Insufficienza epatica acuta e cronica: sintomi e cura

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Introduzione

È definita insufficienza epatica una qualsiasi condizione patologica causata da malattie croniche del fegato (epatite, cirrosi biliare, …) e responsabile di una severa compromissione delle funzioni del fegato; in altre parole l’insufficienza epatica è la condizione caratterizzata dalla perdita da parte dell’organo di espletare le sue normali funzioni. È una condizione pericolosa per la vita, che richiede cure mediche urgenti.

La classificazione principale distingue:

  • insufficienza acuta (o fulminante), quando compare improvvisamente, per esempio a causa di intossicazioni o infezioni virali,
  • insufficienza cronica, quando è frutto di una lenta progressione e danno epatico, nonché con un decorso tipicamente meno grave rispetto alla forma acuta (tipicamente a causa di cirrosi o malnutrizione).

L’insufficienza epatica con danni epatici acuti in un soggetto con epatopatia preesistente viene indicata più propriamente come insufficienza epatica “acuta su cronica”.

I primi sintomi di insufficienza epatica sono spesso vaghi, includendo tra l’altro nausea, perdita di appetito, affaticamento e diarrea; poiché questi sintomi possono essere spiegati da numerose cause differenti, può essere difficile pensare subito al fegato, ma con il progredire del danno i sintomi diventano più gravi e il paziente può diventare confuso, disorientato ed estremamente assonnato.

È importante notare che una proporzione di casi di insufficienza epatica acuta è di fatto “indeterminata”, ossia con una causa non chiara nonostante

  • un’accurata anamnesi medica,
  • esami di laboratori esaurienti
  • e studio del fegato con metodiche di diagnostica per immagini.

L’insufficienza epatica acuta indeterminata rappresenta circa metà dei casi di insufficienza epatica acuta nel bambino e circa 15% nell’adulto. Alcuni di questi potrebbero essere dovuti a epatite autoimmune. Altri sono probabilmente dovuti a consumi non riconosciuti di paracetamolo e un altro farmaco, dimenticato o taciuto.

Riproduzione grafica del fegato

iStock.com/magicmine

Causa

La causa più comune di insufficienza epatica acuta in Italia è probabilmente l’intossicazione da funghi, ma può essere causata anche da:

  • intossicazione da farmaci, per esempio a causa di sovradosaggio del paracetamolo (Tachipirina),
  • reazioni idiosincrasiche a farmaci,
  • intossicazioni da prodotto erboristici,
  • epatite
  • infezioni virali (CMV, mononucleosi, …),
  • fegato grasso acuto della gravidanza.

Tra le cause di insufficienza epatica cronica ricordiamo invece:

Sintomi

I sintomi della forma acuta esordiscono in genere con un periodo prodromico caratterizzato da manifestazioni aspecifiche come

I sintomi caratteristici di insufficienza epatica sono invece:

La rapidità d’insorgenza dei sintomi di encefalopatia epatica varia notevolmente. I casi in cui i sintomi si manifestano

  • entro qualche giorno dall’inizio dell’epatite vengono in genere classificati come “iperacuti”,
  • entro 5 giorni – 8 settimane come “acuti”
  • e dopo 8 settimane come “subacuti”.

I sintomi iniziali di encefalopatia epatica possono essere subdoli e comprendere

  • variazioni della personalità,
  • smemoratezza,
  • inversione del ritmo giorno-notte
  • e comportamenti irrazionali o violenti.

L’insufficienza epatica cronica nelle fasi iniziali è caratterizzata da sintomi vaghi e comuni a numerose altre patologie:

  • nausea,
  • perdita di appetito,
  • affaticamento,
  • diarrea.

Con il progredire del danno al fegato anche i sintomi peggiorano e possono comparire:

Diagnosi

La diagnosi si basa essenzialmente sull’osservazione dei segni/sintomi e sulla valutazione della funzionalità epatica misurata attraverso specifici esami del sangue.

In caso di insufficienza acuta gli enzimi serici sono tipicamente molto elevati, con livelli di alanina e aspartato aminotransferasi (transaminasi) anche 10 – 100 volte maggiori del limite massimo normale, associati a un incremento lieve o moderato della fosfatasi alcalina.

Al progredire dell’insufficienza epatica il quadro di sofferenza può associarsi o evolvere in un danno colestatico: le aminotrasferasi si riducono bruscamente, anche se i segni di laboratorio di insufficienza epatica peggiorano (incremento progressivo della bilirubina, riduzione marcata delle albumine e aumento del tempo di protrombina o INR). In questa fase, possono aumentare i livelli di fosfatasi alcalina indicando un quadro prevalentemente colestatico.

L’insufficienza epatica acuta è una sindrome peculiare, non confondibile con altre condizioni. La diagnosi differenziale verte principalmente sulla causa, che può essere

  • virale (epatite A, B, C, D o E),
  • autoimmune,
  • metabolica (morbo di Wilson),
  • iatrogena
  • o idiopatica.

Cura

Il paziente viene gestito con la prescrizione di una dieta molto limitata e particolarmente povera di proteine animali, che possono peggiorare il quadro cerebrale; viene inoltre limitato il consumo di sodio (presente nel sale da cucina) per ridurre l’accumulo di liquidi nell’addome.

La gestione dell’insufficienza epatica acuta richiede la massima attenzione a tutti i dettagli medici ed è eseguita al meglio nei centri in cui si eseguono i trapianti di fegato.

Poiché si tratta di una condizione in grado di determinare danni cerebrali e condurre rapidamente all’insufficienza multi-organo, la situazione viene in genere gestita nel reparto di terapia intensiva; la priorità iniziale è il massimo contenimento di ulteriori danni epatici e questo obiettivo viene perseguito diversamente a seconda delle cause sottostanti.

Perlopiù, non esistono antidoti specifici per le cause di insufficienza epatica acuta; fa eccezione la N-acetilcisteina (NAC), che si è mostrata in grado di ridurre il danno epatico da abuso di paracetamolo. Inoltre, uno studio multicentrico controllato sulla somministrazione di NAC in pazienti con insufficienza epatica acuta non dovuta a paracetamolo ha indicato che un ciclo di 3 giorni di NAC somministrata per via endovenosa era associato a un miglioramento della sopravvivenza (senza trapianto) nei pazienti con danno epatico indotto da farmaci. È pertanto ragionevole somministrare NAC a tutti i pazienti con danni epatici gravi da farmaci suggestivi di insufficienza epatica.

Va ovviamente evitata qualsiasi forma di alcolico.

Nei casi più gravi diventa invece indispensabile il ricorso al trapianto di fegato.

Fonte principale

Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo

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Domande e risposte
  1. Cosa ne pensa degli integratori detossificanti? Quale mi consiglia per depurarmi?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Onestamente non credo molto a questi prodotti; uno stile di vita sano (attività fisica, alimentazione sana, …) è più che sufficiente a mantenere in salute i fisiologici meccanismi dell’organismo che provvedono a “depurarci”.

  2. Ma davvero si può morire per troppa Tachipirina? Credevo fosse un farmaco sicuro…

    1. Dr. Roberto Gindro

      È un farmaco sicuro, ma come tutti i medicinali è necessario attenersi alle dosi consigliate.