maggiore stress.

Pericoli

Il mal di stomaco di solito non ha complicazioni gravi, ma può incidere negativamente sulla qualità della vita facendovi sentire a disagio e spingendovi a mangiare di meno.

Se la difficoltà di digestione è provocata da un’altra patologia, questa può presentare le proprie complicazioni distintive.

Diagnosi

Se soffrite di mal di stomaco probabilmente il primo medico che vi visiterà sarà il medico di famiglia, che nella maggior parte dei casi vi aiuterà a risolvere il problema; nel caso in cui i sintomi dovessero protrarsi vi verrà suggerito di rivolgervi a uno specialista, che in questo caso è il gastroenterologo (oppure un internista).

Per capire meglio i segni e i sintomi del mal di stomaco, il medico probabilmente indagherà sulle malattie precedenti e vi visiterà. Per escludere la presenza di altre patologie in grado di provocare il mal di stomaco, il medico può prescrivervi degli esami, tra cui:

  • Radiografia dell’esofago, dello stomaco e dell’intestino tenue. Definito anche esofago-stomaco-duodeno dc, questo esame usa i raggi X per creare delle immagini dell’interno dell’organismo.
  • Esami del sangue, esame delle feci o test del respiro. Questi esami aiutano a scoprire se la causa dei sintomi è l’helicobacter.
  • Endoscopia del tratto gastrointestinale superiore (gastroscopia). Dopo che il paziente è stato sedato, gli viene inserito in bocca un tubicino lungo e sottile, con una videocamera posta all’estremità. Il tubicino viene fatto scendere nell’esofago e nello stomaco. Il medico ricerca eventuali anomalie e può rimuovere piccole porzioni di tessuto (biopsia) da inviare in laboratorio per ulteriori analisi.
  • Ecografia addominale. Usando onde sonore ad alta frequenza, l’ecografia riesce a produrre immagini che mostrano il movimento, la struttura degli organi e il flusso sanguigno. Uno speciale gel viene applicato sulla pancia, poi un piccolo apparecchio che emette onde sonore viene premuto contro la pelle.
  • TAC addominale. Per ottenere immagini più dettagliate dell’interno del vostro organismo, probabilmente vi verrà iniettato un mezzo di contrasto. Poi, mentre sarete distesi su un lettino, lo scanner girerà intorno a voi, scattando immagini radiografiche del vostro corpo.

In particolare potrebbe venire consigliata una gastroscopia quando si sospetti la presenza di gastrite, ulcera o tumore allo stomaco, in quest’ultimo caso si tratta di un’ipotesi presa in considerazione soprattutto per soggetti con:

  • più di 55 anni,
  • famigliarità per tumore allo stomaco,
  • difficoltà a deglutire,
  • sanguinamento del tratto digestivo,
  • vomito frequente,
  • perdita inspiegabile di peso.

Cura e terapia

Il trattamento dell’indigestione e dei sintomi associati dipende dall’eventuale causa alla base e può comprendere:

  • miglioramento dello stile di vita e delle abitudini alimentari,
  • farmaci,
  • supporto psicologico.

Stile di vita

Una dieta attenta e uno stile di vita più sano possono realmente prevenire la maggior parte dei casi; si consiglia di:

  • perdere peso se necessario,
  • evitare gli alimenti a rischio:
    • piccanti,
    • grassi,
    • con caffeina,
    • alcolici,
  • consumare 5-6 piccoli spuntini invece che 2-3 pasti abbondanti,
  • smettere di fumare,
  • se i sintomi sono presenti soprattutto la notte cercare di evitare di mangiare nelle 3-4 ore che precedono il riposo (per ridurre il rischio di reflusso),

Farmaci

Se i cambiamenti dello stile di vita, e in particolar modo l’astensione dagli alimenti dannosi, sono inefficaci per combattere il mal di stomaco, potete farvi dare una mano dai farmaci. La maggior parte di essi aiuta a ridurre l’acidità di stomaco oppure faciliterà il transito degli alimenti dallo stomaco all’intestino tenue.

Tra i farmaci contro il mal di stomaco troviamo:

  • Antiacidi. Medicinali come Maalox® sono disponibili in farmacia senza ricetta e neutralizzano l’acidità dello stomaco. Tra gli effetti collaterali più comuni troviamo diarrea e costipazione. Questi farmaci spesso sono i primi consigliati dai medici, sopratutto quando l’ipotesi sia di un disturbo occasionale e a breve termine.
  • Antireflusso di tipo meccanico, come gli alginati (Gaviscon Advance®), che a contatto con il pH acido dello stomaco si trasformano in una sostanza gelatinosa che sovrasta il contenuto dello stomaco impedendo la risalita di cibo e succhi gastrici attraverso l’esofago.
  • Gli antagonisti dei recettori H2, ad esempio cimetidina e famotidina, riducono l’acidità di stomaco e funzionano per un tempo maggiore rispetto agli antiacidi, ma non così velocemente come questi ultimi. Tra gli effetti collaterali possiamo avere mal di testa, nausea, vomito, costipazione, diarrea, ulcere e sanguinamento gastrico.
  • Gli inibitori della pompa protonica, come Nexium®, Mepral®, lansoprazolo e Peptazol® sono più efficaci per i pazienti che soffrono anche di reflusso gastroesofageo (MRGE). Questi farmaci riducono l’acidità di stomaco e sono più potenti degli antagonisti dei recettori H2. Sono tutti disponibili dietro presentazione di ricetta. Tra i possibili effetti collaterali troviamo: mal di schiena, tosse, mal di testa, vertigini, dolore addominale, flatulenza, nausea, vomito, costipazione e diarrea. L’uso sul lungo periodo in rari casi è associato con una maggiore incidenza delle fratture ossee.
  • Procinetici. I farmaci come Plasil® e Peridon® possono essere efficaci quando lo stomaco fatica a svuotarsi. Chi assume questo tipo di farmaci spesso soffre di effetti collaterali, come affaticamento, sonnolenza, depressione, ansia e spasmi muscolari involontari.
  • Antibiotici. Se il mal di stomaco è provocato dal batterio che causa l’ulcera peptica (Helicobacter pylori), il medico potrebbe prescrivervi un antibiotico. Tra gli effetti collaterali potreste avere problemi di stomaco, infezioni da funghi e diarrea.
  • Antidepressivi. Se dopo un esame approfondito la causa dei sintomi non è ancora nota e le terapie convenzionali che abbiamo elencato non funzionano, il medico potrebbe consigliarvi un antidepressivo. Questi farmaci con obbligo di ricetta possono contribuire ad alleviare i disturbi causati dal mal di stomaco diminuendo la sensazione di dolore. Tra gli effetti collaterali possiamo avere mal di testa, nausea, sudorazione notturna, agitazione e stitichezza.

In alcuni pazienti colpiti da disturbi psicosomatici può dimostrarsi risolutivo un approccio di supporto psicologico, per esempio attraverso la terapia cognitivo comportamentale.

Prevenzione

Per prevenire il mal di stomaco frequente e di lieve intensità è possibile seguire uno stile di vita più sano.

  1. Fate pasti frequenti e meno abbondanti.
  2. Masticate lentamente, cercando di assaporare gli alimenti più a lungo.
  3. Evitare di praticare esercizio fisico subito dopo mangiato.
  4. Perdete peso se necessario (i chili in eccesso premono sull’addome, spingendo lo stomaco verso l’alto e favorendo la risalita dei succhi gastrici acidi verso l’esofago).
  5. Evitare di mangiare prima di andare a dormire e durante la notte.
  6. Evitate i fattori scatenanti come alimenti grassi e speziati, bevande gasate, caffeina, alcool e fumo.
  7. Smettete di fumare.
  8. Fate esercizio fisico regolare. Con il permesso del medico, cercate di fare attività fisica per almeno mezzora, un’ora quasi tutti i giorni. L’attività fisica può essere una semplice passeggiata, ma non subito dopo i pasti. Muovendovi di più, eviterete di ingrassare e migliorerete la digestione.
  9. Tenete sotto controllo lo stress. Create un ambiente tranquillo al momento dei pasti. Praticate le tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga. Dedicate del tempo a qualche attività che vi piace. Cercate di riposare il più possibile.
  10. Rivalutate l’uso dei farmaci. Con l’approvazione del vostro medico, smettete di assumere i farmaci abituali o diminuitene le dosi. Il discorso vale soprattutto per l’aspirina e per gli altri antinfiammatori in grado di irritare le pareti dello stomaco. Se questa via non è praticabile, cercate di assumere questi farmaci durante i pasti.

Fonti e bibliografia

Domande e risposte
Cosa prendere per il mal di stomaco?
Esistono numerosi farmaci utili al sollievo dal mal di stomaco, ma è consigliabile fare riferimento al proprio farmacista o al proprio medico per la scelta perché serve prima di tutto inquadrare meglio il disturbo. A seconda dei sintomi (bruciore, gonfiore, dolore, ...) i medicinali usati sono differenti.
Cosa fare per il mal di stomaco?
In caso di fastidi occasionali si raccomanda semplicemente di mangiare leggero e preferire piccoli pasti ai classici 2 pasti abbondanti.
Utile inoltre evitare alcolici e bevande contenenti caffeina.
È possibile offrire consigli più specifici inquadrando meglio i sintomi avvertiti.
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Domande e risposte
  1. Salve visto che non riesco a risolvere il mio problema volevo un suo parere, fin da bambina ho sempre sofferto di colon irritabile , detto dai medici è solo stress e ansia.. ma negli ultimi anni si è trasformato in gastrite, coliche addominali, tantissima aria nella pancia, e tanti altri fastidi… ho fatto cura di peptazol x anni ma niente.. Sono stanca! Ed ho solo 23 anni, cosa mi aspetta?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Ha mai provato ad affrontare l’ansia? Potrebbe essere la chiave per beneficiare di un miglioramento anche dal punto di vista intestinale.

    2. Mentalmente Si, Ma con scarsi risultati… esiste qualche altro rimedio?

    3. Dr. Roberto Gindro

      Tecniche di rilassamento (yoga, training autogeno, …), psicoterapia, farmacoterapia.

    4. Ok grazie mille penso che inizierò con lo yoga, ed un alimentazione più sana.

  2. Buonasera. .ho mia figlia di 16 anni con le mestruazioni molto dolorosi la ginecologa li ha prescritto adolene una vitamina che subito dopo ha avuto forti dolori allo stomaco. La dottoressa di famiglia gliela levati e ora sta prendendo la tachipirina per i primi 2 giorni però dopo a forti dolori allo stomaco da non reggersi in piedi e questo succede da un paio di mesi non so cosa fare. ..grazie

    1. Dr. Roberto Gindro

      Si potrebbe valutare la pillola anticoncezionale, che ridurrebbe dolori e durata del ciclo; ovviamente è comunque una valutazione che spetta alla ginecologa.

    2. Infatti la ginecologa ci ha detto della pillola ma a me mi sembra troppo presto per la pillola avendo 16 anni ..ma per lo stomaco cosa si può fare perché in questo momento ha forti dolori ?

    3. Dr. Roberto Gindro

      Ci sono farmaci specifici, ma purtroppo non posso prescrivere nulla, mi dispiace.

  3. Che differenza c’è tra Maalox e Plasil?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Il primo è un antiacido (quindi per il “bruciore di stomaco” e agisce solo a livello di quest’organo senza venir assorbito), mentre il secondo è un potente antinausea e antiemetico che velocizza il transito del cibo attraverso stomaco e intestino con azione centrale (può dare quindi un po’ di sonnolenza).

  4. Biochetasi va bene per il mal di pancia?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Dipende dalla causa del disturbo, è indicato per esempio in caso di iperacidità e difficoltà digestive; in caso di dubbi, soprattutto se il disturbo persistesse da lungo tempo, senta il medico.

  5. Ho mal di stomaco da due mesi e tanta nausea, ho già provato mille farmaci (Maalox, Gaviscon, Magnesia, …) ma senza risultato, cosa posso prendere?

    1. Dr. Roberto Gindro

      È decisamente ora di mettere da parte l’automedicazione e rivolgersi al medico curante.

    2. Prova il latte, vedrai che ti darà sollievo.

    3. Dr. Roberto Gindro

      Il latte dà sollievo immediato, ma in seguito a causa del contenuto in grassi purtroppo peggiorerebbe la situazione.