Mal di schiena: dolore, esercizi e prevenzione

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Introduzione

Il mal di schiena è uno dei problemi di salute più comuni, tanto che colpisce fino a 8 persone su 10 almeno una volta nella vita; in particolare ad esser interessata è spesso la parte lombare, quella più bassa, ma di fatto il dolore può comparire in ogni punto della schiena.

È una delle più frequenti conseguenze di disabilità professionale e causa di assenza dal lavoro.

Uomini e donne vengono ugualmente interessati dal mal di schiena, che può variare sensibilmente in quando ad intensità, da un dolore sordo e persistente ad una sensazione improvvisa e acuta che lascia la persona incapace di muoversi.

Il dolore può comparire bruscamente a causa di un incidente o sollevando qualcosa di pesante, oppure può svilupparsi nel tempo a causa di cambiamenti legati all’età della colonna vertebrale. Gli stili di vita sedentari possono favorire la comparsa del mal di schiena, soprattutto quando una spiccata sedentarietà nei giorni lavorativi è interrotta da un eccesso di esercizio fisico nel fine settimana.

La maggior parte dei mal di schiena è acuto, ossia dura da pochi giorni a poche settimane; tende a risolversi spontaneamente attraverso una blanda automedicazione e non si rileva perdita di funzione.

Il dolore sub-acuto è invece caratterizzato da una durata che va da 4 a 12 settimane.

Il dolore cronico della schiena è infine definito come dolore che persiste per 12 settimane o più; indicativamente 1 persona su 5 che manifesti dolore acuto del mal di schiena svilupperà dolore cronico con sintomi persistenti fino ad un anno.

Foto in bianco e nero di un uomo che si tocca la schiena a causa del dolore

iStock.com/Filip_Krstic

Anatomia

La schiena è costituita da due strutture anatomiche principali

  1. colonna vertebrale,
  2. muscoli.

I muscoli sono attaccati alla colonna vertebrale, che è costituita da ossa chiamate vertebre.

Le vertebre sono unite fra loro grazie alle faccette articolari, separate da dischi più morbidi che permettono la curvatura e la flessione della colonna vertebrale, oltre a fare da cuscinetti tra le vertebre assorbendo urti e vibrazioni che si producono quando si cammina e si corre.

Colonna vertebrale

iStock.com/Tera Vector

I nervi che connettono il cervello al resto dell’organismo formano il midollo spinale e le vertebre servono anche a proteggere il midollo spinale: i nervi si dipartono dal midollo spinale e raggiungono diversi organi e muscoli, compresi quelli delle braccia e delle gambe. I nervi trasmettono le istruzioni impartite dal cervello ai muscoli, agli organi e agli arti; fanno inoltre pervenire al cervello le informazioni sensoriali (come il dolore) percepite dalle diverse parti dell’organismo.

La colonna vertebrale è collegata alla pelvi, o bacino, dall’articolazione sacro-iliaca.

Cause

È importante capire che il dolore alla schiena è un sintomo di una condizione medica, non una patologia in sé.

Le cause alla base del sintomo possono essere di vario tipo, prima di vedere le più comuni ricordiamo che, anche se le cause sono solitamente fisiche, lo stress emotivo può svolgere un ruolo determinante sulla severità e sulla durata del dolore, può infatti influenzare il corpo in molti modi, anche come manifestarsi attraverso una dolorosa e persistente contrazione delle fasce muscolari della schiena e del collo.

Problemi meccanici

Un problema meccanico è un disturbo legato al modo in cui si muove la spina dorsale e la causa più frequente è la degenerazione del disco intervertebrale, in cui i dischi situati tra le vertebre della colonna vertebrale vedono ridursi le proprietà elastiche che li caratterizzano.

Deteriorandosi perdono la loro capacità di ammortizzazione e questo può portare a dolore se la schiena viene sottoposta a stress o sforzi. Fra le altre cause meccaniche alla base del mal di schiena troviamo spasmi, tensioni muscolari, protrusioni e naturalmente l’ernia del disco.

Lesioni

Le lesioni della schiena, da banali distorsioni a gravi fratture, possono causare dolori acuti o cronici. Le distorsioni sono infiammazioni dei legamenti che sostengono la colonna vertebrale e possono verificarsi in caso di torsione o di sollevamento di pesi effettuati in modo improprio.

La frattura delle vertebre sono invece spesso il risultato di osteoporosi; si stima che circa tre pazienti anziani su cinque con microfratture a livello della colonna vertebrale avvertirebbero mal di schiena, molto spesso in assenza di diagnosi relativa a queste nuove microfratture.

Meno comunemente il dolore alla schiena può essere causato da traumi più gravi legati a incidenti o cadute.

Condizioni e patologie acquisite

Sono numerose le patologie in grado di causare o contribuire al dolore alla schiena, ricordiamo per esempio:

Anche se l’osteoporosi di per sé non è dolorosa, può portare a fratture dolorose delle vertebre.

Tra le altre condizioni causa di mal di schiena ricordiamo:

Infezioni e tumori

Anche se non sono cause comuni, le infezioni possono causare dolore quando coinvolgono le vertebre (osteomielite) o quando coinvolgono i dischi che ammorbidiscono le vertebre (discite).

I tumori sono cause altrettanto rare di di mal di schiena; solo occasionalmente nascono a livello della schiena, mentre più spesso sono il risultato di una metastatizzazione (diffusione) di un tumore nato in altra parte anatomica.

Fattori di rischio

Anche se il mal di schiena può colpire chiunque, è possibile individuare alcune fasce di popolazione che ne risultano più comunemente interessate.

  • Il primo attacco di mal di schiena si verifica in genere tra i 30 e i 40 anni e la frequenza di comparsa nella popolazione generale aumenta con l’età.
  • Il dolore è molto più comune nelle persone sedentarie, in cui i muscoli addominali e dorsali non sono sufficientemente forti e allenati.
  • Allo stesso modo è però doveroso iniziare un programma di allenamento con gradualità, per non incorrere in leggeri ma fastidiosi infortuni.
  • Una dieta eccessivamente ricca di grassi e di calorie può condurre a una condizione di obesità, che è un importante fattore di stress per la schiena.
  • Famigliarità per malattie osteoarticolari (come l’artrite reumatoide).
  • Alcune etnie (per esempio le donne afro-americane) hanno un rischio maggiore di sviluppare problemi di schiena.
  • In caso di lavoro fisicamente impegnativo aumenta il rischio di sintomi e dolori, ma anche un lavoro d’ufficio condotto con posture errate può essere causa di mal di schiena.
  • Anche se il fumo da solo non può causare direttamente mal di schiena, aumenta il rischio di sviluppare dolori lombarisciatalgia, un dolore alla schiena che irradia all’anca e / o alle gambe a causa della pressione su un nervo). Inoltre il fumo può rallentare la guarigione, prolungando il dolore in soggetti con lesioni alla schiena o che hanno subito interventi chirurgici.

Sintomi

Ci sono alcune situazioni che mettono in guardia su alcuni movimenti “errati” che si stanno compiendo rappresentando quindi dei veri e propri campanelli d’allarme. Facciamo alcuni esempi:

  1. alzandosi da una posizione seduta o entrando/uscendo dall’automobile si accusa dolore o fastidio alla parte inferiore della schiena,
  2. girando il collo di quasi 180°, per esempio quando si effettua una retromarcia in auto, si percepisce dolore al collo che corre lungo il braccio,
  3. alzando la testa per prendere un oggetto si sente male alla nuca, eventualmente con nausea e vertigini,
  4. frequente mal di testa, con sensazione di peso su collo e spalle,
  5. starnutendo e tossendo si sente una fitta di dolore,
  6. respirando profondamente si avverte un dolore alla schiena,
  7. portando pesi o raccogliendo oggetti in terra si sente una sensazione di affaticamento nella zona inferiore della schiena o addirittura dolore,
  8. tornando in posizione eretta dopo essersi lavati denti o viso al mattino la schiena è rigida nel tornare in posizione eretta.

(Fonte: Angelini.it)

Quando contattare il medico

Nella maggior parte dei casi non è necessario farsi visitare dal curante per il dolore alla schiena, perché è un sintomo destinato spesso a risolversi spontaneamente con o senza trattamento; è invece assolutamente necessario rivolgersi al medico in caso di:

  • sensazione di intorpidimento o formicolio,
  • dolore grave e/o che non migliora con rimedi da automedicazione,
  • dolore a seguito di caduta o un infortunio.

È anche altrettanto importante rivolgersi immediatamente al medico in caso di:

Tali sintomi potrebbero segnalare un problema più serio da individuare il più precocemente possibile, come un tumore o la sindrome della cauda equina.

Diagnosi

La diagnosi richiede in genere anamnesi (raccolta dei dati del pazienti, comprensivi di fattori di rischio, sintomi, stato di salute, …) e visita medica; occasionalmente potranno essere necessari esami di approfondimento come:

Rimedi e cura

Cosa fare quando compare mal di schiena?

Curare il mal di schiena significa ridurre il dolore più rapidamente e più a lungo possibile; per raggiungere questo obiettivo le strategie sono diverse e, se per alcune cause si riconosce una terapia d’elezione, molte volte si rende necessario sperimentare personalmente varie alternative per trovare la più soddisfacente:

  • Terapia del freddo e del caldo: classico rimedio della tradizione popolare, l’applicazione di calore può essere di sollievo in alcune forme, ma in caso di infiammazione potrebbe diventare causa di peggioramento del dolore alla schiena. In generale si consiglia l’applicazione di ghiaccio alla comparsa del dolore, il caldo eventualmente a partire dal 3-4 giorno con l’obiettivo di rilassare la muscolatura. Si consiglia in ogni caso un consiglio medico in caso di dubbi.
  • Farmaci: antinfiammatori, antidolorifici e miorilassanti (farmaci che rilassano la muscolatura prevenendone la dolorosa contrazione) sono i rimedi d’elezione per ogni mal di schiena, almeno nelle fasi iniziali.
  • Esercizi: l’esercizio fisico, individuale o sotto la supervisione di uno fisioterapista, permette di norma di donare sollievo alle forme croniche, mentre sembrerebbe meno efficace nei dolori acuti (Hayden J, van Tulder M, Malmivaara A, Koes B. Exercise therapy for treatment of non-specific low back pain. . Cochrane Database Syst Rev: CD000335)
  • Massaggi: se eseguiti da personale qualificato (fisioterapisti) in genere sono un valido aiuto.
  • Chirurgia: in alcuni casi si rivela necessario ricorrere ad un intervento chirurgico.

Da notare che è in genere consigliabile astenersi dal riposo assoluto, in quanto è stato dimostrato che continuare a occuparsi delle normali attività quotidiane ed eventualmente praticare blande forme di attività fisica può essere di aiuto nella risoluzione del disturbo. Il riposo assoluto, al contrario, è controproducente.

Tecniche chirurgiche minimamente invasive

Sono disponibili da qualche anno approcci ambulatoriali, o comunque a ridotta invasività, facenti capo alla Radiologia Interventistica Muscolo-Scheletrica; la novità chiave di queste forme di trattamento è la possibilità di intervenire in modo estremamente mirato, grazie a tecniche di imaging condotte in tempo reale (prevalentemente TAC), sulla causa del dolore.

I principali vantaggi consistono nella riduzione di:

  • degenza ospedaliera (nella maggior parte dei casi il paziente non necessita di ricovero),
  • tempi di recupero,
  • invasività (l’intervento richiede la sola introduzione di un ago),
  • tasso di complicanze (grazie all’assenza di anestesia generale e ferita chirurgica).

Tra gli approcci che hanno dimostrato di posserere un eccellente rapporto rischio beneficio ricordiamo per esempio:

  • Infiltrazioni: Il loro scopo, soprattutto nelle patologie infiammatorie, è di raggiungere lo spazio articolare e periarticolare attraverso l’inserimento di un sottile ago e con il continuo supporto visivo della TAC, introducendo in modo mirato farmaci ad azione antinfiammatoria. Si tratta quindi di un’evoluzione delle classiche infiltrazioni, con il vantaggio di una guida visiva in tempo reale e con la possibilità di ricorrere anche all’applicazione locale di ossigeno per sfruttarne l’effetto antinfiammatorio.
  • Neuromodulazione a radiofrequenza: Tale metodica è fondata sull’introduzione di un piccolissimo ago (elettrodo) in grado di inviare impulsi a radiofrequenze sul nervo, il cui scopo è quello di generare uno “stupor nervoso”, ovvero far si che il nervo non sia più così “efficiente” nel condurre lo stimolo doloroso, che viene quindi ad alleviarsi con rapido beneficio per il paziente.

Si rigrazia per la preziosa collaborazione nella stesura di questa sezione il Dr. Armando Conchiglia, Responsabile del servizio di Interventistica Muscolo-Scheletrica e di Interventistica Spinale presso il reparto di Radiodiagnostica di Clinica Villa Sandra, Roma
http://www.spinesolution.it

Prevenzione

Il miglior modo per prevenire il male alla schiena e alle gambe è quello di allenare la schiena con regolarità.

L’attività fisica che permette di aumentare la forza dei muscoli addominali e della schiena risulta particolarmente utile, ma anche gli esercizi che aumentano l’equilibrio possono ridurre il rischio di cadere con tutte le conseguenze del caso.

Tai chi, yoga e pilates si sono dimostrati ottimi percorsi per mantenersi in salute, con un occhio particolare alla schiena.

Donna che pratica esercizi di pilates

iStock.com/fizkes

Attenersi a una dieta sana è altrettanto importante, per varie ragioni:

  • recuperare o mantenere il peso forma ed evitare che un peso eccessivo gravi eccessivamente sulla schiena,
  • garantire un corretto apporto di micro e macronutrienti, tra cui per esempio calcio e vitamina D per prevenire l’osteoporosi, che è responsabile di molte delle fratture ossee che causano mal di schiena.

Mantenere sempre una buona postura, sostenendo correttamente la schiena ed evitando il sollevamento di pesi eccessivi quando possibile, può aiutare a prevenire lesioni muscolo-articolari.

Infine

  1. per sollevare oggetti pesanti non piegate la schiena, ma usate la forza delle gambe,
  2. non piegate la schiena per allacciarvi le scarpe o vestirvi, ma piegate sempre le ginocchia od il bacino.

Conclusione

(Ricevo in data 03 gennaio 2013 e pubblico con estremo piacere la seguente riflessione a cura del Dott. Giacomo Bellotti, che ringrazio di cuore per il prezioso contributo)

Scrivo queste righe per chiarire un punto importante in merito ai problemi di mal di schiena: è molto difficile diagnosticare un disordine posturale o valutare un paziente attraverso una descrizione postata sul web.

La valutazione e la diagnosi del paziente, infatti, sono atti delicati che prevedono l’analisi di molte componenti differenti:

  • esame fisico,
  • psicologico,
  • posturale,
  • valutazione delle abitudini quotidiane e lavorative,

In quest’ottica, quindi, è importante stabilire un contatto personale con il paziente e analizzare le possibili cause del problema che affligge la sua colonna vertebrale.

Come giustamente riportato dal Dott. Gindro in calce all’articolo, il mio consiglio è di rivolgersi al proprio medico di famiglia che saprà sicuramente aiutarvi e, nel caso lo ritenga necessario, indirizzarvi dal più competente specialista in materia.

Tengo a ricordare come il mal di schiena e il dolore cervicale non siano problemi irrisolvibili ma necessitano, però, di un approccio globale alla persona.

Non si può pretendere, ad esempio, che una seduta di fisioterapia, un farmaco antidolorifico o una manipolazione spinale ci “rimettano in sesto”. Al contrario c’è bisogno di indagare le cause del problema e cercare una possibile soluzione.

In quest’ottica è necessario il costante impegno nel tempo del paziente, il quale dovrà imparare a comportarsi e muoversi in maniera coerente con il proprio problema.

Dott. Giacomo Bellotti

 

Fonte principale

Handout on Health: Back Pain

Domande e risposte
Quando preoccuparsi per il mal di schiena?
La maggior parte dei mal di schiena migliora entro poche settimane, grazie soprattutto al miglioramento dello stile di vita; si raccomanda di consultare il medico nel caso in cui il dolore
  • non sia passato entro poche settimane,
  • sia tale da avere un impatto rilevante sulle attività quotidiane,
  • sia grave e tenda a peggiorare nel tempo.
Si raccomanda invece di rivolgersi in Pronto Soccorso se:
  • compaiono disturbi intestinali o alla vescica (incontinenza),
  • è associato ad un senso di formicolio inguinale,
  • è accompagnato da febbre,
  • si perde inspiegabilmente peso,
  • è dovuto ad un trauma (incidente, caduta, ...).
Cosa fare in caso di mal di schiena?
Il consiglio più importante è quello di rimanere ragionevolmente attivi, in quanto una completa assenza di movimento risulta controproducente (fanno ovviamente eccezione casi di traumi, incidenti, cadute, ...).

A giudizio medico è possibile assumere farmaci per il dolore, mentre di grande utilità risulta un approccio personalizzato di fisioterapia.
Cosa prendere per il mal di schiena?
Si raccomanda il preventivo parere del medico o del farmacista prima di assumere farmaci per il mal di schiena; in genere vengono consigliati antinfiammatorio (come ibuprofene o ketoprofene) od antidolorifici come il paracetamolo.
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