Ischemia: significato, cause e sintomi

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Cos’è l’ischemia

L’ischemia è il termine medico che indica la diminuzione o l’interruzione del flusso di sangue verso un organo, le cui conseguenze sono

  • carenza degli elementi indispensabili per il metabolismo cellulare (glucosio e ossigeno) per mantenerlo in vita,
  • impossibilità di eliminare le sostanze di rifiuto, che quindi tenderanno ad accumularsi pericolosamente.

Quando l’ischemia di un tessuto non si risolve rapidamente conduce alla necrosi (morte) dello stesso e si sviluppa il cosiddetto infarto.

Benché si sia portati a pensare sempre all’ischemia cerebrale (una delle possibili cause di ictus), il fenomeno può colpire praticamente ogni organo del corpo, come ad esempio:

  • cuore,
  • intestino,
  • cervello,
  • arti,

La causa è spesso legata a un problema dei vasi sanguigni arteriosi, che possono essere danneggiati o mal funzionanti.

I sintomi di un’ischemia sono strettamente connessi al distretto colpito, ma senza un intervento immediato il danno progredisce rapidamente verso necrosi e cancrena nell’arco di poche ore (nel caso di ischemia ad organi vitali la morte può sopraggiungere anche molto prima, in pochi minuti):

  • nei tessuti metabolicamente più attivi (come cuore e cervello) il danno può diventare irreversibile nell’arco di 3-4 minuti,
  • mentre tessuti con richiesta d’ossigeno meno importante possono resistere fino a 20 minuti circa.
Esemplificazione grafica dell'ischemia cerebrale

Esemplificazione dell’ischemia cerebrale (iStock.com/ttsz)

Cause

Qualsiasi condizioni in grado di interferire con il rifornimento di ossigeno ad un organo è potenzialmente causa di ischemia, che può essere quindi inizialmente distinta in:

  • parziale (riduzione dell’afflusso di sangue),
  • totale (interruzione dell’afflusso).

Una delle situazioni più comuni è l’occlusione di un vaso sanguigno causata dalla presenza di un trombo; il trombo è una piccola massa solida costituita da fibrina, che si forma attraverso il processo di coagulazione del sangue all’interno di un vaso sanguigno (trombosi). Si formano attaccati alla parete del vaso, ma possono staccarsi e, trasportati dal flusso sanguigno, bloccare un vaso anche molto lontano da quello di formazione.

Animazione che mostra la formazione di un trombo.

By ZYjacklin (Own work) [Public domain], via Wikimedia Commons

Può formarsi
  • in risposta a un danno del vaso (per esempio in seguito a un trauma),
  • a causa di un l’alterazione del flusso sanguigno (per esempio in caso di presenza di turbolenza nell’arteria),
  • oppure a a causa di un’eccessiva tendenza alla coagulazione (leucemia, malattie ereditarie, …).

L’occlusione può anche verificarsi ad opera di un embolo, che si differenzia dal trombo per due caratteristiche:

  • proviene da una diversa parte dell’organismo (il trombo ostruisce il passaggio di sangue nello stesso vaso in cui si forma, eventualmente solo più a valle dove la dimensione dell’arteria si fa più stretta),
  • potrebbe essere costituito anche da materiale diverso rispetto ai coaguli, come ad esempio:
    • grassi,
    • gas
    • o anche un materiale estraneo.

Il risultato è in ogni caso sovrapponibile a quanto illustrato in precedenza, questa massa viene trasportata dal flusso sanguigno fino a trovare un restringimento in cui non sia più possibile il passaggio e la prevedibile conseguenza è il blocco del torrente circolatorio.

L’ischemia può anche essere causata da un trauma, che può bloccare il passaggio del sangue per a causa della compressione dello stesso, oppure da situazioni anche molto differenti e meno intuitive rispetto a quanto visto finora:

  • aterosclerosi, una condizione in cui si forma gradualmente una placca di grasso sulla parete di un vaso e che con il tempo arriva a crescere così tanto da impedire completamente il passaggio del sangue;
  • tachicardia, nel caso in cui il battito sia così rapido da non permettere un adeguata ossigenazione (il sangue scorre normalmente, ma è troppo povero di sangue per poter garantire un adeguato rifornimento ai tessuti),
  • ipoglicemia, che causa un aumento del consumo di ossigeno che quindi non è più sufficiente a supplire a tutte le necessità dell’organismo,
  • grave abbassamento della pressione del sangue (per esempio in caso di shock), che non consente di portare il sangue in tutto l’organismo,
  • anemia falciforme, una malattia ereditaria che è causa di malformazione dei globuli rossi,
  • esposizione ad accelerazioni particolarmente elevate (volo acrobatico, per esempio), che l’organismo non riesce a compensare,

Sintomi

La natura e l’entità dei sintomi dipendono dalla localizzazione del vaso colpito, nonché dalle modalità con cui si verifica il blocco. Un’ischemia lenta e progressiva, come per esempio in caso di compressione di un arto, ha un decorso più lento e i sintomi possono essere inizialmente molto lievi (per esempio il classico formicolio).

Nei tessuti più delicati dell’organismo, come reni, cuore e cervello, in assenza di ossigeno i danni possono diventare irreversibili dopo soli 3-4 minuti a temperatura ambiente, mentre gli organi con un metabolismo più lento il tempo necessario per intervenire può allungarsi fino a 20 minuti e oltre.

Arti (gambe e braccia)

  • Dolore,
  • pallore,
  • assenza di polso,
  • parestesia (alterazione della sensibilità cutanea, con comparsa della tipica sensazione di formicolio)
  • paralisi (solo nelle fasi più avanzate),
  • variazione della temperatura cutanea.

In assenza di intervento l’ischemia può progredire fino alla necrosi (morte) dei tessuti in poche ore.

È interessante notare che la diminuzione della temperatura corporea nel tessuto colpito da ischemia riduce

  • il metabolismo delle cellule e, conseguentemente, la quantità di ossigeno e nutrienti richiesti per sopravvivere,
  • la risposta infiammatoria.

Si tratta quindi di un meccanismo volto a preservare le cellule, guadagnando minuti preziosi e ritardandone la morte e i conseguenti danni a livello di organismo.

Ischemia cardiaca

L’ischemia cardiaca può essere asintomatica o causare dolore al petto (angina pectoris); è estremamente comune nei Paesi occidentali e la causa principale è l’accumulo di placche di colesterolo nelle arterie coronarie, le arterie che portano ossigeno alle cellule del muscolo cardiaco.

Se protratta nel tempo sfocia nell’infarto.

Intestino

Qualsiasi tratto dell’intestino può essere colpito da ischemia, che può causare:

Ischemia cerebrale

Un’ischemia del cervello si verifica in caso di insufficiente flusso di sangue al prezioso organo e può essere acuta o cronica. L’ictus ischemico acuto è un’emergenza neurologica che nelle fasi più precoci può essere caratterizzata dai seguenti sintomi:

  • improvvisa insorgenza di debolezza al viso,
  • deriva di un braccio (se si chiede al soggetto di alzare entrambe le braccia, essa lascia involontariamente un braccio alla deriva verso il basso),
  • difficoltà nel parlare (afasia).

La condizione può essere reversibile solo se trattata rapidamente, mentre l’ischemia cerebrale cronica può tradursi in una forma di demenza chiamata demenza vascolare. Un breve episodio di ischemia che colpisce il cervello prende il nome di attacco ischemico transitorio (TIA) o mini-ictus, i cui sintomi sono variabili in base all’area colpita e possono comprendere:

  • cecità temporanea,
  • incapacità di parlare (afasia),
  • debolezza di una sola metà del corpo,
  • formicolio (di norma si verifica solo su metà del corpo, opposta al lato cerebrale colpito),
  • raramente perdita di coscienza.

Cutanea

Un ridotto flusso di sangue può causare una decolorazione irregolare della cute o la comparsa di chiazze, che esita quindi verso la classica cianosi (colorazione bluastra della pelle).

Prevenzione

Al di là del trattamento di eventuali condizioni pre-esistenti (per esempio nel caso di anemia falciforme, trombofilia, …) la miglior forma di prevenzione è sicuramente l’adozione di uno stile di vita sano, che permetta di ridurre il rischio di formazione di placche aterosclerotiche e trombi:

  1. Smettere di fumare e cercare di evitare l’esposizione al fumo passivo.
  2. Sottoporsi a regolari visite mediche per diagnosticare precocemente e gestire adeguatamente malattie o condizioni che possono aumentare il rischio di ischemia, come
  3. Alimentarsi in modo sano, limitando il consumo di grassi saturi (tipici degli alimenti di origine animale ed industriale) e consumando abbondanti quantità di cereali integrali, legumi, frutta e verdura.
  4. Praticare regolare esercizio fisico, da concordare eventualmente con il medico in base allo stato di salute generale e all’età.
  5. Perdere peso se necessario.
  6. Ridurre lo stress.
  7. Bere adeguatamente tutti i giorni.
  8. Garantirsi un’adeguata qualità e quantità di sonno.
  9. Imparare a gestire correttamente lo stress.
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Domande e risposte
  1. Salvo, ho 17 anni e spesso sento che mi si intorpidisce il lato destro del corpo (solo raramente il sinistro); sono stato dal medico tante volte, ma lui mi dice sempre che è solo ansia.

    Io ho tanta paura che possa essere un’ischemia, magari delle TIA.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Se ha verificato il suo medico, sintomi e anamnesi, non c’è motivo di dubitare; si potrebbe invece eventualmente valutare un percorso di supporto psicologico per superare queste paure.

  2. Cos’è l’ischemia “silente”?

    Grazie.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Episodi di ischemia a livello del cuore, ossia l’interruzione temporanea dell’afflusso di sangue, ma privi di sintomi e diagnosticati solo strumentalmente.